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MYLAND - Il giorno ha una nuova luce
28/04/2011 (2312 letture)
In occasione della pubblicazione del nuovo Light Of A New Day i nostrani Myland si sono concessi alle nostre domande per far luce su alcuni aspetti della band, della sua storia e del nuovo platter. Nel nome dell'AOR!

Arturo: Light Of a New Day: ovvero, un grandioso ritorno da parte dei Myland. Volete dirci qualcosa a riguardo?
Davide Faccio: Prima di tutto un doveroso grazie per lo spazio che ci dedicate nella vostra ottima webzine! È proprio così, siamo fuori con il nuovo lavoro, dodici brani di cui siamo orgogliosissimi. Nel 2009 dopo qualche avvicendamento siamo giunti alla lineup attuale che è subito stata messa al banco di prova: la composizione e incisione di un brano che andasse ad aggiungersi all’edizione giapponese di No Man's Land. Ne è venuto fuori When The Love Is Gone, impreziosito dalla sublime voce di Fergie Frederiksen. Tutto funziona perfettamente tra di noi e dopo alcuni live ci siamo messi a testa bassa nella creazione dei brani per il nuovo lavoro. Nel giro di qualche mese di sessioni-fiume ci siamo ritrovati con i dodici pezzi, non completamente dettagliati ma completi nelle strutture e nelle parti singole. A seguire, altre sessioni per definire la tessitura dei brani e le linee di voce, i testi e le parti corali, alle quali diamo molta importanza. Per finire, tutti in studio … Più o meno vi abbiamo passato l’intera estate per uscirne a fine settembre con le tracce definitive. Il risultato finale è appunto Light Of a New Day nel quale ognuno di noi ha potuto esprimere se stesso e il proprio bagaglio artistico e dove sono presenti tutte le coordinate stilistiche proprie dei Myland: sonorità potenti e piene canalizzate in composizioni melodiche ed espressive. Ritornelli efficaci, orchestrazione raffinata, intrecci strumentali e “assoloni” è l’AOR declinato alla Myland.

Arturo: La biografia del gruppo non è delle più semplici... Vi chiederei di tracciare le linee principali del vostro percorso, dagli esordi fino ad oggi, così da aiutare i nostri lettori a conoscervi meglio.
Davide Faccio: L’embrione dei Myland arriva da lontano, è il 1993! Paolo Morbini tra un progetto e l’altro realizza il suo primo lavoro, il CD omonimo Paolo Morbini composto ed arrangiato interamente da lui e cantato in italiano da Guido Priori. Passano gli anni e si arriva al 2006, Paolo e Guido decidono di recuperare quel lavoro e cantarlo in inglese, ricreando testi e linee melodiche. Decisero di chiamare il progetto Myland, che significa La Mia Terra se letto in inglese ma anche Milano se letto in tedesco… Un nome perfetto. Il risultato fu The Time Is Over, il primo CD a nome Myland, che attirò le attenzioni di critica ed addetti ai lavori, incassando recensioni promettenti. The Time is Over è poco più di una autoproduzione ma il responso della critica spinge i due ad affrontare la produzione del successivo lavoro con maggiori mezzi … La formazione è sostanzialmente identica ma con una produzione professionale, il supporto di un etichetta discografica, la distribuzione mondiale e la presenza di guest star tra cui Kee Marcello e Tommy Denander. Nasce No Man’s Land che viene messo in vendita nel 2008. Cominciano a piovere esaltanti recensioni un po’ da tutte le parti, No Man’s Land si rivela l’album rivelazione 2008 nel settore AOR. Fino ad allora Myland erano un progetto, occorreva trovare gli elementi per incarnarne lo spirito in una band reale. Per arrivare alla lineup definitiva è stato necessario qualche avvicendamento: solo Hox Martino ed il “fondatore” Paolo Morbini sono rimasti da allora mentre dalla fine del 2009 in poi sono stati arruolati Franco Campanella alla voce, Fabian Andrechen al basso ed il sottoscritto, Davide Faccio, alle tastiere. Da allora la formazione non è più variata, abbiamo affrontato date live, creato un nuovo album, proviamo, lavoriamo sodo, litighiamo, discutiamo e ci ridiamo su… Per farla breve… Siamo i Myland!

