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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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( 1488 letture )
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Ogni individuo ha un lato oscuro il quale rappresenta una delle sfaccettature che contribuiscono a definirne e caratterizzarne la personalità a seconda di quanto venga dosato e declinato nel corso dell'esistenza; ci sono casi in cui non si hanno problemi a renderlo manifesto, altri in cui lo si cela per un'intera vita e altri ancora in cui ci vuole un po' di tempo perché affiori. A quest'ultimo quadro può essere associata la figura del poliedrico Jari Lindholm che, attraverso questa nuova proposta chiamata Exgenesis,presenta un'antitesi concettuale e musicale a quello che è il cammino di illuminazione intrapreso attraverso gli Enshine; in questo caso all'operato del musicista scandinavo si affianca il colombiano Alejandro Lotero a ricoprire le parti vocali e marginalmente le chitarre. Analizzando come punto di partenza l'artwork dell'EP ci si può già rendere conto del netto dualismo che intercorre tra i due progetti del chitarrista svedese, uno ritratto attraverso la luce astrale, l'altro dal fascino misterioso della notte mediante una delle sue creature più emblematiche ovvero il gufo, in questo caso rappresentato con un terzo occhio a significare uno stato trascendentale di consapevolezza in ciò che è contrario alla luce.
La fase di produzione è completamente gestita da Jari Lindholm e come sempre il suo operato a questo livello è sinonimo di garanzia. Ogni parametro, infatti, è curato nei minimi dettagli e il suono è potente, definito, profondo. Si possono notare dei cambiamenti nelle timbriche delle chitarre, alle quali è conferita un'aura più glaciale; la batteria è totalmente programmata, ma sia il livello dei pattern che i suoni non fanno rimpiangere la presenza di un essere umano, a giudicare dal risultato più che soddisfacente; per quanto riguarda il basso, le frequenze sono direzionate alla funzione di incupire l'amalgama sonoro passando raramente in primo piano, evidenziando un approccio allo strumento semplice e focalizzato nella ricercatezza delle note, in modo tale da aumentare la resa degli accordi.
Nelle cinque tracce presentate si avverte come l'approccio alla materia death/doom sia decisamente inedito rispetto a tutto il materiale finora prodotto dal chitarrista/compositore svedese. Vi è sempre la raffinatezza delle melodie, ma in questo caso esse vengono sfruttate nella generazione di atmosfere plumbee che vengono immerse nell'alternarsi delle sfuriate death e le massicce aperture doom; all'apparato strumentale si intercala la voce di Alejandro Lotero, la quale affonda principalmente nell'utilizzo di un timbro profondo spezzato da scream fedeli allo stile death. Analizzando i singoli brani di Aphotic Veil è evidente che Cloudburst, Concrematio, Aphotic e Noctua presentano la caratteristica comune di essere partoriti dalla sola mente di Lindholm; questa impronta è al contempo diversificata infondendo ad ogni traccia il proprio carattere e riconoscibilità e quindi determinando una discreta dose di varietà; ad esempio nella strumentale Aphotic vengono impiegati accordi di chiara matrice black ma, nonostante la presenza di questo parametro, permane il filo conduttore che lo ancora ai restanti brani. La canzone che determina un ulteriore ampliamento del livello e dello spessore stilistico in questa prima uscita è Futile Horizon, soprattutto in virtù del fatto che in essa convergono entrambe le personalità della band; essa è inizialmente sorretta da possenti riff death affiancati come consuetudine da arrangiamenti melodici che ne ampliano la sfera emozionale; l'evolversi del pezzo determina un ulteriore crescendo che culmina nell'unico solo presente nell'intera tracklist. Qui Lindholm sfoggia una padronanza e un gusto della melodia da far accapponare la pelle, raggiungendo un vertice qualitativo di tutto rispetto nella chiusura caratterizzata da arpeggi di chitarra e voci pulite di evidente scuola Novembriana.
In definitiva è innegabile che la qualità di quanto proposto sia indubbiamente elevata ad ogni livello, ma il minutaggio proposto è ancora insufficiente per soddisfare appieno il palato e per dare un giudizio pienamente positivo. Tra l'altro Aphotic Veil viene reso fruibile in un intervallo temporale collocato tra la prima uscita e la seconda prossima pubblicazione marchiata Enshine (di cui sul canale YouTube è presente già una deliziosa anteprima...), può essere quindi utile smorzare l'attesa attraverso questi cinque brani inediti, ma per quanto riguarda un'ulteriore conferma in entrambi i progetti occorre ancora armarsi di una buona dose di pazienza.
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INFORMAZIONI |
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Rain Without End/Naturmacht Productions
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Tracklist
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1. Cloudburst 2. Concrematio 3. Aphotic 4. Futile Horizon 5. Noctua
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Line Up
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Alejandro Lotero (voci, chitarre) Jari Lindholm (chitarre, basso, programmazione)
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RECENSIONI |
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