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Emerson Lake and Palmer - Tarkus
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Nel giugno 1971, a distanza di pochi mesi dall’album di esordio, gli Emerson Lake and Palmer pubblicarono Tarkus considerato dalla critica e dal pubblico uno dei lavori più rappresentativi del movimento rock progressivo.
Il disco è diviso in due parti distinte e separate: la prima (corrispondente al lato A del vinile) comprende una lunga suite di quasi ventuno minuti divisa in sette parti intitolata appunto Tarkus; la seconda (lato B) include, invece, sei brani. La title track non soltanto è la composizione di maggior spessore artistico di questa release ma è anche una delle più famose mai composte dal trio inglese. Keith Emerson affermerà di essersi ispirato al compositore argentino Alberto Ginastera. La genesi dell’album fu molto tormentata. Infatti a Greg Lake non piaceva il materiale già composto per la suite da Emerson definendolo troppo complesso. Si rischiò addirittura lo scioglimento del gruppo e fu grazie all’intervento dei manager che ciò non avvenne. Convinsero Lake anche perché ormai la sala di registrazione era stata già pagata e dopo soli sei giorni l’album era già pronto!
Tarkus è una sorta di mostro metà armadillo e metà carro armato, guerrafondaio ed aggressivo. Nasce da un uovo sulla base di un vulcano in eruzione; lotta e vince la battaglia con altri mostri abbattendoli a cannonate. Nello scontro con Manticore, una creatura mitologica greca con la testa d’uomo, il corpo da porcospino e la coda da scorpione, quest’ultima colpisce Tarkus all’occhio con l’aculeo e lo costringe a fuggire nell’acqua. Una storia apparentemente assurda ma che nasconde una velata polemica contro l’intervento americano in Vietnam. Da segnalare l’ottimo lavoro del tecnico del suono Eddie Offord al quale il trio dedica Are You Ready Eddy? un simpatico rock’n’roll che chiude l’album.
Musicalmente la suite mette in mostra tutta la bravura e la tecnica dei tre musicisti. Le tastiere la fanno da padrone rincorrendosi in stupendi arabeschi. Vi sono in continuazione parti accelerate ed altre più calme, non mancano inserimenti della chitarra elettrica. Nelle sezioni melodiche Lake letteralmente si esalta mettendo in mostra la sua notevole dote vocale. Il lavoro di Palmer è eccezionale e variegato (percussioni, tamburi, piatti, campane). L’artista anni dopo si lamenterà per non essere stato incluso come coautore della suite. Il finale è pazzesco con marcette, rullate, Moog e sintetizzatori. Bellissimo!
La facciata B dell'LP è nettamente meno interessante: si apre con la breve Jeremy Bender, brano condotto dal piano Honky Tonk su un’atmosfera western; segue Bitches Crystal un pezzo rock insolito che si regge su un tempo dispari. The Only Way è la rivisitazione della Toccata in F en Prelude VI di Johann Sebastian Bach ed è introdotta dal suono di un organo da chiesa. Infinite Space è un pezzo pianistico, un po’ troppo ripetitivo, caratterizzato da una interessante ricerca ritmica di Palmer. In A Time And A Place si evidenzia una grandissimo Lake alla voce. Il disco si chiude, come detto, con Are You Ready Eddy? Si può sostenere senza tema di smentita che l’intero lato B funga solo da riempimento in quanto la qualità dei brani è buona ma non di certo eccezionale.
Tarkus è un grande disco rock progressivo targato anni ’70 secondo molti addirittura il migliore prodotto dagli E.L.P.. Personalmente non sono di questo avviso per l’eccessivo divario tra la qualità eccelsa della suite e quella dei restanti brani. Secondo me l’album di esordio ed il successivo Pictures At An Exhibition sono migliori ma è, ovviamente, un mio parere.
