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27/07/24
DIVINE METAL FEST 7
ALTERNATIVE, C.DA ULIVETELLA - MONTENERO DI BISACCIA (CB)
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Sex Pistols - Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols - Box Set
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Anno 1976: un giovane artista e stilista britannico, di nome Malcolm McLaren, già noto nell’ambiente musicale per esser stato il manager degli statunitensi New York Dolls nell’ultima parte della loro carriera, inizia ad occuparsi di una neonata band londinese chiamata The Strand; dopo aver convinto i membri del gruppo a liberarsi del chitarrista Wally Nightingale per sostituirlo con il bassista Glen Matlock, che lavorava come commesso nel suo negozio di abbigliamento, McLaren nota con l’aiuto di un suo assistente un giovane e trasandato cliente del negozio stesso, John Lydon. Il particolare che più colpisce l’arguto manager è la maglia abitualmente indossata dal ventenne Lydon (meglio noto in seguito come Johnny Rotten), che reca l’eloquente scritta I Hate Pink Floyd; una volta reclutato il bizzarro soggetto come frontman dei The Strand, McLaren decide di fare di questo sparuto gruppetto di sfigati (nel senso buono del termine) l’emblema stesso della gioventù ribelle, ribatezzandoli Sex Pistols.
Il resto, come si suol dire, è storia: l’anno successivo la band consegna al pubblico ed alla storia il suo primo ed unico album, Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols, un concentrato di pura energia e rabbiose disillusioni giovanili che segna indelebilmente l’evoluzione della musica futura: per la prima volta, infatti, qualcuno mostra al mondo che per fare musica ed esprimere sensazioni, sia pure irriverenti, non è necessario essere necessariamente dei maestri di tecnica; si può dire, con un piccolo e metaforico volo pindarico, che l’album rappresenta per l’epoca il trionfo del sentimento sulla ragione. E’ vero, prima dei Sex Pistols ci avevano già pensato i Ramones ad inaugurare il movimento punk, ma l’album dei ragazzacci inglesi è il primo del genere a conoscere un successo tanto inaspettato quanto clamoroso. Prima che, alcuni anni dopo, la stessa capitale inglese partorisca band più veloci ed improntate verso una maggior perizia tecnica, fenomeno noto come N.W.O.B.H.M., i grandi gruppi hard ‘n’ heavy e prog degli anni 60 e 70 sembrano infatti improvvisamente relegati allo status di vetusti e sorpassati dinosauri della musica.
Anno 2012: Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols è una pietra miliare da ormai 35 anni ed è ritenuto una leggenda anche da chi considera il movimento punk alla stregua di una volgare pagliacciata fatta da ragazzini sgraziati e malvestiti, per di più incapaci di suonare tre accordi di fila. Per questo motivo, la Universal Music decide di rimasterizzare il disco, offrendo per di più ai fan della band ed agli appassionati in generale una serie di extra che ingolosiranno non poco gli ascoltatori. Ma andiamo con ordine nel presentare questo imponente box set: il primo dei tre CD commercializzati vede, come detto, la rimasterizzazione completa dell’album del 1977: lo ammetto, un po’ mi dispiace non sentir più quella chitarra un tantino zanzarosa in sottofondo, il fracasso indicibile dei piatti della batteria di Paul Cook e la voce sguaiata di Johnny Rotten sovrastare tutti gli altri strumenti; ma, d’altro canto, ascoltare una versione tanto pulita dell’anthemica Anarchy In The U.K farà certamente scendere una lacrimuccia anche sulla guancia del più duro ed incallito dei punk; forse la voce è ancora un po’ troppo in rilievo rispetto a chitarra, batteria e basso (qualcuno potrebbe chiedersi quale basso, visto che Glen Matlock, al pari di Sid Vicious, non era esattamente Jaco Pastorius), ma il bilanciamento sonoro è lontano anni luce da quello tanto grezzo dell’opera originale. Si ha quasi l’impressione di non avere a che fare con un gruppo punk, il che forse potrebbe deludere chi riscontra nella produzione scarna e nei suoni grezzi una delle principali caratteristiche del genere, ma sicuramente questa rimasterizzazione esalta l’anima dei Sex Pistols ed è ben lungi dallo snaturarla; a tal proposito provate ad ascoltare la nuova versione dell’altro masterpiece dell’album, la ferocissima God Save The Queen: ditemi anche voi se per alcuni istanti non condividete lo sdegno della riverita Regina d’Inghilterra, se anche voi per un momento non vi sentite dei moron…in sostanza, dunque, l’opera di restyling si può definire pienamente riuscita e, se l’album forse perde un pizzico della sua spontaneità, guadagna enormemente in termini di godibilità e di qualità complessiva. Il secondo CD contiene invece una serie di b-sides, anch’essi rimasterizzati nonché, udite udite, i demo originali dei brani che compongono Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols, ritenuti perduti ed invece ritrovati lo scorso inverno durante il trasferimento del catalogo dalla Virgin Records alla Universal Music: il primo disco, come dicevamo prima, vi ha lasciato un senso di smarrimento per la sua produzione troppo cristallina, che disonora lo spirito grezzo e senza tempo del punk? Bene, il secondo vi riporta nel pieno del marciume sonoro uscito fuori dalla Londra della seconda metà degli anni 70, facendovi riascoltare i take one delle tracce immortali dei Sex Pistols. In aggiunta, oltretutto, troviamo anche un interessante demo originale ed inedito di un altro brano scritto dalla band, vale a dire Belsen Was A Gas, incentrato sul campo di sterminio di Bergen-Belsen: qui sono gli strumenti ad essere nettamente in primo piano ed è la voce a risultare svantaggiata; ciò nonostante, il testo scritto da Sid Vicious è comunque perfettamente comprensibile e fa capire ancora oggi perché le esecuzioni del brano dal vivo, all’epoca, scatenarono un feroce putiferio attorno al gruppo. Versi come
Belsen was a gas, I heard the other day, In the open graves, where the Jews all lay. "Life is fun and I wish you were here", They wrote on postcards to those held dear, oh dear!
