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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Void of Silence - The Sky Over
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06/07/2018
( 4174 letture )
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Al momento è praticamente immobile. Hanno gettato le funi dalla prua e alcuni uomini le hanno assicurate al suolo. Ricomincia a piovere; sta… la pioggia era un po' diminuita. I motori posteriori girano quel tanto, quel tanto che basta a tenerlo su… È andato in fiamme! È andato in fiamme e sta precipitando, si sta schiantando! Attenzione! Attenzione, voi! Toglietevi di mezzo! Toglietevi di mezzo! Riprendi, Charlie:! Riprendi questo, Charlie:! Il fuoco e si sta schiantando! Si schianta, è spaventoso! O mio Dio, toglietevi, ve ne prego! Brucia e divampa, e il… e sta precipitando sopra al pilone d'ormeggio e tutti si rendono conto che è terribile, questa è una delle peggiori catastrofi del mondo [parole indecifrabili] È… è… in fiamme [parole indecifrabili] oh, quattro, forse cinquecento piedi nel cielo ed è… uno schianto pazzesco, signori e signore. C'è fumo, fiamme ora… e il telaio si sta schiantando al suolo, non proprio sul pilone. Oh, tutta quell'umanità e i passeggeri che urlano ovunque, qui attorno. Ve l'ho detto, non riesco nemmeno a parlare alle persone i cui amici sono lì a bordo. Ah! È… è… è…è… o… ohhh! Non, non riesco a parlare, signori e signore. Veramente, giace laggiù, un ammasso di resti fumanti. Ah! Tutti riescono a malapena a respirare e a parlare, e le urla. Signora, mi, mi dispiace. Sul serio: respiro a malapena. Sto, sto per rientrare dove non posso vederlo. Charlie:, è terribile. Ah, ah… Non posso. Devo proprio, proprio fermarmi un minuto perché ho perso la voce. È la cosa peggiore a cui abbia mai assistito Herbert Morrison
Un fade in squarcia l'ennesimo muro eretto in anni di silenzi, una coltre di tastiere mette in scena una pulsazione costante quasi a voler mimare il roteare delle eliche lasciando infine il primo piano alle delicate e malinconiche note di un piano; la voce disperata ed incredula che si confonde in questo primo canovaccio sonoro è quella di Herbert Morrison:, cronista dell'emittente radiofonica WLS Chicago, involontario spettatore del disastro che nel 1937 coinvolse il più grande oggetto volante della storia: il dirigibile LZ 129 Hindenburg. Attraverso questa prima istantanea si dispiega uno dei ritorni più attesi in ambito doom, ossia quello dei Void of Silence, una delle realtà divenute fondamentali per inquadrare alcune delle sfaccettature che questo genere ha progressivamente incorporato in questi ultimi vent'anni e che, grazie al polimorfismo compositivo dei suoi mastermind Ivan Zara e Riccardo Conforti e l'alternarsi di differenti identità vocali, ha imperniato la sua stessa esistenza sulla continua esplorazione dei meandri sonori di uno stile musicale solo in apparenza statico ed ortodosso. Il concept racchiuso nell'ultimo lavoro The Sky Over si ricongiunge in alcuni suoi aspetti all'attitudine della band capitolina in quanto tributo all'indole pioneristica di figure che hanno scalfito la storia del XVIII e XIX secolo; nelle tre tracce cardine (The Void Beyond, The Sky Over, Farthest Shores) si scorgono infatti alcune vicende e soprattutto alcuni nomi che sono divenuti simbolo delle loro epoche ma anche, loro malgrado, emblema dell'ineludibile fragilità e limitatezza del genere umano, che, di fronte alla potenza delle forze che lo sovrastano e di cui ha dovuto prendere coscienza fin dagli albori della sua epopea di specie pensante, è costretto a frenare gli innati impeti pagando in alcuni casi dazi irreversibili come la morte. La splendida copertina curata da Francesco Gemelli si ricongiunge armoniosamente nella raffigurazione delle tre storie, nello specifico il disastro dell'Hindenburg (discusso in sede introduttiva), la morte di Salomon August Andrée e dei suoi compagni di avventura Fränkel e Strindberg nel tentativo di attraversare il Polo Nord con un pallone aerostatico, ed infine l'incidente del dirigibile Italia e il conseguente naufragio del suo equipaggio, che per 48 giorni riuscì a sopravvivere nel rifugio d'emergenza chiamato “Tenda Rossa” subendo al netto due perdite (Vincenzo Pomella nello schianto e Finn Malmgren deceduto perché il suo fisico non ha retto alle condizioni imposte dalle latitudini più estreme).
