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Giacomo Castellano - Cutting Bridges V 2.0 Remastered
( 3579 letture )
Quello di Giacomo Castellano è un nome che compare spesso sulla scena musicale italiana. La carriera di questo chitarrista fiorentino inizia, dopo il completamento della formazione musicale al Musician Institute di Los Angeles, con l'esperienza didattica, alla quale affianca in seguito l'impegno come turnista accanto a numerosi artisti e che lo vede tutt'ora sul palco della cantante Noemi. Nel corso degli anni, Giacomo Castellano ha saputo però coltivare la sua passione per la musica anche attraverso la composizione di brani propri; lungo un decennio di viaggi ed esperienze professionali, in Italia e all'esterno, Castellano raccoglie idee e crea canzoni, fino a farle confluire nel 2004 nella sua personale raccolta, una sorta di album di ricordi: Cutting Bridges. All'inizio di quest'anno il disco è uscito in una riedizione curata dalla Red Cat Records e dalla Muso Entartainment, per prepararci al nuovo disco solista che uscirà nella seconda metà del 2013.

Cutting Bridges appare come un puzzle di esperienze dal sapore diverso e incostante, tanto che il titolo stesso sembra suggerire la capacità di ogni canzone di tagliare i ponti e i legami con le altre, rivelandosi incredibilmente adatto, pur essendo stato ispirato dall'opera riportata in copertina, firmata da Cinzia Castellano, sorella del musicista. Ogni brano si distingue dagli altri, presentando generi di volta in volta differenti e dimostrando la disinvoltura di Castellano nel muoversi tra di essi.
Il disco si apre con Gaztambide, un ottimo esempio di energia dosata, in cui viene messo in luce il carattere narrante della chitarra, elemento stilistico più volte emergente nell'ascolto, in grado di accomunare questo brano al seguente L.F.L.; il respiro qui si fa più ampio, situandosi tra un blues e gli anni '70. Segue Music Part One, un manifesto contro il razzismo musicale che, attraverso testo e struttura, esprime il legame ed il rispetto di Giacomo Castellano per la musica come forma d'arte al di là di qualsiasi classificazione. Music Part Two è la continuazione strumentale di questa canzone, in cui la chitarra ritrova lo spazio che precedentemente aveva in parte ceduto.
Tra le due trova posto The Dream Laying On My Bed, in cui protagonista è, invece, la voce di Rossella Ruini. Interessante è anche l'assolo in questa ballad dalla veste jazz, a cui per essere perfetta manca forse un maggior sostegno strumentale ad alcuni passaggi vocali della cantante. Il brano, che risolve in un senso di sollievo, inizia tanto improvvisamente quando il finale si dissolve con morbidezza.
La voce di Rossella Ruini torna anche in Big As A Key, di facile ascolto, preceduto da Little Elves, più che un brano un momento sospeso d'atmosfera rarefatta. Garbage è invece un brano strumentale, che esprime quiete con le sue melodie quasi dolci.
Ariete riprende le fila del discorso più propriamente metal, iniziato con il brano di apertura, che si concluderà solamente con i riff potenti della bonus track Naked Sun, arricchita dalla partecipazione di Thomas Lang.
Il brano seguente, Try To Save Yr Song, è uno dei più interessanti del disco. Chitarra e tromba si muovono su di una base semplice e ripetuta, sviluppando non tanto una melodia, quanto una digressione musicale. Si raggiunge un momento in cui la chitarra, sola, si isola dagli altri strumenti, che tornano ad aggiungere il loro timbro progressivamente, per un finale veramente accattivante.
Dopo l'ambientazione multietnica di Environments, l'ascolto prosegue con la titletrack Cutting Bridges, capolavoro di imprevedibilità. Il rifiuto netto di schemi ritmici ed armonici, comporta il fallimento nella ricerca di un punto fermo, quasi come se l'ascoltatore si ritrovasse improvvisamente naufrago nel mezzo di una mareggiata; non resta quindi che farsi travolgere dalle onde e lasciarsi andare all'impossibilità uditiva di orientarsi. I suoni, che sembrano essere dotati di una loro stravagante volontà, si fondono per dare vita ad incontri, rincorse e scontri.

Se siete tra coloro sempre in cerca di una definizione precisa, Cutting Bridges non potrà soddisfarvi; non è possibile trovare un nome che racchiuda in sé, con unità, le diverse soluzioni stilistiche e di genere che Giacomo Castellano è riuscito a toccare. Si passa da momenti blues, jazz, a momenti di espressività melodica, fino ad arrivare ad inserti hip hop in Music Part One e allo sperimentalismo della titletrack; Gaztambide, Ariete e Naked Sun potrebbero essere ancore di salvataggio, brani vicini a quelli che siamo abituati a sentire negli album strumentali di musicisti metal. Sembra quasi che il disco stesso voglia suggerirci di ignorare le classificazioni di genere, di ascoltare semplicemente, adottando un atteggiamento mentale il più aperto possibile.