sebbene rappresentino chiaramente una semplice provocazione, non potevano non scandalizzare un’opinione pubblica che ancora affrontava le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale e dei crimini perpetrati dai nazisti. Il terzo CD, infine, contiene due separate esecuzioni live targate sempre 1977: la prima di esse, registrata nella città norvegese di Trondheim, si apre con una fulminante esecuzione di Anarchy In The U.K., dove i Sex Pistols danno sfogo a tutta la loro dirompente energia e strafottenza. La qualità sonora delle registrazioni ovviamente non è ineccepibile, ma in fondo in questo caso ci interessa poco: anche qui, infatti, gli amanti del punk scarno troveranno pane per i propri denti (sperando che siano migliori di quelli di Rotten, che non a caso gli sono valsi il suo soprannome). In ogni caso, oltretutto, la qualità sonora del primo show è comunque migliore di quella del secondo spettacolo, catturato a Stoccolma e che davvero sembra registrato con mezzi di (s)fortuna. Poco male, la scaletta che ripropone quasi integralmente l’album è comunque godibile, seppur in questo caso, per apprezzarla, si debba davvero essere dei fan sfegatati del gruppo scoperto da Malcolm McLaren e/o del punk in generale. Pensate che sia finita qui? Errore: è finita con i CD, questo è vero, ma questa edizione contiene anche un DVD, che ritrae i ragazzacci di Londra alle prese con tre distinti spettacoli live. Una ciliegina sulla torta indubbiamente molto ben gradita.
Non c’è molto altro da aggiungere, in sostanza, su questo corposa edizione celebrativa: chi pensa che essa rappresenti un mero espediente della Universal per raggranellare qualche soldo lucrando sul 35esimo anniversario di Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols, dovrà verosimilmente ricredersi. Quest’opera, difatti, lungi dall’essere una mera riproposizione con qualche sporadico extra, è viceversa un’interessante cavalcata attraverso la storia di una band a suo modo leggendaria e del suo unico album, un capolavoro della storia della musica che ha influenzato nel bene e nel male tutto ciò che è stato composto, prodotto, suonato o anche solo concepito nei decenni successivi.
