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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Steel Panther - Heavy Metal Rules
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13/09/2019
( 3564 letture )
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Gli Steel Panther si mettono in proprio. La loro casa discografica, l’etichetta personale, e via, fuori un nuovo disco. Il quinto della serie, il sesto se si considera il debutto del 2003, Hole Patrol, autoprodotto ed editato però con il nome di Metal Shop per la prima versione, e due anni dopo con il monicker di Metal Skool. Inutile dire che oggi chi possiede una copia delle due versioni, lanciate sul mercato con la stessa copertina, ha un piccolo tesoro tra le mani, super valutato dai collezionisti. A chi non li ha mai capiti, a chi li ha sempre avversati per il loro modo leggero, canzonatorio, sfottente il glam, ricordo che la cover del loro debutto, non era null’altro che la rivisitazione ironica dell’esordio dei Poison, Look What The Cat Dragged In, insomma il preciso disegno nel voler risultare provocatori, sopra le righe e anticonformisti nel mondo del hard con fard e rossetto, parte proprio dalle radici della band. In un ambiente dove tutti si prendono tremendamente sul serio. Attirare attenzione usando un linguaggio scurrile, esagerazioni sessuali, esasperando gli standard del mondo glam, per emergere e farsi strada, avendo però palle d’acciaio e perizia tecnico-compositiva da vendere. Il quartetto non ha fatto null’altro che “sfruttare” alcune peculiarità e fatti riconoscibili/distintivi, per rubare l’occhio e le orecchie, sfondando la cortina dell’anonimato, come accaduto in passato ad altri gruppi, divenuti celeberrimi chi per il trucco, chi per escamotage pubblicitari, chi per leggende, icone ed effigi tramutatesi in realtà: gli stratagemmi impiegati cambiano in base ai tempi, ma il mondo rimane lo stesso. Una chiusura del cerchio questo nuovo CD degli Steel Panther: partiti autoproducendosi, arrivano al loro nuovo album, fondando una propria label. Un passo importante Heavy Metal Rules verrà presentato con un release party esclusivo, a Los Angeles, il 26 settembre 2019 al Whisky, sul Sunset Strip. Copertina immaginifica, colorata, tanto per cambiare con qualche signorina ammiccante, poi si parte con il pedale sul gas. Mezz’oretta di musica scavezzacollo, il poker di musicisti, e che musicisti, risultano ancora policromi, caustici ed eccessivi, veri animali da party, capaci di scrivere pezzi ficcanti; piaccia o meno, sono loro la glam band per eccellenza da una decina d’anni a questa parte, dopo i fasti del passato di L.A., e continuano a sfornare dischi di qualità. Amatissimi dai follower del genere che affollano i loro concerti. 9 tracce, con alcune sorprese che andremo a scoprire presto.
L’iniziale Zebraman è un puro intro, ergo fuoco alle micce glitterate, si parte. All I Wanna Do Is Fuck (Myself Tonight) è il primo singolo estratto, tipico pezzo della band che approccia con un attacco frontale e liriche super sex, basso pulsante in evidenza, 4/4 di batteria e ritornello accattivante, condito da tanti cori, per struttura simile a qualcosa fatto in passato, Satchel sempre in cattedra, soprattutto nel solo ottantiano alla George Lynch. Il video, una sorta di minifilm spassoso, con la comparsata di Lizzy Borden, è stato girato a Las Vegas, in un calderone ispirativo, sospeso tra il celebre film Una Notte da Leoni e un vecchio clip dei Dokken (It’s Not Love) filmato su un truck che gira per la città. Let’s Get High Tonight gode di un ritmo spezzato, Michael Starr conduce magistralmente, con le sue corde vocali, un bel chorus, armonizzazioni corali di prim’ordine, poi la chitarra prende fuoco nel breve solo, emanando brillantezza in tutti i 3.49 minuti del pezzo. Bella randellata, tanto per cominciare. Con Always Gonna Be A Ho è già tempo di ballad che illumina i palazzetti, song di nerbo e di pregevole fattura strumentale e