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Jon Oliva`s Pain - Maniacal Renderings
( 5761 letture )
Ladies and Gentlemen Jon Oliva è un genio.
Non è un caso se dopo 25 anni di carriera è ancora qui ad incantarci con quel suo inconfondibile ‘screaming’. Non è un caso se riesce ancora a scrivere pezzi che non sfigurerebbero se li paragonassimo ai mostri sacri degli 80’s. Non è un caso se dopo molti anni (e chili) in più si ha ancora la voglia di girare i palchi di mezzo mondo, si ha ancora la voglia di suonare e di sudare ‘on stage’ per deliziare il pubblico che ha pagato per vederti. Sapete qual è il motivo di tutto questo, la ragione per cui Jon è (per fortuna) ancora qui? Perché lui ama troppo questa musica per poter smettere. Non l’ha mai fatto. Non ha mai smesso di contribuire al mondo dell’Heavy Metal. Anche quando è stato dietro le quinte, prima per i suoi problemi vocali, e poi per la morte del fratello Criss, Jon non è mai uscito dai Savatage.
Quando nel 2004 arrivò la notizia che ‘The Mountain King’ aveva dato alla luce un altro progetto, tutti i Sava-fan si risvegliarono dal letargo, sentivano che Jon stava per tornare alla grande, dopo il mezzo passo falso di Poets and Madmen dei Savatage targato 2001. Puntualmente Jon non deluse le aspettative e diede alla luce un grande album: Tage Mahal sotto il nome del suo nuovo progetto, Jon Oliva’s Pain. Oggi Jon ritorna con Maniacal Renderings. Per quanto anche il sottoscritto non credesse possibile un altro album sui livelli di Tage Mahal, dopo averlo ascoltato mille volte, posso dirvi che Maniacal Renderings è un album magnifico, addirittura qualitativamente superiore al suo predecessore. Ho volutamente ritardato la recensione cercare di giudicare oggettivamente Maniacal Renderings, proprio per non incappare nell’errore di cedere a facili entusiasmi, per poi magari pentirmi dopo un mese d’ascolto. Dopo averlo metabolizzato in ogni sua singola nota, ribadisco che questo album è grandioso. Un album maturo, melodico ma a tratti molto heavy (Time To Die,‘Push It To The Limit su tutte), un disco con tutte le carte in regola per fare tanta strada.
Passo ora ad un’analisi track by track davvero doverosa in questo caso.
In pieno stile Savatage Through The Eyes Of The King e la title track Maniacal Renderings, che infiammeranno subito le vostre casse, caratterizzate entrambe da un approccio più dark, più cupo, peraltro già annunciato da Jon prima dell’uscita del disco. Nonostante l’approccio prettamente heavy, Jon riesce a ritagliarsi sin da subito il proprio spazio grazie al suo pianoforte. Molto bello l’intermezzo pianistico a metà di Maniacal Renderings.
Non lasciatevi ingannare dall’arpeggio di chitarra e dalla docile voce di Oliva, incipit di The Evil Beside You, perché nel giro di poco più di un minuto le urla di Oliva e riff pesantissimi di Laporte e French metteranno a ferro e fuoco il vostro impianto stereo. Continua l’assalto ai timpani di Jon & Co. con Time To Die. Intensa e dannatamente heavy.
The Answer dimostra che quando Jon mette le mani sul pianoforte la musica diventa magia, ci rimani quasi male di fronte ad un pezzo come questo, una ballad che trasuda una lucida disperazione di un’umanità in perenne ricerca di risposte (leggete il testo poi mi direte). Uno dei pezzi migliori.
Il silenzio lasciato da The Answer viene squarciato dalla furia della già citata Push It To The Limit, in assoluto la più veloce dell’album, tre minuti di puro heavy metal. Si continua su questa strada con Who’s Playing God anche se su ritmi più cadenzati. Molto curata negli arrangiamenti e nei cori.
Jon ritorna dietro i tasti d’avorio e allora ecco che ne viene fuori un’altra perla, Timeless Flight. Un autentico capolavoro, cosa si può chiedere di più? In poco più di sei minuti ci regala una canzone antologica, che spazia nei territori che lo hanno reso famoso, il pianoforte, la melodia e l’heavy metal. Una vera e propria liberazione per chi come me pensava che The Mountain King non avesse più niente da dire.
Holes inizia con le atmosfere cupe d’inizio disco, e termina con una cavalcata sfavillante che ci porta verso la ‘fine’. Come detto tocca ad End Times, pezzo lungo e articolato, ancora dominato dalla voce di Jon e accompagnato dalle splendide linee melodiche disegnate da Matt Laporte, che sapientemente, per tutto il disco, incanta con la sua chitarra. Da brividi il finale che ci trasporta lentamente verso l’ultima canzone di questo bellissimo album, Pray For You Now, ballad strappalacrime chiaramente rivolta a Criss Oliva, compianto fratello di Jon. Un canto struggente, non banale, che ci fa ‘sentire’ quel dolore che Jon ha provato perdendo un fratello, un chitarrista, un genio.
Non ci sarebbe più nulla da dire se non fosse per la bonus track Reality’s Fool, altro pezzo notevole, tutt’altro che un filler, una canzone molto bella, che nel finale ci regala una parte strumentale memorabile. Elogio particolare per tutti i componenti del gruppo, affiatati e autori di una prestazione quasi perfetta.
Qualcuno potrebbe obiettare che l’album è troppo in stile Savatage, invece io vi dico che è proprio questo il punto di forza del disco. E poi, in tutta sincerità, quando hai scritto dischi epocali (Streets e Gutter Ballet per citarne due), ti porti dietro lo stile che hai inventato pure se finisci in discoteca a fare il dj.
Acquisto obbligato per tutti coloro che amano e hanno amato i Savatage e Jon Oliva, ma anche per i nuovi fan, perché sinceramente non vedo gruppi in questa direzione, capaci di offuscare la classe immensa di Jon Oliva. Uno dei dischi migliori del 2006.
Grazie Jon… e ricordati che nel 2007 festeggerete le nozze d’argento con i Savatage



