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Chariot - Burning Ambition
( 2687 letture )
Dopo il già recensito The Warrior, gli Chariot non bissarono il buon successo ottenuto nel 1984, con quello che molti considerano la loro prova migliore: Burning Ambition. Lo dico subito, già all'epoca consideravo leggermente superiore il disco precedente, ed anche a distanza di tanti anni, in sostanza non ho cambiato idea, pur riconoscendo a quest'opera del 1986 una valenza molto vicina a quella dell'esordio. Il problema principale di Burning Ambition non era rappresentato dal songwriting, peraltro di qualità omogenea -se non superiore- rispetto a quanto fatto prima, e nemmeno da una produzione che tendeva a privilegiare le chitarre, dato che la cosa era assolutamente normale all'epoca. Quello che di sbagliato c'era, era... l'anno di pubblicazione. Nel 1986 infatti, una buona parte della spinta propulsiva della nwobhm della quale gli Chariot erano rappresentanti, si era ormai esaurita sotto la pressione compulsiva del thrash, ed in generale delle nuove tendenze che andavano affermandosi all'epoca. Ciò fece in modo di far sembrare da subito Burning Ambition un pò superato, un pò fuori tempo, in qualche modo fuori luogo.

Questo fu un peccato, perchè preso singolarmente, il disco non era affatto male, poggiando come il precedente sul lavoro del cantante/chitarrista Pete Franklin, come sempre di livello medio in ambedue le vesti, e su quello dell'altro axe-man Scott Biaggi, il cui stile, unitamente ad alcuni riff di estrazione rock'n'roll, portava di tanto in tanto gli Chariot a suonare un po' come una versione largamente depotenziata dei Motorhead. Analizzando la tracklist dell'album, a spiccare è il fatto che nulla spicca. Il lotto di dieci pezzi che lo compongono infatti, non presentava canzoni di qualità superiore alla media del medesimo, tuttavia il tasso qualitativo era assestato verso l'alto, almeno tenendo conto dei canoni del genere di riferimento. Tutte le canzoni sembrano concepite più che altro pensando alla loro resa in sede live (dove la band dava il meglio di sè stessa), puntando su soluzioni semplici ed immediate nel riffing, su chorus catchy, su una sezione ritmica veloce, e sulla presa che queste caratteristiche dovevano fare sul pubblico. In questa ottica sono Scream The Night, Meet My Match, Cradle To The Grave e Wasted Years a risultare più efficaci, mentre con So Blind affiorano alcune influenze bluesy.

In quello stesso anno uscirono tra gli altri, dischi come To Mega Therion, Peace Sells But Who’s Buying?, Reign In Blood, Scream Bloody Gore, Master Of Puppets e numerosissimi altri dischi importantissimi, che dimostravano ampiamente che a causa della strada senza uscita (ma era poi vero?) che gli Chariot stavano percorrendo, erano inevitabilmente destinati ad essere sconfitti dalla storia e che, nonostante le sue qualità, Burning Ambition non poteva regalare loro le soddisfazioni che forse avrebbero meritato. Proprio in virtù di questa considerazione, la mia valutazione è leggermente inferiore a quella di The Warrior, anche se la mia è probabilmente una posizione di minoranza. Dopo questo disco il gruppo cominciò a sfasciarsi fino allo split del 92, per poi ricostituirsi più tardi, senza eccessiva fortuna, mentre altre notizie sulla band possono essere rintracciate nella recensione del disco precedente. Di Burning Ambition esiste una ristampa del 2004 della Majestic Rock Records, che può essere una buona soluzione per prendere contatto con la loro musica, tenendo presente che non ha nulla a che vedere con quanto è possibile ascoltare ai nostri giorni, ma che è importante dal punto di vista storico.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
40.61 su 13 voti [ VOTA]
rob 75
Giovedì 12 Febbraio 2015, 18.22.55
1
ho appena acquistato the warrior, disco sicuramente valido...ora sto ascoltando burning ambition sul tubo, facilmente lo prendero' piu' avanti. certamente il discorso dell anno di uscita di questo disco ( con tutti i capolavori citati nella recensione ed altri ancora) e' pienamente condivisibile. ma dopotutto il bello del metal e' anche quello di poter riscoprire alcune band a suo tempo "snobbate " ...
INFORMAZIONI
1986
Shades Records
NWOBHM
Tracklist
1. Screams In The Night
2. Meet My Match
3. Play To Win
4. Cradle To The Grave
5. Burning
6. Strangers
7. This Time You Lose
8. So Blind
9. Wasted Years
10. Heartless
Line Up
Pete Franklin (Voce, Chitarra)
Scott Biaggi (Chitarra)
John Smith (Basso)
Jeff Braithwaite (Batteria)
 
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