Arturo: Il vostro stile musicale si può associare con immediatezza ai grandi nomi del rock melodico, Toto e Journey su tutti; per arrivare ai vostri livelli però, avrete sicuramente numerose influenze derivanti anche da altri generi. Volete farci qualche nome in particolare?
Davide Faccio: La musica è un'espressione artistica e come tale veicolo naturale dello spirito di chi la crea. In Light of a new day ognuno di noi ha potuto esprimere se stesso e il proprio bagaglio artistico e questo risulta ben percepibile dai testi e dalle atmosfere che vengono evocate nei brani. Gli artisti che tu citi sono senz’altro numeri uno del rock cosiddetto AOR e mentirei se ti dicessi che non hanno influenzato lo stile Myland, lo hanno fatto eccome! Per il semplice fatto che i dischi di Toto, Journey, Foreigner, Styx, Survivor ecc hanno passato le nostre orecchie decine di migliaia di volte! Tutti e cinque siamo diventati quelli che siamo crescendo anche con i dischi di classic rock e metal: Deep Purple, Black Sabbath, Iron Maiden, Judas Priest, Saxon, Dio, Accept. Presi singolarmente abbiamo comunque dei background di ascolti differenziati: Paolo, Franco, Paolo e Hox hanno fatto loro l'hard rock, il metal e l'AOR dei mitici '80; Fabian è un bassista dai gusti trasversali dall' Hard all'Heavy; io adoro i '70: ELP, Yes, il cosiddetto “Prog”.

Arturo: Quali sono le tematiche affrontate in Light Of A New Day?
Davide Faccio: In una recensione è stato detto che i brani di Light Of a New Day parlano solo di amore. Questa potrebbe essere l’idea che uno si fa dopo un ascolto alquanto superficiale. I brani in realtà raccontano gli aspetti del concetto di rinascita. Ci si concentra sul senso di riscatto, sul rinnovo che si rende indispensabile. Puoi riconoscere i sentimenti per la fine di una relazione o per un fatto grave che ti colpisce da vicino. Il 2010 è stato un anno molto duro nella vita personale di alcuni di noi e del resto ci siamo ritrovati ad incarnare la “nuova luce” dei Myland dopo il periodo di assestamento precedente alla formazione definitiva. Le tematiche di rinascita e di nuova luce permeavano l’aria e si sono impresse nella stesura dei brani. Un paio di esempi: Shattered Dreams esprime la rabbia e la frustrazione nel vedere qualcuno autodistruggersi a causa di sogni impossibili e puntualmente “infranti”; è un appello a ritrovare la serenità necessaria e riprendere il controllo della propria vita. Whenever you go è il grido di dolore di chi viene abbandonato dalla persona su cui aveva riposto fiducia e amore incondizionato. Nonostante tutto il messaggio finisce con un messaggio positivo: Non c'è tempo per l'odio / Mai più rabbia / L'amore sarà per sempre e non muore mai / Nel tuo cuore nella tua anima / Io ci sarò ovunque tu andrai.

Arturo: Da dove avete tratto l’ispirazione per l’artwork?
Davide Faccio: L’elaborazione grafica della copertina e di tutto il booklet è ad opera del bravissimo Livio Giovenco (PlectroGraphics) ed approfitto di questa intervista per ringraziarlo pubblicamente! L’idea alla base della grafica deriva dai concetti ispiratori del disco, con in più una strizzatina d’occhio al nostro passato: “The Time Is Over”, il tempo è scaduto e ci si ritrova in una No Man’s Land una terra di nessuno in cui non sembra ci siano speranze. Ora quella terra sta risorgendo e le nubi scure cedono il passo alla luce di un nuovo giorno.

Arturo: A vostro avviso, è possibile affermare che, nell’AOR, i testi siano subordinati alla parte musicale, e che quindi si prediliga nettamente la parte melodica a discapito di quella lirica?
Davide Faccio: “Maestro, che cosa vuoi che io faccia per te?" e lui rispose "Love... Love... Love!”. Verdone a parte, è vero che spesso il tema è sempre quello dell’amore e d'altronde se si miscela l’adrenalina del rock con un cantato intenso come fai a non parlar di f… figliuole che ti strappano il cuore?! Tornando a Light Of a New Day, abbiamo cercato di esprimere le idee che in quei mesi popolavano le nostre menti nel modo più approfondito possibile, non solo amore ma positività, voglia di riscatto, controllo della propria vita.

