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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Triumpher - Storming the Walls
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13/08/2023
( 2948 letture )
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In un mercato discografico saturato da una moltitudine di uscite di dubbio valore, è quantomeno difficile, se non raro, imbattersi in band che rilascino proposte musicali veramente interessanti, indipendente che lo siano nel momento dell’ascolto, o semplicemente in maniera prospettica. Soprattutto quando si va a toccare un settore decisamente di nicchia come l’epic metal, che risponde a canoni più o meno rigidi e che non ha mai brillato nel corso dei decenni per diversificazioni sonore. Ciò non vuol dire però che questo non possa accadere, come ci dimostrano i Triumpher, band proveniente dall’ assolata penisola ellenica, che con la loro opera prima Storming the Walls, sembrano proprio essere quell’eccezione alla regola che porta valore aggiunto al “mestiere” del recensore.
Approdati direttamente al full-length senza passare da demo o EP, i Triumpher suonano un epic metal senza compromessi, decisamente tecnico, che nel corso della durata del disco, accarezza più riprese i lidi del trash dei gruppi californiani anni 80, non disdegnando puntate, per quanto riguarda la parte strumentale, nel black melodico proveniente dai paesi nordici. Si prendono il loro tempo i Triumpher per introdurci all’ interno del disco, infatti contrariamente alla scuola di pensiero che vuole in apertura una killer song, o al massimo un breve intro, i greci decidono di mischiare le carte inserendo come opener una Journey/Europa Victrix che comincia i suoi oltre cinque minuti con un tetro suono di gocce d’acqua, coadiuvate da un arpeggio oscuro sul quale un evocante Mars Triumph sussurra dei pianti di una bella ragazza, mentre con l’ingresso di un dolce pianoforte il sussurro diventa un evocazione alla libertà ed al cammino percorso; da segnalare l’interpretazione del greco, che ricorda molto da vicino un Eric Adams di manoworiana memoria, soprattutto nella parte più "gridata"; il pezzo continua poi con l’ingresso di chitarre armonizzate che altro non fanno che preparaci, nei rimanenti minuti, alla discesa in guerra degli eserciti, che verrà narrata nella successiva The Thunderer vero e proprio inno epic di ottima fattura, che mostra subito le carte della band e del vocalist, ovvero una notevole perizia tecnico/strumentale, ed una voce che ricorda in maniera sempre più impressionante il singer dei Manowar; proprio a causa di questa marcata somiglianza potremmo essere indotti a pensare che gli americani siano una forte fonte di ispirazione dei nostri, ma rischieremmo di incorrere in un grosso errore, in quanto le similarità si fermano solo li; niente hanno i Triumpher della pacchianeria della band di DeMaio & Co, e badano molto più alla sostanza, invece che ai proclami sensazionalistici sul "false metal" ed alle pose da macho barbarico. Un pesante riff di chitarra ci accompagna nella titletrack, song dall’ andamento oscuro e cadenzato che, in alcuni passaggi, ricorda i nostrani Dark Quarterer. Si tratta anch’essa di una canzone di grande fattura, che l’interpretazione più colorata e meno estrema di Triumph, rende ancora più efficace, e che sul finire ci delizia con un solo di grande fattura su un tappeto arpeggiato inserito a valorizzare il tutto. Tutto bello finora, ma è con la successiva Mediterranean Wrath che i greci decidono di fare veramente sul serio, accelerando decisamente i ritmi, per creare una canzone che fa della furia la sua bandiera, proseguendo con una sezione ritmica che per la prima volta sfiora le blast beat tanto care ad altri generi. Menzione particolare va proprio al drummer, quel John "Maelstrom" Votsis autore di una prova maiuscola, e che all’ indomani dell’uscita del disco ha lasciato la band in favore dell’attuale Agis Tzoukopoulos. Con l’epicheggiante I Wake the Dragon (Promachos), altra song di pregevole fattura, per la prima volta i greci amalgano seriamente il loro epic con un altro genere, infatti dopo una metà canzone cadenzata ed evocativa, la parte finale della stessa ci delizia con un accelerazione che ricorda da vicino gli stacchi strumentali della band di Mustaine del periodo anni 80. Ormai al giro di boa, il platter continua ad acquisire sempre più consistenza: il successivo trittico di canzoni, Esoteric Church of Dagon, Divus de Mortuus ed Epitaphios ci regala una band compatta e concentrata, che decide di dare libero sfogo alla propria tecnica e alla propria rabbia, creando un muro sonoro assolutamente di rilievo, e deliziandoci con tre ottimi pezzi, impreziosendo in particolare Divus de Mortuus con un chorus decisamente epico, parti strumentali rallentate ed oscure, che sfociano nel black nella successiva Epitaphios, che integra la precedente song senza soluzione di continuità. Con un roboante intro di batteria, arriva la penultima The Tomb, canzone dai ritmi serrati, dalle pregievoli parti strumentali che mettono nuovamente in mostra la perizia tecnica dei greci e incorniciata con una convincente interpretazione del singer. Chiude l’opera prima dei Triumpher The Blazing Circle, che come spesso succede è un po’ la summa di quanto di buono ascoltato nel disco; il mood della song è infatti l’epic più tipico, con un cavalcante incedere strumentale che viene supportato da strofe ispirate e chorus ficcanti ed efficaci, che in una circolarità sicuramente voluta, ricordano nuovamente i Manowar degli albori, quelli di Into Glory Ride per intenderci, accompagnando la fine della canzone con un arpeggi di chitarra che ci legano idealmente all’ inizio di questo viaggio sonoro.
