IN EVIDENZA
Album

Hour of Penance
Devotion
Autoprodotti

King Gizzard and The Lizard Wizard
PetroDragonic Apocalypse
CERCA
RICERCA RECENSIONI
PER GENERE
PER ANNO
PER FASCIA DI VOTO
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

30/04/24
SHIVER DOWN
The Void Supreme

03/05/24
DAATH
The Deceivers

03/05/24
SONS OF THUNDER
Thunderhood

03/05/24
HASSLING
Apex Predator

03/05/24
MOB RULES
Celebration Day-30 Years Of Mob Rules (Compilation)

03/05/24
AQUILUS
Bellum II

03/05/24
HORN
Daudswiärk

03/05/24
CRAWL (SWE)
Altar of Disgust

03/05/24
PIRATE QUEEN
Ghosts

03/05/24
WHEEL
Charismatic Leaders

CONCERTI

27/04/24
VISION DIVINE + 𝗘𝗠𝗕𝗥𝗔𝗖𝗘 𝗢𝗙 𝗦𝗢𝗨𝗟𝗦 + 𝗗𝗥𝗔𝗞𝗞𝗔
SLAUGHTER CLUB, VIA ANGELO TAGLIABUE 4 - PADERNO DUGNANO (MI)

27/04/24
MARDUK + ORIGIN + DOODSWENS
DRUSO, VIA ANTONIO LOCATELLI 17 - RANICA (BG)

27/04/24
INFERNAL ANGELS + AZOG + MATER INFECTA
APS RAGNAROCK, VIA CAMPO REALE 131 - FOGGIA

27/04/24
MARLENE KUNTZ
MAMAMIA, VIA GIAMBATTISTA FIORINI 23 - SENIGALLIA (AN)

27/04/24
THE TOWER MUSIC MEETING (day 2)
BOCCIODROMO, VIA ALESSANDRO ROSSI 198 - VICENZA

27/04/24
TIMEBOMB FEST VOL.3
BOTTEGA26, LOCALITĄ FOSCI 25E - POGGIBONSI (SI)

27/04/24
CRASHDĻET
VHS - RETRŅ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)

27/04/24
FIRENZE METAL FESTIVAL
VIPER THEATRE, VIA PISTOIESE 309 - FIRENZE

27/04/24
TESTE RIBELLI FEST 2024
KRACH PRIVATE MUSIC CLUB, VIA MADONNA 3/A - MONASTIER DI TREVISO (TV)

27/04/24
ASAGRAUM
NOTTETEMPIO, VIA NICOLŅ BIONDO 194 - MODENA

Draugsol - Volaša land
24/04/2017
( 992 letture )
Direttamente dalle gelide lande islandesi, arrivano i semi-sconosciuti Draugsól con il loro debutto Volaša land, in cui non trovate altro che sano black metal con piacevoli (si fa per dire) influenze provenienti dal death metal e interessanti accenni di neo folk, seppur relegati a pochi istanti. Il platter, edito dai portoghesi della Signal Rex, gią in passato al lavoro con i polacchi Graveland, giusto per fare qualche nome (nel 2015 si occuparono persino della ristampa su cassetta del mitico demo In the Glare of Burning Churches, con una nuova copertina) concede un ascolto abbastanza eterogeneo nei suoi 37 minuti di durata, sapendo gią raccolto giudizi positivi dal critica specializzata e pubblico.

Pił del vocalism gutturale di A.J, che deve sicuramente pił di qualcosa alla scuola death, cosģ come il violento ed azzeccatissimo drumming dell'instancabile K.J, infarcito di blast-beat e doppia cassa, e pił anche delle linee di basso pulito di Gretarsson, in grado di spiccare ogni tanto fuori dall'amalgama sonoro, a risaltare davvero in tutto l'album č il guitar work della coppia d'asce formata da M.K e Oddur, anch'essa debitrice di alcune soluzioni tipicamente death metal (vedasi riff in palm muting), che riesce a sfornare una gamma di soluzioni sia a livello di riffing che di solistica davvero notevole e che non manca di mettere velatamente in mostra una certa tecnica.
Formęling, preceduta da un’intro caotica e sulfurea, colpisce l'ascoltatore in pieno viso ed insieme alla successiva Bót ešur višsjį viš illu aškasti forma una doppietta in cui la batteria tiene sempre i ritmi altissimi, pur non mantenendo un tempo necessariamente costante, mentre le chitarre si destreggiano tra riff assassini che si contrappongono ad assoli abbastanza melodici, spesso in tremolo, creando melodie oscure ed opprimenti. A rendere l'atmosfera ancor pił irrespirabile c'č la voce quasi costantemente in growl di A.J che interpreta bene i testi rigorosamente in lingua madre. Nelle seguenti Spįfarir og śtisetur e Vįbošans vals fanno la loro comparsa per qualche istante delle chitarre acustiche dal sapore tipicamente nordico, ma č solo una momentanea illusione: presto tutta la furia del combo si abbatte nuovamente sull'ascoltatore con la solita violenza. Nella finale Holdleysa vengono a galla anche le sonoritą pił “pagan”, per cosģ dire, della formazione, sotto forma di oscuri e arcani cori maschili: sonoritą che sinceramente mi aspettavo pił presenti, vista la provenienza geografica del gruppo e anche dopo aver dato uno sguardo al bell'artwork, che puņ dare l'impressione di trovarsi di fronte ad un disco a tinte maggiormente viking.

Dunque, gią da un primo ascolto di questo Volaša land, pur essendo percepibili, ad esempio, sonoritą che rimandano a qualcosa degli Enslaved (quelli di Below the Lights, per intenderci, nonostante qui di progressive non ci sia nulla), ci si rende conto di trovarsi davanti ad un disco monolitico, duro e freddo, ma anche sicuramente ben suonato. Non sarą magari un capolavoro, ma indubbiamente questa produzione dei Draugsól (attualmente divenuti un trio) č un disco che puņ dare qualche soddisfazione agli amanti del black nelle sue forme pił estreme e senza compromessi.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
79.5 su 2 voti [ VOTA]
MarcoMarco
Mercoledģ 26 Aprile 2017, 19.09.01
2
Bello bello! A un primo acchito mi prende parecchio. Oscuro, potente, con delle belle sventagliate di metallo caldo. Un pņ epico come retrogusto. Bravi
freedom
Martedģ 25 Aprile 2017, 15.26.32
1
Mi ricorda il debutto di un'altra ottima band black metal, cioč The Frozen Moon of Erebath dei canadesi Cell. Sporchi, mal registrati, ma ugualmente affascinanti entrambi.
INFORMAZIONI
2017
Signal Rex
Black
Tracklist
1. Volaša land
2. Formęling
3. Bót ešur višsjį viš illu aškasti
4. Spįfarir og śtisetur
5. Vįbošans vals
6. Holdleysa
Line Up
A.J (Voce)
M.K (Chitarra)
Oddur (Chitarra)
Hannar Sindri Gretarsson (Basso)
K.J (Batteria)
 
RECENSIONI
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]