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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Frank Zappa - Joe`s Garage
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09/01/2022
( 3361 letture )
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Tra i molteplici punti cardine della discografia del genio inarrivabile di Frank Zappa è da annoverare senza indugio alcuno Joe’s Garage, se non altro per due motivi basilari: rappresenta uno dei punti di massima critica politica e di fertile creatività musicale del compositore, nonché uno dei primi album pubblicato da sé per la propria casa discografica (ricordarsi sempre l’opinione di Frank verso le case discografiche). Inoltre, una singolare curiosità riguardante questo disco è la tecnica di registrazione utilizzata, la xenocronia, ovvero in fase di composizione vennero estratti "spezzoni" musicali da altre registrazioni perlopiù live, registrate in alta qualità negli anni precedenti (alle quali venne sistemata la tonalità e risistemata la sezione ritmica in base alle esigenze) ed infine queste nuove parti furono innestate sul nuovo brano, una sorta di antesignano del mesh-up, tanto per ricordare l’avanguardismo che permeava la mente di Frank in ogni sua idea e decisione. Composta in tre atti, Joe’s Garage è un’opera musicale nella quale i temi di maggior interesse del compositore vennero esplorati e descritti a pieno. Con la sagacia e l'acume che l’hanno sempre contraddistinto, il nostro genio si lancia a bomba sull’incapacità governativa, sulla libertà d’espressione, sulla religione, sulla sessualità, sulla censura e sull’individualismo, toccando come sempre tasti detonanti e scomodi.
Musicalmente parlando identificare il disco è impossibile, i generi esplorati sono infiniti, i cambi melodici e ritmici altrettanto, la classe sopraffina di ogni musicista coinvolto rende il tutto dinamico e tremendamente fluido e scorrevole, pertanto come in ogni disco di Frank una disquisizione del piano musicale si può affrontare in due modi: o come una partita piacevolmente persa in partenza, oppure come una continua lezione musicale di livello vertiginoso.
Narrativamente parlando invece la descrizione aiuta a immergersi meglio nelle profondità dell’opera, nella quale si mette in scena un futuro distopico in cui si muove tra vicissitudini, avventure e peripezie Joe, un giovane musicista. Siamo introdotti e accompagnati nel corso di tutti gli atti degli dalla fredda e distaccata voce del Central Scrutinizer, un personaggio che ha il compito di imporre leggi che ancora non sono state approvate e dimostrare attraverso la storia di Joe, il carattere sovversivo e di perdizione di ogni manifestazione di libertà espressiva, a cominciare proprio dalla tanto amata musica. Joe viene presentato dalla fredda voce come un giovane ragazzo che a un certo punto scopre la musica rock e per seguire questa sua nuova passione forma con un gruppo di amici una band iniziando a suonare nel suo garage. A causa dell'intolleranza della vicina Mrs Cyborg all’eccessivo rumore causato dalla musica proveniente dall’incriminato garage di Joe, quest’ultimo finisce per essere arrestato e costretto a far parte di un gruppo religioso cattolico per essere rieducato. Da qui dipartono una serie di vicende irriverenti e umoristiche che compongono, assieme alle musiche, brani che son diventati veri e propri cult: Catholic Girl, la strumentale On The Bus dove l’inconfondibile tocco chitarristico di Frank emerge prepotente e una delicata Lucille Has Messed My Mind Up in cui viene descritta la vicenda della seconda fidanzata di Joe che lo lascia dopo averlo contagiato con una malattia misteriosa. Tra i bersagli della satira del disco c’è anche la chiesa di Scientology nella canzone A Token To My Extreme in cui si parla di una setta che invita Joe a sfogare i propri istinti sessuali con delle macchine, probabilmente una profetica anticipazione del sesso virtuale. Sul finire dell’opera la musica è ormai diventata una cosa illegale e a Joe non resta altro che perdersi dentro il proprio delirio. Sul finire del terzo atto troviamo uno dei pezzi più intimi e toccanti dell’intera discografia zappiana, Watermelon In Easter Hay, introdotto dalla voce del Central Scrutinizer dove vengono descritte la follia di Joe e il suo allucinante pensare ad assoli di chitarra e note immaginarie, brano in cui la canonica forma di canzone sparisce e vengono sviluppati cicli musicali con tanto piccole quanto significative variazioni tra un ciclo e l’altro sui quali la chitarra del compositore di Baltimora sviluppa una personalissima melodia che precede il sarcastico finale di A Little Green Rosettsa dove la voce narrante e trionfante del moralizzatore Central Scrutinizer invita tutti a non ascoltare più musica. Una citazione finale e un apostilla a sé stante merita Packard Goose, una vera e propria dichiarazione di amore cristallino e viscerale verso la Musica e verso la libertà di espressione, brano nel quale troviamo uno dei versi di maggiore memorabilità del genio zappiano, con il quale chiudiamo questo viaggio narrativo e musicale di questa grande opera:
Information is not knowledge Knowledge is not wisdom. Wisdom is not truth. Truth is not beauty. Beauty is not love. Love is not music. Music is the best.
