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PAUL GILBERT - Con le braccia al cielo
16/10/2009 (5411 letture)
Colpo gobbo dell'Accademia Lizard di Messina -una città che non si segnala certo per l'enorme proposta di eventi rock di alto livello- che riesce a portare in riva allo Stretto addirittura il mitico Paul Gilbert, chitarrista dei nuovamente attivi Mr. Big e di altre grosse realtà musicali. L'occasione è particolarmente ghiotta, ed il piccolo teatro che ospita l'evento è stipato di giovani chitarristi metal provenienti da tutta la Sicilia e la Calabria ansiosi di apprendere il verbo musicale di Paul.
Appuntamento quindi circa un'ora prima dell'orario d'inizio previsto e solito corredo di "facce rock" che stazionano davanti al foyer del teatro in uno spazio normalmente destinato ad un altro tipo di spettacolo- solo con numeri più ridotti rispetto al consueto dato che l'evento prevedeva un numero di spettatori preciso legato ai posti a sedere che la struttura prescelta poteva fornire.
Entriamo prima del tempo e subito veniamo portati nel backstage dove incontriamo immediatamente un magrissimo e tirato Paul Gilbert che si prepara per entrare in scena, ma che non solo non si sottrae ad una breve intervista, ma anzi si dimostra molto amichevole ed entusiasta e ben disposto a fare quattro chiacchere compatibilmente col tempo a disposizione prima di entrare in scena, ecco quindi il resoconto di quanto ci siamo detti:


Francesco: Ciao Paul, sono molto contento di conoscerti, sai che il tuo ultimo album è nella nostra home proprio adesso (lo era al momento dell'intervista, NdR) e stiamo ottenendo ottimi feedback dai nostri lettori?
Paul: Ciao Francesco, piacere di conoscerti, ti riferisci a United States, l'album con Freddie Nelson, vero? Si, è venuto piuttosto bene direi, e sono veramente contento che vi sia piaciuto. Probabilmente dipende dal fatto che io e Freddie ci siamo molto divertiti a farlo ed abbiamo trovato subito un feeling notevole. Di solito sono abituato a fare un po' tutto da solo, anche per ciò che riguarda le linee vocali, in questo caso con Freddie ci siamo trovati molto in sintonia, e posso dire che il risultato finale di questo disco è da considerare al 50% merito mio ed al 50% merito suo. Si tratta di un disco equilibrato fra parti più aggressive e parti più divertenti, ed è stato molto bello lavorarci, è energetico e rock, ma mostra anche parecchi altri lati della musica.

Francesco: Ad ogni modo è imminente l'uscita di un disco con i Mr. Big.
Paul: Già, sono molto eccitato all'idea, si tratta del resoconto di una esibizione tenuta al Budokan di recente e conterrà in pratica tutte le cose migliori dei Mr. Big. Abbiamo riunito la vecchia e più storica formazione e sentiamo tutti un grande entusiasmo per questo ritorno, siamo convinti di aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori e tornare a suonare assieme è veramente una grande cosa, ripartiamo dal Giappone dove siamo sempre stati popolarissimi, poi si vedrà.

Francesco: Bene, veniamo a quest'oggi, in sala ti aspettano giovani chitarristi provenienti da tutta la Sicilia e la Calabria, e saranno tutti entusiasti di vederti suonare.
Paul: Ah sì?! Bene, è il tipo di pubblico che preferisco, non mi piace certo suonare per gente ingessata, più reagiscono e meglio è, del resto suonare è questo, metterci entusiasmo, sentirsi bene, divertirsi, anche esagerare, la tecnica viene sempre dopo.

Non c'è tempo di aggiungere altro perchè lo show incombe, ma è lo stesso Paul a mettersi in posa per le foto dopo aver preso la sua fida chitarra ed a scattarmene molto gentilmente anche alcune private . Spazio allora al clinic:
Chi si aspettava una classica lezione stile professore/alunni è rimasto forse deluso, questo perchè Gilbert ha instaurato da subito un'atmosfera molto rilassata e colloquiale, ed utilizzando la set-list composta da classici del rock che potete leggere in coda al report intervallata da quelle che più che spiegazioni tecniche sono state un tentativo riuscito- di trasmettere un'attitudine verso la musica, ha stabilito subito un contatto diretto con la platea, coadiuvato anche da una formazione all'altezza che prevedeva per la serata, oltre all'immancabile moglie Emi alle tastiere -discreta, ma sempre in difficoltà nelle improvvisazioni- anche Dino Fiorenza al basso, (veramente ottimo, ma di lui parleremo in separata sede tra qualche settimana), e Domenico Mistretta alla batteria.