La caratteristica più affascinante di Cutting Bridges è l'assenza assoluta, quasi imperativa, di momenti mesti o tristi; il malessere, sia pur quello artistico, è bandito con decisione dalle scelte musicali di Giacomo Castellano. Questa qualità, la freschezza e l'insieme di molti stili differenti rendono l'ascolto rilassante e lasciano una sensazione di serenità finale. Il disco potrebbe essere realmente il corrispettivo di un album di fotografie, pieno di ricordi e di esperienze del passato, in cui però non si scorge mai l'ombra della malinconia.



VOTO RECENSORE
73
VOTO LETTORI
96.36 su 33 voti [ VOTA]
Niko
Giovedì 23 Ottobre 2014, 12.40.46
10
Trovo questo lavoro molto originale. Sulle qualità tecniche di Giacomo Castellano non spenderò parole perchè saprebbe superfluo. Grande gusto nel miscelare più generi e più sonorità. Mi aspettavo il solito disco iper tecnico classico, e invece con grande sorpresa ho scoperto un disco che si vuole far ascoltare più volte. Rossella Ruini ha una voce ipnotica, mi sono innamorato! Concordo con @Jimi The Ghost, dobbiamo molto a Castellano.
Giaxomo
Venerdì 3 Maggio 2013, 14.35.25
9
@jimi: e chi lo sa..si parlava di basso fatturato il quale si sommava ad un alto, ma veramente alto affitto (voci parlavano di più di 10000 euro al mese)
vitadathrasher
Venerdì 3 Maggio 2013, 11.31.26
8
" Sa rifare qualsiasi cosa in un attimo....." Queste le parole del mio chitarrista che è stato a lezione da lui.
Giacomo Castellano
Venerdì 3 Maggio 2013, 1.10.48
7
Grazie veramente a tutti e specialmente a Gaia per la bellissima recensione!
Jimi The Ghost
Giovedì 2 Maggio 2013, 22.56.48
6
@giaxomo: sei veramente molto gentile..nel tuo primissimo commento hai scritto delle cose importanti, come quest'ultimo che mi hanno fatto viaggiare i ricordi. "Ricordi"...come si è commesso l'errore di chiudere una così importante casa editrice? ... Che bei testi ha pubblicato Castellato! Quelle tecniche,come ha ben detto, semplici se applicate con amore, ti facevano diventare per un attimo un dio delle sei corde.. Castellano.... Completo e perfetto: Solo lui. A presto amico, che sei cosi capace nell'apprezzare la musica nella sua profondità... Jimi TG
Giaxomo
Giovedì 2 Maggio 2013, 22.26.29
5
@Jimi: leggere le tue recensioni e i tuoi commenti non è solo un piacere dal punto di vista "sintattico" ma soprattutto sempre, e dico SEMPRE, c'è qualcosa da imparare da te. Socrate diceva (e forse lo saprai meglio di me) :" più so, più mi rendo conto di non sapere" (all'incirca era così no?). E ogni volta le tue recensioni mi fanno questo effetto I libri da te citati li consiglio vivamente a TUTTI. Mi ricorderò in eterno un riff che ho amato per un periodo della mia vita che non è poi così lontano. Tipico riff heavy metal : palm muting - tasto- palm muting - tasto susseguito da un fraseggio composto una serie di legati (sia hammer on che pull off). Niente di epocale, niente di complicato (in mezz'ora lo imparai) eppure da quella manciata di note era facilmente comprensibile che non si trattava di un chitarrista qualsiasi o poco dotato (ripeto: chi suona e non possiede tali libri si affretti ad acquistarli sono ESSENZIALI!!). Se non sbaglio Giacomo è di Rovigo, quindi ad un quarto d'ora da casa mia, e quando mi rivolsi al mio insegnante ( tipico pane, Dream Theater e free jazz) con sguardo quasi estasiato, lui mi rispose rigorosamente in dialetto: " questo se uno che se bon sonare no uno quaunque" JIMI mi hai fatto anche tornare in mente il Ricordi di Padova (chiuso da 2 anni e mezzo or sono ), fornitore ufficiale dell'Accademia Lizard..sfioriamo il leggendario con questo binomio...che ricordi...che ricordi...chi è un padovano DOC (non sto facendo assolutamente nazionalismi eh ) sa di cosa parlo..sabato in centro, tappa al Ricordi, tappa al 23 (STORICO NEGOZIO DI PADOVA aperto da oltre 30 anni), ore di vinili e via...quest'uomo merita il 100 solo per la sua figura, per la sua importanza nella scena musicale italiana e non, a prescindere dal cd che non può essere che ottimo se suonato da un "personaggio" del genere.
Cinzina
Giovedì 2 Maggio 2013, 22.06.44
4
Ho la prima versione e la V2.0. Castellano per me è come un alieno. La sua bravura per me è paragonabile a quella di Steve Vai, senza false remore. La v 2.0 è più carica, più viva, più energica grazie alla rimasterizzazione, ho avuto modo di apprezzarlo ancora di più. Un gran lavoro, aspetto con gioia la prossima opera. Grazie!
