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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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SUB TERRA - Rock estremo e Cultura Underground in Italia (1977 - 1998)
18/07/2012 (6696 letture)
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RICHIAMI DAL PASSATO Capita certe volte che un'opera, sia essa un disco, un libro, un quadro o qualsiasi altra manifestazione dell'ingegno umano, riesca a comunicarti qualcosa quasi a prescindere dal suo contenuto estetico e/o concettuale. Nel caso di Sub Terra di Edoardo Vitolo, sono quasi state le pagine stesse a chiamarmi ed a impormi la loro lettura. Una volta giunto il libro a casa infatti, l'ho sfogliato a caso, tanto per prendere un più che sommario contatto col contenuto, e quasi per magia mi sono imbattuto in una serie di foto di dischi e/o demo persi nelle nebbie del passato, che stanno sullo scaffale dei dischi vicino al mio stereo, e nomi di personaggi che conosco o che ho conosciuto in passato e che talvolta ho visto dal vivo. Shining Blade (visti live, ed ero molto amico del loro manager Nick D'Amelio), Astaroth (vedi recensione ed intervista), Incinerator (conosciuti nell'86), Nuclear Simphony (visti live due volte, e conoscenza personale di Gino Pecoraro), Alberto Penzin (ci rivedremo a Settembre per un live dei Necrodeath), Agghiastru (vedi recensione ed intervista), Headcrasher (visti live, conservo alcune foto di backstage con loro decisamente impubblicabili), Bulldozer (ne avete letto di recente), Fingernails (ne leggerete a breve), Sinoath ed Art Inferno, (nel 2008 tentai di produrre, con scarsa fortuna, uno split dei due gruppi), Extrema (avete letto una intervista interessante di recente), e molti altri. Questi però, sono solo alcuni dei gruppi che conosco oppure ho conosciuto personalmente, ma la vera miniera di informazioni riguarda tutto il resto. Insomma... l'opera mi ha catturato fin dall'inizio.
CONTENUTI ED ORGANIZZAZIONE DELL'OPERA Il focus del libro è chiarito bene dal suo sottotitolo, che recita: "Rock estremo e cultura underground in Italia, 1977 - 1998", puntando quindi a dare una panoramica esaustiva di quanto prodotto nella nostra penisola in un arco di tempo di circa un ventennio. Dalla lettura dell'opera viene fuori un quadro al tempo stesso esaltante e desolante (esaltante perché c'è di che esserne fieri, desolante perché c'è da sbattere la testa al muro per come tutto ciò non abbia prodotto quasi nessun risultato pratico), e per chi come me, ha vissuto in prima persona una buona parte di quell'epopea, anche struggente viste le citazioni, le dichiarazioni, gli aneddoti, le foto, i gruppi, i dischi ed i personaggi che vengono citati nelle circa 350 pagine che compongono l'opera. Cominciamo intanto dall'impostazione generale del libro: dal punto di vista prettamente letterario, dato che in buona parte esso è fondato su interviste e dichiarazioni degli interessati, da questo punto di vista va notato come le domande poste loro dall'autore siano sempre interessanti e li mettano nelle condizioni sia di dire la propria su episodi controversi che di raccontare in prima persona quanto accaduto a loro stessi ed alle loro band, fornendo in tal modo un affresco vivo e coinvolgente della situazione metallica italiana degli anni oggetto dell'esame. Quando poi è lo stesso Vitolo ad intervenire con le sue descrizioni, le sue recensioni e le sue considerazioni spesso e volentieri di carattere filosofico e psicologico, queste sono sempre perlomeno interessanti, anche perché integrate da citazioni che vanno oltre la musica di vari studiosi che ben si adattano alla situazione analizzata.
