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Fejd - Nagelfar
( 2307 letture )
Ne avevo veramente abbastanza delle solite band fotocopia. Per questo motivo recensire i Fejd è stato un onore ed un piacere. Nonostante la band sia considerata generalmente parte della scena folk metal (basti pensare che è sotto contratto con la Napalm Records) c'è da precisare che qui gli appassionati di metal, e anche di folk metal, classico non troveranno pane per i loro denti. Dimenticatevi infatti i chitarroni distorti e le voci urlate: in questo Nagelfar il metal non è quella forza lampante e dirompente a cui siamo abituati. Ad essere padrone indiscusso della scena è decisamente il folk scandinavo, ben suonato e amalgamato dai Fejd. Il gruppo nasce nel 2001 a Lilla Edet, in Svezia, dalla mente dei due fratelli Rimmerfors, supportati da alcuni membri della band power metal Pathos. Circa un anno dopo vede la luce la prima demo, I En Tid Som Var, che già mette in mostra le qualità esecutive e compositive degli svedesi, mostrando le basi di quello che diventerà il sound definitivo del gruppo. Segue due anni dopo un'altra demo, ma è necessario attendere il 2006 per la prima uscita ufficiale, l'EP autoprodotto Eld. Il prodotto si assesta su un ottimo livello qualitativo e riscuote un discreto successo, fruttando alla band una buona visibilità ed un contratto con la Napalm Records. Sotto l'egida della label austriaca il gruppo da alle stampe Storm nel 2009 ed Eifur nel 2010. Per il lavoro successivo della band bisogna aspettare questo 2013, questo Nagelfar. Secondo l'umile parere di questo recensore, il miglior prodotto della discografia degli svedesi. Il sound raggiunge la definitiva maturazione e le canzoni si attestano tutte su alti livelli. Su un tappeto di cordofoni acustici ed altri strumenti tradizionali si innestano le due voci, perfette ed evocative, protagoniste di splendidi duetti, e le melodie arcane evocate dalle note della Moraharpa di Niklas e dalla cornamusa di Patrik. La sezione ritmica è invece più vicina al mondo metal. Il basso dona un groove notevoli ai brani e la batteria si esibisce in un ottima prova, che si presenta solida e varia. Si passa infatti da veloci incursioni in doppia cassa di estrazione power a momenti più riflessivi e soffusi accostabili al Neo-Folk.

L'onere di aprire il disco è affidato a Ulvsgald, pezzo divertente è ritmato, che assume i tratti caratteristici di una danza popolare. Su di un tappeto di grancassa in levare tipicamente folk metal si intrecciano le melodie di violino, allegre e spensierate. Si prosegue con Sigur Ring, che non cambia le carte in tavola e prosegue sulla scia della precedente. Le chitarre acustiche si muovono su ritmiche dal sapore quasi celtico, sorrette bene da un drumming di estrazione power. L'ottimo stacco a metà canzone, con il basso finalmente in evidenza, permette all'ascoltatore di prendere un attimo fiato prima di gettarsi nuovamente nelle danze. Al terzo posto nella tracklist troviamo Nagelfar. L'iniziale atmosfera soffusa, con il flauto protagonista, viene di colpo spazzata via da riff epici, che eseguiti da una chitarra distorta, farebbero invidia a molte band viking. Il violino serve ancora una volta a donare spessore melodico al brano, ed è il vero protagonista della lunga sezione musicale presente a metà pezzo. Nel finale le protagoniste indiscusse sono le voci, che si muovono su territori più epicheggianti e solenni rispetto al resto dell'album. Dopo i ventidue secondi della strumentale Dis si torna a ballare con Den Skimrande, che ho fatto fatica ad ascoltare restando seduto su una sedia. La ritmica incalzante e l'atmosfera da festa popolare sembrano voler costringere l'ascoltatore ad una danza sfrenata. Il flauto si presta al ruolo di controvoce e si dimostra una valida alternativa alla moraharpa di Niklas. Dopo una sezione affidata al solo alla voce e alle percussioni, si scatena il ritornello, che rende definitivamente vano qualsiasi tentativo di rimanere immobili. Jordens Smycke si presenta invece come un episodio più calmo e rilassato, che riprende le atmosfere epiche della titletrack. Da segnalare ancora una volta le ottime linee vocali e la convincente prova della vocale. La successiva Fjarrskadaren, nonostante il titolo impronunciabile, è un gran pezzo, che si configura ancora sullo stile solenne della precedente, pur presentando momenti più allegri e scanzonati. Protagonisti indiscussi ancora una volta sono i fratelli Rimmerfors che uno con la voce e l'altro con il violino, riescono a donare spessore al brano. Il penultimo pezzo del lotto è il capolavoro che risponde al nome Vindarnas Famn. Episodio unico all'interno del disco, prende le distanze sia dalle atmosfere allegre che dall'epicità solare che sono predominanti in questo Nagelfar. Si inizia con uno sfondo di arpeggi malinconici sul quale si rincorrono voce e violino, che continuano la loro marcia, mentre la base arpeggiata viene sostituita da un riff dal sapore nostalgico, pervaso da una tragica epicità. Compaiono in sottofondo anche chitarre distorte, che creano il background strumentale ideale per il tono solenne qui adottato dalla voce di Patrik, a cui è anche affidata la chiusura del pezzo. La conclusione è affidata alla strumentale Haxfard, che più delle altre ha dei rimandi espliciti al NeoFolk. In evidenza la cornamusa che per la prima volta nel disco si ritaglia in ruolo melodico di rilievo.

L'album conferma la qualità del gruppo, già evidenziata dai precedenti lavori, e ne rappresenta probabilmente l'apice compositivo. I Fejd sfornano un disco che farà la felicità degli ascoltatori di folk metal stanchi della solita minestrina riscaldata, ribadendo la propria originalità e l'unicità del proprio sound all'interno della scena folk attuale. Promossi a pieni voti e caldamente consigliati.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
78 su 4 voti [ VOTA]
fabriziomagno
Giovedì 4 Luglio 2013, 0.13.43
2
bellino proprio, meno sorprendente dei primi due ma comunque godibile e fresco. 73
Jezolk
Mercoledì 3 Luglio 2013, 22.15.19
1
Bell'album! D'accordo col recensore, 75!
INFORMAZIONI
2013
Napalm Records
Folk
Tracklist
1 Ulvsgäld
2 Sigurd Ring
3 Nagelfar
4 Dis
5 Den skimrande
6 Jordens smycke
7 Fjärrskådaren
8 Vindarnas famn
9 Haxfard
Line Up
Patrik Rimmerfors - Voce, bouzouki, cornamusa svedese, scacciapensieri, ghironda, recorder e altri strumenti folkloristici
Niklas Rimmerfors - Voce, morharpa (violino a chiavi)
Lennart Specht - Tastiere
Thomas Antonsson - Basso
Esko Salow - Batteria
 
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