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Legions of Doom - The Skull 3
30/12/2024
( 586 letture )
Nel 2021 ci salutava una delle voci più intense e significative del metal, Eric Wagner, titanico singer dei Trouble prima e dei The Skull poi, paladino e alfiere del doom in tutte le sue forme e accezioni. Oltre ad un album solista, In the Lonely Light of Mourning, pubblicato postumo nel 2022, il cantante Statunitense aveva lasciato nel suo PC testi quasi completi e idee per quelle canzoni che sarebbero dovute confluire nel terzo album dei The Skull, gemme grezze, sepolte e in attesa di poter tornare alla luce. Gli storici compagni di viaggio nella band, Ron Holzer e Lothar Keller, con il permesso e la benedizione dei famigliari di Eric Wagner, hanno così deciso di dare forma e suono a quelle composizioni rimaste incomplete nel cassetto, e tributare al contempo un sentito omaggio al cantante scomparso. Senza scomodare il nome della band madre, i due artisti hanno intitolato il progetto Legions of Doom, con l’idea di estendere la partecipazione non solo agli ex membri dei The Skull, ma pure a quei musicisti che hanno gravitato attorno alla band e al cantante scomparso. E proprio per adempiere al delicato e fondamentale compito di dare voce ai nuovi brani, sono stati reclutati Karl Agell (ex Corrosion of Conformity) dei Leadfoot, nonché attuale cantante in sede live dei The Skull, e lo storico primo cantante dei Saint Vitus, Scott Reagers. A completare questo dream team del doom si è pensato di attingere in famiglia, cioè dalle band madri dei due singer: Scott Little dei Leadfoot alla seconda chitarra e Henry Vasquez dei Saint Vitus alla batteria hanno dunque completato questa lineup da urlo. Infine Tee Pee Records, casa discografica dei The Skull ha prodotto e distribuito l’opera prestigiosa di questo sodalizio, dal titolo The Skull 3, in segno di continuità artistica con l’opera della band madre.

Addentrandosi nelle oscure sale di The Skull 3 ci s’imbatte in otto statue di granito nero, ciascuna rappresentazione di un doom epico ed maestoso, figlio primogenito di artisti che il genere hanno contribuito a crearlo. La penna di Eric Wagner ha tratteggiato composizioni che ricalcano quanto proposto dai The Skull, senza grosse sorprese stlistiche, ma con quell’innata sensibilità nei testi che l’hanno sempre distinto dalla folla. L’opener Beyond the Shadow of Doubt così come Lost Soul ci riportano idealmente ai primi album dei Trouble, punto d’incontro tra doom e metal classico, coniugando la pesantezza dei riff cadenzati ad aperture più ariose, dove le chitarre hanno modo di svincolarsi da strutture monolitiche e lanciarsi libere in dialoganti assoli intrisi di epica melodia. Come sempre i brani figli di questi artisti non si arenano su copioni ritmici canonici, ma si presentano sempre vivaci ed accattivanti grazie ad opportuni cambi di tempo ed improvvise accelerazioni (gli ultimi minuti di Lost Soul sono pura esaltazione), che spezzano e allontanano la monotonia. A Voice of Reason, impreziosita dalla teatrale prova canora di Scott Reagers, sfiora dinamiche e soluzioni melodiche di matrice hard rock, mentre nella guizzante Insectiside sembra quasi di sentire i Judas Priest cimentarsi in una composizione affine al doom, con esiti sorprendenti. Ma The Skull 3 raggiunge vette emozionali assolute con Between Darkness and Dawn, quando tra le onde nero pece dei riff fanno capolino la teatralità dei Savatage e Mercyful Fate, così come nella lunga ed emozionante composizione posta in chiusura, Hallow By All Means, autentica bibbia e termine di paragone di quello che significa suonare doom oggi. Dopo l’ennesima maiuscola prova di Scott Reagers alla voce, la coda del brano è affidata alla chitarra di Lothar Keller che si lancia in un prolungato e straziante assolo che cede infine il passo all’organo e alle campane a morto; ultimo e doloroso commiato al cantante scomparso. Ad innalzare ulteriormente l’impatto emotivo dell’album è tuttavia la penultima traccia, Heaven, canzone acustica registrata da Eric Wagner nel 2015, e qui riarrangiata in chiave elettrica. Risentire un’ultima volta la sua voce unica, singolare ed ineguagliabile non fa che accrescere un rimpianto tinto di agrodolce malinconia, mentre le sue parole melodiose e profetiche mitigano il senso di perdita e consolano:

Here I am
Where I said I'd be
Standing in a place
I think you should see

A constant slumber seems to take
And would not for the world awake
Imagine you are down by the waterside
Watching angel wings unfold

Lonely faces seem to disappear
And all my troubles too
All that's in my heart be with me still
As the sun draws near


The Skull 3 è un buonissimo album doom, a prescindere dal valore sentimentale che porta in dono. I musicisti chiamati in causa, consci della rilevanza di un disco simile, riversano lacrime e sudore nell’erigere un anfiteatro glorioso e degno, nel quale possano risuonare le ultime parole di un artista rimpianto da tutto il popolo metal. I due cantanti chiamati nel non facile compito di dare voce a queste parole, si spartiscono le composizioni, (senza mai duettare) esaltandole ognuno a suo modo; la granitica potenza di Karl Agell si alterna alla declamatoria e istrionica voce di Scott Reagers, amplificando ed esaltando la varietà di un album che non si accontenta di essere un banale e vuoto tributo. In The Skull 3 nulla è lasciato al caso e ogni arrangiamento, ogni dettaglio è curato maniacalmente da amici, prima ancora che da musicisti, (non dimentichiamo che Ron Holzer ha suonato a fianco di Eric Wagner da Run To the Light del 1987). Sarebbe facile abbandonarsi all’amarezza a allo sconforto, ma il miglior saluto che si possa tributare a questo magnifico artista, (che si condivida o meno la sua fede), è quello di vivere la sua morte non come la fine inesorabile di un’esistenza, ma come l’inizio di un nuovo e più esaltante viaggio. La colonna sonora è già stata scritta, e che colonna sonora…..



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
82.5 su 2 voti [ VOTA]
Diego75
Martedì 31 Dicembre 2024, 20.15.00
1
Dei trouble ho praticamente tutto...questo CD sarà mio...già i musicisti sono tutta gente di prim\'ordine...una garanzia se si vuole ascoltare del vero Doom.
INFORMAZIONI
2024
Tee Pee Records
Doom
Tracklist
1. Beyond the Shadow of Doubt
2. All Good Things
3. Lost Soul
4. A Voice of Reason
5. Between Darkness and Dawn
6. Insectiside
7. Heaven
8. Hallow by All Means
Line Up
Erik Wagner (Voce)
Scott Reagers (Voce)
Karl Agell (Voce)
Lothar Keller (Chitarra)
Scott Little (Chitarra)
Ron Holzner (Basso)
Henry Vasquez (Batteria)
 
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