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7
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Trittico delle delizie di Zappa insieme a Hot Rats e Apostrophe(\')...forse il migliore dei tre quindi perfetto quindi 100 |
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6
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Cose di un altro mondo, i brani da te citati in chiusura del 3* atto sono assolutamente fantastici. GLORIA a Frank ovunque sia |
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5
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che senso ha mettere s.v.? |
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4
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lo comprai quando usci- lo ascoltai incredulo. ancora oggi non lo capisco pero mi è piaciuto. |
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3
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Buongiorno Pacino, per correttezza non rispondo mai sotto le mie recensioni se non in sporadiche situazioni e solo per fare chiarezza.
Personalmente sono cresciuto con la musica di Zappa, mi ha formato nel campo come si dice in genere.
Pertanto è stato un onore ed un privilegio poter recensire o meglio cercar di spiegare un suo album.
Non mi reputo assolutamente all’altezza di dare un giudizio numerico nazionalpopolare ad un suo lavoro, solo pochi eletti a mio parere lo possono fare (i suoi musicisti)
Inoltre trovo che la musica di Zappa a prescindere dal disco sia da 100 se lo si amo o da 30 se la di odia essendo enormemente una musica spartiacque 🙂
Senza togliere nessun merito a chi ha recensito e dato un voto ad un suo disco o a chi lo farà in futuro, ribadisco che il mio intento era ed è quello di poter introdurre (con le parole)chi mostra interesse al mondo zappiano che sarà sempre un mondo vorticoso e di difficile approccio, senza pero’ portare fuori strada l’interessato numericamente parlando 🙂
Spero di aver chiarito il perché ho arbitrariamente deciso di non dare un giudizio numerico a questa review, colgo l’occasione per ringraziarti della lettura e del tuo parere è ringraziare lo staff dì metallized per lo spazio concessomi 🙂🙂
Bless!! |
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2
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Che senso ha fare una recensione e dare senza voto. 96 al disco, zero al recensore. |
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1
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Ottimo album, ma ho sempre preferito i lavori tra la fine degli anni 60 e i primi 70... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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ATTO I 1. The Central Scturinizer 1. Joe’s Garage 2. Catholic Girl 3. Crew Slut 4. We T-Shirt Nite / Fembot In A Wet T-Shirt 5. Toad O-Line / On The Bus 6. Why Does It Hurt When I pee? 7. Lucille Has Messed My Mind Up 8. Scrutinizer Postlude
ATTO II 1. A Token Of My Extreme 1. Stick It Out 2. Sy Borg 3. Dong Work For Yuda 4. Keep It greasey 5. Outside Now
ATTO III 1. He Used To Cut The Grass 2. Packard Goose 3. Watermelon In Easter Hay 4. A Little Green Rosetta
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Line Up
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Frank Zappa (Voce, Chitarra) Ike Willis (Voce) Warren Cuccurullo (Chitarra, Voce) Denny Walley (Chitarra, Voce) Peter Wolf (Tastiera) Tommy Mars (Tastiera) Marginal Chagrin (Sassofono Baritono) Jeff Hollie (Sassofono Tenore) Bill Nugent (Sassofono) Craig Steward (Armonica) Arthur Barrow (Basso) Patrick O’Hearn (Basso) Vinnie Colaiuta (Batteria)
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RECENSIONI |
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