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THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA + TRAGEDY - Legend Club, Milano (MI), 11/02/2025
16/02/2025 (402 letture)
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Invitato dal sempre generoso collega Matteo Trambusti “AfterDark” alla serata che vede i Night Flight Orchestra tornare in Italia in quel di Milano, non devo fare altro che accomodarmi in macchina per un viaggio costantemente sotto la pioggia battente di quasi quattro ore. Essendo un martedì, non proprio l’ideale, ma si sa… al cuor non si comanda. Ai quasi otto euro dei panini dell’Autogrill neanche, a dirla tutta. Lasciata la macchina nel comodo parcheggio del Legend Club eccoci pronti per essere catapultati direttamente nella piccola quanto accogliente location.
TRAGEDY Del tutto ignari di chi fossero i Tragedy, ci troviamo davanti uno spettacolo davvero curioso, quanto fin da subito parossistico: boa di struzzo, batterista in piena versione sadomaso/Mad Max, chitarristi e bassista chiodati all’inverosimile, falsetti sparati a tutta forza e volume esorbitante. La presentazione è d’effetto, non c’è che dire e, una volta chiarito dal banner sopra il palco, che trattasi della cover band heavy metal dei Bee Gees, tutto diventa ancora più chiaro e dato per certo che il tizio baffuto vestito da infermiera che vaga per il palco è una sorta di versione spinta del Mangoni di Elio & Le Storie Tese, ogni pretesa di prendersi sul serio va a farsi friggere. Parossismo all’ennesima potenza, cazzeggio, metal bello tosto, in ogni caso, tra speed e thrash, cori sparati a più voci, falsetti trapananti a tutto spiano, a condire i classici della band dei fratelli Gibb con una parodia palese quanto spinta e divertente delle pose metal. Non sono i primi e non saranno gli ultimi, ma tutto sommato l’idea funziona e il pubblico presente sembra gradire. Forse appena meno esasperazione avrebbe paradossalmente reso anche più gradevole il tutto, che finisce per risultare fin troppo goliardico. In ogni caso, bell’inizio di serata e gruppo che si farà trovare al banchetto e poi a lato del palco a sostenere gli headliner. Dagli Stati Uniti, i Tragedy!
THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA Approfittiamo del cambio palco per andare al banchetto del merchandising e, subito dopo, per una birretta meritata dopo tanta pioggia (6€ la media). L’attesa è piuttosto breve e, poco dopo l’orario ufficiale, ecco che la band fa il suo spettacolare ingresso sul palco. L’effetto non può che essere grandioso: sette elementi, con la band vestita di nero, camice bianche, cravatta e occhiali a goccia, Bjorn Strid con la giacca da capitano argentata, mantello pieno di frange e capello da aviatore e le due coriste con divisa da volo, cappellino e borchie a fare la loro figura sulla destra del palco, tra animazione e, soprattutto, un enorme lavoro a sostegno delle melodie. Bellissimo vedere il mastodontico Sharlee D’Angelo in questa veste e l’altrettanto enorme Strid, lontano dai suoi Soilwork, alle prese con un repertorio decisamente diverso e con interpretazioni che, per forza di cose, devono attingere dal blues, dal soul e dalla dance anni ’70. Il risultato è decisamente interessante, una versione hard rock degli ABBA, volendo, con gli ultimi dischi e l’ultimo in particolare che viaggia ancora di più su ritmi ruffiani e melodie di pronta presa, pur con la consueta classe che caratterizza la band. Ottimo l’inserimento di Rasmus Ehrnborn, musicista di gran spessore e discreto quanto presente animale da palco, che realmente non sbaglierà una nota, un attacco, un effetto, un assolo, in tutta la serata. E’ chiaro che, con una musica di questo tipo, l’aspetto tecnico viene superato dal coinvolgimento anche fisico che il gruppo ricerca continuamente, invitando a ballare, a urlare, ad alzare le braccia, ma sarebbe ingiusto non sottolineare come il gruppo riesca a rendere benissimo le versioni da studio di brani ultra-stratificati da arrangiamenti sempre più ricercati. In questo contesto, i brani tratti da Give Us the Moon funzionano ottimamente, acquisendo anzi spessore e tiro dal vivo e riuscendo anche migliori delle loro versioni da studio (è il caso, ad esempio, di Paloma, che Strid confessa aver scritto quasi per rabbia, per un’amica che continua a buttar via la propria vita in una relazione tossica). In mezzo a tanto divertimento e tanta buona musica, non poteva comunque mancare un ricordo di David Andersson, co-fondatore e compositore della band (e dei Soilwork), morto nel 2022 all’età di quarantasette anni. E’ evidente la commozione di Bjorn Strid nel parlare dell’amico scomparso, che più volte sarà nominato, come inevitabile l’ammissione della difficoltà di terminare le registrazioni di Give Us the Moon in queste condizioni. Nel mezzo, ricordiamo delle spettacolari versioni di Domino, Gemini e Cosmic Tide, con un pezzone come Satellite che fa centro totale. Inutile dire, altrettanto, quanto sia chiave in tutta l’esibizione la clamorosa resa di Transatlantic Blues, brano da pelle d’oca che non perde un’oncia della propria potenza, con tanto di assolone centrale di un ottimo quanto rispettoso Ehrnborn. Dopo una breve attesa, grazie anche al calore di un pubblico che non si è mai tirato indietro nel sostenere il gruppo, incitato continuamente dal frontman che scherza più volte sul fatto che sia martedì e che probabilmente tutti in realtà volevano starsene a casa e andare a dormire presto, il bis è davvero occasione di festa, con tanto di trenino lanciato da Strid che lo richiede espressamente e viene prontamente accontentato. Bellissima e divertente conclusione per un concerto davvero riuscito e spassoso, in un Legend non strapieno, ma che ha risposto alla grande. Ribadito l’enorme lavoro delle due coriste, affatto ridotto alla sola scenografica presenza, ma anzi esiziale alla buona riuscita dello show, e all’inappuntabile parte strumentale, davvero perfetta, non resta che ringraziare la band per averci regalato oltre un’ora e mezza di ottima musica, letteralmente volata via.
SETLIST THE NIGHT FLIGHT ORCHESTRA 1. Final Call (Intro) 2. Stratus 3. California Morning 4. Shooting Velvet 5. Divinyls 6. Domino 7. Gemini 8. Cosmic Tide 9. This Boy's Last Summer 10. Paloma 11. Satellite 12. Transmissions 13. Can't Be That Bad 14. Transatlantic Blues 15. Burn for Me
Encore:
16. White Jeans 17. Way to Spend the Night 18. West Ruth Ave
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