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Fenris - Offerings To The Hunger
( 2042 letture )
Le produzioni viking che riescono a emergere dall’intricato groviglio di un genere non nettamente definito sono molto poche e ancora meno sono quelle che riescono ad offrire un buon ammontare di minuti senza scadere nel banale. Questo è il caso dei Fenris, band nata nell’ormai lontano 1997 tra le nubi cariche di pioggia dei Paesi Bassi.
Il loro debut album “Offerings To The Hunger” si assesta tra il Viking Metal degli Einhejer e il Black Metal degli Immortal ma proprio di quest’ultimo gruppo riesce a rielaborare la struttura tematica del genere inserendovi molti più arrangiamenti viking. I Fenris combinano musicalmente originalità, aggressione e melodia, caratteristiche necessarie di questi tempi per riuscire a creare un qualcosa di diverso ma allo stesso tempo mantenere alcuni piccoli cliché caratteristici del genere black.
I temi delle loro canzoni sono propri dell’orgoglio nordico, quali sono spiritualità, sofferenza dell’animo umano, simbiosi con la natura e con gli elementi e credenze pre-cristiane. A tal proposito una nota di merito va assegnata alla splendida cover dell’album: Odino che combatte e sta per soccombere di fronte alla ferocia del lupo Fenrir, come era stato predetto dalle Norne (Urd, Skuld e Verdandi, le dee del destino al cui volere non potevano opporsi nemmeno gli dei del pantheon nordico).

Che ci troviamo di fronte a qualcosa di diverso lo capiamo già dalle prime note di “The Coming Of Asatru” lunga ma ottima intro tempestata di linee di tastiera melodiche che volano sinuose nell’aria. Dopo qualche minuto una lunga “Offerings To The Hunger” ci porta davanti alla realtà dei fatti: i 4 olandesi di stoffa ne hanno parecchia, e lo dimostrano subito. Ritmi serrati e parti cadenziate si susseguono in un alternarsi continuo per finire poi in ritmi solenni. Discorso inverso per “As Wolf They Came”, parte calma e pacata per poi lanciarsi in un secondo momento tra mid-tempo, come un lupo che si acquatta il più possibile in attesa del momento buono per attaccare la preda. E il momento più adatto è sicuramente “The Blood Opens Gateways” che afferra subito l’ascoltatore con riff che ricordano gli Immortal di vecchia data, senza perdere il loro mordente. Per il forte effetto culturale che apporta alle canzoni, “Fier Is The Wind” e “Zonen Des Storm” sono le uniche due tracce dell’album cantate in olandese. La prima porta una netta sferzata di fredda aria nordica attraverso un largo uso di tastiere e le taglienti chitarre di Bas Westdorp mente la seconda è un inno al black metal più classico, forse abusato più e più volte negli ultimi tempi ma che riesce sempre in qualche modo a catturare anche l’animo più restìo. Degna conclusione di un debut all’insegna della ricerca di qualcosa di nuovo che riesca però a mantenere il classico in ogni minima nota è “Destroyer Of Worlds”, che come il resto dell’album è tutto un’altalenarsi di momenti di calma e momenti di furia sotto i colpi di una batteria devastante.

Questo disco è sicuramente degno di entrare a far parte della collezione di un blackster che si rispetti. Se qualcuno ancora non avesse ben presente il genere allora questo sarà un acquisto obbligato, perché Offerings merita più di qualche blando ascolto e sicuramente i Fenris faranno parlare di sé. Per tutta l’intera durata dell’album si respira un’atmosfera mistica, legata saldamente alle terre del nord attraverso i vari assolo che permeano le tracce dalla prima all’ultima.
Per ora tutto sta nel godersi “Offerings To The Hunger” e carpirne al meglio l’essenza, le varie sfumature e gli intrecci musicali che questo cd può offrire.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
19.09 su 22 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2001
Teutonic Existence/Firebreath
Black
Tracklist
1.The Coming Of Asatru
2.Offerings To The Hunger
3.As Wolves They Came
4.The Blood Opens Gateways
5.Fier Is De Wind
6.Zonen Des Storms
7.Destroyer Of Worlds
Line Up
Gilbert de Rooy - Voce
Bas Westdorp – Chitarra, Voce
Vasco Lub – Basso
Walter Romberg - Tastiere
Arjan Griffioen - Batteria
 
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