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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Whiskey Ritual - Blow With the Devil
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01/03/2016
( 1694 letture )
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Cos'è il black’n’roll? Beh, facile: una commistione di elementi black metal ed elementi rock’n’roll. Ora una domanda un po' più difficile: chi fa black’n’roll? Qualcuno direbbe i Carpathian Forest, a ragione probabilmente, o i Midnight, qualcun'altro citerebbe i Satyricon da Volcano in poi, un po' meno a ragione, forse. La verità è che non sono poi molte le band che incarnano lo spirito del black 'n roll con lo stesso entusiasmo dei Whiskey Ritual, una delle realtà più affermate del panorama estremo italiano. La band parmense infatti, ormai arrivata al terzo full-length, unisce un'attitudine e un'immagine da “brutti, sporchi e cattivi” tipica di certi personaggi del rock’n’roll, ad una musica che sicuramente poggia su una solida base black metal, ma che deve molto anche ad un punk grezzo, nonché a certi gruppi fondamentali come i Motorhead del compianto Lemmy Kilmister.
Così sono arrivati a questo Blow With the Devil, con una formula e un'immagine già solide, e da lì hanno quindi proceduto, sulla stessa strada già tracciata dai precedenti lavori. Dal punto di vista lirico, nulla da eccepire, in quanto i testi vanno di pari passo con la musica narrando in modo rozzo, scorretto e cazzone di sbornie, droga, feste e sesso, a cui viene aggiunto un tocco di satanismo “à la Venom”. Dal punto di vista musicale, invece troviamo qualche pecca. Il vocione di Dorian Bones, a metà tra scream, growl e un'alcolicissima voce thrash, seppure a tratti coinvolgente, è molto monocorde e spesso finisce per diventare troppo invadente nel mix. Le chitarre di H. Desecrator e A. disegnano dei buoni riff e non disdegnano neanche qualche buon assolo (vedasi My Funeral), mentre Asher dietro le pelli si dimostra un buon batterista, preciso nei suoi interventi, anche se la sua prova è penalizzata dal mix finale in cui la batteria viene spesso offuscata e lasciata eccessivamente in secondo piano. Il vero, grosso problema di quest'album però è la monotonia. Le dieci tracce che lo compongono infatti sono molto semplici e davvero somiglianti, dinamiche ma ben poco innovative e per tutti i 41 minuti di durata lo stile del quintetto ricorre fin troppo frequentemente alle stesse soluzioni, alle stesse ritmiche e a melodie molto simili fra di loro, come per altro spesso accade ai gruppi black’n’roll. Non mancano ovviamente i buoni pezzi. La titletrack infatti, imperniata su un veloce blast-beat e su un ritornello più cadenzato molto catchy, è già per sé un buon biglietto da visita. Sono pezzi trascinanti anche la successiva My Funeral e A.B.I.T.C.H., aperta da un “simpatico” dialogo tratto da Romanzo Criminale. Sul finale invece troviamo i pezzi meno interessanti come Henry Rollins e la conclusiva Tank of Intolerance, che per altro è il brano più lungo del lotto.
Riassumendo, Blow With the Devil appare contenere degli episodi e spunti interessanti, specialmente se analizzati singolarmente ma, nel complesso, nonostante tali buone idee, il disco soffre troppo per la monotonia, manca di varietà nelle composizioni e dunque l'ascolto non risulta scorrevole e, anzi, finisce per annoiare, soprattutto quegli ascoltatori che non vivono esclusivamente di pane e black’n’roll. Nonostante la grande esperienza e il buon nome che i Whiskey Ritual si sono costruiti in questi anni, sicuramente ci si sarebbe potuti aspettare di più. Purtroppo, a volte, il mestiere non basta.
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2
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disco pessimo come le band di appartenenza di alcuni membri. |
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1
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Voto troppo basso, sicuramente meritava molto di più. Questo è un disco fatto per gli amanti del genere, non ha bisogno di non essere monotono, non ha bisogno di una cura ultra dettagliata per il suono, anche se riuscire ad ottenere un sound come questo non è cosa semplice... Io lo reputo un gran disco, i ragazzi sono da anni nel giro, hanno altri progetti e sanno cosa significa suonare questo genere. Un disco come questo non è facile da comporre, ormai il black'n'roll è ultra gettonato ovunque e facilmente si rischia di cadere nella monotonia, ma secondo me, è proprio la voce di Dorian a spezzarla. Mi dispiace, i gusti sono gusti ma comunque il voto rimane veramente troppo, troppo basso. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Blow With the Devil 2. My Funeral 3. Too Drunk For Love 4. Satanic Kommando 5. Speed and Chicks 6. A.B.I.T.C.H. 7. Mephistopolis 8. Nekro Street Gang 9. Henry Rollins 10. Tank of Intolerance
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Line Up
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Dorian Bones (Voce) A. (Chitarra) H. Desecrator (Chitarra) Plague (Basso, Voce) Asher (Batteria)
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RECENSIONI |
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