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EDGUY + UNISONIC + STARCHILD - Live Club, Trezzo sull’Adda (MI), 07/10/2014
12/10/2014 (2616 letture)
Dopo il successo dell’ultimo album, gli Edguy hanno intrapreso un tour mondiale entrato nel vivo a settembre e che li vedrà impegnati fino a metà dicembre insieme agli Unisonic di Michael Kiske. L’Italia li ha visti protagonisti per due date, a Roma e Milano. Ecco a voi il resoconto della seconda tappa, svoltasi al Live Club di Trezzo sull’Adda.

Space Police - Defenders of the Crown è stato un album che ha lasciato inevitabilmente il segno nei fan del combo tedesco, nonostante la direzione musicale intrapresa negli ultimi anni non sia stata gradita proprio da tutti. Ma su una cosa non si può certo discutere: la resa della band in sede live è oramai costantemente ad altissimi livelli. Ce lo conferma un’affluenza di pubblico ormai sempre più consistente e il calore degli stessi fan ogni volta che Tobias e compagni salgono sul palco. La sintonia che intercorre tra gli Edguy e il pubblico è cosa nota: ai loro concerti non si potrà fare a meno di essere catturati dalla personalità di Sammet, capace come pochi altri di fare suo il palcoscenico catalizzando su di sé tutta l’attenzione dei presenti, e sarà altrettanto difficile non venire trascinati da canzoni dal sound potente ed immediato. A supportare gli headliner troviamo per questo tour gli Unisonic, band nata cinque anni orsono e guidata dal leader Michael Kiske -oltre che dal guitar hero Kai Hansen- mentre come gruppo d’apertura i power metallers tedeschi (accostamento quasi inevitabile...) Starchild, che possono contare sull’apporto del batterista Michael Ehré, da un paio d’anni entrato a far parte anche dei Gamma Ray.

Il viaggio che ha portato me, il collega Gianluca Leone “Room 101” ed altri due compagni d’avventura dalla provincia di Torino a quella di Milano si è rivelato più lungo del previsto. Solitamente per arrivare al Live Club di Trezzo dal nostro punto di partenza basterebbe poco più di un’ora e mezza, ma code impreviste probabilmente dettate dall’orario critico (tra le 18 e le 19 non è consigliabile percorrere quel tratto di strada) e una pioggerellina più fastidiosa che altro hanno fatto slittare il nostro arrivo a pochi minuti prima delle 20, orario previsto d’inizio concerti. Per fortuna il parcheggio del locale è spazioso e la stessa location facile da raggiungere, così riusciamo ad entrare quando ancora la serata non è iniziata. Tempo di rimetterci in sesto con una veloce abbuffata di panini e quant’altro che subito iniziano a sentirsi i primi suoni provenire dalla zona del palco: è tempo di avvicinarci.

STARCHILD
Sono passate da poco le 20 quando gli Starchild fanno il loro ingresso, accolti da un pubblico già numeroso ma ancora da scaldare. La band tedesca propone un classicissimo power metal melodico ma dalle ritmiche possenti come siamo ormai fin troppo abituati a sentire. A prima vista, ad un occhio poco attento, potrebbe anche sembrare di trovarsi già di fronte agli Unisonic, in quanto il cantante da lontano sembra una copia spudorata di Michael Kiske, anche se esclusivamente nell’aspetto fisico. Ma come sappiamo, il buon Kiske questa sera si sarebbe presentato sul palco un po’ acciaccato per via della rottura del legamento crociato di un ginocchio ed evidentemente non avrebbe potuto reggersi in piedi come invece stava facendo il vocalist degli Starchild Sandro Giampietro (forse di origini italiane?). La band ha esordito ad aprile col primo omonimo disco in studio, e può contare su una sezione ritmica di prim’ordine col già citato Michael Ehré (Gamma Ray) alla batteria e Jens Becker (Grave Digger) al basso. La mezz’ora a loro disposizione trascorre senza alti né bassi e non rimane granché impressa alla fine della serata. Senza infamia né lode.

UNISONIC
Eccoli, gli Unisonic, la band del tanto discusso ma sempreverde Michael Kiske, accompagnato alla chitarra dall’altrettanto conclamato Kai Hansen (Helloween, Iron Savior e Gamma Ray le band con cui ha suonato fino ad oggi, senza contare le varie collaborazioni con Blind Guardian, Angra, HammerFall, Stormwarrior e Avantasia...serve aggiungere altro al curriculum?). I due sembrano intendersi a meraviglia, forti di una collaborazione duratura nel tempo e soprattutto il singer appare divertito e più a suo agio, forse anche per via delle sue condizioni (resta praticamente tutto il tempo seduto su una sedia al centro del palco, salvo alzarsi saltuariamente ma solo con le stampelle) che gli danno modo di scherzare spesso e volentieri coi presenti; nonostante il dolore sia presumibilmente parecchio debilitante non dà modo di farlo vedere, dando vita ad un’esibizione all’altezza della sua nomea. Poco meno di un’ora di concerto, in cui la band suona alcuni tra i migliori brano della propria discografia che sembrano già essere entrati nel cuore degli appassionati per quanto positivamente vengono accolti dal vivo. Tra i pezzi più attesi e più apprezzati, però, lo scettro spetta ad I Want Out, “cover” degli Helloween estrapolata da quel capolavoro indiscusso che è Keeper of the Seven Keys Part II. Kiske non ha perso lo smalto dei tempi d’oro nonostante il passare degli anni e lo stesso si può dire per Hansen, che alle sei corde sfodera riff e assoli in grande stile con una tale semplicità da farlo sembrare un gioco da ragazzi; nel complesso una prova di spessore per la superband tedesca, che sembra guardare avanti con fiducia consapevole che la storia è già stata scritta anni addietro e ne sono stati loro stessi i protagonisti principali.