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disko82: 66 e 67: puro Vangelo. |
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piuttosto i Ramones, i Rancid gli Exploited sono stati altri gruppi punk con i controcoglioni... |
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Xfavore nn mettetemi gli inutili Clash( nemmeno un gruppo punk x me) a confronto con i SEX PISTOLS, ricordiamoci ke l'ondata punk nel bene e nel male è arrivato da questo gruppo, è stata l'ultima vera rivolta giovanile..... è più di un disko |
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ke dire, io nel braccio destro ho fatto una scarnificazione delle iniziali J.R. Jonny Rotten, questo album me lo porterò nella tomba, immortali SEX PISTOLS |
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che dire...capolavoro! l'unico album! Punk con i controcazzi! |
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Disco che possiedo, che ho ascoltato fino a consumarlo e con cui ho "goduto" molto (all'epoca), fino a quando un giorno mi sono reso conto di quanto fossero grotteschi e musicalmente inutili (e come dice @Macca è risaputo che loro e tutto il movimento fossero finti). Punk's not dead, it's Fake! |
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puoi manifestare quello che vuoi...a me se una band fa cosi schifo come nel tuo caso non perdo neanche il tempo di leggere la recensione e commentare... poi ognuno impiega il suo tempo come vuole... chiedo scusa se ho urtato la tua sensibilità nel mio commento precedente... i gusti sono gusti... |
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Ah quindi si può manifestare solo il proprio gradimento? Non lo sapevo. Cmq li ho ascoltati per poter dire che fanno schifo, e che fossero finti e risaputo. Forse chi schiaccia solo tasti sul pc è qualcun altro ; -) |
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se non ti sono mai piaciuti e nemmeno hai mai ascoltato l'album non vedo l'utilità del tuo commento... giusto per schiacciare i tasti sul pc.. vabbè...poi ognuno può fare quello che vuole..pace |
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Per me sono sempre stati una band truffa, mai ascoltati e ne vado fiero. Potranno aver dato tanto al movimento in termini di attitudine (anche se finta al 90%) ma questi ai Clash potevano giusto stappare le birre. |
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Flag Of Hate ha detto una cazzata incredibile dicendo che i Sex Pistols sono simili agli One Direction. I Sex Pistols saranno anche stati una trovata commerciale ma almeno le loro canzoni avevano un significato e non dimentichiamoci che sono comunque molto importanti nella storia del punk. Per quanto riguarda gli One Direction non trovo la forza di esprimermi su di loro. E ho già detto tutto... |
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eheheh....;è inutile,la domanda rimane:ma come diavolo han fatto 4 ragazzi da riformatorio a scrivere un album così intelligente(ascoltate bene TUTTI i testi) e musicalmente cosiì originale sia dal punto di vista del suono,sia sopratutto sotto il profilo compositivo,che li mette anni luce lontani da tutti gli altri gruppi cosidetti punk.....;e particolare non ultimo,avevano appena 19 anni...; Mc Laren ebbe solo la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto,non inventò nulla,e la Westwood produsse il loro abbigliamento ma era il gruppo ad avere le idee;questa è la verità;..li sfruttarono,questo si.....,ma la farina era tutta del gruppo.Io credo si possa solo dire:tanto di cappello ed onore al merito. |
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A me il Punk non è mai interessato, anche i tanto acclamati Clash per me sono un band da best of (e infatti ho solo quello), diciamo che mi sono dedicato molto di più al post-punk di matrice dark-wave, ma fin qui son gusti. Sul disco in questione, al netto di plastica e merda, restano per me un 3-4 brani gradevoli e parecchia noia (Anarchy la preferisco in versione Megadeth)...Certo che il tutto mi ricorda un po' il 'metallari vs punk vs dark vs discotecari' di metà anni '80 e probabilmente su un sito metal questo disco non poteva ottenere chissà quali riscontri. Sull'importanza storica del movimento e del disco invece quoto Freedom, volenti o nolenti c'è poco da discutere. |
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Monsieur Delirious Nomad, suvvia, si riprenda. Ho la mia veneranda età ma sono in ottima forma. Comunque, merci. Vorrei dire a Monsieur TheRamonesFan che non ho mai avuto la pretesa di essere un erudito del punk e che quindi probabilmente ne sono un ignorante. Che poi il metal derivi dal punk come dice Monsieur Freedom, potrebbe essere. Ho qualche dubbio. Pero, anche fosse, également i migliori fiori nascono dalla merde e questo non significa che la merde, nel suo contesto, resti, appunto, merde e non è una cosa piacevole. Qualcuno, poi, parla di ribellione. Well, all'epoca, la ribellione alle liberalizzazioni della Thatcher era fatta dai lavoratori, i minatori di Scargill, in primis. E li, agli scioperi e scontri con la polizia, di punk non se ne vedeva l'ombra. Rimangono dei modaioli, come altri in altri contesti e McLaren ci ha fatto i soldi. La musica, toutefois, rimane orribile. Au revoir, Monsiurs. |
