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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Ecclesia - Ecclesia Militans
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27/04/2024
( 983 letture )
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Ecclesia: il vocabolo ekklèsia deriva dal verbo kaléo, “chiamare”: la Chiesa è, perciò, la “convocazione” dei cristiani da parte del Signore attorno alla Parola di Dio e all’Eucarestia, è l’assemblea di coloro che sono uniti dalla fede comune e dall’amore fraterno […] Per spiegare questo concetto, luminose sono le parole di San Paolo: “il pane che noi spezziamo non è forse comunione col corpo di Cristo? Perché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo” (Corinzi, 10, 16-17). Si delinea, inoltre, in quest’affermazione la concezione della Chiesa come corpo di Cristo […]
Pentitevi, peccatori e preparatevi al Giudizio di Dio. Questo ci comunicano gli Ecclesia, dalla Francia. Pronti a sprofondarci in un mondo medievale nel quale la religione e la credenza sono il centro della vita e nel quale l’eresia è punita dalla Santa Inquisizione, i sei incappucciati portano alto il vessillo della Chiesa Universale. Non quella del porgere l’altra guancia, evidentemente, ma quella della spada e della conversione, della Guerra Santa e del morire in nome di Dio. Convinti davvero o solo sulla scena, gli Ecclesia si formano nel 2016 come trio e giungono al demo Witchfinding Metal of Doom già l’anno successivo, debuttando sotto Aural Music nel 2020 col più che buono De Ecclesiæ Universalis e preparando quindi il terreno per l’affermazione su larga scala con questo spettacolare Ecclesia Militans. Uscito a marzo, il disco risulta un passo avanti rispetto al precedente, curato nei minimi dettagli, tanto nell’iconografia e nell’identità del gruppo e del proprio messaggio quanto sotto l’aspetto che poi alla fine conta di più: la qualità dei brani proposti.
Ai più attenti non sarà certo sfuggita una certa somiglianza a prima vista con un altro gruppo che negli ultimi anni ha saputo conquistare fama mondiale e certo i nostri si propongono fin da subito come contraltare tematico proprio ai Ghost, innalzando il vessillo della Vera Fede, vestendosi di tonache rosse e coprendosi il viso, con tanto di attributi iconografici per ciascun musicista, alla stregua dei santi cristiani. Sicuramente, il riferimento agli svedesi non si esaurisce in questo, dato il carattere sacrale che la musica acquisisce, con tanto di organo in bella vista, protagonista sempre degli arrangiamenti, ma gli Ecclesia hanno una propria e distinta identità musicale, che può riassumersi in un perfetto equilibrio tra heavy/power ed epic doom: un po’ Ghost, un po’ Powerwolf, un po’ Candlemass, i francesi riescono a tirar fuori un disco piuttosto aggressivo e decisamente metal, con riff, accelerazioni, tonnellate di solismi, arrangiamenti sontuosi e carichi di enfasi, cori, controcanti, citazioni librarie e cinematografiche. Il tutto volto a ricreare un’atmosfera appunto a metà tra l’esaltazione della fede e le tenebre medievali e lo splendore sontuoso della Chiesa militante. Un certo cambiamento rispetto al disco di esordio, più votato alla velocità e anche più aggressivo nelle ritmiche, oltre che ben più grezzo nell’identità stessa del gruppo, seppur come detto nel complesso comunque molto valido. Decisamente più rifinito e coerente al suo interno, Ecclesia Militans mostra una generale maturazione ed evoluzione, sotto tutti i punti di vista. Maestro di cerimonia lo spettacolare Frater Arnhwald alla voce, vero fuoriclasse, dotato di notevole estensione, ma capacissimo di graffiare, grazie a una timbrica calda e duttile, che si adatta tanto ai registri tipicamente heavy/power quanto a quelli più cadenzati e potenti dell’epic doom. Una prestazione sontuosa la sua, assieme naturalmente a quella di tutti i compagni, che lascia il segno e rende immediatamente irresistibile Ecclesia Militans. Non a caso il disco si apre con una invocazione all’Arcangelo Michele, armato di spada, condottiero delle schiere celesti, con a seguire una delle punte massime del disco. If She Floats è infatti la vera opener ed è un tripudio heavy classico tinto di doom con un refrain irresistibile, in accelerazione e in apertura rispetto alla strofa più