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27/07/24
DIVINE METAL FEST 7
ALTERNATIVE, C.DA ULIVETELLA - MONTENERO DI BISACCIA (CB)
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( 5160 letture )
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Favorevolmente sorpreso! Questo il mio giudizio al primo ascolto di Fifteen, terzo album dei californiani Buckcherry, rock band che fin dagli esordi avevo seguito con curiosità ed interesse, anche se l'omonimo album d'esordio e il successivo Time Bomb non erano riusciti mai a convincermi appieno nonostante alcune buone rock song e buoni spunti. Fifteen riporta alla mente quel rock grezzo, elettrico e stradaiolo che ormai sembrava essersi definitivamente smarrito tra le influenze pop, punk o post grunge subite passivamente dalle band americane per ragioni di convenienza e scelte di mercato. L'album inizia con i primi tre pezzi all'insegna del buon hard rock elettrico, veloce che tanto ricorda i Motley Crue dei bei tempi, tenendo un occhio di riguardo per Next To You e Out Of Line, convincenti già ai primi ascolti. Veramente bella anche Everything, energica, melodica e a tratti bonjoviana con un chorus canticchiabile e piacevole, si colloca sicuramente tra i migliori brani dell'intero lotto, così come la successiva Carousel, altra pregevole song con altrettanto pregevole ed orecchiabile chorus. La struttura di questi due brani è molto simile, ma sono entrambi azzeccatissimi e piacevoli da ascoltare e riascoltare. Sorry è la ballad dell'album con una bellissima melodia di fondo, un altro brano molto bello ed anche questo tra i migliori di Fifteen, ed anche la violenta Crazy Bitch è un altro pezzo da non perdere, con pregevoli assoli ed influenze riconducibili agli Aerosmith, influenza ancor più evidente in Brooklyn, song dalle sonorità fortemente blues che richiamano alla mente i primi ed indimenticati Aerosmith. Non è un caso forse che a collaborare con Todd e Nelson vi sia il songwriter degli Aerosmith Marti Fredrickson nella stesura di Brooklyn, Sorry ed Everything. Onset e Sunshine mantengono alto il livello qualitativo e piacevole l'ascolto di quest'album, mentre in Broken Glass, il pezzo conclusivo del lotto, si può riscontrare l'influenza degli AC/DC. Un album perfetto? Non proprio. Innanzitutto perchè a causa delle molteplici influenze del rock style a stelle e strisce degli anni '80 il già sentito è sempre in agguato, e poi perchè in alcuni frangenti il basso di Jimmy Ashhurst, nato a Napoli nonostante il cognome, vive nell'anonimato, anche se in alcuni brani dimostra tutt'altra vitalità, vedi Broken Glass. Fifteen in ogni caso è quanto più di meglio abbia sentito nella scena hard'n'heavy degli ultimi anni insieme a pochi altri isolati album, come Into The Now dei Tesla, sicuramente non un album definitivo ma un notevole e gradito passo avanti della band californiana soprattutto per quel che riguarda il songwriting, molto più piacevole e costante, sperando non si tratti di un fuoco di paglia, di un altro isolato episodio, ma con la speranza invece che sia solo il primo passo del combo californiano verso un'ascesa da protagonisti sul palcoscenico hard'n'heavy attuale.
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4
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X thrasher: da questo album è stato preso il pezzo next to you che fa parte della colonna sonora del film disturbia. Questo album è del 2006, nightmare 4 è molto più vecchio, forse ti confondi con un altro brano. Provo a vedere xche mi hai incuriosito. |
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3
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L'album mi è piaciuto, le influenze sono molte, però nel suo insieme un buon risultato che sia scolta con piacere. Voto 80 |
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1
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La canzone everything non compare come colonna sonora nel film nigthmare 4? |
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INFORMAZIONI |
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![](public/recensioni/buck 15.jpg) |
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Tracklist
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1. So Far 2. Next To You 3. Out Of Line 4. Everything 5. Carousel 6. Sorry 7. Crazy Bitch 8. Onset 9. Sunshine 10. Brooklyn 11. Broken Glass
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Line Up
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Xavier Muriel (drums) Keith Nelson (guitar) Josh Todd (vocals) Stevie D. (guitar) Jimmy Ashhurst (bass)
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RECENSIONI |
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