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Non è un caso che i gruppi/artisti che raggiungono livelli "leggendari" sono coloro che riescono a capire e a dare sfogo allo spirito del loro tempo ( "capire lo spirito del tempo" è una nota legge del potere infatti) ma che una volta che il vento cambia decade completamente il valore della proposta. E' anche risaputo che molti testi degli artisti più famosi siano scritti con PSICOLOGI/SOCIOLOGI e che vengono scelte parole specifiche in grado di suscitare determinati sentimenti e reazioni. Questo è anche il motivo per cui i gruppo considerati "commerciali" vengono dimenticati alla svelta e se riascoltati dopo diversi anni sembrano ridicoli e anacronistici (come i nostri Sex Pistols) ![](../../images/smilies/wink.gif) |
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Beh Flag erano morti di fame ed ignoranti, la prospettiva di guadagnare qualche palanca (come diciamo a Genova) era troppo ghiotta. Che poi l'unico che ne capiva qualcosa di musica era Matlock e stava sulle palle a tutti Comunque Rotten con i Pil ha fatto cose valide, segno che proprio un belinone non era |
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Di questo disco salvo soltanto due/tre pezzi, forse quattro contando anche Anarchy in the UK, il resto scatena in me un processo chiamato "defecazione". Concordo con chi sostiene che nel genere c'è molto di meglio, anche se ad essere sinceri devo ammettere che il Punk non l'ho mai digerito molto. |
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Beh, questa è l'ulteriore conferma che non erano altro che burattini nelle mani di McLaren. Un gruppo di plastica. |
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@Flag: diciamo che probabilmente il giro dei soldi che vedeva Mc Laren loro non lo vedevano. Anche i Sabbath all'inizio erano stati fregati dal management, probabilmente gli davano il contentino e via. Il tutto è dimostrato dalla disavventura di Johnny Rotten, quando, una volta cacciato dai Pistols nel bel mezzo del tour americano (completamente improvvisato, ma bisognava battere il ferro finchè era caldo), fu lasciato senza il becco di un quattrino e senza neanche un biglietto aereo per tornare a casa. Il suo tempo era finito ed era il momento di puntare su Vicious, questo fu il ragionamento di Mclaren. |
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@ Freedom Io e te andremo d'accordo! ![](../../images/smilies/bigsmile.gif) |
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State esagerando. I Pistols possono fare schifo, ma dire che tutto il punk è inutile o solo "rumore senza senso" mi sembra una stronzata colossale. E' ed è stato un movimento FONDAMENTALE per la nascita di una parte del metal che oggi ascoltiamo, non si discute. Ripeto, a me sto gruppo fa schifo, ma ce ne sono altri veramente validi, tipo gli immensi Ramones o i sottovalutatissimi Misfits (il mio gruppo punk preferito in assoluto). |
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@Le Marquis de Fremont Tu invece mi sembri ESTREMAMENTE ingnorante riguardo al punk rock. Ma proprio tanto. Vabbè, i soliti tizi che dicono "la musica che ascolto io è meglio". Cioè. un conto è dirlo dei One Direction (la gente va ai concerti solo per vederli atteggiarsi come dei coglioni), un conto dell'intero genere del punk rock. Che poi..., a me i Sex Pistols fanno anche abbastanza schifo, meglio gli immensi Ramones e i Germs. |
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@Flag Of Hate parere mio personale, se lo avessero saputo, avrebbero continuato a fare dischi concerti e soldi.(al massimo credo potessero sospettare qualcosa, ma non credo fossero manco dei falchi i vari componenti ) |
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@Tino84: tutti suonano per far soldi, o ci provano. Questo è assodato. Ma un discorso è trovarsi, suonare e formare poi il gruppo, un altro è avere un manager che ha costruito a tavolino il gruppo riunendo dei ragazzi per cavalcare una tendenza culturale. I gruppi che abbiamo citato non hanno alle spalle un McLaren, è questo che volevo dire. E loro ne erano all'oscuro?? Seee, come Scajola che aveva una casa "a sua insaputa" ![](../../images/smilies/bigsmile.gif) |
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superquotazione per le Marquis. Sarebbe bello discutere un pochino seriamente dei legami fra marketing, moda, musica e fenomeni giovanili. Molti giovanotti "out of step with the world" scoprirebbero quanto sono devoti ai guadagni di pochissimi. Perchè in realtà poco di quello che viene dato in pasto alle masse giovanili è veramente spontaneo; non importa che sia death metal, metal, punk e chissà cos'altro. Quello che personalmente mi crea amarezza è che alla fine veramente pochi traggono profitto da mode, stili musicali e tagli di capelli. La via d'uscita a tutto questo è strettamente personale. La consapevolezza è già molto. |
