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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Forged in Blood - Forged in Blood
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01/06/2018
( 2230 letture )
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Quando di solito ci si mette in testa un’idea basata su fondamenta solide quali abnegazione, volontà d’animo, conoscenza dei propri mezzi e limiti e spalle larghe contro ogni tipo di sfiga, di solito quest’idea non solo si realizza ma finisce col risultare interessante e vincente. Chiusa nel 2007 la leggendaria storia dei HC monsters Toxic Youth iniziata ben 17 anni prima, nel 2008 si accende per i due reduci Cristian Perinelli (chitarra ritmica) e Max Dr. Novo (basso) la lampadina dell’idea di una band heavy thrash, dal sapore ottantiano ma con molti riferimenti moderni, che risponde al nome di Forged in Blood. Come spesso capita per i più svariati motivi in seno a ogni band, si susseguono cambi di line-up e stop forzati che ne rallentano la creatività e il debutto, ma dopo un discreto demo pubblicato nel 2014 finalmente oggi, grazie alla guida sapiente di un produttore sapiente e navigato come Mattia Stancioiu (Labyrinth, Vision Divine) e sotto l’ala protettiva della Punishment 18 Records del sempre lungimirante Corrado Breno, il combo milanese arriva al debutto sulla lunga distanza con l’omonima fatica Forged In Blood: un concentrato di heavy/thrash puro e cristallino, influenzato da icone ottantiane quali Metal Church e Vicious Rumors ma anche con i piedi ben saldi nel presente metallico grazie a soluzioni più moderne e decise.
Si parte subito alla grande con l’opener Rebellion, un heavy carico di groove e granitico nelle strofe, con un ritornello magistralmente cantato e interpretato dal singer Roberto Liperoti che si stampa in testa all’istante e un ficcante solo di chitarra del promettente Tony Cacciapaglia. Il tappeto di doppia cassa del drummer Hicham “HCY” Jamai fa da pattern perfetto alla seguente power heavy For The Unborn, sopra la quale si staglia imperiosa la voce del singer, sempre carico a mille e altamente interpretativo e teatrale, supportato da piccoli inserti corali che rendono il brano solido e valido, facendo da perfetta apertura per la successiva Game Is On, una semi cavalcata heavy e coinvolgente, da headbanging continuo, con un ritornello da cantare a squarciagola e con un solista da mani fumanti e palle d’acciaio, merce rara al giorno d’oggi in un mare di mediocrità e amari déjá vu. Le impronte heavy a cavallo tra anni 80 e giorni nostri si amalgamano perfettamente nella carichissima Never Pay To Play: la somma di Metal Church e Heathen in un’esplosione rocciosa di gusto musicale carico e conscio dei propri validi mezzi, il tutto a creare uno dei brani migliori dell’album. L’intermezzo strumentale A Taste Of Heaven è la giusta intro per la cadenzata e melodica Fine Dark Line, un saggio musicale di metallo fuso dove le già elogiate performance di cantante e solista vengono comunque sempre supportate dai due ex Toxic Youth, veri masterminds della situazione, sempre presenti e massicci e mai banali nelle scelte ritmiche. Altro highlight cazzuto e che spinge notevolmente sull’acceleratore è di certo Black Renegade, perfetta heavy/thrash song coinvolgente senza se e senza ma che in poco più di tre minuti fa capire quanto i Forged In Blood siano la vecchia scuola che dà ancora lezioni a molti. Se con Aylan’s Eyes la band lombarda si apre a soluzioni melodiche e armoniche più orientate all’heavy/ power con risultati altamente convincenti (soprattutto grazie al pezzo da novanta di Tony Cacciapaglia alla chitarra solista, indiscutibile punta di diamante di una corazzata lavica di metallo incandescente), ci pensa subito la letale It’s On The Blade a ricordare al già soddisfatto ascoltatore il motivo per cui i Forged In Blood sono finalmente qui per restare: un brano che sarebbe stato benissimo su The Evolution Of Chaos degli indiscutibili thrashers americani Heathen o su Warball dei Vicious Rumors, tanto per far intendere a chiunque la caratura di questo schiaffo heavy in piena faccia. A chiusura dell’album si pongono lo slow tempo melodico di Holy Water, dove la sezione ritmica la fa da padrone e accompagna magistralmente un’interpretazione calda e vigorosa di Roberto Liperoti, e la conclusiva heavy/thrash Catharsis, dai power chord tanto marcati quanto azzeccati e in grado di ribadire ulteriormente la versatilità compositiva ed esecutiva della band.
I Forged in Blood con il loro esordio sulla lunga distanza dimostrano quanto la classe non sia acqua, quanto il gusto musicale non sia qualcosa di costruito a tavolino, quanto “classico” non voglia dire necessariamente “datato”: brani scattanti e vigorosi, grazie anche a un’ottima produzione che ne valorizza i punti di forza, freschi quanto basta per far scapocchiare anche i più scettici e puntigliosi. Ci sono sicuramente alcuni punti da rivedere (chiusure un po’ frettolose di due o tre brani, alcune parti di pronuncia inglese a cui porre maggiore attenzione), ma sono davvero bazzecole se contestualizzati in una prima prova il cui verdetto non può che essere entusiastico e soddisfatto. Sono qui per restare, sono qui per lasciare il segno, sono “forgiati nel metallo”…
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2
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La voce secondo me è perfetta, dà quel tocco epico che rende il tutto più originale. |
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1
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Ho ascoltato il disco ma arrivare alla fine è dura a causa della voce che trovo penalizzante a dismisura per il sound del gruppo: a parte la pronuncia (nel 2018 ancora non si riesce a fare una buona pronuncia di inglese?....) è proprio il timbro che secondo me affossa il tutto. In attesa di magari sviluppi futuri per adesso sono bocciati. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Rebellion 2. For The Unborn 3. Game Is On 4. Never Pay To Play 5. A Taste Of Heaven 6. Fine Dark Line 7. Black Renegade 8. Aylan’s Eyes 9. It’s On The Blade 10. Holy Water 11. Catharsis
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Line Up
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Roberto Liperoti (Voce) Cristian Perinelli (Chitarra) Toni Cacciapaglia (Chitarra) Max Dr. Novo (Basso) Hicham “HCY” Jamai (Batteria)
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