In conclusione, tutto bello e tutto perfetto? La risposta alla domanda non è certo netta, in quanto ci troviamo di fronte ad un disco di pregevole fattura, soprattutto tenuto conto il fatto che si tratta dell’ opera prima di un misconosciuto gruppo greco, che però non è esente da aree di miglioramento; l’interpretazione vocale ad esempio, per quanto apprezzabile e centrata, rimanda spesso a paragoni ingombranti, che con un maggiore sforzo potrebbero essere tranquillamente evitati, in quanto la proposta musicale è decisamente diversa, oppure la produzione, che è sicuramente encomiabile e mette bene in risalto lo spirito del combo, ma sacrifica spesso nel missaggio le parti di basso che certamente meriterebbero un maggiore risalto. Sono certo che sentiremo ancora parlare dei Triumpher e, nel frattempo, se siete amanti del genere epic, ma più ampiamente della musica ben fatta e suonata con perizia, vi suggerisco caldamente di recuperare questo Storming the Walls, non ne rimarrete delusi.
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12
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@agallore, a giorni arriva… 😉 |
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11
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Attendo la recensione del nuovo disco, nel frattempo oso dire che i fan dei Manowar potranno gioire |
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10
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per me crolla un po\' su sé stesso... figo ma spero facciano di meglio |
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9
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Voto 95. La cosa più vicina ai Manowar che abbia mai sentito. Lo stile di canto più vicino a Eric Adams che abbia mai sentito. E di Band stile Manowar l\'Epic Metal ed il Metal in generale, ne ha urgentemente bisogno. Acerbo? Assolutamente. Imperfetto? Assolutamente. Ma è cazzutissimo e le canzone entrano in testa facendo venire voglia di sentirlo e risentirlo. Parti più veloci quasi black Metal, parti più lente verso il Doom e la voce che spessissimo ricorda l\'Eric Adams giovincello di Into glory ride o Battle Hym (anch\'essi acerbi ed oggi considerati capolavori)
Quindi Storming the walls capolavoro dell\' Epic. (For me) |
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8
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molto acerbo devo dire, carino ma spero possano fare di meglio. concordo con il voto |
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7
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Album splendido ed i richiami ai migliori Manowar sono evidenti
forse l\'album che i Kings avrebbero dovuto fare dopo Triumph of steel
l\'unico problema (per me un pregio) è che sono davvero aggressivi quindi non per tutti. Comunque erano anni che non usciva qualcosa di simile in ambito epic. Voto per me un pò bassino... non meno di 85 sicuro |
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6
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Non mi ha fatto impazzire, carino, ma non eccezionale. Inoltre non mi dice nulla la voce. |
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5
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assolutamente stupndo...era da Warriors of the world che non usciva un epic album cosi... |
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4
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L\'ho ascoltato più di una volta, ma niente, non mi prende purtroppo. Ci sono cose interessanti e buoni spunti però, spero migliorino. |
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3
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Voto troppo basso. Disco epic dell\'anno, cresce il modo impressionante, non stanca mai. Voto 85 |
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2
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Quoto il commento qui sotto, dalla Grecia sta uscendo roba incredibile a livello musicale, Sacred Outcry con \'\'Damned for All Time...\'\' - \'\'Towers of Gold\'\', Warrior Path con \'\'The Mad King\'\'. Grandi Triumpher, bella la rece... |
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1
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Discone epic dell\'anno. Dalla Grecia sempre robe buone. Anche un 85 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Journey / Europa Victrix 2. The Thunderer 3. Storming the Walls 4. Mediterranean Wrath 5. I Wake the Dragon (Promachos) 6. Esoteric Church of Dagon 7. Divus de Mortuus 8. Epitaphios 9. The Tomb 10. The Blazing Circle
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Line Up
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Mars Triumph (Voce, Basso) Christopher Tsakiropoulos (Chitarra) Agis Tzoukopoulos (Batteria)
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RECENSIONI |
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