melodie intense, che diventa una hard song dopo la prima strofa: ottimo l’interludio vocale, ricco di incastri notevoli, sul finire del timing. I’m Not Your Bitch sfoggia un inizio lunare che poi trasuda in una botta pesantissima, con le chitarre che segano pareti rocciose senza sforzo alcuno, inciso urlato, partiture della sei corde intricate, tiro ottimale; la band si conferma, ancora una volta, su standard elevati. Fuck Everybody è cadenzata, una tipica composizione Steel Panther al 120%, party song da piscina, birra, girls e ammennicoli californiani annessi, perla in assolo di Satchel, intervento quasi fusion, rallentamento poi nuova esplosione, mentre la drum pesta che è un piacere. Non mi stupirei se fosse il secondo singolo. Ed ecco la novità che giunge con il pezzo numero 7, la titletrack Heavy Metal Rules sgorga come un tizzone infernale oscuro, “darkeggiante”, pesante come la ghisa, un genere sul quale la band si districa alla grande, immettendo porzioni melodiche improvvise, ricordando i Winger di Pull. Scampolo riuscitissimo, sarebbe bello, in futuro, che i quattro pazzoidi sperimentassero su questa falsariga. L’assolo della guitar, senza ritmica e con il solo basso a riempire è semplicemente superbo e visionario, con Satchel che si dimostra, sempre più, un micidiale chitarrista: da non perdersi il finale dove il singer invita a succhiare, indovinate cosa? Ragazzacci perversi, ma questo già si sapeva. Sneaky Little Bitch vive sulle ceneri di un riff strano, angolare, che s’incunea perfettamente nello stile del gruppo, mentre il chorus pesca a piene mani nell’esordio a 33 giri della band, ricordando qualcosa di Feel The Steel, come gusto, attitudine e sapore crudo. Gods Of Pussy (parla di chissà cosa), non si traveste da singolo sparatissimo, ma tutto prende corpo da una chitarra arpeggiata che erutta un bel ritornello, con il resto delle partiture molto modulate, appoggi di tastiere, un riff pieno e solismo furioso di Satchel. Siamo al termine, I Ain’t Buying What You’re Selling, chiude la lista dei brani con una ballad acustica, quasi dal gusto western, adatta per far coricare le femmine più romantiche che la band vorrà testare: pezzo molto bello, riuscito alla perfezione con gusto e feeling che si sprecano.
Si può girare attorno alle polemiche all’infinito, al loro maschilismo e priapismo iper pronunciato, ma musicalmente, anche questo nuovo capitolo dei californiani, si dimostra un gran bel disco, dove si intravedono alcuni esperimenti e questo non può che far bene alla band. La loro formula si è dimostrata divertente e vincente, ma non può e non deve diventare ripetitiva fino all’ossessione. Ogni tanto va rinfrescata, visto che le doti di esecuzione, scrittura e perizia strumentale non mancano di certo, in seno alla line-up. I quattro glamster continueranno a mietere successi, il loro zoccolo duro di fans ormai è comprovato, e questo nuovo album potrebbe rimpolparlo. In ogni caso, piacciano o non piacciano, e tenendo i preconcetti sotto lo zerbino, questo è un signor lavoro di moderno glam/hard rock che si apprezza e si canticchia da subito, con una produzione effervescente e calibratissima. Voce perfetta, chitarre bollenti, sezione ritmica precisa e bombastica, coralità mature e curatissime, arrangiamenti di lignaggio, insomma i variopinti e parruccatissimi rocker hanno fatto ancora una volta centro. Long live Steel Panther.
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Non si puo usare neanche come sottobicchiere, a questo scopo ho provato a rifilarlo ai miei clienti in birreria ma dicono che potrei essere piu originale come artwork e preferiscono non avere il sottobicchiere piuttosto. Vediamo se il ecopiazzola me lo accettano |
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mi hanno sempre fatto tristezza. pessimi.. fare la caricatura parrucata del metal losangelino degli 80s.. una tristezza infinita. e non fanno neanche ridere, a parte se sei un teenager demente americano.
