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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Winter Severity Index - Slanting Ray
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( 1999 letture )
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I Winter Severity Index giungono a questo primo full length dopo due significativi cambi di line-up: la band fondata nel 2009 da Simona Ferrucci nasce infatti come un quartetto tutto al femminile ed in questa formazione realizza un primo EP omonimo nel 2011.La trasformazione in un duo si realizza l’anno seguente, con la Ferrucci e Valentina Fanigliulo che nel 2013 danno alla luce un secondo EP dal titolo Survival Rate. Anno, questo, che vede compiersi anche l’avvicendamento di Alessandra Romeo al fianco della colonna portante Simona Ferrucci, che fin dagli inizi è la mastermind del gruppo svolgendo i ruoli di compositrice, cantante e polistrumentista. Mi sembra doveroso tributare il giusto onore a questo splendido Slanting Ray definendolo, a costo di risultare retorica, come l’album, anzi il doppio album della consacrazione per la band romana. Un lavoro che decreta non solo la raggiunta maturità espressiva di Simona Ferrucci ma anche l’evidente sintonia tra le due artiste che, in una sinergia prodigiosa, concorrono a creare un’opera musicale di grande pregio, caratterizzata dall’eleganza, l’originalità e la varietà delle atmosfere. I Winter Severity Index dimostrano di sapersi inserire in un filone, quello della cold wave, senza mai risultare derivativi. È certo possibile menzionare i gruppi che hanno ispirato il loro sound, ad esempio i Sad Lovers and Giants ed i The Chameleons ma anche, tra i più recenti, i For Against, i Lebanon Hanover ed i The KVB, ma è opportuno farlo solo nutrendo la consapevolezza che la musica dei Winter Severity Index non è riducibile ad un coacervo di influssi e non si esaurisce in questi. In un ambito così codificato come la dark wave nel quale gli epigoni proliferano, riescono a ritagliarsi uno spazio di autonomia e, in un paradosso che è solo apparente, lo fanno proprio usando in un modo del tutto personale gli stilemi tipici del genere. La loro appartenenza, così, si sostanzia nell’interpretazione, non nell’imitazione. I brani che compongono Slanting Ray sono caratterizzati da un ordito ritmico fitto, algido e nervoso, quasi tribale per taluni aspetti di serrata ripetitività e di tesa alternanza; la drum machine, come da inveterata tradizione, lo incarna perfettamente. Sono poi gli strumenti tradizionali ed il synth a tesservi sopra una trama di suoni scelti con estrema cura. Ne sortisce un effetto di grande eleganza che non è dato solo dalla ricercatezza di questi inserti sonori ma anche dal rigore nella loro selezione. Basti pensare, tanto per fare un esempio, al sassofono in Ordinary Love che, “suonato” dal synth in modo assolutamente moderno, riesce con poche note ben inserite nel brano a risultare altamente suggestivo. Quest’opera al cesello di ricerca e definizione dell’Aurea Mediocritas, l’”ottimale moderazione” oraziana, risulta perfettamente riuscita poiché elude tanto il rischio della ridondanza quanto quello dell’eccessiva austerità e conferisce ai brani un nitore che ne valorizza il contenuto. Last but not least, la voce androgina e cupa di Simona Ferrucci esalta l’algore dei brani più inquieti ed ipnotici ma è altrettanto capace d’interpretare gli episodi più malinconici facendosi delicata, dolce, persino struggente (come nella splendida A Sudden Cold), in un certo senso quindi più “canonicamente” femminile, e dimostrando così, pur restando nell’ambito delle tonalità espressive che le sono peculiari, la piena padronanza delle sue capacità interpretative. In conclusione, Slanting Ray è un disco dall’ispirazione felice, che non stanca neppure all’ennesimo ascolto. Ci piace immaginare che il raggio obliquo del titolo faccia riferimento ad una sensibilità non usuale, alla traiettoria dello sguardo che non procede secondo le regole dell’ovvio, ma penetra nella realtà conferendole l’onere della profondità. La musica traduce questo arduo viaggio in fluttuazioni sonore capaci di attrarre a sé l’ascoltatore, mesmerizzato dall’intensità dei toni, anche di quelli più taglienti ed acri.
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INFORMAZIONI |
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Manic Depression Records/ Blood Rock Records
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Tracklist
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1. At Least The Snow 2. Ordinary Love 3. A Sudden Cold 4. Bianca 5. The Brightest Day 6. Fishblood 7. Lighting Ratio 8. No Will 9. Compulsion 10. Embracing The Void
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Line Up
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Simona Ferrucci (Voce, Chitarra, Basso, Drum Machine, Testi, Arrangiamenti) Alessandra Romeo (Synth, Tastiere)
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RECENSIONI |
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