cadenzata e carica di atmosfera cupa e oppressa dall’organo. Frater Arnhwald è già protagonista assoluto, ma non da meno come detto il sempre sontuoso lavoro solista di Julius Accusator. Una traccia che conquista subito, sebbene molto meno semplice e diretta di quanto ci ha abituato la faciloneria di troppe band e che, proprio per questo, svela lentamente le proprie carte migliori, aprendo poi a Et Cum Spiritu Tuo, seguito ideale della precedente. Anche in questo caso, atmosfera a mille, carichissima di arrangiamenti stratificati e un gran refrain che apre, dopo una strofa cupa e pesante. Cori ecclesiali e arpeggi di basso e chitarra ci accolgono in Antecclesia, vero e proprio macigno doom, nel quale il vocalist svetta su un riffing pesante e cadenzato con l’onnipresente organo ad accompagnare. Anche qua troviamo un refrain di stampo heavy/power di ottima fattura, che apre appena un brano oscuro, appena rischiarato dal sempre ottimo doppio assolo. Dopo il pezzo più propriamente doom, eccone uno invece condotto in velocità: la titletrack viaggia su un treno ritmico irresistibile, non condotto ai limiti del power, ma comunque sostenuto e con una prova vocale sontuosa, carica di cori e sovraincisioni, melodicamente straripante. The Exorcism rende fede al titolo ed è un brano potente e cattivo, nel quale il cantante sembra in realtà affiancato da un secondo vocalist, più aggressivo e tagliente, che funge da contraltare, mentre sotto un riff straripante e dinamico tiene banco e apre a soluzioni quasi thrash e poi offre un finale in crescendo di pathos da urlo, con la nuova comparsa di cori e l’ostinato di chitarra e organo a far crescere la tensione. Altra bomba a mano è Ereptor Verae Fidei, nel quale si ripete il dialogo tra una vocalità più graffiata e acida nella strofa e il refrain pulito e trascinante, con riff grossi e pesanti come altari di pietra. Difficile non farsi conquistare da tanta enfasi e dalle ottime qualità strumentali della band, che si concede infine un brano più tirato e appena meno “carico” di arrangiamenti, ma tecnicamente più complesso, con Redden the Iron, senza dubbio uno dei punti massimi del disco, con il classico refrain che sfonda letteralmente ogni resistenza e l’ennesima prestazione enorme di voce e chitarra solista. Arriviamo così all’ultima vera traccia del disco, con la lunga Harvester of Sinful Souls, aperta ancora dai cori e dall’enfasi di chitarra e organo, per poi lasciare spazio al più classico arpeggio doom alla Candlemass della strofa. Il refrain è ancora di stampo heavy/epic ed è spettacolare, con tanto di Kyrie Eleison invocato a gran voce; in mezzo a tanta clamorosa gloria metallica, godetevi lo strepitoso assolo con seguente accelerazione e lo straziante Vade Retrum Satanas invocato da un magnifico Frater Arnhwald. Chiudono ancora i cori in Quis Ut Deus?, a conclusione serena e pacificata (?) di un disco che non può lasciare indifferenti.
La persistente e feconda vena compositiva degli Ecclesia, che combina così bene i canoni dell’heavy/power con quelli dell’epic doom, esaltando la componente religiosa dei testi e l’inquadramento storico scelto dalla band, non concede spazio a gioiose rappresentazioni della fede. C’è tormento, c’è eroica lotta contro il Maligno, c’è l’esaltazione di una Chiesa militante e combattiva, carica di paramenti sacrali in nome di un potere che esalti la missione di liberazione e illumini quindi il mondo. Il gruppo riesce molto bene a immedesimarsi in questa visione e la rende in modo decisamente convincente e carica di atmosfera. La prova strumentale è di livello e quella vocale da fuoriclasse, con otto brani senza cadute e convincenti dall’inizio alla fine. Un sicuro passo avanti da parte degli Ecclesia in termini di maturazione della proposta e dell’identità rispetto al precedente De Ecclesiæ Universalis. Speriamo sia il viatico verso un riconoscimento meritatissimo, al di là delle idee che si possano avere in merito a una proposta così caratterizzata e che, naturalmente, solleva gli stessi dubbi di veridicità dei contraltari satanisti. In ogni caso, la scelta compositiva in questo Ecclesia Militans è molto più che convincente e riuscita: questo è un grandissimo disco heavy/doom, magniloquente e rabbioso, affatto accomodante e di qualità stordente. Dovete ascoltarlo.