Tra un pezzo dei Rush ed uno degli ZZ Top, tra uno dei Rolling Stones ed uno di Peter Frampton (Uno dei miei miti degli anni '70, ha detto Paul), utilizzando anche alcuni riff di Van Halen e AC/DC a titolo esemplificativo e toccando veramente di striscio i Mr. Big, Paul Gilbert ha parlato di bending, licks, scale da eseguire più o meno velocemente -e vi assicuro di averne viste di incredibilmente veloci- accordi vari e quant'altro, ma quello che veramente ha cercato di comunicare è che la musica è qualcosa di fantastico e che va vissuta con trasporto assoluto, senza timore di esagerare:

Non suonate solo scale velocissime, provate anche a suonare note lunghe e restare col braccio alzato verso il cielo, è bellissimo, vi ricordate di Pete Townsend? Alcuni chitarristi del passato spesso non suonavano, facevano lunghe pause tra una nota e l'altra, ma erano fantastici. Fate Headbanging, muovete la testa quando suonate

Ha sottolineato quanto sia importante non chiudersi in una stanza da soli ad imparare la tecnica e ad andare sempre più veloci, ma di suonare da subito in gruppo, sviluppando così il proprio stile sul campo:

Una volta tenevo un clinic in Giappone, ed avevo avanti a me 20 alunni bravi, ma quando ho chiesto loro di lasciarsi andare e suonare bangheggiando quello che stavamo provando, nessuno ci riusciva, restavano tutti rigidi e concentrati su quello che dovevano fare, questo perchè non avevano mai suonato con altri.

E ha cercato di comunicare che esiste anche qualcos'altro oltre al metal -a questo proposito la scelta di inserire nella set list un pezzo dalla metrica inconsueta di Stevie Wonder è paradigmatico- e che la musica va perlomeno valutata tutta, e questo è un messaggio più che condivisibile.

Paul Gilbert ha in sostanza trasmesso la voglia ed il divertimento di suonare anche platealmente come quando ha suonato la chitarra con i denti -un classico d'altri tempi- e di farlo in compagnia ben più di quanto abbia trasmesso tecnica pura (ma ripeto di aver comunque visto tantissime cose fantastiche da lui, sia per gusto del riff che per velocità esecutiva) facendo vivere anche tanti momenti divertenti come il "duello" con Dino Fiorenza (un classico dei concerti rock) ma il picco si è raggiunto in questo senso durante un inconsueto bis.
Dopo aver lasciato il palco al termine di un pezzo di Hendrix in larga parte improvvisato, il pubblico reclama ancora Gilbert on stage, e lui esce, ma da solo e munito non della sua fida Ibanez, bensì di un paio di robuste bacchette, si accomoda alla batteria, ed esegue un lungo e divertentissimo solo -per altro di contenuti più che buoni- durante il quale il malcapitato drum-set ha rischiato ripetutamente di cedere sotto i colpi forsennati di Paul e concluso con dei colpi sulla cassa simulando delle testate contro il rullante, veramente un bis gustoso e scanzonato in piena sintonia col personaggio che ho conosciuto dietro le quinte.
Serata che si conclude ancora con qualche battuta con Paul mentre gli alunni della Lizard sfilano davanti a lui per ricevere l'attestato di partecipazione al clinic e farsi una foto con lui.
Un musicista che ama palesemente la musica in maniera quasi fanciullesca e per me, una volta tanto, solo quindici minuti per tornare a casa dopo un evento musicale; serata più che positiva.


SET LIST
1.The Contours - First I Look At The Purse
2.Rush - What You're Doing
3.The Pretty Things - Don't Bring Me Down
4.ZZ Top - Tube Snake Boogie
5.Stevie Wonder - Tell Me Something Good
6.Dobbie Brothers - Takin' It to the Streets
7.Rolling Stones - Bitch
8.Ali Shuffle
9.Peter Frampton - Do You Feel Like We Do
10.Blues in Do di Jimi Hendrix (improvvisato sul momento)


RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano per aver facilitato la stesura di questo report:
Erio Briguglio ed il Direttore della Lizard Messina, Angelo Maimone.
Foto di Guenda D'Andrea.




Raven
Sabato 17 Ottobre 2009, 9.42.18
4
Ma non vedi invece come saluta deferente un esimio esponente di metallized?
Renaz
Sabato 17 Ottobre 2009, 9.37.21
3
Cmq nella foto dei saluti finali ti stava guardando la pelata
Raven
Venerdì 16 Ottobre 2009, 18.04.35
2
Ovviamente no
AndreaR
Venerdì 16 Ottobre 2009, 16.40.53
1
Da quanto ho letto, dev'essere stata una bella serata! Hai detto a Gilbert che la recensione di "United States" l'ho fatta io?
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