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@Flag of Hate: non sapevo che ti bastava così poco, e si che la prima provocazione l'hai lanciata tu comunque il mio ragionamento non mi sembra così banale, almeno quanto il tuo de "nome famoso che vuole fare soldi vendendo la sua musica" (eh si, non solo ti apro un mondo, ma un universo fatto di cd, magliette e ciarpame vario definito "merchandise" , guarda un pò caso anche di Asphyx e Suffocation, per non dire Nile o Malevolent Creation ). in ogni caso l'ho detto e ripetuto, Mclaren ha lucrato sui Pistols che ne erano all'oscuro, non dico che siano Artisti, ma dire che non abbiano avuto un minimo di importanza storica mi sembra riduttivo. (e in ogni caso, Sid Vicious è arrivato ben dopo la notorietà acquisita dal gruppo :-; ). |
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la mia iniziazione al punk...anche se preferisco i clash di gran lunga...ed il punk 77 non mi ha mai entusiasmato(meglio il punk hardcore ed il crust)...certo che cmq più ci si inoltra nel punk più si capisce che ce molto di meglio in giro ropedeuitici |
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il paradosso della storia è proprio come dice flag nel post 25, riuscire a fare successo planetario insultando tutti indistintamente e proponendosi come gruppo di rottura verso il sistema e far si che 4 personaggi incapaci o quasi di suonare arrivino a tale fama.. ma a mio avviso il motivo va cercato nel preciso momento storico e culturale in cui sono nati, cioè quando il progressive aveva stancato la maggior parte degli ascoltatori e istanze giovanili più aggressive e disincantate chiedevano nuove risposte.. in Inghilterra è nato il punk, da noi si sparava nelle strade.. però paragonare il punk degli albori agli spandau mi pare esagerato |
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Preciso che per "Holidays in the Sun", non mi riferivo all'album recensito, era per tornare al concetto di ribellione e protesta. Dell'album, va be' a parte le più conosciute, è molto bella anche "New York" e "Submission". |
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Non vado matta per i Pistols (preferisco i Clash che di proteste ne hanno suonate anche loro), ma non si può dire che Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols! non abbia lasciato in qualche modo il segno nel mondo musicale. Malcom McLaren li ha ribaltati e trasformati in una grande opportunità commerciale (come nella moda con Vivienne Westwood, sua moglie), ma le parole cruente di Rotten in "Holidays in the Sun" risuonano in continuazione nella mia testolina. Sicché, non vedo perché non dargli un buon voto, poi son gusti... |
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@flag: un piccolo appunto. i pistols facevano sensazione già prima che entrasse vicious. comunque concordo col buon fabio, la musica è ciclica e l'avvento del punk chiuse l'epoca delle super produzioni, che poi sia diventato moda è purtroppo vero, ma è cosa comune a quasi tutti i generi musicali che riscuotono un certo successo. il disco in questione non mi dispiace, ma come detto da altri preferisco i clash |
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Marquis, sono scioccato, La facevo più giovine! ![](../../images/smilies/bigsmile.gif) |
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In buona parte quoto il discorso del Marchese, ma la storia della musica insegna che prima o poi si torna a forme 'rurali' di rock, che sia moda o no ( anche il grunge ad un certo punto fu moda ). Sicuramente più dei Sex Pistols amo i Wire ed i Gang Of Four, i primi soprattutto. Però non si può disconoscere l'impatto dei maroni |
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All'epoque ero in Inghilterra e studiavo a Cambridge. Je me souviens che legato al fenomeno "punk" erano sorti in tutta l'Inghilterra e a Londra surtout, una marea di negozi di moda, gadgets, spillette, etc. C'erano parrucchieri specializzati. Era fondamentalmente un business, come lo è stato dopo il fenomeno dei "polite boys" neo-romantic con gruppi come gli Spandau Ballet. Ed era business anche quella musicaccia orribile, chiassosa e senza senso. Passare da Van der Graaf Generator, Yes, King Crimson o Weather Report a quella "merde" punk è stato uno shock. Ma chi compra quella robaccia, ci chiedevamo? I coglioni delle "mode", of course, quelli che ci cascano sempre. Sarebbero stati poi i polite boys, poi i dandy, poi gli yuppies, guidati sempre dalle esigenze del business. Questo disco orrendo, testimonia uno di questi passaggi. Il punk? Salvo solo i Clash, come qualcuno ha citato. La musica è però un'altra cosa. Au revoir. |
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Ah, sia chiaro che io la penso come freedom: importanti ma musicisti da massimo 6 politico. |
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Mi fanno cagare. Ma sono stati una band importante. |
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Senza contare che un buon 50% della loro "leggenda" deriva da Sid Vicious, la sua vita sregolata, l'aura da artista maledetto, i sospetti sull'omicidio della sua ragazza Nancy Spungen e, soprattutto, lasua degna morte da perfetto disadattato, cosa che effettivamente era. |
