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Metal Wave Compilation - Volume I
( 3855 letture )
Mi aspettavo qualcosa di più da questa compilation targata Necrotorture. Infatti, sebbene la raccolta sia dotata di alcune chicche importanti, va detto che la qualità di un buon 40 per cento dei gruppi non va oltre la sufficienza, sia per il valore della proposta musicale, sia per la produzione.
Inutile comunque fare di tutta l’erba un fascio, in questi casi il disco va analizzato canzone per canzone.
Partiamo così dai grandi Infernal Poetry, sempre più impressionanti, originali e ben prodotti… una canzone la loro che lascia letteralmente l’acquolina in bocca nell’attesa di ascoltare il full lenght. Si continua con i Glacial Fear, una band a metà tra il classico death americano e i Fear Factory di vecchia data. Il loro problema principale è di aver voluto concentrare troppe influenze in meno di 3 minuti: lasciano così la sensazione di non aver ancora trovato veramente la loro strada. Ben più oltranzisti i Sudden Death, la cui proposta però non riesce ad impressionare più di tanto, visto che si poggia su soluzioni estremamente convenzionali e scontate. Buona la prova del batterista. Con “Affection” dei Subliminal Crusher si comincia a respirare aria svedese, con un brano che sa decisamente di tributo ai The Haunted. La canzone in sé non regala nulla di nuovo, ma è ben prodotta e ben suonata. Niente male invece “Tsansa” degli Zora, una canzone death che deve molto al brutal e che, nonostante una registrazione non straordinaria, lascia intravedere il valore della band… da risentire eventualmente sul loro disco. Abbastanza ostico l’ascolto degli Agabus, un gruppo che tenta di mescolare sapientemente il crossover americano con il riffing death, ma che a mio avviso non è ancora riuscito perfettamente nell’intento, pur essendo sulla buona strada. Molto buona l’esecuzione. E’ il turno dei Seraphel, una black metal band che da molto tempo divide il pubblico, tra accaniti sostenitori e un nutrito manipolo di ascoltatori che li trova insopportabili. A mio avviso la verità sta esattamente nel mezzo: alcune soluzioni di chiara matrice estreme black sono piuttosto gradevoli, mentre altri riff cadono nella mucchio del già sentito. Anche per loro, il commento andrebbe rivisto dopo l’ascolto del full lenght. Banali ma ben prodotti i Traumagain, una brutal band abbastanza convenzionale, anche se decisamente valida dal punto di vista tecnico. Il loro punto forte è la resa sonora delle chitarre, dotate di riff incredibilmente potenti; purtroppo anch’esse, come ogni altro aspetto della canzone, annoiano relativamente presto. Ancora più tediosi e pesanti sono però i Death Mechanism: la loro “Unknown Pathology” non riesce a comunicare assolutamente nulla di personale, pur essendo decisamente ben suonata. Un po’ meglio invece gli Hellwrath, fautori di un death tradizionale e poco innovativo, ma che trasmette sicuramente più calore, grazie probabilmente anche ad una discreta produzione ed un buon affiatamento tra gli strumenti. Eccellenti gli S.R.L., il cui cantato italiano non sfigura assolutamente rispetto ad altre band, ed anche da un punto di vista tecnico bisogna ammettere che la prestazione è eccellente. Ora manca solo il rafforzamento del sound attraverso una registrazione migliore, ed il gioco è fatto. “Bejelith” torna immediatamente su binari tradizionali grazie ad un flavour tipicamente NWOBHM, misto all’heavy di stampo europeo, ma dalle tinte più oscure. In qualsiasi caso, una prova più che sufficiente sia sotto il profilo della forma canzone, sia dal punto di vista tecnico, nonostante l’assenza cronica di personalità. Di ardua valutazione i Near Death Experience, a causa soprattutto di una produzione un po’ particolare che non permette di valutare tutti gli aspetti di valore della band. Di primo acchito, direi che il gruppo è dotato di un certo estro compositivo (un misto tra Iron Maiden e Fates Warning? Difficile dirlo) ed una tecnica abbastanza valida. Meriterebbero un ascolto più approfondito. Troppo banali invece i Kingkrow, artefici di un heavy semplice e diretto (puro NWOBHM), e purtroppo non supportati da una produzione adeguata. A loro favore comunque sembrerebbe esserci un grande affiatamento tra i componenti, il che non può che rappresentare un importante elemento di successo. “I Abuse” dei The Nosebleed Connection è una canzone assolutamente incolore, un mix di hardcore e thrash che non comunica granchè. Tuttavia, per assurdo, lo reputo uno dei brani della compilation con più possibilità di sfondare, considerate le attuali tendenze del mercato discografico underground e non. I Quintessenza propongono invece il pezzo più anomalo del lotto, ovvero un prog metal piuttosto tradizionale condito da un cantato in italiano leggermente indigesto: mi ricordano pericolosamente i Dream Theater di “Falling Into Infinity”, il che dal mio punto di vista purtroppo non è esattamente un complimento. Considerate le preziose doti tecniche comunque, meriterebbero un recording più consono. Molto semplici e diretti i Warchild, fautori di un heavy-thrash con pochi spunti interessanti, ma impreziositi da un cantante veramente molto versatile e dal timbro accattivante. Abbastanza originali invece gli SKW, un riuscito incontro tra Tool e le produzioni di Max Cavalera. Sarebbe curioso ascoltare l’intero disco per farsi un’idea più organica di questo particolare ensemble. I Sooth Sayers propongono al contrario un miscuglio poco riuscito di thrash in stile Pantera e punk-rock annata ’80-’90. Probabilmente è uno di quei gruppi che andrebbe analizzato attraverso le lyrics e, in linea di massima, attraverso il messaggio che sta alla base delle composizioni: in questo modo forse potrebbe essere rivalutato, e molte scelte stilistiche verrebbero comprese maggiormente. Per finire, un pezzo death-thrash molto grezzo, “MasX” dei No Reason, un minestrone sinceramente poco comprensibile di riff compressi e vocalizzi incazzati. Probabilmente il brano della compilation eseguito in maniera più approssimativa e, mi duole dirlo, una conclusione poco degna per una raccolta metal così nutrita.




VOTO RECENSORE
s.v.
VOTO LETTORI
25.87 su 31 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2005
Necrotorture
Metal
Tracklist
CD 1
1. Infernal Poetry, “The Unpurifier”
2. Glacial Fear, “Delta 9: Green Power”
3. Sudden Death, “Captured”
4. Subliminal Crusher, “Affection”
5. Zora, “Tsansa”
6. Agabus, “Atman Collapse”
7. Seraphel, “Eternity In Darkness”
8. Traumagain, “Erasing Personality”
9. Death Mechanism, “Unknown Pathology”
10. Hellwrath, “Peaceless”
CD 2
1. S.R.L., “Il Funambolo”
2. Bejelit, “Bejelith”
3. Near Death Experience, “Ending Worlds”
4. Kingkrow, “The Killing Hand”
5. The Nosebleed Connection, “I Abuse”
6. Quintessenza, “Oro”
7. Warchild, “Life Goes On”
8. SKW, “Alter Ego”
9. Sooth Sayers, “Fallen Down”
10. No Reason, “MasX”
 
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