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Bellissimo, una delle migliori uscite 2024 |
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L\'ho ascoltato oggi, all\'inizio mi ha preso parecchio, è heavy e melodico, molto trascinante, tanto che già mi chiedevo se per caso a comprarlo con la tessera ACLI di mia mamma ti fanno lo sconto, poi però mi è sceso perché è molto melodico, molto molto melodico e a volte gli acuti eccedono per i miei gusti. Sì dice bene la rece nel descriverlo come un heavy/power/doom ghosteggiante. |
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Mmm la cosa mi intriga. |
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Un altro gran gruppo a tematiche religiose sono gli Om, però non sono propriamente doom, non solo per lo meno, ma che gruppo, fantastico. |
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Macché massa uniforme.. Sono band che hanno un loro stile, musicisti come gli altri, ma con idee diverse. Impara a rispettare anche chi NON è religioso |
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...grande band i veni domine.....realmente religiosi.....ma sfortunati e dimenticati......comunque capisco quello che volete dire.....almeno sono bands che si distinguono.....dalla massa uniforme..... |
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\"Doom religioso\" non significa \"doom fatto da cristiani\" (ce ne sono, ma non è detto), ma doom con tematiche religiose, con iconografia religiosa (quanti dischi doom capeggiano croci cristiane, immagini di tombe, cimiteri, chiese, cattedrali, sacerdoti, intro simili a messe, parti di testo in latino) o medievale, ecco, ho ripetuto due volte i Reverend Bizarre (il cui logo, guarda un po\', include 2 croci cristiane) mentre invece volevo scrivere Veni Domine. Infatti non è detto che corrisponda necessariamente alla fede dei musicisti, è un divertissment o un cliché come detto sotto, e infatti Sami Albert Hynninen ha/aveva altri side project a tema religioso, in particolare di occultismo (Friends of Hell, Armanenschaft, Opium Warlords). |
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Io non so se i Reverend Bizarre sono religiosi, non è questo il punto, parlo dell\'immagine di gruppi che mostrano croci NON rovesciate e nelle tematiche si mostrano, spesso, non sempre, come quelli che fanno la caccia alla streghe, che reprimono il male, che affermano la vera fede (che nei Reverend Bizarre è quella puritana, non solo \"contro\" le streghe ma anche \"contro\" i cattolici) |
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...non e\' questione di essere religiosi...o no.....si parla di personalita\'...e di non essere i soliti pecoroni tutti uguali.... parlavo di cercare una strada propria....fregandosene di deludere certi ascoltatori ...che vogliono solo certe temastiche.....standardizzate..... |
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Meno male non sono religiosi.. Anche troppi lo sono |
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...ma anche gli italiani requiem / the black...... |
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...non mi sembra che i reverend bizzarre....sono cosi\' religiosi...hanno fatto pure una cover dei beherit.....sicuramente religiosi sono truoble,count raven,candlemass.... |
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Non mi pare doom religioso, è più un divertissement. In quanto tale, è ben fatto. |
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Senza citare Crypt Sermon, The Temple, Procession, Magic Circle, Pagan Altar, Lord Vicar, Reverend Bizarre, Revelation, Mercy, Place of Skulls... direi che nei soliti cliché (in questo caso \"doom religioso\") ci cascano appieno. |
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@duke e Weareblind, fuori schema mica tanto, nel doom questo stile di immagine c\'è da un bel po\', tipo Witchfinder General, Reverend Bizarre, Trouble, gli stessi Candlemass e per certi versi anche i Cathedral, qui sono più \"cattolici\" altri sono più tipo \"puritani\" ma non cambia molto. |
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Mi hanno incuriosito, me li ascolto. |
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...almeno c\'e\' qualcuno ...che va controcorrente....fuggendo dai soliti cliche\'.....la band non la conoscevo....daro\' un ascolto.... |
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Davvero un gran bel prodotto, professionale e finalmente fuori schema. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Vade Retro 2. If She Floats 3. Et Cum Spiritu Tuo 4. Antecclesia 5. Ecclesia Militans 6. The Exorcism 7. Ereptor Verae Fidei 8. Redden the Iron 9. Harvester of Sinful Souls 10. Quis Ut Deus?
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Line Up
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Frater Arnhwald (Voce) Julius Accusator (Chitarra solista) The Witchfinder General (Chitarra ritmica) Pater Walkelinus (Organo) Frater Ignis Sacer (Basso) Pater Hexenhammer (Batteria)
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