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ORIGIN + PSYCROPTIC + LENG TCH'E + DICTATED - Carlito’s Way, Retorbido (PV), 29/02/2012
04/03/2012 (2739 letture)
Arriva in Italia la carovana guidata dagli Origin, impegnati, assieme agli australiani Psycroptic, i razorgrinders (come loro amano definirsi) Leng Tch'e, i deathcorers francesi Ite Missa Est (che hanno lasciato il tour dopo un incidente stradale occorsogli dal quale sono usciti tuttavia illesi, ma appiedati e shoccati, nda) e i deathsters olandesi Dictated nell'Occupy Europe Tour 2012. La location della serata è il Carlito's Way di Retorbido (Pavia), ormai tappa scelta da diverse band estreme nel corso delle loro scorribande nel Bel Paese.

DICTATED
Aprono le danze i Dictated, olandesi di Kampen, i quali con il loro death metal classico (e soprattutto le loro due asce tutte al femminile), riescono a mettere in scena un set onestissimo, anche godibile e con tutti i richiami del caso ai mostri sacri della scena. Il quintetto propone una scaletta bilanciata tra i brani del debutto, autoprodotto, Summary Of Retribution (Ultimate Retribution, Rest Assured e Lack Of Purity) e altri di più recente stesura (Genocide Of A Daily Basis, Rail Of Death, Sucidal Charge e They Live, Suffer, Die). Come detto una prova discreta, con le pecche che naturalmente si porta dietro una band giovane, sia per l'età degli interpreti, sia per la sua recentissima formazione.

LENG TCH'E
Cambio di palco piuttosto lungo, serie di consulti tra il chitarrista Jan Hallaert e il fonico, e via. I grinders belgi si lanciano nel loro personalissimo razorgrind, fatto di quelle sfuriate tipiche del grindcore condito da sane dosi di death metal, groove e, in tempi recenti, metalcore. Il combo è in forma e nonostante il disinteresse generale, a mio parere una vera mancanza di rispetto, sciorina uno dietro l'altro brani estratti da Hypomanic (A.men, Totalitarian e Silence Is Better Than Unmeaning Words), Marasmus (Obsession Defined, Submissive Manifesto, Nonsense Status), The Process Of Elimination (The Fist Of The Leng Tch'e, Glamourgirl Concubine) senza dimenticare altri importanti episodi della loro discografia. Serge Kasongo si rivela un vero mattatore e riesce, nonostante lo sparuto gruppetto di metalheads sotto il palco (meno di una decina), a mettere in scena una performance solida e carismatica. Un vero peccato per l'incostante e distratta attenzione dei presenti perché i Leng Tch'e avrebbero sicuramente meritato una partecipazione migliore.

PSYCROPTIC
Tocca finalmente agli australiani Psycroptic ed al loro technical death carico di groove e melodie eccentriche. Prima annotazione è la presenza al basso di Joe Payne (ex-Nile, ex-Divine Heresy, Pain After Death) e di Zdenek Šimecek alla voce, che sostituisce per questo tour Jason Peppiatt, assente per motivi familiari. I due innesti si trovano a loro agio e non fanno assolutamente rimpiangere gli assenti. Vengono eseguiti in maniera impeccabile tutti i brani, Joe Haley macina un riff dopo l'altro senza battere ciglio, con grande perizia e senza mai scomporsi (veramente molto statico), il fratello David dietro le pelli non è da meno e garantisce costantemente tappeti e bordate ritmiche chirurgiche, Payne al basso invece si dimostra vero mattatore, saltando da una parte all'altra del palco e aizzando la "folla" costantemente. Il set è quasi completamente incentrato sull'ultima fatica in studio, The Inherited Repression, e una dopo l'altra vengono eseguite l'opener Carriers Of The Plague, Become The Cult, Euphorinasia oltre a Initiate e (ob)servant estratte dall'omonimo disco. Poche critiche, e molte lodi, sicuramente una band valida in grado di riproporre fedelmente le proprie composizioni on stage. Suoni puliti, e partecipazione già più massiva hanno regalato al pubblico, rimpinguato dai ritardatari e dai lavoratori, uno show decisamente positivo. Annotazione in chiusura, da segnalare un non perfetto mix delle casse della batteria, troppo basso il volume per potersi far largo tra la distorsione secchissima della sei corde, e soprattutto la grande professionalità e sangue freddo della band, che ha continuato a suonare, portando a casa il brano, nonostante un problema al microfono di Šimecek.