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secondo me, sono un gruppo fondamentale della storia del rock! insieme ai ramones hanno gettato le basi per i movimenti underground (quelli DIY) che hanno portato a tutta la musica estrema degli anni 80! hardcore - thrash metal ecc.. scusate se è poco!! |
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@tino84: urca, non lo sapevo che Suffocation, Asphix e compagnia bella fossero stati costruiti dietro le quinte da un manager stilista che guadagna milioni su milioni dalla loro musica e su gadget tipo magliette, scarpe, profumi... mi hai aperto un mondo. Per il resto, solito cumulo di banalità e stronzatine tipo "critichi - inserire un nome famoso - ? Allora sei invidioso gnegnè". Che banalità. |
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@tino84: posso essere d'accordo sull'aspetto commerciale, molti gruppi metal si atteggiano senza 'essere' ma paragonare Elvis ai Sex Pistols mi sembra alquanto azzardato...uno aveva talento, gli altri un gran management e basta!! |
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@flag of hate ti rispondo con una contro-provocazione. alla fine della fiera, puoi dire che non c'è molta differenza, tra i Pistols, i One direction, nè un qualsiasi gruppo death metal recensito su Metallized, se il minimo comun denominatore è "l'operazione commerciale". (Poi ripeto, se Mclaren ci lucrava benissimo, i Pistols ci è voluto un pò perchè arrivassero a capire di essere stati usati dal loro manager, e fino a quel momento erano i semplici attori nel ruolo di loro stessi, per gente come loro). Inoltre potremmo dire che anche Elvis (o una qualsiasi icona del rock che voi preferite) può essere accomunata ai Pistols o ai tuoi cari one direction sul lato economico (peccato che Elvis, come i Pistols, per quanto possa apparire semplice e scontato oggi ciò che rappresentavano, ai loro tempi erano il nuovo, il diverso, e fino a quel momento, un qualcosa di impossibile da mettere in pratica). Finisco con un' altra provocazione: non sarà che tanti di quelli che criticano i Pistols, sono invidiosi che un minchione come Mclaren abbia avuto l'intuizione geniale nello sfruttare momento, luoghi, modi, forme, musica e persone -in apparenza in maniera semplice e scontata- e a tanti non va giù di non riuscire ad avere una propria intuizione così geniale (e remunerativa) in maniera così semplice e diretta? ![](../../images/smilies/razz.gif) |
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Piccola provocazione: alla fine della fiera, non c'è molta differenza tra i Sex Pistols e gli One Direction. Se poi sono diventati le icone di quella musica, beh, il destino è veramente beffardo, dato che ha trasformato una lucrosa operazione commerciale nel simbolo della musica Punk, che teoricamente dovrebbe rappresentare la ribellione e la protesta. Il tutto è molto divertente. |
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Quoto Elluis (post n. 15). A parte che l'atmosfera grezza del periodo la si coglie solo ascoltando il cd (o il vinile, come faccio io) originale, senza rimasterizzazioni che puliscono il suono in una maniera non conforme all'estetica punk; inoltre le "chicche" inedite sono già presenti (e in numero anche maggiore) nel disco "The Great Swindle of Rock'n'Roll", reperibile tranquillamente in offerta a 5 € da Mariposa (in Duomo a Milano); in più circa 6 anni fa è uscito "Spunk", che altro non è se non "Never Mind The Bollocks" in versione demo, con ancora i "working titles" di alcune canzoni (per dirne una, "GSTQ" si intitolava "No Future"); "Spunk" è ancora più grezzo dell'album "finito". Per quanto riguarda i live, la scena è piena di bootleg semi-ufficiali che dimostrano ampiamente la carica dirompente di un concerto dei SP. L'unica cosa che potrebbe essere interessante è il dvd, ma a quel prezzo non ne vale certo la pena. |
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Beh non ci vuole molto per essere meglio dei Sex Pistols, d'altronde non è un mistero che nessuno della band sapesse suonare il proprio strumento (Vicious era totalmente negato) Inoltre i milioni che hanno macinato se li è messi in saccoccia il buon Malcolm McLaren (pace all'anima sua) e Vivienne Westwood, che adesso fa la stilista tutta fashion, ma all'epoca era una marciona come gli altri: la band ha visto solo le briciole di quella fortuna. Tuttavia loro, più di tutti gli altri, sono l'icona del punk di allora, e di tutto quello che arrivato dopo |
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la più grande truffa del rock'n'roll .. geniali |
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Devo dar ragione a Flag: i sex sono famosi perchè molto fuori dagli schemi e con un produttore/manager immanicato come non mai che li ha plasmati per far soldi. Musicalmente ci sono valangate di gruppi moooolto meglio, un esempio su tutti i Clash! Però definirli peggiore band della storia...beh ho sentito di moooolto peggio da persone famose tanto quanto loro se non di più ![](../../images/smilies/smile.gif) |