Passando all'organizzazione editoriale, essa è basata sulla divisione in due sezioni, più epilogo ed appendici. La prima, composta da sette capitoli, riguarda l'analisi di quanto accaduto in quattro grandi città e tre regioni, ossia Genova, Torino, Milano, Roma, Campania, Puglia e Sicilia. Ognuna di queste sezioni è introdotta da alcune considerazioni socio-cultural/filosofiche sulla zona esaminata, ed alla fine di ognuna è corredata interviste con chi la scena ha contribuito a crearla da addetto ai lavori come casa discografica, come i responsabili di Black Widow e MKM. Questo per ciò che attiene alla fredda esposizione del contenuto. Passando alla lettura, il coinvolgimento è assicurato sia per me che di quegli anni sono figlio, sia per il vero appassionato di estremo, di underground e di musica in generale. Veramente troppi i personaggi contenuti e gli episodi raccontati per citarli tutti, ma vi dico solo che è tutto da leggere, sottolineando inoltre, che la parte più succosa è quella dedicata ai gruppi oggi meno noti - se non totalmente misconociuti - che sono stati precursori di stile oggi imposti al mondo da altre nazioni, in primis quelle nord europee, che invece in moltissimi casi non hanno fatto altro che sfruttare le intuizioni italiane; cito solo i Mortuary Drape per tutti. La seconda parte è intitolata "Negli abissi. Archetipi del male e nuovi terrorismi sonori", e si occupa di approfondire il ruolo di alcune band chiave come Death SS, Paul Chain, Black Hole, The Black, Goad ed altre, sia dal punto di vista musicale che iconografico, anche qui con numerose sottolineature della loro importanza come precursori. A chiudere l'opera un epilogo che trae le tristi somme da quanto scritto, ed alcune dichiarazioni di artisti esteri su gruppi italiani e di artisti italiani sui connazionali preferiti.
DEPRIMENTI CONCLUSIONI Il libro è scritto ed organizzato bene e, pur non essendo totalmente esaustivo, per un vero appassionato rappresenta un must irrinunciabile. Al di là di questo però, sono le conclusioni che dalla lettura non si può fare a meno di trarre ad essere tristemente importanti. Perché sfogliando Sub Terra viene fuori un dato incontrovertibile: in Italia -specialmente nel periodo 77/90- si sono prodotti numerosi dischi in anticipo sui tempi, che poi sono stati citati da illustrissimi personaggi, i quali hanno creato scene internazionali, come fondamentali per determinare le loro scelte musicali, con alcuni di loro che hanno una vera venerazione per gruppi e musicisti italiani. A questo proposito ed a puro titolo di esempio, cito l'episodio riportato da A.C. Wild in cui Abbath gli chiese deferentemente un autografo, sia perché sono in grado di confermarlo essendo stato testimone del fatto, sia perché nel libro non viene riportato come e quanto Abbath fosse emozionato di trovarsi al suo cospetto. Un altro dato interessantissimo è la considerazione che l'Italia non è stata in grado di sfruttare in nessun modo il suo essere "avanti", sia per questioni organizzative, che culturali, che di attitudine, visto che spessissimo band di grande valenza non sono sopravvissute che pochi mesi una volte entrate nella dimensione professionale della musica, non disponendo di vera cultura rock e dell'attitudine necessaria per viverlo professionalmente con tutto il contorno che ciò comporta, ed infine di come una delle grandi colpe italiche sia stata quella di aver scimmiottato situazioni non culturalmente nostre, quando avevamo ed abbiamo a disposizione millenni di storia e cultura ineguagliabili, sfruttati solo da pochi nomi isolati quali Astaroth, Agghiastru, The Black e pochissimi altri. Per gli approfondimenti vi lascio il gusto di leggere Sub Terra, un libro che, almeno a tratti, è un vero colpo al nostro cuore metallico.
