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Benevolent - The Wave
( 1944 letture )
C’è della banalità a Gothenburg che porta il nome di Benevolent.

Nonostante il nome del gruppo lo suggerisca, non vi sono molte ragioni per essere benevoli con quest’album, anzi, a ben vedere non ce ne sono proprio!
Ma andiamo con ordine: The Wave rappresenta il vero e proprio debutto ufficiale sul mercato discografico per il combo svedese, se si esclude il precedente EP del 2010 intitolato Evolve, pubblicato sotto l’egida della Dead Tree Music, che riuscì in qualche modo a gettare uno spiraglio di luce sui cinque svedesi. Qualcosa in questi tre anni deve essere però per forza andato storto, poiché il risultato di The Wave, specie se paragonato al modesto EP, è imbarazzante sotto ogni aspetto.
Un cliché che normalmente si utilizza prima di stroncare un gruppo dei tempi attuali è quello di lodare l’ottima produzione e il mixaggio del prodotto prima di tirare la mazzata, ma qui non c’è motivo per girarci intorno, poiché i livelli di registrazione inspiegabilmente non raggiungono nemmeno la media generale delle autoproduzioni più economicamente ristrette. È un problema che nemmeno dovrebbe sussistere viste le strumentazioni attualmente disponibili sul mercato a prezzi perlopiù agibili. È un mistero.

Sin dalla prima traccia notiamo subito due pecche abbastanza evidenti: in primo luogo, la metà dei riff e degli sviluppi melodici sono palesemente ricalcati dai Gojira, senza troppi fronzoli e, in secondo luogo, che fine ha fatto il basso? E dire che stanno suonando progressive, un genere in cui il bassista gioca un ruolo fondamentale, che senso ha rilegarlo a un brusio generico in sottofondo che ricalca gli accordi delle chitarre? È un altro mistero.
Proseguendo con l’ascolto le cose non migliorano di certo, anzi, emergono altri difetti. Dalla voce del cantante, insipida sia in growl che in clean, fino alla sezione ritmica, piuttosto anonima e banale, l’album si trascina a fatica tra sfuriate che di furioso hanno ben poco e atmosfere inconsistenti riciclate qua e là da vari gruppi di spessore della scena svedese sfociando, da metà album in poi, in una mera ripetizione di se stesso.
È difficile aggiungere altri motivi o trovare ulteriori spiegazioni per descrivere un lavoro mediocre come questo in cui, col passare degli ascolti, si rischia di mettere ulteriormente in dubbio ogni sua sfumatura, anche la sola preparazione tecnica dei singoli componenti. Il tasso di coinvolgimento, d’inventiva e di personalità che questo cd riesce a sprigionare è davvero scarso e l’unico consiglio che si può dare ai Benevolent del 2013 è di riprendere seriamente in esame l’idea che hanno "maturato" di musica e di come comporla. Le buone intenzioni non sempre bastano per raggiungere un buon risultato, purtroppo.

Tirando le somme, dopo lunghi, ripetuti e interminabili ascolti, si può dire che The Wave non aggiunge proprio niente al panorama progressivo attuale (se non una bella copertina) appostandosi un bel po’ in al di sotto della sufficienza minima. Forse a qualche estimatore estremo del genere piacerà, ma a tutti gli altri: girate al largo, c’è di meglio in giro.



VOTO RECENSORE
49
VOTO LETTORI
50 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2013
Rambo Music
Prog Metal
Tracklist
1. Enclosure Pt 1
2. Gap of Light
3. Departing
4. Acceptance
5. Alleviation
6. Croaks, Croaks, Croaks
7. Enclosure Pt 2
8. Depths
9. Limbo
10. The Entrance
11. The Nihlity
12. 12
13. Enclosure Pt 3
Line Up
Johan Samuelsson (Voce)
Joel Nilsson (Chitarra)
Christoffer Norén (Chitarra)
Robin Halldin (Basso)
Niklas Sandell (Batteria)
 
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