|
27/07/24
DIVINE METAL FEST 7
ALTERNATIVE, C.DA ULIVETELLA - MONTENERO DI BISACCIA (CB)
|
|
ELEGY - Milano, Legend Club, 22/10/2023
29/10/2023 (923 letture)
|
Pochi mesi fa a gran sorpresa, a distanza di oltre vent’anni dall’ultimo album e da ben trentun anni dal leggendario esordio Labyrinth of Dreams, il comunicato di un tour di reunion con una manciata di date annunciate a toccare alcune città europee. Ancor più a sorpresa, la decisione di iniziare proprio da una data nella nostra Milano, come headliner del festival ben organizzato dallo staff di Loud and Proud nel piccolo ma ormai punto di riferimento della scena hard rock e metal meneghina Legend Club. Formatisi in Olanda negli anni Ottanta e venuti alla ribalta con una serie e di albums memorabili e vere pietre miliari come il suddetto esordio del 1992, seguito a ruota da Supremacy (1994), Lost (1995) e State of Mind (il primo con Ian Parry alla voce, 1997), gli Elegy hanno contribuito alla creazione del genere power-progressive metal, facendo poi da punto di riferimento a una serie di bands che cavalcarono il successo e l’esplosione del genere dalla fine degli anni Novanta. Gli Elegy del 2023 si presentano con l’atteso rientro del fondatore e mastermind Henk van der Laars, vero asso della sei corde che lasciò negli ultimi anni spazio a Patrick Rondat per impegni personali e professionali, accompagnati dall’altro ottimo axeman Gilbert Pot (che si fece notare su Supremacy e Lost) e dalla sezione ritmica molto solida e allo stesso tempo tecnica composta da Dirk Bruinenberg alla batteria e Martin Helmandel al basso. Un combo strumentale di grande talento ad accompagnare l’esperto singer britannico Ian Parry, che subentrò all’energico Eduard Hovinga nel 1997.
È una serata di ancora mite ma umido autunno quella che fa da cornice al ritorno degli Elegy, in una domenica sera di una Milano dinamica e ancora impegnata tra posticipi di cartello della Serie A e apericene a chiusura del weekend. Esco di casa di gran fretta e arrivo alle 21:30 posteggiando davanti al Legend e salutando al volo Martin Helmandel e Gilbert Pot nell’area adiacente al locale che mi dicono che il concerto sta per iniziare, non nascondendo una certa emozione per l’atteso ritorno. Molte persone sono ancora fuori per una boccata d’aria, dopo un programma che ha visto dal pomeriggio alternarsi bands emergenti della scena italiana come Nomeria, Dark Ages e Beriedir, quando partono le note dell’intro sinfonica Equinox e i circa duecento presenti si affrettano a riempire il piccolo club per accogliere al meglio i protagonisti della serata. Ma sul più bello –colpo di scena- Bruinenberg si mette a sbraitare fermando i compagni già schierati sul palco per problemi tecnici e per un click che non si decide a partire. Un po’ di imbarazzo ma anche simpatia da parte dei nostri che restano in scena in attesa della risoluzione dei problemi fonici, con un giocoso Ian Parry (dall’immancabile look in bandana e occhiali da sole) che saluta affettuosamente i partecipanti iniziando a creare un rapporto dialettico e sorridente che continuerà per tutta la setlist. Pochi minuti ed ecco Van der Laars e Pot innescare riffs e scale al fulmicotone su Trust, che finalmente innesca il concerto e ci consegna una band per niente arrugginita ma al contrario grintosa e vogliosa di dimostrare un ritorno in grande stile. Il sound compatto e avvolgente fa da contraltare a una scenografia assolutamente scarna, con i nostri molto concentrati a rendere al meglio le complesse partiture e solo col passare dei pezzi sciogliendosi a pose più sciolte e rilassate. Sorprendentemente in forma appare anche Parry che al cospetto di un’età non certo da ragazzino si dimostra in serata e capace di interpretare al meglio anche i numerosi brani tratti dall’epoca Hovinga, come le fenomenali The Grand Chance, Take My Love e I’m No Fool dall’espordio, o le potenti Circles in the Sand e Spirits tratte rispettivamente da Supremacy e Lost. La band si scioglie col passare dei brani ed è davvero in palla, Bruinenberg e Helmandel appaiono invecchiarti solo come aspetto fisico ma risultano affiatati e capaci di tessere una ritmica molto solida, tanto in brani più lineari come la lanciata Shadow Dancer, quanto in momenti più articolati come Frenzy e Manifestation of Fear. Protagonisti della serata finiscono per risultare ad ogni modo i due chitarristi, con Gilbert Pot molto preciso e concentrato in sede ritmica e occasionalmente solista, e un Henk van der Laars visibilmente emozionato per il rientro nella band e in sede live dopo decenni e al tempo stesso funambolico in assoli al fulmicotone (da applausi davvero su Take My Love o nelle strumentali 1998 e Anouk) e in ritmiche fantasiose e frizzanti, il tutto macinato da una coppia di ESP mai cambiate nel corso di tutta la serata, come del resto per il basso Warwick di Helmandel. A tratti si ha l’impressione di assistere a uno show in cui perizia tecnica e melodie si mescolano in modo fluido e impeccabile, quasi come essere comodamente ad assistere in sala prove alla preparazione del ritorno della band on stage. Ma il concerto è reale e i presenti si lustrano gli occhi e assistono ai sedici brani eseguiti con grande trasporto sino alla conclusiva State of Mind, che confermano come gli Elegy siano mancati e molto a una scena power progressive in cui ancora moltissimo possono dare.
Complimenti ai ragazzi di Loud and Proud per l’ottima organizzazione e per l’atmosfera da family and friends, proseguita subito dopo lo show con gli Elegy ad intrattenersi con i presenti e a discutere del futuro, che non sarà privo di piacevoli sorprese. Da una lunga chiacchierata con Henk van der Laars, musicista fantastico e solo all’apparenza introverso, che ricorda con piacere il suo ultimo concerto a Milano nel lontano 1997 a supporto degli Stratovarius al Parco Acquatica, ho infatti il piacere di apprendere che la reunion non sarà estemporanea ma davvero volta a una nuova fase della carriera dei Nostri, con altre date destinate ad apparire in calendario entro l’estate e –soprattutto– la volontà di restare e di lavorare a un nuovo album in studio in cui i Nostri stanno mettendo insieme molte idee. Grande rientro, fantastiche notizie e davvero welcome back, Elegy!
SETLIST
1. Equinox 2. Trust 3. The Grand Change
4. Visual Vortex 5. Take My Love 6. 1998 (The Prophecy) 7. Spirits 8. Losers Game 9. All Systems Go 10. Shadow Dancer 11. Anouk 12. Circles in the Sand 13. Frenzy 14. Manifestation of Fear 15. I'm No Fool 16. State of Mind
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
Il ritorno per me più atteso e gradito da lustri! E grandi notizie a fine articolo...non vedo l\'ora di sentire nuova musica da questa seminale e sottovalutata band. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Rosico veramente per chi c'era. Spero di tornino più vicino alle mie zone. |
|
|
|
|
|
|
|
RECENSIONI |
![](images/Icone/green/18/arrow_left_down.png) |
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
![](images/Icone/green/18/arrow_left_down.png) |
|
|
|
|
|
|
|