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Headshot - Eyes of the Guardians
21/10/2022
( 692 letture )
Sesto album in studio per i tedeschi Headshot, a ben undici anni di distanza dall'ultimo lavoro, Synchronicity, uscito nel 2011. Nel frattempo la band non è rimasta con le mani in mano, ma ha continuato ad esibirsi dal vivo, sia in patria che all'estero. Dopo un piccolo cambio di line-up, con il bassista Max Hunger che ha sostituito alla chitarra Henrik Osterloh, mentre il basso è passato nelle mani di Ben Heber (vecchio compagno di Hunger quando entrambi militavano nella death band Deny the Urge) i thrasher della Bassa Sassonia si sono quindi chiusi di nuovo in studio per dare alle stampe l'odierno Eyes of the Guardians.

Il nuovo lavoro degli Headshot non si allontana dal sound che caratterizzava l'album del 2011, ovvero un thrash di matrice americana, ricco di spunti groove e con quel gusto per la melodia tipico delle band europee. Eyes of the Guardians propone un ventaglio di canzoni abbastanza eterogeneo, in cui emerge una cura nel costruire pezzi orecchiabili e facilmente assimilabili sin dal primo ascolto, senza rinunciare all'aggressività ed allo sfoggio di tecnica. Gli Headshot si muovono con sicurezza tra tipiche bordate thrash, concise e veloci, come Burned, Divide et Impera e Veins of the Earth, e pezzi più articolati e che alternano ritmi veloci e mid-tempo carichi di groove, come la title track, Ground Zero e Under a Blood Red Sky. Il riff catchy di Scars of Damnation, la corta strumentale Tentacular e le linee di chitarra di The Impenetrable Maze, che nella parte centrale della traccia sconfinano nel crossover alla Rage Against The Machine, dimostrano la propensione della band ad includere senza problemi nel loro sound sottili contaminazioni che contribuiscono a rendere più variegata la loro proposta musicale, senza per questo snaturarne la matrice originaria. In quest'ottica anche le tastiere che emergono nella parte strumentale della lunga e articolata Invisible, trovano perfettamente la loro ragion d'essere.
Come in tutti gli album thrash che si rispettino, anche in Eyes of the Guardians sono le chitarre gemelle di Danneberg e Hunger a farla da padrone. Pur senza inventare niente di nuovo, i due chitarristi alternano con mestiere gli assalti con riff stoppati a fraseggi melodici che donano tono e profondità ai pezzi, senza dimenticare gli assoli. Il comparto ritmico formato da Heber e Hartmann non è da meno, preciso e potente, spicca nel missaggio moderno e nitido. La prova al microfono della Karrer, con il suo vocione ibrido, si rivela adatta ed abbastanza suggestiva, anche se lievemente statica, poco propensa a variare di tono e impostazione, se non in rare occasioni in cui acuti potenti esplodono tra le note.

In definitiva Eyes of the Guardians, pur non brillando per originalità, è un disco indubbiamente riuscito, che si ascolta tutto d'un fiato grazie a canzoni di impatto immediato e orecchiabili, ma comunque potenti e aggressive, come ci si aspetta da un prodotto del genere. Un ottimo ritorno sul mercato per gli Headshot.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
68.5 su 2 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2022
MDD Records
Thrash
Tracklist
1. Burned (One by One)
2. Eyes of the Guardians
3. Scars of Damnation
4. Ground Zero
5. Tentacular (Part 1)
6. Divide et Impera
7. Under a Blood Red Sky
8. The Impenetrable Maze
9. Veins of the Earth
10. Invisible
Line Up
Daniela Karrer (Voce)
Olaf Danneberg (Chitarra)
Max Hunger (Chitarra)
Ben Heber (Basso)
Till Hartmann (Batteria)
 
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