Concept, artwork ed infine una produzione eccellente si incastrano coerentemente con gli arazzi sonori partoriti dall'accoppiata Zara-Conforti, il cui estro compositivo qui tocca l'ennesimo apice. Nuovamente la formazione italiana, preservando tutta la sua identità, si spinge oltre, costruendo un doom in cui malinconia ed estasi oscillano in un gioco di contrappesi divenendo simmetria perfetta. Le armonie dettate dalle chitarre di Zara si dividono in un dinamismo costituito da accordi ed arpeggi con lo scopo di condurre le tracce verso un divenire flemmatico, ornandosi di una componente solista in prevalente funzione di rinforzo, con l’eccezione di alcuni frangenti in cui si eleva come guida del brano. Sull'altro versante, Conforti ricopre analogamente il comparto ritmico ed armonico, dispensando un drumming conciso ed avvolgendo con le sue tastiere il layer strumentale di un'aura celeste ed impalpabile. Alcuni samples, inoltre, fungono da introduzione per due pezzi, nello specifico The Void Beyond (vedasi la sezione iniziale della recensione) e Farthest Shores (ed in questo caso il segnale di SOS inviato da Giuseppe Biagi dalla Tenda Rossa affiancato agli arpeggi surreali di Zara rappresentano un colpo di genio sia per l'impatto emotivo che per la delineazione del concept dell'album). A completamento della volta sonora eretta dalla coppia strumentale si rivela infine la prestazione magistrale di Luca Soi, ovvero l'elemento “inedito” della line-up dei Void of Silence, che in questa circostanza preferisce direzionare le sue corde prevalentemente verso un registro pulito con l'eccezione di alcune brevi ma efficaci parentesi, divenendo infine il vettore determinante per far prorompere un tumulto emozionale che ininterrottamente transita dal drammatico al solenne, tormentato, ovattato, commovente, attonito. Intorno alle tre tracce cardine, con l’evidente intento di separarle mettendole così in ulteriore risalto, i Nostri collocano una triade di brani in classica funzione ancillare, due dei quali [Abeona (or Quietly Gone in a Hiatus) e Adeona (or Surfaced as Resonant Thoughts)] sono brevi passaggi che richiamano figure mitologiche invocate per ottenere favori rispettivamente per l'inizio ed il ritorno di un viaggio, mentre White Light Horizon è una toccante chiusura strumentale che spicca per gli elementi folkloristici ed ambient, su cui si innesta una sorta di lamento funebre femminile a far rivivere l'antica arte della prèfica. Sono piccoli lampi di genio che attestano una cura certosina anche per i dettagli e gli aspetti formali e che completano un quadro generale davvero entusiasmante sul fronte della resa complessiva.
Prepotente ritorno sulla scena di una band assente da troppo tempo da un palcoscenico su cui merita di occupare spazi tutt’altro che defilati, un viaggio in cui ci si scopre dapprima increduli e poi consapevoli della disarmante precarietà della nostra esperienza di fronte all’imponenza e alla maestosità degli infiniti che ci sovrastano, The Sky Over è un album nato per ricoprire un ruolo da sicuro protagonista ben oltre i soli confini del genere, nei consuntivi di fine anno. Verrebbe da dire bentornati, Void of Silence, ma forse un applauso rende meglio l’idea del senso di meraviglia e abbandono da cui è impossibile sfuggire, ascolto dopo ascolto.
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Li seguo da sempre, ma fin qui avevo amato solamente Human anthitesis, perchè era la strepitosa voce drammatica che mi consentiva di entrare nelle pieghe di lavori così soffocanti.
Ecco in quest'album trovo che ci sia nuovamente un cantante all'altezza ed adatto a fargli fare il passo in più, almeno per me necessario. |
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A diversi mesi dall'uscita, nulla è cambiato. Uno di quei dischi che alla fine ti lascia appagato per molto tempo. Infatti lo ascolto 1 o due volte al mese..ma che musica. The Void Beyond è uno di quei pezzi che potrebbe non finire mai per quanto è bella e drammatica. Per me rimarra imbattuto per molto e molto tempo. Anzi valeva la pena aspettare 8 anni e magari dopo un album del genere potrebbero anche chiuderla qui, ma in fondo sarebbe un peccato con il talento enorme che da sempre hanno. |
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Ottima band, il loro doom è estremamente ricercato e personale.
