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Shakma - House of Possession
11/04/2018
( 1265 letture )
Gli Horror di serie B sono stati tra la fine degli anni 70 e gli anni 80 uno dei generi di maggior successo in assoluto: basti pensare a pellicole divenute di culto come La Casa di Raimi, Nightmare di Craven, Poltergeist di Hooper o anche a Scanners di Cronenberg. Ce ne sarebbero in realtà tante altre da citare, tra cui Buio Omega di Joe d'Amato, Black Sabbath di Mario Bava, L'Aldilà di Fulci e per finire ( sennò si andrebbe avanti veramente all'infinito) Zombi di Romero. Questa lista apparentemente sconnessa serve per farvi comprendere un attimo da quale immaginario pescano gli Shakma, band norvegese che suona un thrash fortemente anni 80 (se c'era qualche dubbio). Prodotti dalla Duplicate Records, i nostri non fanno nulla per nascondere le loro influenze musicali, ma si impegnano ad amalgamarle per creare un qualcosa di personale. C'è da dire che l'artwork, pur essendo perfettamente in tema (e citazionistico al punto giusto) rimanda fin troppo ad alcuni lavori dei Ghost.

La proposta musicale è chiaramente differente e su questa ora dobbiamo concentrarci: si parte alla grande con Blood Ritual, la quale inizia con una citazione proveniente da Toxic Zombies di Charles McCrann per poi partire spedita senza concedere un attimo di tregua all'ascoltatore. Ciò che colpisce (e che si mantiene costante anche nelle tracce successive) è la voce di Runic: gutturale, violenta e perfettamente calata nella parte. Sembra quasi di ascoltare un Tom Araya nei primi album degli Slayer. La formula degli Shakma però è meno speed e alterna fasi di respiro in cui la ritmica prevale ad altre in cui assoli al fulmicotone ci travolgono. Altra traccia, altra citazione. The Mummy's Curse e chiaramente ispirata al film del 1944 di Leslie Goodwins; i nostri conoscono bene il loro territorio e suonano una canzone diretta con riff principale ben inserito nel contesto. La voce si riconferma cavernosa come nella precedente traccia ed aggiunge quel tocco di cattiveria in più, il che non fa mai male. Non è un buon horror se la morte non aleggia nell'aria e con Spectres of Death gli Shakma omaggiano i suoi messaggeri. La canzone scorre che è un piacere proponendo anche un inusuale momento di respiro verso metà. Deadly Spawn è anch'essa ispirata ad un opera a basso budget dal titolo omonimo. L'underground più marcio è terreno fertile per i nostri e si sposa bene con la musica proposta: un thrash metal violento e grezzo come non mai. Questo non significa che i suoni siano abbandonati a loro stessi, anzi, la produzione rende perfettamente giustizia agli strumenti in modo che uno non prevarichi l'altro. Unica nota, la voce di cui abbiamo decantato le lodi prima a volte è equalizzata male rispetto al resto ma è davvero poca cosa vista l'atmosfera infernale che riescono a creare. Nel resto dell'album i nostri continuano a citare il mondo dell'horror underground ispirandosi a titoli come Midnight Mass (2003), Amytiville (1979), The Prowler (1981).

L'obbiettivo è perfettamente centrato. I nostri hanno una cultura horror notevole e sanno trasformare le suggestioni più oscure in musica altrettanto violenta. Chiaramente per chi ha voglia di qualcosa di più ragionato, difficilmente troverà qui pane per i suoi denti. Ciò nonostante quello degli Shakma è un thrash suonato con tutti i crismi, in cui tutti i componenti sono in sintonia ed è un chiaro tributo alla cultura horror a basso budget. Un bel trampolino da cui partire dunque. Da attendere in futuro un loro nuovo progetto per vedere se i nostri preferiranno restare in questo territorio familiare o magari troveranno interessante esplorare altri lidi.



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
75.16 su 6 voti [ VOTA]
Galilee
Venerdì 13 Aprile 2018, 14.49.29
9
Nulla per cui strapparsi i capelli però non male dai.
Metallycra
Venerdì 13 Aprile 2018, 9.27.13
8
Disco mediocre. Da un orecchio mi entra e dall'altro esce. C'è chi fa molto di meglio
Nonno
Giovedì 12 Aprile 2018, 19.14.59
7
Qui scatta l'acquisto già solo per il modo che hanno di intendere i riff...
Pacino
Giovedì 12 Aprile 2018, 16.59.15
6
l'ho ascoltato...disco parecchio mediocre, voto 47
Diamond
Mercoledì 11 Aprile 2018, 21.03.15
5
Si si certo capisco benissimo cosa vuoi dire. Ci sono tantissime band che non riesco ad approfondire proprio per il fattore "singer"
rik bay area thrash
Mercoledì 11 Aprile 2018, 21.01.36
4
@Diamond, parli con uno che è (quasi) cresciuto con show no mercy, ma come tu sai, il fattore 'singer' è talmente soggetivo che, o va o non va. Araya da giovane era on top in ambito thrash (anche dopo ovviamente), ma non so in questo album il singer non mi convince, proprio come tonalità. (Imho)
Diamond
Mercoledì 11 Aprile 2018, 20.45.48
3
A me la voce è piaciuta moltissimo, forse perché mi ricorda i primi Slayer che adoro alla follia.
Diamond
Mercoledì 11 Aprile 2018, 20.45.44
2
A me la voce è piaciuta moltissimo, forse perché mi ricorda i primi Slayer che adoro alla follia.
rik bay area thrash
Mercoledì 11 Aprile 2018, 20.43.50
1
Album molto diretto, senza tanti fronzoli e in pieno old school thrash. L'unica cosa che mi lascia perplesso è la voce del singer, ma ripeto è solo una mia opinione. La produzione è reale e tutti gli strumenti suonano veri. Grezzi ma assolutamente non minimali. Per chi cerca sostanza senza tanti tecnicismi inutili, qui ci può fare un pensierino (Imho)
INFORMAZIONI
2018
Duplicate Records
Thrash
Tracklist
1. Blood Ritual
2. The Mummy's Curse
3. Spectre of Death
4. Deadly Spawn
5. Midnight Mass
6. House of Possession
7. Ruthless Defiler
8. The Knife of the Prowler
9. Into the Fiery Deah
10. Night of the Coven
Line Up
M.Runic (Voce, Chitarra)
L.Udjus (Chitarra)
S.Golden (Basso)
A.Runic (Batteria)
 
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