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Per me, una delle peggiori band della storia. Personalmente ho conosciuto diversi amanti della musica Punk, e devo dire che i veri appassionati e conoscitori del genere hanno sempre snobbato questo gruppo. |
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errata corrige visto il momento storico, cheper cantare God Save the queen o Anarchy in the UK non dovevi esser visto molto bene ![](../../images/smilies/razz.gif) |
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che i SexPistols fossero una "macchina da soldi" è indubbio ed innegabile. peccato che fino allo sbarco negli USA lo sapesse solo Mclaren. danny boy inoltre scrive: "L'intuizione geniale di McLaren è stata quella di creare un gruppo dal nulla dando corpo all'immaginario giovanile punk che stava nascendo per le strade". non è proprio una cosa da poco creare un qualcosa che ancora non esiste o che non ha una sua forma definita. Non solo Mclaren ha creato un gruppo dal nulla con un immaginario ben definito, ma in questo gruppo ha saputo incanalare tutta la rabbia e la frustrazione inespressa di uno strato sociale intero di cui gli altri membri dei Pistols facevano parte. poi si può criticare tutto, e dire che le composizioni hanno una struttura elementare e dei testi di facile presa, seppur scritti decentemente (e vorrei veder voi sfogare la rabbia con testi e canzoni degli Yes -per quanto possano esser bravi.), o che hanno più importanza dal punto di vista formale e storico che non musicale; o che le canzoni non siano chissàche; ma non negare la loro importanza. anche perchè la pubblicazione dell' album, oltre ad essere la fine vera e proprio dei Pistols in quanto tali, è solo appunto, la loro appendice. il grosso è stato fatto dai concerti e dal passaparola (concerti che poi ricordiamo, venivano bloccati e boicottati ogni volta che era possibile. e vorrei ben vedere, visto il momento storico, cheper cantare God Save the queen o Anarchy in the UK non dovevi esser visto). @jack stagisto il punto è che la poesia, come ogni forma d'arte, va contestualizzata. altrimenti la Gioconda resta un dipinto decente, o il David di Donatello resterebbe solo un pezzo di pietra raffigurante un uomo nudo, manco tanto bello; nel caso della tua "poesia", magari in qualche altro contesto sarebbe anche Arte allo stato puro, ma in questa discussione è solo bit sparsi inutilmente nella rete.. |
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QUOTO COMPLETAMENTE DANNY BOY! e aggiungo una poesia mia personale: MERDA, RIMERDA E STRAMERDA, E' PIU' CHE MERDA, CHE MERDA E'?! In fondo, se ritenete epocale sto cd, anche questa poesia potrebbe esserlo altrettanto no?! |
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i sex pistols sono stati il mezzo per lucrare sullo spirito del tempo. altro che ribellione e protesta. La vera protesta la facevano i ragazzi per le strade e le centinaia di migliaia di famiglie ridotte alla semi-povertà dalla crisi e dal tagli del wellfare. L'intuizione geniale di McLaren è stata quella di creare un gruppo dal nulla dando corpo all'immaginario giovanile punk che stava nascendo per le strade e su quest'immagine farci un sacco di soldi. Il punk è esploco così, in un negozio di vestiti alla moda e con una manciata di buone canzoni dai suoni per l'epoca moderni e nelle "corde" dei giovanotti del tempo. Non a caso i sex pistols sono stati un fenomeno passeggero ma di forte impatto. SI è trattato di una fenomenale operazione di marketing. Fortunatamente punk significa ben altro ed è per questo che ancora oggi l'esperienza dei crass ha un senso. Lasciamo però il fenomeno sex pistols ai giornali di moda e ai festival estivi colorati di reunion. |
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Che piaccia o meno Never Mind The Bollocks rimarrà un disco epocale: allora fu un terremoto la pubblicazione di un album del genere nella puritana Inghilterra, e oggi a distanza di 35 anni rimane tuttora un album di rock energico e ribelle che trovo molto attuale. Il prodotto in questione invece, contrariamente a quanto scrive il recensore, è pura speculazione del nome: ci sono delle chicche è vero, ma anche roba già pubblicata con precedenti re-release, tipo le Studio rarities e le B-sides, o il live in Svezia '77 che faceva già parte di un video "the Filth and the Fury" (non il film di J. Temple ovviamente, un omonimo) E poi vogliamo parlare del prezzo? On line costa in media 95-100€, se non è speculazione questa. |
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@kvmetternich: non era proprio rose e fiori come lo descrivi tu, i Pistols (che possono piacere o meno) furono arrestati, banditi, accoltellati e derubati. Suonare quello che volevano? Fino ad allora era impensabile un simile successo con testi incazzati e sonorità rozze. |
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eh si può dire qualunque cosa su questa band dall'adorarli alla divinita al gridarli all'oscenità ma nella storia ci sono entrati lo stesso forgiando quali immortali strofe che si impiantano nel cervello e non si sradicano più tipo anarchy in U.K. che cantavo a squarciagola nel cortile della scuola nell'intervallo o a fine ed fisica |
