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Frozen Sand - Fractals: A Shadow Out of Lights
05/05/2017
( 1617 letture )
Il progetto Frozen Sand vede musicisti provenienti da Borgomanero, in provincia di Novara. La band si è formata nel 2010 per volontà del chitarrista Mattia Cerruti, il batterista Simone De Benedetti e del bassista Tiziano Vitiello. La formazione si è poi completata con l’arrivo del cantante Luca Pettinaroli. Sempre nello stesso anno si unisce al gruppo il secondo chitarrista e tastierista, nonché fratello del batterista, Federico De Benedetti. Nel 2011 i nostri hanno inciso un EP di quattro brani, ma è soltanto ai giorni nostri che la band riesce finalmente a debuttare con il primo full length: Fractals: A Shadow Out of Lights.

Questo debutto ci consegna una band dedita ad un metal dalle sonorità moderne, impregnata d’influenze diverse, su cui spicca il richiamo prog metal dei maestri Dream Theater, oltre a sporadici echi alla Tool, ma anche elementi power decisamente melodici, pur rimanendo allo stesso tempo aggressivi quanto basta per dare mordente alle canzoni. Aggiungete anche un richiamo a soluzioni tendenti al metalcore, soprattutto nei frequenti riff stoppati in palm mute e al cantato che a tratti si concede (a volte fin troppo) a linee vocali melodiche e zuccherose (come in Perfect Inspiration) alternate sporadicamente ad harsh vocal, giusto per stemperare l’effetto con un po’ di cattiveria (Yell of Hesitation è l’emblema di questa tendenza). Tuttavia i ragazzi riescono anche a distinguersi per l’utilizzo del cantato in italiano e dello spagnolo (!), alternandolo qua e là al più canonico inglese. Questo platter contiene diversi momenti salienti degni d’attenzione: tra tutti citerei Everlasting Yearning, brano tirato dai toni power diretti e potenti. In altre parole un pezzo semplice e catchy, capace di fissarsi subito in testa all’ascoltatore grazie alle buone linee vocali e un lavoro di arrangiamento discreto. Segue Sailing Towards the Unknown, che presenta cambi di tempo notevoli, oltre ad un discreto lavoro di arrangiamento dei vari riff e linee ritmiche e melodiche che sorreggono la canzone. Segnalerei anche Rule the World soprattutto per i buoni spunti strumentali e varietà con cui i riff e la sezione ritmica riesce ad incastrarli con efficacia e varietà. Completa il quadro la voce, capace di tessere nuovamente buone linee vocali orecchiabili e più lineari rispetto gli arzigogolati passaggi strumentali. Sembra quasi di sentire dei Protest the Hero, solamente più lenti. Anche qui è da notare il lavoro delle vocals, che per almeno metà canzone si esprimono in spagnolo, tra l’altro con una metrica travolgente, mentre nella seconda parte si ritorna all’idioma anglofono. L’ultimo brano degno di nota, tra le tante cose il più lungo in termini di durata (nove minuti esatti), intitolato You-Partial-Perfection-Daylight, è forse il più rappresentativo del platter. Questo pezzo contiene un po’ i tutti gli ingredienti della musica dei Frozen Sand, ossia le linee vocali dal sound moderno (in questa track vi è da segnalare anche l’impiego della voce femminile) e soprattutto il gusto per arrangiamenti elaborati tra tempi dispari, riff stoppati e melodie di chitarra stratificate. Le uniche note dolenti di questo lavoro le troviamo proprio ad inizio e alla fine del platter. Infatti Brani come A Melody Through Time and Space (una strumentale di quattro minuti senza capo né coda e fine a se stessa), Perfect Inspiration e la conclusiva Silent Raven sono brani non brutti, ma che non riescono a decollare per via dell’eccessiva ricerca nella melodia, tanto ostinata quanto stucchevole, con un cantato quasi fastidioso. Il che è un peccato, perché nei momenti più incisivi e diretti, il cantante Luca Pettinaroli dimostra chiaramente di essere più che adatto per il genere proposto.

Tirando le somme, i Frozen Sand ci consegnano un buon debutto, con canzoni che presentano diversi spunti interessanti in un mix moderno piacevole, ma che ogni tanto paga pegno di una maturità stilistica non ancora raggiunta e a tratti derivativa. Inoltre i pezzi poc’anzi citati rovinano parzialmente il lavoro complessivo segnando dei passaggi a vuoto francamente evitabili. In altre parole, ci troviamo di fronte ad un disco diviso tra luci e qualche ombra, tipica situazione del debuttante che vuole strafare non riuscendo però a centrare l’obiettivo. Per il momento nulla di grave, anche perché le potenzialità per superare questi errori e migliorare ci sono.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
94 su 1 voti [ VOTA]
INFORMAZIONI
2017
Autoprodotto
Prog Metal
Tracklist
1. A Melody Through Time and Space
2. Perfect Inspiration
3. Everlasting Yearning
4. Sail Towards the Unknown
5. Yell of Hesitation
6. Rule this World
7. You-Partial-Perfection-Daylight
8. Silent Raven
Line Up
Luca Pettinaroli (Voce)
Mattia Cerruti (Chitarra)
Federico De Benedetti (Chitarra, Synth, Voce)
Tiziano Vitiello (Basso)
Simone De Benedetti (Batteria)
 
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