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92.98 su 277 voti [
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Mi avete fatto venire voglia di metterlo nello stereo .. ca-po-la-vo-rO.90! |
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Mi avete fatto venire voglia di metterlo nello stereo .. ca-po-la-vo-rO.90! |
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Senza entrare in troppi (giusti) tecnicismi devo dire che il finale della suite riesce a mettermi una carica allucinante come poche altre cose. 95, indubbiamente uno dei capolavori del genere. |
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45
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IMMENSO...!!! NON C'E' ALTRO AGGETTIVO |
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Del perioso d'oro degli ELP è quello che trovo meno bello, la title track è un capolavoro peccato per quel lato B che si sono ottimi brani ma sembrano più riempitivi per fare l'album. Voto 90 solo per la title track |
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Title-track letteralmente mostruosa e che mai stanca, seguita da una serie di pezzi buoni/ottimi, ma che non reggono decisamente il confronto con il capolavoro iniziaie. Voto 85. |
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Disco classico, ma il piano rock di are giù ready eddy? Misteri del rock, sembra avessero previsto gli Iron. Si la voce di Greg e'cristallina ma rabbiosa. Non sono d'accordo con Barbara, atom non c'entra molto con questa band, e' stato un tentativo maldestro dei Pink di fare musica che non e' loro, ed e' stato confermato dall intervista ad uno dei componenti, nessuno dei New regal del prof avrebbe messo rumori di rubinetto, mi si rientra in ambito ambient. Per me Atom a più a che fare con Beruschi: 'dimmi che la mucca e' la mamma del vitello urca che bello, urca che bello! |
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una grandiosa opera d' ARTE ! se si potesse dare oltre 100 lo darei..... |
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Capolavoro! Il mio preferito insieme a Brain Salad Surgery. Tre fenomeni: punto! Anch'io non sono molto d'accordo sul giudizio che viene dato sul lato B dell'album. Per me la stupenda Bitches Crystal, la più aggressiva A Time and a Place e la simpatica Jeremy Bender con il suo splendido honky-tonk piano (da qui in poi destinato a diventare una delle "firme" degli EL&P) reggono tranquillamente il livello della mastodontica title-track. Giusto il voto della rece! |
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Pawn Hearts se lo divora questo pattu |
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Beh caxxo non lo sapevo. |
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Beh, ora se ne andato anche Greg. Una delle voci più cristalline ed intonate del rock |
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Tarkus condivido in toto il tuo commento, eccetto che Greg Lake è ancora vivo... E Keith Emerson che ci ha lasciati 😀 |
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GILLINO 97 o meglio 0000.Facci un piacere a chi a orecchie ,,,taci per sempre,,, CIAO GREG ,,,, |
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Anche il recensore ammette dei difetti del lato B. E poi gli da 92. LOOOOOL |
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Anche il recensore ammette dei difetti del lato B. E poi gli da 92. LOOOOOL |
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La suite poteva durare 10 minuti di meno, il resto e slegato, sembrano dei brani buttati li tanto per riempire un album gia partito male. Se a questo date 92, a veri capolavori come Pawn Hearts dovete sare 10000000 |
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La suite poteva durare 10 minuti di meno, il resto e slegato, sembrano dei brani buttati li tanto per riempire un album gia partito male. Se a questo date 92, a veri capolavori come Pawn Hearts dovete dare 10000000 |
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97 è l'anno di nascita? Scuserebbe molto, ma molto parzialmente queste affermazioni senza alcun supporto che le spieghi (molto facile sparare sentenze senza motivarle, al contrario di come viene fatto nelle recensioni) e contro la storia. |
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Mi fa schifo, che ci trovate di bello in sto album che è un accozzaglia di idee (che neanche ci sono), virtuosismi pacchiani e fini a se stessi? Si salva un solo brano a stento, Jeremy Bender |
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Gilli97, mi fa piangere vedere certi commenti  |
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Suite bella nell'inizio, ma poi tende a stufare. 70 |
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Ragazzi ma che musicisti erano ! |
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La suite omonima è uno dei loro vertici e The only way mette i brividi per la voce cristallina di Lake |
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Sono anche amante del prog rock...Capolavoro!! do un 95!!  |
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Ho cominciato ad amare il rock molto presto e quando uscì questo album la cosa che più mi incuriosì era questa storia assurda dell'armadillo carro armato, il senso di quello che stavo ascoltando lo trovai molto più tardi. Ora a distanza di 42 anni mi riascolto questa lunga suite con una consapevolezza e un gusto che mai e poi mai avrei potuto avere a 16 anni. La stessa cosa mi succede con Atom Heart Mother dei Pink Floyd. Questo però significa che queste opere hanno una valenza che va al di là del tempo, molte altre infatti risultano un pò "datate" cosa che per queste non vale. |