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"Protestavano" contro un sistema che gli ha permesso di fare i loro porci comodi,di comportarsi come degli animali e suonare quello che volevano? Un gran bella protesta. |
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Non dimenticatevi mai che i Sex Pistols non facevano musica ma protestavano......... |
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mah...quest'album avrà anche un suo perchè, inutile negarlo, ma restando nel genere, restando in quegli anni e perchè no, restando in uk, i sex pistols vengono sepolti da una valanga di altre band nettamente migliori sotto tutti i punti di vista. |
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Sopravvalutati? Insignificanti? Io li ho riscoperti poco tempo fa, non avendoli compresi per anni. Di una grandezza incredibile. Ps. Se vi capita cercatevi il video di "No fun" trasmesso dalla tv inglese di quegli anni, e capirete quanto fosse sentita la musica che scrivevano (specialmente da Lyndon). |
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Io adoro la voce di johnny, sguaiata e folle! |
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Ok,band creata a tavolino quanto vi pare ma i pezzi di quest'album erano una ventata di aria nuova,che vi piaccia o no erano qualcosa di mai sentito e soprattutto visto prima. Io stesso odio l'attitutide di Sid Vicious e soci poichè avendo un pensiero musicale totalmente diverso sul punk,ma loro erano veramente una bomba. Rotten più avanti fece il salto di qualità nei PIL senza ombra di dubbio,ma i Sex Pistols restano la prova vivente di quanto si possa rimanere nella storia senza avere nulla di sensazionale o comunque niente di speciale. Il disco mi piace,ma diciamo che come persone non sono le prime che rispetto. |
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?????????non capisco proprio alcuni di questi commenti ma li rispetto....cmq grande recensione.....90 e oltre tutta la vita!!!!! |
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Nei primi anni 80 questo disco ha turbato i miei pomeriggi adolescenziali poi con il tempo ho realizzato che erano una band costruita a tavolino ma li ascolto sempre con piacere.....a proposito ma avete visto Johnny Rotten su DIscovery Channel fare il conduttore ? Uno spasso. |
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il più grande insignificante gruppo della storia...però anche il sottoscritto in adolescenza si è divertito ascoltando anarchy e gstq...acquistai l album attraverso tv sorrisi e canzoni aaaah.... |
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I piu sopravvalutati di sempre...mai capiti cmq respect |
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Io amo questa band e questo album è un qualcosa di unico.Mai nessuno si è nemmeno avvicinato a ciò che erano e rappresentavano i Sex Pistols.La recensione è a dir poco stupenda ed il voto,beh,che dire ono anche io per un bel 90. Complimenti "Barry". |
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INFORMAZIONI |
![](images/Icone/green/18/arrow_left_down.png) |
![](public/recensioni2/1349880777mzd.jpg) |
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Tracklist
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CD1: Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols 1. Holidays In The Sun 2. Bodies 3. No Feelings 4. Liar 5. God Save The Queen 6. Problems 7. Seventeen 8. Anarchy In The UK 9. Submission 10. Pretty Vacant 11. New York 12. EMI
CD2: 1977 Studio Rarities & B-Sides 1. No Feeling 2. Did You No Wrong 3. No Fun 4. Satellite 5. New York 6. EMI 7. Liar 8. Pretty Vacant 9. Problems 10. GSTQ 11. Did You Know Wrong (March 3rd 1977) 12. 17 (April 21st 1977) 13. Satellite (April 22nd 1977) 14. Submission (April 22nd 1977) 15. Holidays In The Sun (April 22nd 1977) 16. EMI (April 22nd 1977) 17. 17 (May 16th 1977) 18. Holidays In The Sun (June 11th 1977) 19. Bodies (June 11th 1977) 20. Submission (August 12th 1977) 21. Belsen Was A Gas (original demo) (19 September 1977)
CD3: 1977 Live Ssamfundet Club, Trondheim, Norway – 21st July 1. Anarchy In The U.K. 2. I Wanna Be Me 3. 17 4. New York 5. EMI 6. No Fun 7. No Feelings 8. Problems 9. God Save The Queen Happy House, Stockholm, Sweden – 28th July 10. Anarchy In The UK 11. I Wanna Be Me 12. 17 13. New York 14. EMI 15. Submission 16. No Feelings 17. Problems 18. God Save The Queen 19. Pretty Vacant 20. No Fun
DVD – 1977 Riverboat Party, The River Thames, London – 7th July 1. Pretty Vacant 2. Anarchy In The UK 3. Problems 4. Happy House Stockholm, Sweden – 28th July 5. Anarchy In The UK 6. I Wanna Be Me 7. Seventeen 8. New York 9. Problems 10. No Fun S.P.O.T.S. Tour – Winter Gardens, Penzance, Cornwall – 1st September 11. Problems 12. No Fun 13. Anarchy In The UK
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Line Up
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Johnny Rotten (Voce) Steve Jones (Chitarra, Basso) Glen Matlock (Basso) Sid Vicious (Basso) Paul Cook (Batteria)
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RECENSIONI |
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