VOTO RECENSORE
85
VOTO LETTORI
64.72 su 44 voti [ VOTA]
Paolino
Giovedì 23 Marzo 2023, 18.10.07
9
Poets and madmen ha più di un paio di pezzi che sono capolavori assoluti, i rimanenti possono benissimo bastare a riempire la carriera di sti 4 sfigati di maneskin....
Gianni Vaporella
Domenica 27 Marzo 2022, 23.58.04
8
Mezzo passo falso Poets and Madmen?!?! Posa il fiasco...ma l'hai almeno ascoltato? Incredibile.
Aceshigh
Mercoledì 1 Luglio 2020, 14.50.55
7
Rispolverato dopo un sacco di tempo. Bell’album, alcuni pezzi più scuri e aggressivi porterebbero effettivamente a fare un paragone con il progetto Doctor Butcher, anche se poi il resto è più nel solco della tradizione. Per me Tage Mahal è un gradino sopra, ma pezzi come The Answer e Timeless Flight già da soli valgono l’ascolto. Voto 79
Salvatore
Martedì 20 Giugno 2017, 17.46.11
6
E vero Bruno! Album potente,suggestivo,penalizzato solo dalla produzione ritmica,Jon ,irruenTo e aggressivo con i suoi inconfondibili falsetti rabbiosi e incazzati, ci delizia sempre,portando avanti la tradizione Savatage ,avevo ascoltato anche il progetto 'Doctor Butcher' bellissimo anche quello!....Un mito una leggenda del True Metal di gran classe! Voto90 .....Grande Jon!
Master
Sabato 24 Ottobre 2015, 15.16.34
5
Gran bell'album, con "The answer", "Who's playing God" e "Timeless flight" a svettare su pezzi dalla qualità media comunque molto elevata!
Bruno
Mercoledì 5 Marzo 2008, 17.26.10
4
album veramente bello, carico di pathos, passione, sentimento e malinconia come i grandi Savatage ci hanno abituato! unico neo secondo me riguarda la produzione, soprattutto per quanto concerne il suono della batteria... cmq meglio un album bello prodotto non ai massimi livelli anziché uno prodotto alla perfezione ma dal "contenuto" scarso!
Roberto Tirelli
Venerdì 9 Febbraio 2007, 15.24.10
3
Sentitelo cari signori, poi mi farete sapere... Saluti!
Thomas
Venerdì 9 Febbraio 2007, 13.52.12
2
Bella rece, curioso di sentirlo
Il Mentalista
Venerdì 9 Febbraio 2007, 13.39.56
1
Ganza la recensione. E non posso non essere d'accordo con rob sulla frase d'apertura
INFORMAZIONI
2006
AFM Records
Heavy
Tracklist
01. Through The Eyes Of The King
02. Maniacal Renderings
03. The Evil Beside You
04. Time To Die
05. The Answer
06. Push It To The Limit
07. Who’s Playing God
08. Timeless Flight
09. Holes
10. End Times
11. Pray For You Now
12. Reality’s Fool (Bonus track)
Line Up
Jon Oliva (Vocals, Piano, Keyboards, Guitars)
Christopher Kinder (Drums, Percussion)
John Zahner (Keyboards, Organ, Piano)
Kevin Rothney (Bass, Backing Vocals)
Matt Laporte (Guitar, Backing Vocals)
Shane French (Guitar, Backing Vocals)

www.jonoliva.net
 
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