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DYNAMIC LIGHTS - Parla Marco Poderi
19/05/2005 (4271 letture)
Con l'uscita di "Shape" i Dynamic Lights hanno dimostrato di essere una tra le migliori realtà progressive italiane. Cogliamo l'occasione per fare scambiare due battute con Marco Poderi, eclettico chitarrista della band nostrana.



1) Ciao Marco e complimenti per il vostro debutto. Scommetto che "Shape" è stato accolto in maniera benevola dalla critica...


Effettivamente stiamo ricevendo molte recensioni positive, il disco è stato "top album" su varie webzine (Italiane ed estere) ed ha ottenuto ottimi voti un po' ovunque. Speriamo che anche il pubblico ci dia una possibilità e ci ascolti, magari tramite gli mp3 che abbiamo reso disponibili sul nostro sito, ed eventualmente ci sostenga acquistando il disco. Noi ci siamo impegnati tantissimo per dare alla luce un prodotto professionale, curato in ogni dettaglio, sia nell'artwork che nella registrazione, e soprattutto nelle composizioni!

2) Questo disco è uscito a ben 3 anni di distanza dall'ultimo demo, come mai tutto questo tempo?


Abbiamo passato molto tempo a promuovere Resurrection che, nonostante fosse solamente un Ep autoprodotto, ha avuto un successo insperato e ci ha permesso di suonare assieme a band quali i Pain Of Salvation, gli Shaman e i Lacuna Coil, oltre che a dare il via ad un paio di collaborazioni con Rock Tv. Abbiamo suonato molto dal vivo per far conoscere la band e abbiamo lavorato tantissimo sulla composizione dei pezzi nuovi. Non ci siamo fatti problemi di tempo e abbiamo cercato di non lasciare nulla al caso, in modo da poter debuttare con un full lenght album che suonasse personale e all'altezza del difficile mercato internazionale.

3) Ho riscontrato decise influenze provenienti da band quali Dream Theater, Pain of Salvation, Fates Warning... Sono azzeccate? Se sì, quanto vi hanno ispirato queste (ed altre) band nella definizione della vostra identità musicale?


Quando scriviamo un pezzo seguiamo il nostro istinto e non ci rifacciamo mai a delle band in particolare, tra l'altro ascoltiamo molti generi diversi e sono veramente tantissimi i musicisti che stimiamo; è divertente infatti, vedere che talvolta veniamo collegati ai più svariati stili ed artisti (siamo passati da Zucchero -su un importante magazine Inglese!- ai Simply Red passando per i Planet X senza fare sconti!). Dalla mia posso dirti che, a mio avviso, i paragoni che vanno per la maggiore (e qui ci hai azzeccato in pieno) si possono spiegare in questo modo: la gente ci accosta ai Pain Of Salvation perchè proponiamo un progressive "alternativo" a quello classico fatto di suoni pompatissimi e scale iperveloci, bensì optiamo spesso per sonorità profonde ed espressive, molto dinamiche e valorizzate da suoni caldi e naturali; il parallelo con i Fates Warning nasce secondo me soprattutto per il timbro dei nostri cantanti che non hanno le classiche voci esili del prog-power ma timbri corposi e potenti (anche se poi differiscono parecchio tra loro), e per la sezione ritmica che viene usata non solo come supporto/accompagnamento, ma ha un ruolo importante a livello di brano e di melodia (la batteria è uno strumento musicale per noi, non una serie di tamburi che servono a tenere il tempo).

4) A questo proposito, quanto è difficile riuscire (partendo dalle radici) a creare qualcosa di nuovo? Qualcosa insomma che non si possa dire "copiato da...", ma che ne rappresenti un'evoluzione, una originale rielaborazione?


Al giorno d'oggi di musica ne esiste tanta, ma le note sono come i numeri e possono essere ricombinate un'infinità di volte, senza contare che si può fare ricerca sui suoni, sui timbri, sui tempi e su tante altre cose, quindi penso che essere "originali" non sia poi così difficile. Bisogna ascoltare tanta musica diversa e non lasciarsi influenzare da niente in fase di composizione, bensì andare avanti per la propria strada, ogni tanto anche osando soluzioni inconsuete, spingendosi oltre i limiti e facendo emergere tutte le proprie radici e non solamente l'amore sfegatato per una band o un genere. Le limitazioni di stile portano sempre ad una perdita di creatività che non fa bene a nessuno. Cercate la qualità ovunque essa sia.

5) Questo album stupisce per la sua notevole varietà e fantasia... Ma non avete mai pensato di "essere sulla strada sbagliata"? Oppure non vi siete mai trovati ad essere in disaccordo su come far crescere un pezzo?


Mentre scrivi un pezzo non sai se una volta completato sarà bello o brutto, o se sarà un successo o verrà rigettato da tutti, ed è facile che qualche dubbio colpisca anche te: sono le classiche crisi dell'artista che riguardano i musicisti così come gli scrittori i pittori ecc. Ma l'importante è seguire il proprio istinto, non badare a queste cose e non forzare i tempi, non far diventare l'autocritica un autocommiserazione e cercare sempre di dare il massimo. Se poi i pezzi che scrivete fanno veramente schifo a tutti, allora i casi sono sue: o siete troppo avanti o avete sbagliato mestiere! (ah ah, scherzo! magari vi serve un po di pratica). Noi comunque possiamo contare sull'apporto costante di cinque persone e i dubbi si superano facilmente quando si lavora in un gruppo dove la fiducia e l'intesa non mancano.