Quando si chiamavano Metal Boyz e facevano potenti live show di cover metal anni 80 erano meglio. |
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Sono contento di vedere che molti utenti la pensano come me... Un album che nella sua versione CD può essere usato come sottobicchiere... Null'altro. |
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Se presi dal loro punto di vista le canzoni sono anche divertenti, ma io non andrei oltre il 65. Disco carino da sentire una o due volte, ma che poi va a prendere la polvere. Non sono un amante del Metal demenziale, penso che in questo genere oltre un onesto 7 non dovresti pretendere di più. |
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Voto su Metal Hammer 2 su 5, su Kerrang 2 su 5, sulla rivista storica rock britannica NME 1 su 5 perché non era possibile mettere 0. Guardate la copertina...detto tutto. |
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Pessimi!!!! Spero spariscano al più presto. Già dalla copertina si capisce che è un gruppo che vale zero! Ma sti voti...85....93....93...ma come si fa? Non ho parole |
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Mi fa piacere vedere che dopo 10 anni ci siano queste Neo-Hair/Hard Rock bands in attività come loro i Buckcherry, 69 eyes etc.... tuttavia per me quel genere musicale resta inevitabilmente legato agli anni 80, l'evoluzione di quel discorso é tuttora rappresentata dall'attuale stile di Bon Jovi, Guns N Roses e Aerosmith. |
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Voto 50. Decisamente sotto tono rispetto alle altre uscite, noioso, canzoni fatte solo per riempire un cd. Già col quarto cd c'era carenza di idee, qui ormai siamo alla frutta. Sarebbe interessante se pubblicassero un album di cover. |
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Ma la recensione l'ha scritta il promoter della band?
A sto punto meglio una reunion dei motley |
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....ma come si fa a recensire con voti cosi' alti sta band da bettola di bangkok....una cozzaglia di canzonette composte da testi volgari e da poco talento...non comprerei mai un loro album...soldi buttati!!! |
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@Frankiss bella recensione lo dovrò ascoltare al più presto, che ne pensi invece del disco precedente degli Steel Panther(Lower the Bar)?
A me era sembrato un disco moscio |
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li ho sempre amati li ho tutti e gia ho preso anche questo nuovo che dire a me anche questa nuova realese e piaciuta un sacco peccato le tracce sono molto poche solo 9 pezzi grande ritorno gli do un 80 pieno |
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Si, voto 70 perché già so come sarà. Tutti i loro album li voto tra il 6.5 e il 7 |
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85 a sto disco pattume....se questi sono i recensori..!
Ma ditemi ..cosa porta di nuocvo? persino la copertina è uno scarto con l'originalità pari allo zero !
Pazzesco |
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Gli steel panther vanno presi con leggerezza, sono la parodia esasperata degli anni 80 con tutti i cliché dell'epoca portati all'estremo. Sono buoni musicisti che suonano da una vita e si sono fatti una gran gavetta. Ovviamente pescano a piene mani dai vari Mötley, ratt, Cinderella etc etc però I pezzi sono ben strutturati e catturano subito. Poi se uno vuole un testi introspettivi o che facciano riflettere meglio virare altrove. A me tirano su il morale👍 |
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Che belli i finti ingenui che fingono di non sapere che ci sono vari modi per ascoltare i dischi (come se anche loro non lo facessero).
Comunque questi hanno rotto il cazzo, bravi senza dubbio ma dopo i primi 3 dischi anche basta... Prima erano divertenti, ora sono solo una macchietta di quello che vorrebbero prendere per il culo |
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@InvictuSteele il disco esce il 27 ed online non si trova ancora,lo voti 70 a prescindere dall’ascolto? |
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Per quanto non mi piacciano, il video di Always Gonna Be A Ho è piuttosto divertente... anche il pezzo non è male. Ma non è roba per me... Evviva! |
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4 cialtroni che ci provano? Ahahah Ridicolo. 4 cazzoni che si divertono e vogliono far divertire al massimo, e non pretendono altro. Rimango basito di fronte a certe esternazioni. |
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Non concordo con certe critiche, secondo voi questa band è da prendere seriamente? Certo che no. Sono ironici volutamente, le canzoni sono strutturate bene e si ascoltano volentieri, sono degli ottimi musicisti, poi bisogna prenderli per quello che sono... Dei festaioli a cui piace la f.. a. A me mettono di buon umore |
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Gli Steel Panther sono bravi, c'è poco da dire. Le band porodistiche a me non piacciono molto, perché la musica è una cosa seria, ma loro sono bravi, ho comprato i loro CD e sono tutti piacevoli. Però che voti... Sfilza di 93 e 85... Comunque questo è l'ennesimo buon disco, voto 70 |