ORIGIN
Eccoci giunti al momento clou della serata. Salgono sul palco gli Origin, tutto è pronto per circa un'ora di suoni taglienti, ritmiche telluriche e velocità estreme. Mike Flores e Paul Ryan e John Longstreth partono subito in quinta con Expulsion Of Fury, seguita a ruota da Wrath Of Vishnu, Keyser è un fiume in piena, voce canonica ma doti da showman nato, una parlantina solenne, ironica e supponente, tra brevi monologhi e l'invito continuo a fare stage diving (con tanto di ripetuti inviti a far ciò con la propria signora o una rappresentante a caso del gentil sesso) il buon Jason fa sua la platea, assolutamente scarna, ma pur sempre partecipe. Il quintetto è in splendida forma, The Aftermath lo dimostra, Saligia ed Evolution Of Extinction lo confermano.

Tutto da copione direte. In realtà no

Gli Origin, paradossalmente, "godranno" dei peggiori suoni e volumi di tutta la serata, aspetto che a mio modesto parere ha inficiato una prestazione che poteva essere ascritta, nel genere, ad una delle migliori a cui abbia assistito per violenza, trasporto e capacità comunicative. La chitarra di Ryan è quasi incomprensibile, e sui solos perfino brutta e cacofonica da sentire, il basso risulta praticamente un muro unico, rendendo vane la tentacolare prestazione dell'ottimo Flores. Nemmeno le pelli di Longstreth vengono risparmiate, in virtù soprattutto di un un fondo metallico. Un vero peccato.
In definitiva ed ad ogni modo gli Origin hanno dato al pubblico esattamente ciò per cui è stato pagato il prezzo del biglietto: tanta violenza, ignoranza, humor nero e quella brutalità alienante e aliena, inumana che gli Origin hanno di fatto certificato come loro marchio di fabbrica.



LAMBRUSCORE
Martedì 13 Marzo 2012, 19.13.49
8
Tutta gente che sa suonare il proprio genere, specialmente gli Psycroptic mi erano piaciuti anni fa, ma un'ora live degli Origin non la auguro a nessuno, 2 maroni incredibili....
Eye Carver
Giovedì 8 Marzo 2012, 18.23.46
7
Beh, i suoni li ha fatti lo stesso fonico (il loro) per tutte le bands, tranne che per Dictated. Purtroppo il problema è dovuto al fatto di voler cambiare batteria e microfonazione, inevitabile che i suoni non siano identici al soundcheck, purtroppo!
Undercover
Martedì 6 Marzo 2012, 15.47.33
6
Uhm ho dimenticato suoni ed ovviamente era suonano XD, sorry.
Undercover
Martedì 6 Marzo 2012, 15.46.57
5
Strano eh, gli Origin che godono dei peggiori sono e con questa è la terza volta che gli succede in Italia... possibile che non ci sia un cazzo di fonico come si deve ogni volta che suonino sti ragazzi?
wangel
Martedì 6 Marzo 2012, 11.06.35
4
io no capirò mai sti gruppi...fare tante note non vuol dire fare delle belle canzoni o risultare più violenti...ma mooolte volte vuol dire diventar noiosi come il gruppetto in questione...meglio che cominci a mangiare meno hamburger il cantante invece di parlare a vanvera.
SailAMan
Lunedì 5 Marzo 2012, 19.00.43
3
Mi trovo d' accordo con il report, sono stati tutti bravissimi e mi sono davvero divertito molto... peccato per la scarsa partecipazione del pubblico ( escluse le prime file ovviamente)
DIMMONIU73
Lunedì 5 Marzo 2012, 12.13.19
2
AAARRRGGGHHH...io invece lo sapevo, ma ho dovuto mollare il colpo, per cause di forza maggiore (=mio figlio, troppo piccolo per un concerto)...mi rode il culo soprattutto per Leng T'che e Psycroptic, ma prima o poi...>(
MrFreddy
Lunedì 5 Marzo 2012, 8.20.08
1
Bel report, l'avessi saputo prima di questa data non sarei sicuramente mancato... spero che il prossimo Occupation Domination Tour non sia solo americano... la lineup è da infarto
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La locandina della serata