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HELIKON - Tra mito e leggenda
04/09/2020 (946 letture)
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I thrasher bresciani Helikon sono tornati a due anni dall’esordio già sorprendente rappresentato dall’EP Challenge of Death con il loro primo full-length Myth & Legend (Ad Noctem Records). Stavolta il quintetto lombardo sfodera, tra riff d’impatto e scelte più particolari, otto brani che raccontano di miti e leggende i cui protagonisti giungono direttamente dalla letteratura. Ecco il risultato dell’interessante chiacchierata sul nuovo e ricco disco della band.
Annie: Ciao ragazzi, vi do il mio benvenuto sulle nostre pagine! Inizierei subito l’intervista parlando di Myth & Legend, il vostro primo album da studio, uscito a maggio. Oltre all’artwork, il bigliettino da visita del disco è rappresentato da “Mito” e “Leggenda”, due parole quasi sovrapponibili. Cosa si cela dietro questo titolo e di cosa trattano gli otto brani inclusi? Helikon: La scelta del nome del disco è arrivata spontaneamente, conseguente al fatto che stavamo costruendo brani che omaggiassero grandi personaggi letterari. L'idea del nome è arrivata dopo aver chiuso pezzi quali Prince of Night e Fateful Fate of Hector perché tirando le somme ci siam resi conto che il lavoro era indirizzato più che altro su miti e leggende... Allora abbiamo deciso di intitolare il disco Myth & Legend, e abbiamo costruito un brano che ne portasse il nome. A Last Kiss To Say Goodbye e Ophelia si rifanno alle opere di Shakespeare, Othello e Amleto, Prince of Night è un omaggio al Conte Dracula di B. Stoker, come Mr. Hyde lo è per, appunto, il personaggio di Stevenson. Chant of Crow è un tributo alla figura del corvo associato alla morte, mentre con Fateful Fate of Hector abbiam cercato di cogliere quelle che potrebbero essere le emozioni e le sfumature delle vicende vissute da Ettore dell'Iliade poco prima dello scontro con Achille. The Ballad of Mephisto, invece, è un richiamo al personaggio infernale dell'opera di Ghoete, e chiudiamo con Myth & Legend, nel quale abbiamo cercato di esprimere la grandezza dell'essere umano, che si racchiude in tutti i miti e le leggende.
Annie: Accennavo all’artwork, come si collega al contenuto in sé dell’album? Helikon: L'artwork è la rappresentazione di Mephistofele, nel mentre che reclama a Faust l'anima, intento a suonare il violino davanti uno specchio, svelando la sua vera natura demoniaca. Il tutto si rifà al pezzo del disco The Ballad of Mephisto. L'artwork, di cui andiamo parecchio fieri, è l'insieme di più idee e concetti legati al personaggio di Mephistofele, e il tutto è diventato possibile grazie all'eccellente lavoro di Ryan, conosciuto sui social come ARTCYO. Volevamo qualcosa che fosse d'impatto, scuro e arrogante... Il risultato finale ci è piaciuto molto, e con quello abbiam completato il disco.
Annie: Tra l’esordio vero e proprio con l’EP Challenge of Death e questa nuovissima fatica sono trascorsi due anni. Oltre al minutaggio, sono rintracciabili alcune differenze tra i due lavori oppure c’è un filo conduttore, sia in termini di musica che di testi? Helikon: C'è sicuramente un filo conduttore tra i due lavori... Alcuni dei pezzi che compongono Myth & Legend sono antecedenti addirittura al primo lavoro pubblicato, Challenge of Death. Ai tempi di Challenge, abbiamo deciso di tenere da parte pezzi quali Ophelia o The Ballad of Mephisto per quando saremmo stati in grado di realizzare un lavoro più serio e completo, e quando abbiamo deciso che avremmo incominciato a lavorare effettivamente sul primo disco, abbiamo mantenuto la linea dei personaggi letterari, che in fase embrionale doveva completare Challenge, ma che però si è sviluppato in qualcosa di simile ma non uguale... Challenge ha sicuramente determinato l'inizio del percorso.
Annie: Come ci si sente ad aver pubblicato un full-lenght in un periodo così sfortunato per quanto riguarda la spinta on-stage dei prodotti musicali? A tal proposito, come sta procedendo la promozione di Myth & Legend e quali strategie state adottando per valorizzare al meglio il disco, dal momento che la carta “concerti” può essere giocata solo in maniera ridotta? Helikon: Beh che dire... Bisogna imparare a vivere al momento, e a noi è toccato presentarci al mondo in un periodo piuttosto difficile ed enigmatico in generale. Penso che in un prossimo futuro potrebbe essere un buon aneddoto legato al primo disco e a quella che speriamo e lottiamo per far diventare una lunga storia... La promozione procede lavorando per lo più sui Social Media, dove cerchiamo di pubblicare costantemente nuovo materiale che possa far sì che la gente ci noti e ascolti il nostro primo disco. Il Web è l'avvento del mondo in generale, e sempre di più, anche la realtà della musica è orientata a diventare globale per mezzo delle rete. Speriamo vivamente di tornar presto sui palchi perché è lì che si vive appieno la magia della musica, condividendo emozioni e sensazioni con le persone che assistono e contribuiscono alla riuscita di un evento. Le emozioni che regala soltanto un live, che sia da esecutore o spettatore, a casa dietro un monitor non avranno mai ragion d'essere...
