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26/04/24
ELECTRIC VALLEY RECORDS FEST
BLOOM, VIA EUGENIO CURIEL 39 - MEZZAGO (MB)
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Cranium - Speed Metal Slaughter
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08/07/2017
( 1168 letture )
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Speed Metal Slaughter costituisce, dopo anni di inattività seguiti dall’ottimo EP Speed Metal Satan il primo full-length degli svedesi Cranium, creatura concepita da Fredrik Söderberg, -in arte Chainsaw Demon- che avrebbe poi perseguito una più prolifica e duratura carriera con i Dawn. Il lavoro si inserisce più che provocatoriamente in seno al filone dello speed/thrash in una temperie nella quale il genere non viveva più il proprio acme compositivo e mediatico nonché in un paese in cui la scena estrema si muoveva all’epoca verso altri lidi e stilemi. Se a ciò si aggiunge la verve giocosa e dissacrante racchiusa nei trenta minuti di Speed Metal Slaughter si comprende come il full-length potesse apparire ai fruitori dell’epoca come nulla più che una trascurabile goliardata poco degna di considerazione. Sebbene non si possa certo rinnegare lo stampo assolutamente irriverente della release -peraltro inconfondibile marchio di fabbrica del combo- l’esordio di Söderberg e soci, lungi dall’essere una stanca riproposizione di soluzioni abusate, rappresenta un lavoro fresco ed inossidabile che val la pena riprendere in considerazione.
Il truculento e spassoso incipit di Slaughter on the Dance Floor è sufficiente a darci una misura degli intenti perseguiti dai Cranium:
Grave Raper: "Ahah Chainsaw Demon, there's the disco!" Chainsaw Demon: "Yeah, let's give 'em hell!" Guard: "Sorry guys, we don't want any metal people in here." Grave Raper & Chainsaw Demon: "What? What are you saying? What are you saying you fucker? A T T A C K ! ! ! ! !" Kill!
In esso a Grave Raper e Chainsaw Demon viene negato l’accesso ad una discoteca poiché i metallari non sono desiderati all’interno del locale ed i due musicisti, contrariati dal singolare divieto, decidono di compiere una strage a colpi di motosega fissando sul pentagramma quella che, per gran parte degli ascoltatori di musica estrema, ha costituito -perlomeno in età adolescenziale- una vera e propria fantasia proibita. Il brano prosegue inanellando una serie di riff trascinanti e serrati supportati da una sezione ritmica lanciatissima e dopaminergica. Su tutto ciò si staglia il timbro di Chainsaw Demon, tanto acidulo e fuori dalle righe da poter persino risultare sgradevole ed insopportabile a chiunque non si accosti con la giusta attitudine alla release. Quest’ultima prosegue senza tregua con Lawnmower Lover, brano imperniato attorno ad un riffing magnetico, geniale nella sua genuina linearità, variamente intrecciato con assoli taglienti e schizoidi. Il suono di un trapano ed una risata raggelante introducono una delle tracce più spassose dell’album, Dentist of Death, dedicata alle sadiche malefatte di un dentista sanguinario, emblema degli incubi infantili di molti ascoltatori. In essa emerge appieno la maestria dei Cranium nel coniugare violenza e grande impatto sonoro con soluzioni melodiche assolutamente godibili e memorabili, qui apprezzabili nell’efficacissimo intreccio chitarristico che sostiene interamente il brano. Tutto ciò viene costantemente messo in opera senza mai infrangere l’estrema semplicità e veracità del songwriting, costituente uno dei punti di forza della release. Ciò è testimoniato dal rumoroso -e del tutto privo di fronzoli o soluzioni ricercate- assolo batteristico cui mette capo A Devil on the Drums, introducente la composizione per certi versi più catchy della tracklist, ovvero Sluts of Satan, animata da cori trascinanti prestantesi ad esser declamati a squarciagola. L’inarrestabile cavalcata degli svedesi si arresta parzialmente soltanto nell’arpeggio soffocante posto in apertura di Graveyard Romance. Il brano tuttavia dispiega immediatamente l’intima essenza dei Cranium attraverso un corrivo riff di basso, seguito dall’inesorabile massacro sostenuto da un drumming vorticoso e martellante.
Tutto ciò si sposa con una produzione che, pur considerando gli standard del genere, risulta essere volutamente low-fi, soprattutto se contestualizzata all’anno di uscita: il rullante, privo di frequenze medio alte tende difatti a suonare molto ovattato mentre la cassa sembrerebbe esser stata collocata nella parte più alta dello spettro, quasi come se il mixing avesse invertito il suono dei due componenti. Laddove il basso resta tendenzialmente in secondo piano, risultando quasi inudibile nonostante il comparto chitarristico suoni piuttosto esile e zanzaroso. Nel complesso tuttavia tale scelta, lungi dal risultare inappropriata e fuori luogo si sposa perfettamente con il tenore giocoso di Speed Metal Slaughter sebbene ciò possa rendere la fruizione del prodotto piuttosto faticosa per chiunque sia abituato a registrazioni decisamente meno grezze. Tali caratteristiche rendono in ultima analisi Speed Metal Slaughter consigliabile tanto agli ascoltatori abituali di thrash ottantiano quanto a chiunque voglia trascorrere trenta minuti di sano divertissment. Con una sola ed unica riserva: che non lo si prenda assolutamente sul serio.
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4
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La copertina è ignorantissima. |
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Me li ricordo, voce insopportabile, peccato perché sapevano fare il genere e potevano dare molto di più, comunque divertenti, dai... |
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2
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@Undercover: Grazie della segnalazione, si è trattato di un refuso! |
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Disco caciarone e spaccacollo, ce ne fossero oggi di belli così. P.s. è del 1998 non del 1999, di quell'anno è il secondo. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Slaughter on the Dancefloor 2. Lawnmower Lover 3. Dentist of Death 4. S.R.T. (Satanic Rescue Team) 5. A Devil on the Drums/Sluts of Satan 6. Graveyard Romance 7. Satanic Holiday
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Line Up
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Chainsaw Demon (Voce, Chitarra) Grave Raper (Basso, Voce) Necro-Nudist (Batteria)
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RECENSIONI |
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