6) Potete confidarci alcuni dettagli riguardanti le modalità con cui avete composto il vostro lavoro? Vi sono state delle parti composte singolarmente o è stato tutto lavoro comune?


La nostra forza penso derivi proprio da questo: componiamo sempre tutti assieme. Si parte da un'idea ma la si sviluppa in cinque e questo rende più facile trovare soluzioni nuove, inaspettate e varie. Ovviamente bisogna essere molto aperti e accettare che una propria proposta venga stravolta, o riarrangiata o arricchita da elementi che non abbiamo previsto, ma questo dà veramente tanti stimoli creativi in più. Inoltre l'apporto di più persone favorisce la varietà e dalle esperienze degli altri si può sempre imparare. Su Shape l'unico pezzo che fa eccezione è Density, breve brano incentrato sul pianoforte, ma serve a confermare la regola!

7) Sono profondamente convinto che la qualità di un album dipenda anche dalla qualità della sua registrazione, e anche in questo il vostro album è esemplare... ma quando stavate ancora suonando "in garage" :) ve lo aspettavate il risultato che avete ottenuto poi in studio? E' stata, per certi versi, una sorpresa?


Sicuramente la registrazione è un aspetto importante di un disco. Per Shape avevamo degli obiettivi e nonostante fossero rischiosi eravamo decisi sulla strada da seguire, quindi nessuna sorpresa, ma tantissima soddisfazione. Abbiamo optato per uno studio veramente professionale (Fear Studio di Alfonsine) ma abbiamo chiesto loro di fare un prodotto totalmente diverso dai soliti ai quali avevano lavorato (e che nel genere sono davvero di altissimo livello): per nostra fortuna il fonico che ci ha seguito, Riccardo Pasini, si è dimostrato un vero asso del microfono/mixer e ha messo in pratica tutte quelle che erano le nostre idee dandoci anche ottimi consigli e sfruttando in maniera magistrale le macchine dei Fear (Ampli, effetti, compressori a valvole e tanto altro ancora!). Il disco suona molto caldo, rende al meglio le diverse atmosfere dei brani ed è veramente ciò che volevamo ottenere. Per noi questa registrazione è stata un'esperienza indimenticabile.

8) Giusto in relazione a questo, vi confido di essere estremamente curioso di potervi sentire dal vivo... Avete in programma appuntamenti live per promuovere "Shape"?


Quest'anno è cominciato nel migliore dei modi e immediatamente dopo la release di Shape siamo partiti per un tour Europeo di supporto a Nightingale e Tomorrow's Eve che ci ha portato a suonare in Danimarca, Germania ed Olanda. E' stata un'esperienza grandiosa per noi ed utilissima ai fini promozioanli visto il successo riscontrato tra i presenti. Con le altre band poi è nata una grande amicizia che ha reso il tutto ancora migliore. Ora speriamo di poter girare per l'Italia a suonare Shape; la data di presentazione del disco che si è fatta a Pesaro in versione "acustica" è andata benissimo e quindi siamo ottimisti. L'unica cosa sicura per il momento è che ad Ottobre saremo di nuovo in Olanda per il prestigioso ProgPower Festival 2005 e ci esibiremo con band del calibro di Pain Of Salvation, Wolverine, Pagan's Mind ed Epica (solo per citarne alcuni!).

9) Ci potresti anticipare qualche nuovo progetto per il futuro, o è ancora troppo presto per parlarne?


Attualmente ci interessa far si che più gente possibile possa ascoltare Shape, quindi i progetti futuri riguardano fondamentalmente i concerti. Speriamo di poter girare per tutta l'Italia e che la gente ci venga a vedere dal vivo. Per quanto riguarda il resto non smettiamo mai di suonare quindi abbiamo sempre nuove idee in cantiere ma come le useremo e quando è una cosa che stabiliremo più avanti. Adesso è il momento di Shape!

10) Cosa ne pensi della attuale scena italiana? Ritieni ci siano band valide?


La scena Italiana mi sembra in fermento: ci sono molte band che stanno cercando di emergere e tra queste ce ne sono di sicuramente valide, mentre le realtà già affermate si stanno confermando con lavori che, al di la dei gusti personali, sono fatti veramente bene. Per quanto riguarda la musica progressive siamo ancora lontani dagli anni 70' in cui la PFM, il Banco ed altri facevano da riferimento per tutti nel mondo ma forse qualcosa sta cambiando. Di sicuro la gente ha la possibilità di scegliere: le radio e la televisione di solito sono strumento riservato alle major e ai loro prodotti pre-confezionati, ma internet assicura grandi possibilità: possiamo ascoltare mp3 e orientarci magari leggendo un po di recensioni e interviste, attraverso l'underground alla ricerca della qualità, siamo liberi di scegliere ciò che ci piace di più ascoltando direttamente dai siti delle band ciò che ci incuriosisce. Poi ovviamente dobbiamo anche sostenere quelle che riteniamo le band più interessanti comperando gli album, altrimenti si va poco lontano, ma se si trova la vera arte vale la pena spendere qualche soldo. Si comperano in continuazione tanti suppellettili e oggettini di moda dall'esistenza brevissima che ci si dimentica che "un buon disco è per sempre!"

11) Grazie per la disponibilità, se vuoi lascia un saluto ai lettori di Metallized.


Grazie a voi per l'attenzione concessaci e grazie tanti ai lettori che ci hanno sopportato fino a qui! Speriamo di vederci presto dal vivo, nel frattempo fatevi un giro su www.dynamiclights.net e magari scaricatevi gli mp3 tratti da Shape.



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