Con dichiarazioni in esclusiva di: Steve Sylvster (Death SS), Mario Di Donato (The Black), Roberto Mammarella (Monumentum/Avantgarde Music), Nicola (Nick) Curri (Flash Magazine), Fabban Funeral (Oration/Aborym), Mark “Peso” Pesenti (Ghostrider/Necrodeath), A.C. Wild e Andy Panigada (Bullldozer), Vincenzo Barone (H/M), Francesco Palumbo (My Kingdom Music), Massimo Cottica (H/M/Mad Poltergesit/Expiatoria), Agghiastru (Inchiuvatu, Mediterranean Scene) Massimo Gasperini (Black Widow Records), Carmelo Orlando (Catacomb/Novembre), Mauro Berchi (Ras Algethi/Canaan/ Eibon Records), Achille Testa (Black Prophecies), Stefano Zanardin (Terror From Hell Records), Giulio “The Bastard” (Cripple Bastards), Francesco Morese/Verminaard (Ugluk/From Depths/Apolokia), Von Blackfrost (Apolokia), Umberto Giannini e Roberto Figliolia (Mayhem/Enslaved), Fabio Calluori (From Depths), Tony D’Alessio e Marco Di Filippo (Lost Innocence), Rosario Reina (Hidden Hate), Jaiko (Detestor), Walter Maini (Mortuary Drape), Trevor e Tommy Talamanca (Sadist), Max Marzocca (Natron), Alberto Penzin (Schizo), Ain Soph Aour, Nachzehrer Mara, John Cordoni (Necromass), Andrea Signorelli (Braindamage), Gianni Colonna (Incinerator, Social Mayhem), Michele Montaguti (Electrocution), Cristiano Borchi (Stormlord), Tommy Massara (Extrema), Gianluca Molè (Glacial Fear), Nicola Bianchi (Handful Of Hate), Samael Von Martin (Evol), Manul Merigo (IN.SI.DIA), Andry Verga (Broken Glazz), Diego Banchero (Malombra), Carlo Ortolano (Dracma Records), Ossian (Opera IX), Sophya Baccini (Presence), Adriano Cucinotta (Sinoath), Maurilio Rossi (Goad), Ivo Punzo (Randagi), Antonio Pucciarelli (Undertakers), Claudio Nigris (Dunwich), Anthony Drago (Fingernails), Claudio Callegari (Jesterbeast).
::: RIFERIMENTI ::: Autore: Eduardo Vitolo Titolo: Sub Terra - Rock Estremo e Cultura Underground in Italia (1977-1998) Editore: Tsunami Edizioni Collana: Le Tempeste Pagine: 352 Anno di Pubblicazione: 2012 ISBN: 9788896131411 Prezzo: 20 Euro (17 su internet)
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Pessimo, scritto male e pieno di uscite roboanti che mi hanno indisposto. Ho impiegato un mese e mezzo a leggerlo quando, normalmente, per un libro del genere sto al massimo due-tre giorni. |
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Saranno anche argomenti che continuano a ritornare e abbiamo (quasi) tutti letto in altri contesti, ma quanto ho letto finora mi sta davvero piacendo, ottimo acquisto per quanto mi riguarda |
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Ordinato lo scorso venerdì (insieme al libro di Cerati sui testi dell'era Ozzy), dovrebbe arrivare in settimana, yeah! |
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Ho visto solo ora che c'è anche la diavoletto di Paul! Eccezionale |
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Quella di Emil Bandera? Oggetto di culto direi! Complimenti. Io mi riferivo alla chitarra a croce di Paul, segata da lui stesso e ben poco rifinita...si vedevano le parti incollate!!!! Poi c'era il gatto mummificato dentro la custodia della chitarra, secondo lui era un'opera d'arte.... |
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Tu non hai idea dell'emozione provata a tenere in mano quella croce che vedevo nelle foto del gruppo... |
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Allora se cerchi la serie di articoli intitolata Hidden Treasures troverai una chitarra che conosci  |
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Libro che leggerò sicuramente, magari solo per tornare indietro a quegli anni di cui sono figlio anch'io. Alcuni dei nomi citati sopra mi suonano nuovi, ma altri mi hanno fatto "rivivere" ricordi sopiti! Parlo dei Jesterbeast, per esempio, che vidi dal vivo e mi colpirono a tal punto che comprai il vinile d'esordio o dei Mortuary Drape, di cui ricordo le foto sulle riviste specializzate dell'epoca e mi costrinsero ad una ricerca folle del disco... Peccato però che non mi abbiano interpellato per la stesura del libro, avrei potuto aggiungere delle "chicche", come la pastasciutta mangiata a casa di Paul Chain e la chiaccherata con un personaggio in bilico tra la follia ed il genio. Per la cronaca la pasta è stata la peggior cosa che abbia mai mangiato in vita mia... |