EDGUY
Trascorsa poco più di mezz’ora, in cui l’attesa si inizia a percepire nell’aria, ecco che l’atmosfera si scalda davvero coi giochi di luci messi in piedi per gli headliner della serata. È il singolo Love Tiger ad introdurre l’esibizione degli Edguy, scelta quantomai azzeccata vista la natura “sbarazzina” del pezzo, mentre alla veloce Out of Vogue spetta il compito di farci rientrare in territori prettamente metal, i più amati dal pubblico nonostante la band dimostri più e più volte di essere in grado -e soprattutto di desiderare- di sondare terreni diversi tra loro, senza limiti imposti da etichette e produttori discografici o più in generale dai canoni di un genere. È lo stesso Sammet a ribadirlo quando -come vedremo- più avanti nella setlist, arriva il momento della cover Rock Me Amadeus. Ma prima c’è tempo per l’unico estratto da Tinnitus Sanctus, ovvero la conosciutissima Ministry of Saints, seguita da Superheroes, altra canzone che non potrebbe mancare in sede live e in grado di far cantare tutti i presenti, anche coloro che non l’avevano mai sentita prima. Da questo in momento in poi lo show si fa infuocato, con brani del calibro della nuova Defenders of the Crown, che qui appare ancora più devastante che su disco, l’attesissima Vain Glory Opera, che si pone a conclusione della prima parte di scaletta, subito prima dell’assolo di batteria, a dir la verità non eccezionale, ma capace di far divertire in quanto Felix Bohnke (presentato da Tobias con un perentorio: “Ladies and Gentleman, on the drums... the drummer!”) si prodiga nientedimeno che nella Imperial March di Star Wars (e ho già detto tutto). Viene poi eseguita l’altra titletrack del nuovo disco, Space Police, che, al pari della sua omologa, riesce anch’essa a rendersi ancor più apprezzabile che su disco. Il momento clou della serata è però rappresentato dalla canzone più richiesta dal pubblico a tutti i concerti della band tedesca: Babylon. Per presentarla Sammet ci fa presente nei suoi soliti toni scherzosi che proprio per rispondere a questa assidua richiesta hanno deciso questa volta di inserirla ufficialmente in scaletta. La prova del singer su questo brano è magistrale e per quanto possa differire per ovvi motivi temporali dall’originale, dimostra quanto gli anni passati non si facciano sentire in modo così pesante come molti detrattori della band spesso affermano. Tempo ancora di una manciata di canzoni, tra cui la già citata -e discussa- cover Rock Me Amadeus, la ballatona Land of the Miracle e la strepitosa Tears of a Mandrake, altro pezzo che ci rimanda agli anni d’oro degli Edguy, ed ecco che i Nostri si prendono la meritata pausa prima della vera conclusione affidata a due pezzi da novanta -e perfetti in sede live- come Lavatory Love Machine e King of Fools. Proprio su questi ultimi pezzi compare il losco figuro presente sull'artwork dell'ultimo album in versione gonfiabile a lato del palco destando sguardi perplessi ma divertiti tra i presenti in sala.
Il responso dopo un’ora e quaranta minuti di concerto è più che positivo: gli Edguy sono quelli che ormai tutti conosciamo; dal vivo rendono sicuramente molto meglio l’idea di band irriverente e senza peli sulla lingua, si divertono e fanno divertire con canzoni dall’appeal immediato e sfoderando prestazioni di livello nonostante alcune inevitabili carenze ogni tanto si facciano sentire. È vero che Sammet dal vivo rende ottimamente su tutti i pezzi, ma è anche vero che certi acuti non hanno lo stesso vigore che su disco (ma sono in pochi i cantanti a potersi vantare di esserne in grado).

Concluso lo show e fatta una capatina allo stand del merchandise, con magliette come sempre a 25 euro (ma non ci si può lamentare essendo quelle ufficiali), è ora di tornare a casa e tirare le somme della serata. Ciò che più appare evidente è come ci si sia quasi dimenticati della presenza di un’icona del calibro di Michael Kiske, e questo principalmente per via dello spettacolo al solito energico e frizzante degli headliner. Per certi fan della vecchia guardia potrebbe essere una nota amara, la definitiva fine di un’epoca, una sorta di cambio generazionale. Ma è proprio questo che dovrebbe farci percorrere la strada del ritorno con una speranza nel cuore: un futuro che appare roseo proprio grazie a formazioni come gli Edguy, “nuove leve” in grado ogni volta di stupire, capaci di dimostrare che il metal non è morto. Forse è cambiato, ma di certo non è morto e nemmeno scomparirà tanto facilmente.