Sono stati una piacevolissima scoperta e una volta tanto sono felice di elogiare una band nostrana. |
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@Graziano: confermo quanto detto da Uela. Appena arrivano alla label li spediranno subito |
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@Graziano: arriva, arriva. Label oltremodo seria. Hanno solo avuto grossi ritardi in stampa. |
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Ordinato il Box cd limited. Spero arrivi prima o poi, assieme all'ep dei Progenie..... |
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Disco di una intensità rara e coinvolgente come pochi. Non mi piace usare la parola "capolavoro" ma qui ci andiamo molto vicini. Personalmente lo considero, al momento, la migliore uscita dell'anno, forse assieme ad Apricity degli Atra Vetosus. Avevo molto apprezzato anche gli altri lavori di questa ottima band ma qui si sono superati. Concordo in pieno con la bellissima recensione di Monsieur 5-HT, che ha giustamente sottolineato anche il contesto, indubbiamente affascinante. Voi Italiani sapete tirare fuori cose eccelse e dovete esserne orgogliosi (con l'esclusione della ridicola e analfabeta classe politica...). Chapeau ai Void of Silence. Au revoir. |
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Ascoltato una sola volta e non con la giusta attenzione, ma l'impressione è ottima. Ci tornerò a breve con molta più calma. |
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@No Fun, ahhhh...vai tranquillo, diciamo attenzione ai dettagli allora . Mi fa comunque piacere che ci si interessi ai VoS, che anche e soprattutto all' estero rimangono un punto di riferimento in queste sonorità. Comunque l'ottima recensione di Michele è davvero esaudiente per presentare questo gran disco. Sono solo un po' deluso dal ritardo che sta avendo la stampa del digipack. Ci si sente No Fun, buon ascolto!  |
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@Alessio ok, oddio scrutatore ah ah mi sembra di essere un guardone o una spia... sì sì ho visto il topic sui Void e avevo proprio pensato "ecco, e adesso? E adesso anche questi non posso non ascoltarmeli caxxo" poi ho letto il tuo commento e per questo ho pensato fossi tu... sul forum ci sono anche se sono un po' "impacciato" comunque grazie se ho bisogno di consigli non esiterò a chiedere! |
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@No Fun, sei un ottimo scrutatore.. Si sono io, ti aspetto sul forum se ti và mi trovi li ( tra death, black & doom) per due chiacchiere. Tra l'altro proprio recentemente avevo aperto il topic su di questa grande band. |
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Bisogna che lo prenda, non mi piace ascoltare queste cose col mio smartphone sgangherato. Lo compro, mi fido della rece, degli utenti e della band. Tra l'altro @Alessio, sei il doomale del forum? Perché se è così ti odio sei il maggior responsabile con quei topic sul doom e sul black della crescita vertiginosa della mia wishlist (oltre alle rece del sito, ovvio...) |
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Grazie della segnalazione, Erekose, ripristinata l'onomasitca corretta...  |
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Ciao Erekose, grazie della segnalazione e grazie a tutti per il feedback! |
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Bella recensione, non ho ancora sentito il disco ma mi ha incuriosito molto,spero di colmare questa lacuna a breve visto che i Void Of Silence li ho persi di vista dai tempi di Criteria ov 666. Giusto un appunto per una piccola correzione: l' SOS dalla tenda rossa della spedizione del dirigibile Italia di Umberto Nobile fu inviato dal marconista Giuseppe Biagi (non Umberto).... |
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8
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Bestiale. È una vera delizia. L'avevo ascoltato e dopo quando avevo visto che erano italiani sono rimasto stupefatto e contento. Questo sarà da prendere. Ne vale molto da possederlo. Ottimo |
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6
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Disco fenomenale, non c'è bisogno di dire nient'altro. Bellissima recensione. |
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Orgoglio nazionale! Bentornati! |
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Bene,andrò ad ascoltarli volentieri. |
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3
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Io dico 100. Perché se non si da un 100 ad un album cosi allora non saprei a chi darlo. Siamo alla perfezione, carica emotiva e cura nei dettagli....e poi sono italiani, che orgoglio ragazzi. Band con una discografia impressionante. Dopo Human Antithesis non avrei mai pensato potessero fare di meglio. IMMENSI \m/\m/ |
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2
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Grande Michele, concordo su tutto. L'Album purtroppo per alcuni problemi ancora mi deve essre spedito, ma diciamo che non ho resistito e l'ho gia ascoltatop qualche volta. Bellissimo, forse il loro album definitivo in una discografia impeccabile. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Void Beyond 2. Abeona (or Quietly Gone in a Hiatus) 3. The Sky Over 4. Adeona (or Surfaced as Resonant Thoughts) 5. Farthest Shores 6. White Light Horizon
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Line Up
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Luca Soi (Voce) Ivan Zara (Chitarra, Basso) Riccardo Conforti (Batteria, Tastiera, Samples)
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RECENSIONI |
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