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Hyldr - Order of the Mist
02/03/2023
( 1396 letture )
Dietro al nome Hyldr, si cela un’opera trasversale e complessa che trae origine dal libro Hyldr Chronicles, scritto dalla misteriosa figura Lady IX (si presenta in ogni sua apparizione indossando una maschera in stile Kabuki), artista a tuttotondo, appassionata di folklore e mitologia, nonché cantante della band Hyldr, progetto che mette in musica proprio la saga narrata nel libro summenzionato. A grandi linee, senza voler approfondire eccessivamente una trama lunga, articolata e complessa, Hyldr Chronicles narra le vicende di una fanciulla giapponese, Kyoko, che viene strappata da forze ultraterrene dal villaggio di pescatori nell’isola di Hokkaido dove vive, e trasportata nei gelidi mari nordici dove si immerge in un mondo agli antipodi, in tutti i sensi, del suo, popolato dalle creature e dai personaggi fantastici della mitologia e del folclore norreni (Hyldr è appunto il nome di una delle valchirie del racconto). Rispetto a tante saghe nordiche che hanno ispirato ed ispirano tutt’ora la musica metal e non solo, i racconti di Hyldr Chronicles hanno il pregio di avere un punto di vista inedito, seppur storicamente improbabile, dove un abitante del sol levante vive ed interpreta le leggende scandinave con occhi nuovi, totalmente all’oscuro di storia e tradizioni della cultura norrena.

L’album d’esordio degli Hyldr, Order of the Mist, riprende nei suoi otto brani, in maniera non lineare, le vicende del libro, preferendo ripercorrere i momenti salienti della narrazione senza imbrigliare le composizioni in una rock opera a tutti i costi, pur mantenendo un fil rouge che lega le canzoni. I testi sono ovviamente appannaggio di Lady IX, mentre musicalmente il full length vede all’opera una vera e propria formazione di musicisti in pianta stabile, di nazionalità francese e belga, con l’intento di dare corpo e coesione alla fulgida ispirazione della misteriosa leader. Non tragga in inganno il nome della band e l’ambientazione scandinava dell’album, gli Hyldr non suonano black metal o pagan, bensì un gothic doom venato di epica malinconia, un punto di forza di Order of the Mist, che pur affrontando tematiche impegnative, legate a violenza e sopraffazione, non rinuncia mai alla melodia e all’introspezione.
Order of the Mist è un album di chiaroscuri dove luce ed ombra si inseguono, lottano e spesso convivono in un riuscito gioco di contrasti. Non a caso i suoni spigolosi e rocciosi del doom sono mitigati dai fraseggi chitarristici e dalle armonie tipici del gothic e da una vena ricorrente di epic metal che rende magniloquente e viva l’ambientazione scandinava. L’uso di strumenti classici, come l’intro di pianoforte di Heart of Soil, o gli archi di Nibelungen, conferiscono ai brani un sapore antico in grado di edificare un ponte con un passato mitologico oltre il quale un mondo vivo e pulsante attende l’ascoltatore. L’abilità evocativa degli Hyldr nel saper miscelare momenti introspettivi a quelli più rocciosi e diretti, ricorda maestri sublimi nel giocare con i cambi di atmosfera, quali i My Dying Bride e Draconian. Così come gli strumenti classici del folclore di My Gallant Assassin introducono e impreziosiscono la melodia portante del brano, chiamando in causa gli Amorphis che questo connubio tra metal e musica popolare hanno elevato ad arte. Ma al di là degli evidenti riferimenti ai protagonisti del genere, vedi i Sentenced in Bed of Germs, gli Hyldr riescono ad esprimere una musicalità con una forte connotazione personale, e Order of the Mist riesce a ritagliarsi un suo spazio fin da subito, senza dover giocoforza chiamare sempre in causa altri artisti per attirare e coinvolgere l’ascoltatore.

Order of the Mist, nonostante sia un debutto assoluto, denota una maturità artistica e concettuale davvero rara da trovare in una band esordiente. Dallo sviluppo dei testi agli arrangiamenti, nulla è lasciato al caso, e nonostante sia un album autoprodotto, anche i suoni sono ben bilanciati e potenti, concedendo le luci della ribalta a tutti i musicisti degli Hyldr e non esclusivamente alla voce androgina dell’enigmatica protagonista Lady IX. Una cura maniacale è palpabile e riscontrabile in tutti gli aspetti realizzativi di Order of the Mist, a partire dal look fino ai video promozionali di The Blade of Gold e Your Frozen Chest, presenti sui canali social, che risultano professionali e coinvolgenti, non scadendo mai nel banale o nel pacchiano. Gli Hyldr sono la piacevole riprova di come fantasia e fede nella propria arte possono viaggiare mano a mano con le doti promozionali ed imprenditoriali, in un perfetto e delicato equilibrio. Manca purtroppo la spinta in termini di visibilità e distribuzione che un’etichetta discografica capace può garantire ad un artista emergente, ma qualora Lady IX decida di cedere alle lusinghe di una label, indubbiamente lo farà mantenendo un saldo controllo sulla propria creatura, che canzone dopo canzone ha visto nascere, crescere e maturare nella splendida realtà che sono oggi gli Hyldr.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
79 su 2 voti [ VOTA]
DaveHC
Domenica 5 Marzo 2023, 10.04.21
1
Gran bel disco... Profondo e ricco di sfumature ma ascoltabile senza alcuna fatica
INFORMAZIONI
2023
Autoprodotto
Gothic / Doom
Tracklist
1. Heart of Soil
2. My Gallant Assassin
3. Your Frozen Chest
4. The Blade of Gold
5. Nibelungen
6. Bed of Germs
7. Like Dying Ferns
8. Woodland Shrine
Line Up
Lady IX (Voce)
Jean Kleindirty (Chitarra)
Vincent Soler (Chitarra)
Matthieu Karolewicz (Batteria)
 
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