SETLIST EDGUY
1. Love Tyger
2. Out of Vogue
3. Ministry of Saints
4. Superheroes
5. Defenders of the Crown
6. Vain Glory Opera
7. Drum Solo
8. Space Police
9. Babylon
10. Rock Me Amadeus
11. Land of the Miracle
12. Tears of a Mandrake
---ENCORE---
13. Lavatory Love Machine
14. King of Fools



claudio
Mercoledì 15 Ottobre 2014, 15.40.11
12
io ero a Roma dove l'affluenza non è stata clamorosa ma comunque la ninvece è apparso che la maggioranza del pubblico fosse li proprio per l'icona Kiske e non per i pur bravisssimi edguy.
annie
Martedì 14 Ottobre 2014, 21.48.27
11
Arrivo a commentare il report solo ora... Ad ogni modo anch'io ho letto/ sentito moltissimi pareri positivi sul concerto, e quanto scritto da Arturo è a conferma di tutto! Niente male la scaletta degli Edguy (tra l'altro pare che il buon Sammet non risparmi mai su battute e divertimento in sede live!), mentre per gli Unisonic penso proprio che li approfodirò visto che conosco poco e niente...
Radamanthis
Lunedì 13 Ottobre 2014, 11.59.44
10
Eh già Painkiller. Comunque la mia critica circa il report era ovviamente limitata agli Unsionic...
Painkiller
Lunedì 13 Ottobre 2014, 10.25.07
9
Rada, eccheccaz..... . Mancato anche io, ma per "cause di forza maggiore", con tanto di biglietto in mano. Razzo!!! Anche io trovo che il report sia troppo scarno, e poi manca la scaletta degli Unisonic. Da quanto ho letto sul web pare che Sammet abbia anche detto che stavano registrando lo show...chiedendo di farsi sentire per bene. Magari anche gki Unisonic? Sperem!!!
Radamanthis
Lunedì 13 Ottobre 2014, 0.16.06
8
L'amico di cui parlavo era proprio il caro Mauro! Mi sto punendo da solo da diversi giorni ascoltando le canzoni dei Pooh per espiare il mio peccato...e che Odino mi perdoni!
Mauro Paietta "My Refuge"
Domenica 12 Ottobre 2014, 20.37.57
7
confermo! Gran live, Edguy sempre più bravi, è la quarta volta che li vedo e sono sempre meglio della precedente! Felice di aver conosciuto dal vivo e colleghi Arturo e Gianluca! Rada ti sei detto tutto da solo! Davo per scontato ti saresti fatto vivo!!!
HeroOfSand_14
Domenica 12 Ottobre 2014, 17.37.54
6
Ahaha peccato si, proprio perchè ne hanno parlato bene in tanti di questi 2 shows..
Radamanthis
Domenica 12 Ottobre 2014, 12.08.39
5
No HeroOfSand14, sono un pirletta....mi ero scordato che suonavano e tra l'altro un mio amico c'è andato e saremmo potuti pure andare insieme...imperdonabile!!! In compenso ho fatto una grande partita di calcio quella sera... (Quando sono tornato a casa e ho visto su whatsupp le foto del concerto che mi ha inviato il mio amico ho detto: nooooo, che pirla che sono!!!!!)
HeroOfSand_14
Domenica 12 Ottobre 2014, 11.53.40
4
@rada: tu c'eri al Live? Ho letto molte recensioni positive di questo concerto, ho sentito che Tobi ha cantato meglio rispetto ad altre date e Kiske e' stato incredibile, l'acuto finale di I Want Out che ho ascoltato sul tubo e'stato da pelle d'oca! Io non ero convinto di andarci per via delle scalette strane e poco composte da classici (oltre che per la durata esigua degli Unisonic e anche degli Edguy), però sembra proprio che sia stato un gran concerto, ma con gente come Kiske e Sammet non può essere diversamente..
Er Trucido
Domenica 12 Ottobre 2014, 11.39.06
3
Sì, è stato un errore, dopo viene scritto giusto, ora è corretto.
royaloscar
Domenica 12 Ottobre 2014, 11.33.11
2
Ma non si chiama defeners of the crown?
Radamanthis
Domenica 12 Ottobre 2014, 10.58.32
1
Non me ne voglia il buon Arturo ma questo live report mi ha lasciato un pò con l'amaro in bocca per come è stato scritto abbastanza frettolosamente e poco dettagliatamente...
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ARTICOLI
12/10/2014
Live Report
EDGUY + UNISONIC + STARCHILD
Live Club, Trezzo sull’Adda (MI), 07/10/2014
 
 
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