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Un ultima cosa, oltre al CD possiedo il vinile originale del 71, scovato in un negozio di compravendita usato (all'estero), tra l'altro insieme ad altre chicche del periodo. Pagato un botto di soldi: 7 € e 50 cents Quando si dice culo  |
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In conclusione, una band enorme, un disco enorme una suite enorme che rimangono scolpiti nella storia della musica. Il disco migliore degli ELP? Secondo me sì, superiore anche al debut e Brain Salad Surgery che a mio avviso sono gli altri picchi della loro discografia. Tra i migliori del prog rock 70? Certamente sì. Grandi complimenti anche alla rece, molto bella, giustamente concisa, ma ricca di spunti interessanti che non conosceva. Letta con grande piacere. Evviva! |
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Quanto al disco nel suo insieme, non concordo quando si dice che il lato B è fatto solo di riempitivi. D'accordo che siano ovviamente pezzi di qualità inferiore a Tarkus (lato A) ma potrebbe essere altrimento. Secondo me sono ottimi pezzi, assolutamente godibili, che si inseriscono perfettamente nell'economia del disco. Poi magari c'è chi vorrebbe una suite per lato (alla Tales from a Topographic Ocean per intenderci), o pezzi più tirati e densi stile debut album, ma io lo preferisco nettamente così. Una cosa interessante è che la preminenza elefantiaca delle tastiere nell'album (e nella intera carriera del gruppo) non mette affatto in secondo piano la grandiosità degli altri due musicisti. Le parti vocali di Lake sono calde e coinvolgenti, nel suo classico stile, le linee di basso non sono da meno e i rarissimi inserti di chitarra elettrica (una rarità assoluta negli ELP, ad occhio e croce ne ricordo altri simili solo in Karn Evil) sono memorabili nella loro dolcezza e raffinatezza. Carl Palmer è un batterista dal talento eccezionale, uno dei miei preferiti, e la sua classe si sente ampiamente lungo tutto il disco. |
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Che pazzo Lake a mettere in dubbio la grandiosità della suite Tarkus D'altro canto, Lake ha sempre rappresentato l'anima più giustamente romantica e pop degli ELP, ingrediente essenziale nell'alchimia della band altrettanto quanto il funambolo Emerson e l'estroso Palmer. Anche strano se si pensa che il debutto ELP e la gigantesca Pictures at an Exhibition, pubblicata postuma ma già nel repertorio live della band essendo stata eseguita nel primo official live del trio At the Isle of Wight del 71 (salvo imprecisioni da parte mia), non erano certo pezzi per mammolette. La storia della suite è veramente assurda e degna dei peggiori trip psichedelici anni 60-70. A mio avviso comunque geniale, perchè si inserisce alla perfezione nel microcosmo art/prog rock e di ELP nello specifico. Il riferimento alla guerra in Vietnam, che apprendo dalla recensione di HM is the Law, me la fa apprezzare appieno anche nel suo significato metaforico. In conclusione, Tarkus è uno dei pezzi migliori del trio a mio parere, un manifesto della creatività incontenibile del movimento prog dell'epoca. Esagero, ma è il mio parere, rimane tra i pezzi migliori della storia della musica. Evviva! |
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la prima canzone e meravigliosa ma poi quelle altre fanne pena |
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Continua a seguirci Giulio! |
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Segnalo la bellezza dii un pezzo secondo me senza tempo come Bitches Crystal, a supporto della giusta recensione di cui saluto l'estensore!  |
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Per chi ama Tarkus segnalo questa chicca http://www.youtube.com/watch?v=OcUMnC_ku0c&feature=related |
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Suite tra le migliiori cinque della storia del prog. |
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Gli EL&P sono una delle sfaccettature più mastodontiche della musica mondiale, eccone la prova. |
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disco spettacolare, la suite "tarkus" è veramente immensa. |
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Sono ampiamente d'accordo con la recensione, specie sul fatto che l'esordio rimane un disco nettamente superiore nel complesso. Sono d'accordo anche sul fatto che Tarkus rimanga una delle migliori suite progressive mai scritte e sottolinerei come la qualità audio dei primi due capolavori rimanga ampiamente (e non del tutto sorprendentemente) al di sopra di quella dei dischi successivi. |
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Bella rece. Condivido anche la parte relativa al fatto che non è il migliore degli elp. per pe pictures non ha rivali |
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grazie prog rock i complimenti sono sempre graditi |
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Bel disco grande suite un must del prog |
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Maestoso esempio di rock progressivo. Recensione perfetta. |
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Magnifico! Un album grandioso! Vinile consumato! |
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