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27/07/24
DIVINE METAL FEST 7
ALTERNATIVE, C.DA ULIVETELLA - MONTENERO DI BISACCIA (CB)
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Skylark - Divine Gates Part III: The Last Gate
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( 3557 letture )
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Ho cercato di ascoltare veramente parecchio questo The last Gate – Part III, terza parte della trilogia che era stata precedentemente accantonata, perché ho avuto abbastanza difficoltà a digerirlo, ed anche ora che ne scrivo rimango un po’ in mezzo al guado. Spesso e volentieri in passato la band era stata criticata, anche pesantemente , per la produzione poco efficace (cosa vera, ma ogni tanto bisognerebbe ricordare che certi risultati si possono ottenere solo con un budget adeguato, che ben pochi gruppi Italiani possono avere a disposizione), ed il sapere che il tutto, mixaggio compreso, questa volta era stato affidato a Tommy Hansen, mentre il mastering a George Marino, che lo ha effettuato presso gli Sterling Sound Studios di NY, faceva sperare per il meglio. Il risultato sperato è stato allora ottenuto? Indubbiamente rispetto alle prove precedenti, specialmente quelle made in Scarlet Records, i miglioramenti ci sono, specialmente nelle ritmiche, quello che non mi convince molto è il suono (e sottolineo il suono, non l’esecuzione) delle tastiere, qui però è necessario aprire una parentesi: credo che questo sia in fondo il marchio di fabbrica degli Skylark, e più che difetto produttivo si dovrebbe quindi parlare di cifra stilistica, prendere o lasciare. Personalmente avrei gradito sicuramente un qualcosa di più aggressivo da questo punto di vista, ma ripeto, credo che questo suono sia quello cercato dal gruppo e li rende anche riconoscibili, allora… Musicalmente, dopo l’abbandono di Fabio Dozzo, le parti vocali sono affidate alla sola Kiara (qualche intervento di Bob Grain e alcune parti recitate dagli altri) la quale mi sembra più a suo agio nei passaggi dalle tonalità più acute rispetto a quelle medie, ed in possesso di un timbro che ben si amalgama con le tastiere, in linea con le atmosfere Skylark. Di buon livello le prestazioni degli altri, compreso il guest che suona la batteria, Alejandro V. Cortez. Quello che non mi convince sono alcuni cali di tensione che smorzano troppo un’atmosfera che, per i miei gusti, avrebbe invece bisogno di essere un po’ più “in tiro”, episodi come Time e A Story Not to Tell sono in questo senso paradigmatici. Un disco che in Giappone sta andando fortissimo, che soddisferà i loro fan, smorzerà forse qualche critica facile, ma che sarebbe stato meglio rendere forse un po’ più sintetico. Ps – Occhio ai furti di cover, vedi Messiah’s Kiss.
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10
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Quando mi voglio fare male sento due minuti di questi. Inoltre basta leggere i titoli per capire il livello. Fantasy di serie Z. |
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9
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Un mio amico mi fa \"questi devi proprio sentirli\" con fare sarcastico, quindi già sapevo a cosa andavo incontro. Ho trovato sul tubo il video di Dying Inside: beh, che dire, mi aspettavo qualcosa di estremamente scadente degno della fama di gruppo zimbello che questi hanno, ma qua andiamo pure oltre, non solo la qualità musicale è infima, ma siamo a livelli demenziali per quanto riguarda soprattutto il videoclip e la cantante, stonata con una pronuncia imbarazzante e pure una brutta voce. Inoltre ho visto il video di Belzebù, un live fintissimo spacciato miseramente come esibizione dal vivo, non credevo ai miei occhi, un obbrobrio simile non l\'avevo mai visto in tanti anni... Mi chiedo con che coraggio oggigiorno si possa produrre una monnezza simile ed esporsi a figure così misere... |
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8
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Non ho niente contro le voci femminili, anzi, ma questa è stonata come una campana e neanche tanto gradevole esteticamente. Distrugge anche i rari Momenti che, in un momento di grande magnanimità, potrebbero sembrare carini. E poi su questo sito leggiamo di gente che fa le pulci a Anneke. Andiamo bene. |
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Sicuramente, la roba più vomitosa che abbia mai sentito in vita mia. Qui lo dico e qua lo nego, ma preferisco Young Signorino a uno schifo simile. |
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I migliori titoli del gruppo non sono recensiti, a partire dal secondo (o primo dopo un'autoproduzione e/o mini, ora non ricordo bene) del '97, tantissime idee, rispetto soprattutto alla media del genere per band underground o al debutto al tempo e ancora di più rispetto al livello medio negli anni successivi in cui si inflazionò ovviamente subito quella scena, purtroppo rovinato nella resa da una produzione scarsa, veramente amatoriale soprattutto per le chitarre e la batteria finta (programmata cmq alla grande, molto varia, forse in certi passaggi troppo spinta, cioè furono fatte cose probabilmente impossibili da risuonare anche per un batterista di livello), e un certo scollamento quindi tra le parti orchestrali e il resto, e anche da un cantante non proprio fulmine di guerra, anzi. Ma se avessero catturato l'interesse, come i Rhapsody, di certi produttori/arrangiatori e studi tedeschi di livello assoluto stile Sasha Paeth e compagnia, la storia sarebbe andata molto diversamente, non si sarebbero nemmeno posti i famosi problemi di denunce ecc. dopo certe stroncature legittime o meno, perché il risultato appunto sia sonoro che musicale sarebbe stato ben diverso e nessuno credo li avrebbe stroncati in un certo modo. |
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Può darsi.... ![](../../images/smilies/smile.gif) |
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la copertina mi ricorda un brutto disco...eehhmm... forse chi l'ha fatta l'ha venduta a più gruppi? |
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Un gruppo che potrebbe vincere a mani basse il titolo di peggior band del mondo, non vorrei passare per quello che spara a zero sulla scena italiana ma certi gruppi sono motivo di vergogna più che di vanto per la musica tricolore. Mi chiedo inoltre, come si faccia nel 2007 a produrre e mixare un disco in maniera tanto dilettantesca, per non parlare del pietoso video di Dying Inside, roba che gia' negli anni 80 sarebbe risultata pacchiana, a maggior ragione se il gruppo in questione si pavoneggia di aver scalato le classifiche giapponesi con milioni di copie vendute. La cantante Kiara poi è una delle peggiori interpreti esistenti, un qualcosa di vergognosamente ignobile, solo ai karaoke improvvisati il sabato sera al ristorante si può assistere a simili stupri all'antica arte del canto, tuttavia non è difficile intuire per quale motivo abbia ricoperto il ruolo di lead singer del gruppo, e si può tranquillamente escludere la sua abilità canora. |
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Ma questi qui non sono quelli che se li critichi ti mandano contro gli avvocati?... che sfigati! |
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E' vero, quello dei Messiah's Kiss è stato un plagio... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro 2. The Scream 3. Soul of the Warrior 4. Dying Inside 5. Hurricane 6. Believe In Love 7. All Is Wrong 8. Time 9. The Heaven Church 10. A Story Not to Tell 11. Mt. Fuji (2006 Version) 12. Mt. Fuji (Revisited Version)
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Line Up
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Kiara (Voce) Eddy Antonini (Piano, Tastiera) Fabrizio Romani (Chitarra) Roberto Potenti (Basso, Chitarra)
Musicisti Ospiti Alejandro V. Cortez (Batteria)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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