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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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EYEHATEGOD + GUESTS - 10/05/2018, OZ, Bologna
15/05/2018 (1321 letture)
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Tornano in Italia i pionieri dello sludgecore di New Orleans, gli Eyehategod, dopo l'annullamento della tornata del 2014 e il periodo di meno intensa attività dovuto al ricovero di Mike, il frontman - sostituito in qualche occasione durante questi due anni da nomi illustri come Phil Anselmo o Randy Blythe. La band si dimostra all'altezza delle aspettative, ma non indugio oltre e vi riporto le mie impressioni sul loro concerto.
EYEHATEGOD Gli Eyehategod salgono sul palco facendosi largo tra una moltitudine chiassosa di fan che già affollano la sala diversi minuti prima che le routine di cambio palco fossero complete. Lo stesso Jimmy sgomita tra la folla, arriva sul palco già sudato, apre una Peroni e mette l’amplificatore a 11. Si capisce che lo show sta per iniziare quando Mike viene praticamente issato sul palco e la ressa comincia. Un paio di minuti di feedback di chitarre, colpi sui timpani (sia quelli della batteria che delle orecchie!) e Lack of Almost Everything inizia dopo una poverbiale "We are Eyehategod!". La pressione toracica istantaneamente percepita fa ben ringraziare che il concerto sia stato spostato dal Freakout, decisamente più piccolo, all’Oz, sempre a Bologna – decisamente più capiente, tanto da permettere che la situazione davanti al palco sia divertente seppur ben godibile. Anche i miei dubbi sull’efficacia acustica dell’impianto piuttosto modesto sono presto dissipati da una batteria a tuono, volumi sul palco da acufene permanente e voce davanti a tutto, complice la ritrovata forma fisica e vocale del redivivo Mike, per un paio d’anni lontano dalle scene per un trapianto di fegato a seguito di una condotta di vita in regola con l’attitudine del gruppo.
A proposito di attitudine del gruppo, gli Eyehategod hanno ben più da spartire con un gruppo hardcore che con uno metal (cosa per me già ben evidente al solo ascolto), soprattutto per come giostrano l’impatto sonoro e fisico con le prime file, che quasi arrancano sul palco davanti ai musicisti piegati sopra di loro, nonché per quanto i tempi morti siano ridotti al minimo e riempiti da fischi. A tutti gli effetti, il pubblico è sufficientemente ripartito tra fan dell’uno e dell’altro genere, che il gruppo di New Orleans riesce magistralmente a mettere d’accordo legando il tutto con i riff blues oscuri come quelli di Methamphetamine o Shop Lift. La scaletta, tra l’altro, è a dir poco impeccabile, e il gruppo calca il palco per un tempo considerevole, che supera l’ora e venti se includiamo i due encore concessi al pubblico ancora caldissimo pur ad un orario considerevolmente tardo – soprattuto se pensiamo che si trattava di un giovedì sera.
Per il tour del trentennale, la scelta della setlist spazia sull’intera discografia del gruppo cercando di coprire l’intero ventaglio espressivo del gruppo, dai pezzi più veloci e punk-oriented a quelli più sabbathiani, fino a quelli più desolanti, ossessivi e vitriolici. La (piuttosto giovane) sezione ritmica tiene botta apparentemente senza sforzo durante l’intera esibizione, nonostante di dinamica non ne manchi affatto dietro alle pelli; stupisce veramente come la voce di Mike rimanga competitiva dall’inizio alla fine di un set così impressionante. "Sta andando bene direi!” scherza il frontman, aggiungendo: “E molto bene per una band che ieri sera ha mescolato una botta di speed e un trip di funghi allucinogeni… Anche se sono piuttosto confuso ora!", rendendo evidente che pur avendo rigorosamente chiuso con l’alcool (emblematica l’abbondanza di acqua naturale sul palco) il cantante non può rinunciare agli psicotropi che hanno contribuito all’estetica nichilista e tossica degli Eyehategod.
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5
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Ah ah non avevo notato che il buon Bower Power avesse la maglietta degli Sleep, l'ho visto qui nella foto, mi fa ridere perché una settimana dopo sono andato proprio a sentirmi gli Sleep. |
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4
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@Nicko: le ultime 5 righe sono encomiabili.. 😂😂😂 |
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3
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Concerto epico! I 15 euro meglio spesi quest'anno per il momento |
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2
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Bel report, concordo che l'attitudine sia più hardcore che metal, è la loro attitudine, unica. Stupito anche io dalla forza di Mike, ha retto benissimo per tutto il concerto e non è facile, con la sua voce tragica e sgolata ci ha sputato fango addosso per un'ora e mezza. L'acustica con loro andava bene ma il gruppo di spalla, The Mild, che a me sono piaciuti molto, si sentiva in maniera penosa. Comunque, ah ah ah, il fatto che per salire sul palco dovessero passare tra il pubblico è stato veramente simpatico, alla fine non riuscivano più ad andarsene a forza di stringere mani. |
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1
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Pura attitudine sludge. Da venerare \m/ |
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