Annie: A tal proposito, cosa vi va di dire alle band giovanissime e talentuose come voi che si trovano nella vostra stessa situazione? Helikon: Di non perdersi d'animo mai, qualsiasi cosa succeda... Non è sempre facile, il percorso è sempre più difficile, ma è proprio nella sfida che si trovano i migliori stimoli. Penso che la gente vada “rieducata” e stimolata per far sì che non si perdi il valore della Musica e di quello che ne consegue. E unire le forze, senza guardarsi troppo nel culo uno con l'altro, potremmo tornare ad avere eventi davvero valorizzati, e creare una nuova scena, che torni ad infiammare la gente...
Annie: Guardando già avanti e pensando già ad un live degli Helikon, quali pezzi di “Myth & Legend” non potranno assolutamente mancare in scaletta? Helikon: Sicuramente non mancheranno pezzi quali A Last Kiss to Say Goodbye e Prince of Night, che sono brani parecchio d'impatto e davvero molto divertenti da suonare. Non tralasceremo sicuramente Mtyh & Legend e Mr.Hyde, che sono brani di stampo ben predefinito con il classico strofa/ritornello che si richiamano, ma in particolar modo non mancherà Fateful Fate of Hector, che in fatto di poesia e musicalmente parlando, consideriamo uno dei brani più belli e completi.
Annie: Tornando al disco, Prince of Night è il singolo che avete estratto a ridosso della pubblicazione di Myth & Legend. Com’è stato accolto dai fan? E qual è quella marcia in più rispetto agli altri sette brani che l’ha fatto diventare il singolo di lancio del disco? Helikon: Prince of Night è un pezzo d'impatto, classico metal old school, con riff veloci e fraseggi particolari. In generale la risposta al pezzo è davvero positiva, nonostante sia tra i brani più aggressivi, abbiamo avuto ottimi riscontri anche da un pubblico che non è educato al metallo... Abbiamo selezionato Prince proprio per la sua natura aggressiva e diretta, inoltre rientrava nelle tempistiche per un singolo metal, narra di Dracula, è veloce e aggressivo, intuitivo. Aveva tutte le carte in regola per diventare il singolo di presentazione. Sapori più particolari e meno scontati, li abbiam lasciati nel disco.
Annie: Come avete lavorato ai brani di Myth & Legend? Avete riscontrato delle difficoltà in fase compositiva o è filato tutto liscio? Helikon: Tutto liscio come l'olio. Ci abbiamo sicuramente lavorato parecchio, e i piccoli dettagli, che a volte non si percepiscano nella complessità del pezzo, ma che ne valorizzano la natura e la riuscita, sono arrivati con il tempo. Provando e riprovando...
Annie: Oltre ai Megadeth, che hanno rappresentato un tassello importante per i vostri primissimi esordi, ci sono altre band del panorama musicale rock e metal che vi hanno influenzato e/o vi influenzano tutt’oggi in Myth & Legend? Helikon: Oh sicuramente! Pensiamo di poter affermare che le più grandi influenze le abbiamo dai grandi gruppi degli anni 70/80 e anche 90. Non penso sia il caso di fare un elenco, spenderemmo il più dell'intervista per esporre quelle che sono le influenze che ci ispirano, da quelle classiche a quelle più disparate e particolari. Ad un primo ascolto penso che si percepisca molto lo stampo Old School, e abbiamo intrapreso il nostro percorso musicale alla ricerca di un effettivo nostro sound partendo proprio da quelle basi. Stiamo già lavorando al prossimo tassello, il prossimo disco, e stiamo cercando di evolvere l'entità del progetto quale è ora, cercando di ottenere un sound che sia solo nostro e riconoscibile… Senza sconvolgerne la natura, cerchiamo di crescere e speriamo che possa piacere di più, e a più gente.
Annie: Qual è, secondo voi, il segreto per riuscire a costruirsi una propria identità musicale anziché suonare e apparire “come X band già molto famosa”? Helikon: Beh, non è una domanda molto scontata. Che dire, penso che per cercar di affermare una vera personalità che sia propria, senza rifacimenti ad nomi importanti, il primo ingrediente sia proprio la ricerca interiore di ciò che sei e di ciò che vuoi essere. In una band il percorso non è unilaterale, ci sono più persone che devono scoprirsi e condividere con i propri compagni gusti, personalità, esperienze, concetti ecc...e non è sempre scontato. Quindi pensiamo di poter affermare che la risposta sia cercare sé stessi, suonare quello che piace indipendentemente dalle molteplici critiche che ne possono derivare. Un inizio c'è per tutti, e tutti hanno dei riferimenti ai quali inizialmente non sono in grado di sganciarsi.
Annie: Bene ragazzi, le mie domande sono terminate. Vi lascio concludere a vostro piacimento questa chiacchierata: sentitevi liberi di dire ciò che volete! Helikon: In primis vogliamo ringraziare tutti voi di Metallized per il tempo dedicatoci e l'attenzione che ci avete rivolto. Speriamo che a chi arrivi questa intervista possa incuriosire il nostro progetto e la nostra musica, che potete trovare su Spotify e sulle piattaforme di musica streaming. Seguiteci sui social dove pubblichiamo news e nuovo materiale, speriamo di vederci a festeggiare tutti assieme sotto un palco, in culo anche al Covid 19.
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Non li conoscevo...Ho dato qualche ascolto ai pezzi del disco nuovo e non mi dispiacciono, approfondirò... |
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