Arturo: Sapete già qualcosa riguardo l’immediato futuro della band? Cosa ci proporrete nei mesi a venire?
Davide Faccio: Ti do un’anteprima fresa fresca: stiamo componendo un brano inedito per la versione giapponese di Light Of a New Day. E’ stato fatto il contratto per la distribuzione proprio in questi giorni. Sta inoltre maturando l’idea di produrre un CD live ma è ancora tutto da definire. Sul palco saliremo il 26 marzo, allo Xel di Seriate (BG) ed il 16 aprile di nuovo al Rock 'n' Roll di Rho (MI). La nostra etichetta Point Music di Monaco sta organizzando qualcosa in Germania ed Austria così come successe per il precedente album. Nel mese di giugno ci attendono nuovamente al Banja Luka Rock Open Air in Bosnia: un fantastico rock festival di tre giorni che si tiene tra le mura di un castello romano!

Arturo: Siete una band hard rock italiana e suonate AOR. Cosa vi spinge oggigiorno ad andare avanti?
Davide Faccio: Siamo musicisti e moriremo musicisti… “Gentaglia” a cui semmai occorrerebbe qualcosa che la fermi. Qualcuno ci prova a mollare la musica, ma dopo qualche anno li ritrovi in strada davanti ai locali a scaricare strumenti dal furgone. A sedici anni suoni in qualunque band ti capiti a tiro, poi dopo anni di esperienze capisci la direzione per realizzare le tue aspirazioni… Fare cover dei Pantera, suonare in un’orchestra, produrre death metal oppure… Essere in una band hard rock italiana e suonare AOR!

Arturo: Come vi rapportate al mondo del download illegale?
Davide Faccio: Non è una questione da cui ci sentiamo particolarmente toccati. Non mi nascondo dietro un dito, sono sicuro che i nostri lavori sono scaricati da più parti ma non siamo né Shakira né i Metallica. Produciamo una musica che parla al cuore degli appassionati, loro il disco lo vanno a cercare e se lo comprano. Su Internet magari ci cercano ma è per ordinare l’album! Conosco una persona alla quale avrei potuto dare una copia di quelle che abbiamo a disposizione (originale) ma l’ha rifiutata, l’ha voluta prendere da Mariposa, renditi conto! Chi ci “scarica” e si fa un’ascoltata non avrebbe comunque comprato l’album, probabilmente però ce lo ritroviamo sotto al palco. Non dobbiamo poi dimenticare che è grazie ad Internet che gli appassionato di AOR di tutto il mondo ci conoscono e questo è solo positivo.

Arturo: Immaginate di trovarvi davanti ad un negozio di dischi insieme ad una persona totalmente inesperta per quanto riguarda il rock melodico. Quale album gli consigliereste per avvicinarlo al genere?
Davide Faccio: Personalmente consiglierei Third Stage dei Boston ma un solo album è un poco, facciamo altri quattro: uno dei Toto, uno dei Journey, uno dei Foreigner ed uno dei Survivor. Sicuramente un buon inizio.

Arturo: Grazie di averci concesso quest’intervista; ora vi lascio carta bianca per concludere al meglio e salutare i lettori di Metallized!
Davide Faccio: Un grosso grazie a Metallized ed a tutti voi che date seguito alle band che creano musica inedita. La musica è emozione e le emozioni ci rendono vivi. Stand up tonight!



Frankiss
Venerdì 29 Aprile 2011, 0.57.36
5
Il lettore di Metallized a volte è davvero curioso....le band italiane vengono snobbate dal 83 dal pubblico italiano....poi la gente si lamenta..bah!!!! ah io aggiungerei anche il primo fantastico disco dei Dare tra i dischi da consigliare a chi ama l'AOR!!!
Room 101
Giovedì 28 Aprile 2011, 17.23.41
4
@Lizard: già è davvero curioso..
Lizard
Giovedì 28 Aprile 2011, 17.11.50
3
Ed ecco che, quando si parla di gruppi italiani (che meritano), improvvisamente tutti quelli che si lamentano che parliamo solo di Pino Scotto, improvvisamente... Evaporano....
Room 101
Giovedì 28 Aprile 2011, 11.41.42
2
Bellissima intervista Artu...fa molto piacere vedere delle risposte così approfondite quindi complimentoni davvero alla band!!
Lizard
Giovedì 28 Aprile 2011, 10.36.37
1
Finalmente qualcuno che non risponde a monosillabi bel gruppo, bella realtà... Gran bei punti di riferimento!! Sicuramente meritano attenzione e magari di riuscire a fare da supporto a qualche grosso nome fuori dall'Italia.
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I Myland (fonte: mylandmusic.com)
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