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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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( 6954 letture )
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Sono esaltato come un bambino: l’effetto Turisas.
Epico, battagliero, pompato, vichingo. Una scazzottata tra Rhapsody e Finntroll. Il risultato è questo disco. E, ciliegina sulla torta, porta un nome adatto più che mai: Battle Metal. Una dichiarazione di intenti. Centrati in pieno. Il risultato è il debutto di questo gruppo, formatosi nell’ormai lontano 1997 da membri dei CD Cadacross che, dopo un demo, giungono al debutto (“debutto dell’anno”, come dice l’adesivo). Risolvono la grande questione che ha sempre caratterizzato band dedite al viking: la produzione. Infatti, in questo caso, il lavoro suona in maniera ineccepibile, merito della Century Media che, non volendosi risparmiare, delega al prezzemolo Niklas Sundin la cura dell’artwork, quantomai, manco a dirlo, battagliero. Sono proprio le gesta belliche la principale ispirazione dell’ensemble finlandese, tanto che in ogni testo si respira epicità. È difficile descrivere in poche parole il sound dei Turisas nella sua interezza: da radici marcatamente viking, i nostri evolvono in maniera corposa e variegata tutti gli stilemi abituali del genere. Merito dell’ottimo cantante Warlord Nygard, in grado di spaziare in ogni tipo di vocalizzo (rimanendo sempre nell’ambito aggressivo), delle magniloquenti, pompose e (purtoppo?) onnipresenti trame tastieristiche di Antti Ventola. La sezione ritmica è vicina al power metal, ma mai si limita alla cavalcata “stile elicottero”, creando invece la base per soluzioni più dinamiche. A proposito di dinamicità, come esempio si deve citare i cori, dei quali in questo disco non si fa certo economia, sempre virili e da urlare a squarciagola. Sin dall’esaltante As Torches Rise, prima canzone dopo l’intro, si scoprono tutte le peculiarità riscontrabili dell’album: riff molto catchy, un largo uso di altri strumenti folk quali violini, djembe, udu, conghi & borghi, dei testi senza mezzi termini che mirano a risvegliare la parte guerriera di noi. Merito dei Turisas è stato quello di metterci molta cura nel loro lavoro, perché il rischio di cadere nel pacchiano o nell’esagerato con lo stile proposto è molto grande.
Nel complesso un gran bel disco, per chi ama sonorità non certo riflessive, candidato come una delle sorprese dell’anno.
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9
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Dimenticavo i cori Viking! |
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8
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Disco fantastico, assieme a The Varangian Way (forse addirittura un poco superiore), direi pilastri di un genere inusuale di cui i Turisas sono maestri... Una fantastica miscela di Folk, Symphonic, Power, Extreme (sul versante vocale principalmente... Escluso qualche riff quà e la) ed Epic davvero tritasassi... Consigliatissimo, come l'ottimo seguito del 2007, per tutti gli amanti dei generi menzionati, VOTO: 80 |
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6
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Grande Capolavoro, senza dubbio merita un 85! |
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5
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Allo stesso livello del successivo, quindi un capolavoro =) |
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4
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Che album spettacolare, lo preferisco a "The Varangian way" |
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2
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Altro che gran bell'album, mi correggo un signor album.  |
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1
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L'ho appena ascoltato, gran bell'album. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Victoriae & Triumphi Dominus
2. As Torches Rise
3. Battle Metal
4. The Land Of Hope And Glory
5. The Messenger
6. One More
7. Midnight Sunrise
8. Among Ancestors
9. Sahti-Waari
10. Prologue For R.R.R.
11. Rex Regi Rebellis
12. Katuman Kaiku
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Line Up
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Mathias Nygård (Voce)
Georg Laakso (Chitarra)
Jussi Wickström (Chitarra, Basso)
Antti Ventola (Tastiera)
Tude Lehtonen (Batteria)
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