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11/05/24
NWOIBM FEST VOL VI
DISSESTO CULT, VIA DEL BARCO 7 - TIVOLI (RM)
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22/06/2019
( 1110 letture )
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Era il 1990 quando i Jesus Lizard con l’etichetta indipendente Touch and Go Records pubblicavano il loro primo album, Head, seguito del primo rudimentale EP Pure. In questo disco la formazione trova un nuovo assetto, completandosi con l’arrivo di un batterista: insieme al cantante David Yow e al bassista David Wm. Sims, entrambi ex Scratch Acid, troviamo Duane Denison alla chitarra e Mac McNeilly alla batteria, che andrà quindi a sostituire la drum machine utilizzata in Pure. Il quartetto è forte, dotato di una grande tecnica e di estro, sempre considerato il genere, un rock alternativo, noise, con influenze hardcore-punk. La produzione è affidata a Steve Albini, musicista e produttore fondamentale nella storia del rock alternativo americano, che per l’appunto ha lavorato con Nirvana, Sonic Youth e un’infinità di altri nomi più o meno conosciuti.
Su Head si può trovare qualcosa in comune al noise dei Sonic Youth, ma il tutto è molto più potente ed energico. Si ha che fare con un vero capolavoro del genere, un disco in cui per tutta la sua durata si preme sull’acceleratore: nelle dieci tracce (per un totale di trenta minuti di musica) non ci sono praticamente mai momenti in cui i ritmi calano, in cui i suoni si addolciscano facendo uscire un lato troppo melodico, dei suoni più rilassati. Questo stile carico di aggressività, concitato, oltre che per una questione di genere e di stile musicale a cui Head è legato è rafforzato dal cantato del frontman David Yow, che si approccia ai brani a modo suo, calandosi nella furia e nel degrado contenuti nei testi, urlando, gridando versi, cercando di restituire una performance vocalmente non troppo canonica ma vibrante e viva, pienamente adeguata al contesto. Dalla prima canzone, One Evening, si capisce già tutto, si possono riscontrare subito le considerazioni appena fatte e si può intuire di essere dinnanzi a un piccolo capolavoro, termine difficile da usare per album così, spesso simili tra loro, che non emergono per elementi convenzionali e più immediati da valutare, quali un bel canto o banalmente un ottimo assolo. Non è un problema perché con Head siamo ai massimi livelli per il genere: il sound è marcio e frastornante, come si può ben sentire nel caso di S.D.B.J., My Own Urine, If You Had Lips (ma il discorso vale per ogni altro singolo secondo di musica di Head), i riff di chitarra sono macigni, così come lo sono le ritmiche, le linee di basso e la batteria. Un suono così convincente vale già il disco, ma poi c’è da considerare la “scorrevolezza” dell’album, che grazie alla sua durata non eccessiva, a brani brevi, riesce ad essere a suo modo immediato, riascoltabile: ogni cosa risulta ottimale per gli equilibri e per la struttura del disco. C’è spazio per un rock meno caotico, con distorsioni meno “impastate”, ma sempre carico di energia con 7 vs. 8 così come c’è spazio per Pastoral, canzone malinconica, dalle sonorità quasi in stile Joy Division, che con il suo arpeggio pulito che spacca a metà il disco, creando uno strano contrasto. Si riparte subito con Waxeater, Good Thing e Tight 'n Shiny, brani brevissimi, che si susseguono impetuosamente fino a giungere a Killer McHann, che chiude il disco, dando ancora un po’ di spazio alle urla sgraziate di Yow e al sound travolgente dei suoi Jesus Lizard.
Non ci sono considerazioni aggiuntive da fare: Head è un capolavoro per il suo suono sporco e malato, per l’equilibrio della tracklist, per lo scorrere delle canzoni, per lo stile con cui i musicisti suonano, sfornando infiniti riff e idee degne di nota, per la vocalità di Yow, che lavora con personalità ma inserendosi perfettamente in ogni canzone, esagerando con urla e versi insani, senza mai risultare fuori luogo. Non ci sono veri difetti a minare il lavoro dei Jesus Lizard, che al massimo può lasciare indifferenti coloro che non apprezzano questo genere musicale, ma per il resto composizioni e produzione funzionano e sono tuttora apprezzabili.
Head è un’opera seminale, grezza ma incredibilmente coinvolgente, godibile e riuscita. Si tratta ovviamente di un disco abbastanza di nicchia, non da tutti. Gli appassionati del genere avranno avuto modo di apprezzarlo alla sua uscita o nel corso degli anni (che non hanno per nulla compromesso l’effetto di Head) e di conoscere la band (magari per il successivo e più iconico Goat, uscito nel 1991), ma tutti coloro che sono nuovi al noise, al rock alternativo possono prendere Head come opera di riferimento (rispetta tutti i requisiti per poter essere considerato tale) per affacciarsi a queste sonorità, a questo stile.
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2
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Band immensa, tra le più geniali degli anni 90 |
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1
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Disco capace di scartavetrare anche gli spazi dove lo si rimette dopo averlo ascoltato. Bomba! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. One Evening 2. S.D.B.J. 3. My Own Urine 4. In You Had Lips 5. 7 vs. 8 6. Pastoral 7. Waxeater 8. Good Thing 9. Tight N Shiny 10. Killer McHann
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Line Up
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David Yow (Voce) Duane Denison (Chitarra) David Wm. Sims (Basso) Mac McNeilly (Batteria)
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RECENSIONI |
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