Jimi The Ghost
Giovedì 2 Maggio 2013, 21.50.24
3
Il 99% i tutti i chitarristi italiana devono e, sottolineo devono, ringraziare GIACOMO CASTELLANO. Chitarrista perfetto, insegnate di didattica eccelso. Quando il mondo dello studio sulle sei corde era fermo al solfeggio, Giacomo fu il primo a portare in Italia uno dei metodi più rivoluzionari e pratici della storia della didattica per musica solista: "Metodo per Chitarra Heavy Metal" (originale con le musicassette) e poi il meraviglioso "La Chitarra Ritmica. Rock e Heavy metal". Ancora oggi punti saldi per apprendere tecniche dei più grandi chitarristi a mondo, non a caso studiare sui sui libri è un piacere assoluto. Tra gli allievi è e rimarrà una leggenda indiscussa.Tra i milioni di forum del settore chitarristico parlano solo dei suoi testi e della sua geniale perfezione tecnica. Senza pensare a tanti testi di ritmica, che spaziano tra il metal ed il rock pubblicati con la casa editrice ricordi per l'Accademia Lizard di Fiesole e la Musica Academy, oggi MA2000 di Bologna. Giacomo Castellano è un chitarrista-turnista tra i più famosi al mondo ed in Italia ha suonato e composto per tutti, ma proprio tutti, praticamente possiede un curriculum infinito...ricordo ora,tra i tanti, quando fece impazzire il pubblico ella trasmissione di Celentano con i suoi sleghi improvvisati in Rock-Politik. Una persona umilissima, semplice, un amico timido, quando invece dovrebbe vantarsi spietatamente come non mai. Sempre silenziosamente è Official Endoser Ibanez..e senza che nessuno se ne accorgesse pubblicò in autoproduzione con Musica Academy, questo Cutting Bridges per poi, dopo anni entrare in una etichetta con la versione "2.0". Un disco capolavoro. Rappresenta tutta la capacità tecnica, compositiva ed eclettica di un chitarrista come pochi. In Cutting Bridges Giacomo Castellano sfonda il muro del suono, del pentagramma con una semplicità unica, ma senza ostentare e tirare troppi gli amplificatori. Come non rimanere esterrefatti nella purezza della chitarra in "Ariete", in "Big As A Key", "L.F.M", "Gaztambide". La line-up, poi, è di altissimo livello..sia professionale che di preparazione didattica, come la bellissima voce Rossella. Giacomo si muove su tantissimi stili e generi con una disinvoltura come pochissimi, oltre ad avere una preparazione come sound eenginer e programmatore raffinato, attento: tutte capacità maturata da una gavetta e tanto studio.Un talento come pochi, un genio come pochissimi, un uomo che ha dedicato all'arte della chitarra come nessuno...... Ciao Giacomo, maestro e amico, un piacere vederti qui, finalmente recensito, si,....anche su metallized. Ho scritto fin troppo, Lo sanno tutti: sei il numero uno e chi suona la chitarra sa bene cosa intendo.......Disco assolutamente da avere. Jimi TG
Giaxomo
Giovedì 2 Maggio 2013, 21.27.14
2
Mi tremano i polsi se solo ripenso a quando studiavo gli esercizi dei suoi libri...grande chitarrista, c'è poco da dire..nulla da invidiare ai vari g3 o ad altri nomi più blasonati della scena metal e rock, ma purtroppo è italiano. E fidatevi che se qualcuno conosce un minimo di teoria musicale vi dirà la stessa cosa.
alberto lorenzini
Giovedì 2 Maggio 2013, 21.06.39
1
Il numero uno! Completo sotto tutti gli aspetti!!
INFORMAZIONI
2013
Red Cat Records
Rock
Tracklist
1. Gaztambide
2. L.F.L.
3. Music Part One
4. The Dream Laying On My Bed
5. Music Part Two
6. Garbage
7. Little Elves
8. Big As A Key
9. Ariete
10. Try To Save Yr Song
11. Environments
12. Cutting Bridges #1
13. Naked Sun
Line Up
Giacomo Castellano (Chitarra, Tastiera, Programming)
Dre Love (Voce su traccia 3)
Rossella Ruini (Voce su tracce 4, 7 e 8)
Esther Rodriguez (Voce)
Simone Milli (Tastiera)
Aldevis Tibaldi (Sax)
Vladimiro Martini (Tromba)
Filippo Lepri (Tromba)
Stefano Scalzi (Trombone)
Stefano Allegra (Contrabasso)
Dado Neri (Basso)
Guido Melis (Basso)
Lorenzo Forti (Basso)
Paolo Valli (Batteria)
Fabrizio Morganti (Batteria)
Thomas Lang (Batteria su traccia 13)
 
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