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@Raven: se è una risposta al mio post sul forum...GRAZIE!!!!! Se non lo fosse... GRAZIE LO STESSO!!!! Ora lo acquisto. Ormai sono diventato un cliente fisso della Tsunami... |
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E' chiaro che trattandosi di un'opera letteraria, al di là dei dati contenuti, è anche lo stile di scrittura che contribuisce alla piacevolezza di un'opera. In questo caso ambedue gli aspetti sono stati di mio gradimento. Come dice Lizard poi, il numero delle pagine può essere un dato fuorviante, del resto l'argomento meriterebbe effettivamente un'intera collana, ma riparleremo di questo e di altro. |
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Ci sono libri che affrontano argomenti più complessi in meno pagine, senza aver letto niente eviterei di farmi guidare dai pregiudizi. Come si legge in fondo le testimonianze sono molte, variegate e ben assortite. Oltretutto, se chi l'ha letto scrive quello che ha scritto raven, che la scena l'ha vissuta direttamente, allora direi che anche come testimonianza il testo è ben fatto. Poi... I giudizi li rimando volentieri a quando avremo letto il libro  |
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Ma le ragioni del mancato decollo storico della scena non si possono unificare all'interno di un libro, se ne dovrebbe scrivere uno per ogni regione d'Italia o addirittura uno per città di reale rilevanza storica del movimento cosa che in quel caso potrebbe offrire una visione quasi "realistica" dell'atteggiamento o degli atteggiamenti vari ed eventuali che non hanno permesso al metal italiano di entrare nel gotha che conta davvero. Ripeto lo leggerò ma sinora la Tsunami mi è sembrata sempre molto adatta all'uso (e getta) dei neofiti. |
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Anche storie conosciute o comunque maggiormente note, possono assumere una connotazione ed un valore diverso, una volta imserite in un contesto storico piu' ampio e approfondito. Non ho letto il libro, ma non credo che il suo intento sia biografico, ma piuttosto storico e che si concentri proprio sul movimento underground, partendo dalle band per arrivare al quadro complessivo e, quindi, alle ragioni di un mancato decollo pur a fronte di punte di eccellenza. Almmleno, questo e' quell che ho colto. |
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ben fatto ma ha ragione Undercover a mio parere... molto del suo contenuto si è già letto altrove |
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Nel libro si parla anche di questo. |
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A me 'sti libri non convincono mai, alla fine molte sono storie che si conoscono e straconoscono (Electrocution, Death SS, Schizo, Novembre, Astaroth) e per fortuna c'è qualche nome anche non consueto come quello di Molè che troppe volte è stato tenuto fra le seconde linee e mi fa piacere vedere anche quello di Cucinotta dei Sinoath per il resto rimango scettico, gli darò una lettura ma mi sembra sempre la solita solfa. P.s. la parola "scena" e Italia cozzano alla grandissima. |
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lo sfoglio da settimane, sembra ben fatto, poi mi piace molto la parte sui catacomb/novembre. Consigliato soprattutto ai ragazzi più giovani che tante cose non le hanno vissute... |
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Sono veramente tentato... ci penserò  |
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Azz Vesper, forse hai stabilito il record...l'Ayrton Senna degli ordini online... |
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Vi avverto, non concedo rimborsi.  |
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L'avevo visto al banchetto dei ragazzi della Tsunami, adesso che leggo queste righe so già che lo prenderò a breve, come già fatto col libro di Della Cioppa  |
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Raptus! Letto l'articolo e ordinato il libro in due minuti netti! |
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