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My God, diquisizioni filologiche per attribuire un genere agli Steel Panther... Indice di come è diventato questo mondo, micro settoriale ed etichettato. Concordo con chi ha scritto che possono fare vari generi....infatti noi lo chiamiamo hard rock. |
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@Noesis concordo con te. |
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Hai ragione Replica, ci sono lievi differenze tra queste categorie. Ma, te la butto lì, viste le oggettive affinità tra esse chi ti dice che gli Steel Panther non possano farne parte di tutte e tre? Esattamente come il famoso Allen Ginsberg, a chi gli chiese se fosse un poeta, rispose "sono uno di loro" inteso come una decina di definizioni differenti, così anche molti gruppi musicali possono aderire a più terminologie  |
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Insomma,l'hair metal non è l'heavy metal,e neppure il glam,che non è neppure hard rock,ma alla fine stiamo parlando di etichette,non sono fondamentali basta saperlo.Devo difenderli,anche se non sono amante del genere,credo vadano sulla 50ina o giù di li,hanno un età in cui non devono dimostrare più nulla,suonano quella che "era" la loro musica e lo è ancora.Non si prendono sul serio,si vede dai video,ma i pezzi ci sono,suonano bene e vanno presi per quello che sono.Si divertono e si sente,ma cosa chiedete??? |
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Faccio ancora difficoltà a capire come possano far ridere questi soggetti. |
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Amico caro, il recensore non ha specificato alcun genere, poiché esso viene indicato da chi carica la recensione sul sito (in questo caso, io). Gli Steel Panther suonano "Hair metal" per definizione, poi chiamalo heavy, oppure glam, oppure addirittura hard rock, non morirà nessuno in caso. |
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Sono quasi scomparsi...Per fortuna. Passati da Universal records alla notissima casa discografica Steel panther inc....Alla faccia di chi li incensava con voti incredibili. Cosa resterà ai posteri? 4 cialtroni che c'hanno provato a fare soldi sputtanando l'hair metal (che leggo che il recensore lo mette qui come genere musicale nella descrizione...Oh signur! Non diceva lui stesso che non esiste?Oh signur...) a suon di cazzate e luoghi comuni. Il tempo dà ad ognuno il proprio valore. Per fortuna. |
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....riesco sempre a trovare di meglio....sorry.... |
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...non riesco proprio a farmeli piacere....tutti i grandi gruppi usciti negli anni anni 80...sono troppo piu' in alto di loro......di prima ...seconda ...terza fascia...tutti sono meglio.....preferisco cercare al mercatino vintage del disco...trovo sempre a trovare di meglio...sorry.... |
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Replica... Li scopri un po' tardi, il meglio l'hanno già dato. : )
Ormai sarà il loro quinto disco se non erro. Comunque per fortuna il Glam e il punk Glam esistono ancora. Ed è vero, nonostante adori il genere e anche i parrucconi, molte nuove band non si possono sentire. Però qualcuna ci ha davvero saputo fare riuscendo pur non inventando nulla a dire la sua in maniera personale. La scena scandinava di un decennio e più fa è stata manna dal cielo per me è per tanti altri. Ma anche da altri paesi uscì qualcosa di notevole, italia compresa. Purtroppo pochi sono riusciti a tenere alto il tiro. Ma meglio poco che niente. Yeah! |
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Ma dai,esistono ancora gruppi che fanno glam rock/hair metal???e sopratutto c'è chi ascolta ancora questa musica????ok,con questa musica ci sono cresciuto,è vero,non ho mai apprezzato i parrucconi e le tovaglie sulle gambe o appese al microfono....però,però,questi sanno suonare,lo fanno bene e da quel che ho potuto ascoltare non si prendono tanto sul serio,c'è il video di Always Gonna Be A Ho che sul finire dei 2 minuti ri-copiano pari pari "un grande gruppo" ,non dico quale per non rovinarvi la sorpresa,ma tanto di cappello,perchè.perchè è fatto tutto con quella leggerezza che pochi se lo possono permettere.Venderanno,gli e lo auguro,il problema è che se la musica può essere "attuale" non lo sono più i tempi.Comunque complimenti,la vita è anche questa. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Zebraman 2. All I Wanna Do Is Fuck (Myself Tonight) 3. Let’s Get High Tonight 4. Always Gonna Be A Ho 5. I’m Not Your Bitch 6. Fuck Everybody 7. Heavy Metal Rules 8. Sneaky Little Bitch 9. Gods of Pussy 10. I Ain’t Buying What You’re Selling
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Line Up
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Michael Starr (Voce) Satchel (Chitarre) Lexxi Foxx (Basso) Stix Zadinia (Batteria)
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RECENSIONI |
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