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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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( 5361 letture )
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King ov Hell e Gaahl. Gaahl e King ov Hell. Due nomi che hanno fatto la storia del black metal norvegese dell’ultimo ventennio. Potrei raccontarvi una volta di più la controversa storia dei Gorgoroth. Potrei raccontarvi delle mille dispute legali con Infernus. Potrei raccontarvi delle loro turbolente e discusse vite private. Potrei. Perché tanto, forse troppo è già stato scritto e qui non ci troviamo al tribunale dell’Inquisizione, tantomeno su Wikipedia, bensì di fronte alla nuova release dei God Seed, progetto nato in quel di Bergen tre anni fa, nel tentativo di lasciarsi tutte queste polemiche, più o meno lecite, alle spalle.
Questa è molto probabilmente la strada giusta da percorrere perché loro, i God Seed, non sono certo dei novellini e, dopo il ritorno di Gaahl sulle scene, hanno anche questa volta trovato il modo per lasciare tutti a bocca aperta. In che modo? Bastano meno di cinque minuti di pazienza per scoprirlo. I cinque minuti dell’aggressiva opening track Awake, che ricorda da vicino lo stile di release gorgorothiane come Ad Majorem Sathanas Gloriam (2006), ma che sembra essere stata posta come ultimo baluardo dei celebri trascorsi, un breve “come eravamo” che lascia subito spazio al nuovo che avanza. Già in This From the Past il duo inizia a delineare uno stile innovativo, maturo, che si allontana e di molto dal passato musicale e dalle tante dispute umane. In I Begin sono, infatti, presenti brutali tracce tradizionalmente marchiate black della second-wave, tratti elettronici, mid-tempos (notevoli soprattutto in Alt Liv e Hinstu Dagar), sorprendenti elementi psychedelic rock e possenti passaggi di tastiera, gentilmente arrangiati da Geir Bratland (ex Dimmu Borgir), uno dei session presenti all’interno di una line-up probabilmente provvisoria, ma arricchita da turnisti di note band norvegesi quali Motorpsycho, Trelldom e Grimfist, giusto per essere sicuri di mantenere un certo livello qualitativo. Entrando maggiormente nel dettaglio, se dovessi scegliere un brano rappresentativo per l’intera produzione, sceglierei proprio This From the Past, per i suoi riffing chiari e dinamici, per le sue orchestrazioni eleganti ma mai banali, in fluente dialogo con l’elettronica, il tutto a supporto dei possenti vocals di un Gaahl più che mai in forma. Un black disobbediente ma raffinato, che sugli elementi presenti in questa traccia fa nascere un album da ricordare, dove chi ha maggiormente amato gli elementi black può concentrarsi sulle cavalcate From the Running of Blood e The Wound, senza tralasciare la vigorosa Hinstu Dagar, mentre chi ha apprezzato le influenze elettroniche deve muoversi decisamente verso la glaciale e psichedelica Alt Liv. Anche i fans della tastiera e dei pezzi più sinfonici non rimarranno delusi, dopo un attento ascolto dell’energica e rabbiosa Lit, dal ritmo cadenzato che ben valorizza la voce brillante di Gaahl, laddove nell’outro Bloodline c’è spazio anche per del discreto e inaspettato dark ambient sperimentale.
Un mix di ibridazioni scontroso, sorprendente, controverso, per alcuni forse un po’ improbabile: i God Seed osano, sprezzanti del pericolo. E la scelta paga, il disco è fluente, lo stile funziona. Il titolo già diceva tutto: checché ne dicano i detrattori, è iniziato un nuovo capitolo per il black norvegese contemporaneo, ora che questa travagliata coppia di musicisti ha fatto il primo passo di un nuovo percorso musicale nuovo e profondamente caleidoscopico. Ci si focalizzi dunque una buona volta su questo, lasciando in un angolo le polemiche da bar e tutte le speculazioni del caso.
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9
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Ottima recensione...soprattutto nel definire questo un "black disobbediente"...chiamiamola pure evoluzione di qualcosa che è stato e che ci piace ma è giusto che abbia anche uno sviluppo.
E cmq dove c'è Ghaal tutto ciò è assicurato...speriamo prima o poi si decidano a dare un seguito a questo album...e che sia ancora un passo avanti per il nostro amato black...
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8
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Disco fresco! A me piace un sacco! |
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7
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complimenti per la rece,meno agli spiriti polemici |
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6
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Be filippone,non è che ha detto gli unici due che hanno fatto storia,ma che sono stati due protagonisti indiscussi, che nel bene o nel male è vero |
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5
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"Due nomi che hanno fatto la storia del black metal norvegese dell’ultimo ventennio." Cagata colossale!!! Filippone non perdona! |
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4
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Finalmente una rece senza pallosissimi moralismi |
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3
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bel album, li vidi nel 2008 a bologna prima dei cradle of filth sotto il nome dei gorgoroth..mi disp quest anno non poterli veder a milano |
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2
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Condivido tutto quanto,l'ho apprezzato parecchio |
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Bentornato a Gaahl e soci. Interessante recensione, senza polemiche la si gode anche di più |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Awake 2. This From the Past 3. Alt Liv 4. From the Running of Blood 5. Hinstu Dagar 6. Aldrande Tre 7. Lit 8. The Wound 9. Bloodline
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Line Up
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Gaahl (Vocals) King ov Hell (Basso) Kenneth Kapstad (Batteria) Sir (Chitarra) Lust Kilman (Chitarra) Geir Bratland (Tastiera)
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