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27/04/24
CRASHDÏET
VHS - RETRÒ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)
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Sadistik Exekution - We are Death…Fukk You!
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11/04/2020
( 1678 letture )
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La leggenda narra che il debutto dei pazzi australiani Sadistik Exekution, l’immortale The Magus, sia stato inciso nel 1986, con largo anticipo rispetto ai primi capisaldi di quello che poi sarebbe diventato il genere che conosciamo come death metal. Un disco deviato, rozzissimo, con una produzione ai minimi termini, insuperabile nel suo essere profondamente scorretto, insuperabile, pubblicato dalla Osmose solo nel 1991 a causa di supposti problemi economici del gruppo. Insuperabile…fino al 1994 quando i nativi di Sydney riemergono dai loro dungeon putridi con in mano un album diverso dal predecessore solo nella, chiamiamola così, raffinatezza della violenza, ossia l’infame We are Death…Fukk You!, che deve il suo titolo alla frase scribacchiata sul nastro spedito in Francia alla Osmose. Impossibile non restarne malsanamente affascinati: un sound tagliente, ritmiche velocissime intervallate da sulfurei rallentamenti pesanti come macigni, quasi ad abbracciare un’estetica doom\death, linee vocali affogate nel riverbero, intrecci di chitarra che squarciano i timpani ed infine addirittura degli accenti di basso alquanto eleganti travolgono l’ascoltatore. We are Death…Fukk You! sembra un’istantanea di una brutalità reale, sentita, distante eoni dall’interpretazione teatrale che ne daranno i gruppi moderni, o semplicemente quelli che non “vivono” lo stesso disagio quotidiano dei Sadistik Exekution nato e sviluppatosi tra annunci su Penthouse, ritagli di giornali locali, primi concerti scandalosamente approssimativi, tour europei all’insegna dell’imprevedibilità e degli infortuni fisici (provate a chiedere agli Impaled Nazarene ed agli Absu!), nonché di dosi di alcool troppo generose.
Su disco, comunque, le scorribande extra curricolari dei membri dei Sadistik Exekution non paiono offuscare le loro capacità esecutive; certo, nei brani più lunghi, come Astral Abortis o Ipsissimus, la formula vincente di assalti continui all’arma bianca fino a che ogni goccia di sangue non è spillata sul pavimento funziona meno, benché la voce di Rok non manchi di ricordare a chiunque abbia avuto l’ardire di indossare le cuffie che come interprete vocale è tanto peculiare quanto agghiacciante, tuttavia è sufficiente saltare ad una Internal Offering per rammentare che, forse, l’assenza di un utilizzo dinamico dell’artiglieria pesante è giustificato dalla massiccia dose di munizioni in dotazione al gruppo australiano. Imporre una modifica, probabilmente, snaturerebbe l’inclinazione naturale dei Sadistik Exekution fare terra bruciata attorno a qualunque cosa osi respirare. Inoltre, non mancano le sorprese gradevoli: prima che We are Death…Fukk You! termini, esplode Hades Valley che sulla carta potrebbe essere un pezzo dark ambient, sulla falsariga di innumerevoli tracce a chiusura, in pratica è una follia attorno ai sette minuti, composta da rumori sinistri, feedback, maltrattamenti di piatti della batteria, armonici artificiali di chitarra, violenze inaudite perpetrate ai danni del basso ed altri fenomeni aurali non meglio specificati. Senza alcun dubbio, l’episodio conclusivo è una degna epitome di un’esperienza sensoriale che lasci un senso di sporco, di sordido allo stesso modo in cui ascoltare una cassetta di Nicole12 o Grunt talvolta faccia emergere il dubbio di stare frequentando le compagnie musicali sbagliate. Negli anni a venire i Sadistik Exekution si scioglieranno e riformeranno a più riprese, non abbandonando mai una filosofia musicale radicata nella seconda metà degli anni Ottanta, con rendimenti marginali in calo variabile, probabilmente anche a causa di un immaginario superato, contraddistinto dalla sintassi sgrammaticata e dagli epiteti espliciti un po’ tardo adolescenziali.
Questi aspetti hanno contribuito ad omologare la parabola del combo australiano ad una sorta di “prima volta” sessuale, romantica ed indimenticabile, ma fondamentalmente messa in prospettiva dalle esperienze successive o nel migliore dei casi, ad opere alle quali tornare nei momenti di ineluttabile nostalgia. Non bisogna dimenticare però che sia il debutto che l’oggetto della recensione di oggi siano stati tra i primi motori del sottogenere del blackened death metal ultimamente molto in voga nell’underground internazionale, - si vedano le fiorenti attività di Nuclear War Now! ed Iron Bonehead-, e per certi versi restino stelle polari per tutti colori i quali vogliano misurarsi con una ineffabile e primordiale abiezione.
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21
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@dri vero. Ma Steele era un genio. |
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20
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A leggere i commenti si capisce benissimo che loro non sono MAI stati un gruppo per chiunque. La loro miscela deviata e schizoide di death metal con accenni black, fatto a modo loro, li ha sempre relegati nei gruppi più di culto. Andando però oltre la superficie e scavando più a fondo, si nota la genialità (malata ovviamente) di questo gruppo, a modo loro sono stati dei pionieri di certo war metal venuto dopo (insieme ai loro conterranei Bestial Warlust e Abominator). Questo secondo full per me, pur essendo sempre favoloso come tutti i loro cinque album, lo metto all\'ultimo posto se lo dovessi paragonare agli altri, ma ripeto, si parla sempre di un album geniale, malato, schizzato e assolutamente meraviglioso, come loro sono sempre stati, la mia band australiana preferita di sempre! Per i veri cultori del metal estremo!! |
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19
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Qui per me siamo sui 65.Certamente non li comprerei mai come band. |
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Beh i carnivore rispetto a questi sono di un altro pianeta! |
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Beh Legaliz, osservazione ineccepibile.In effetti le rivalutazioni di massa valgono quel che valgono.Qui un 90 mi sembra troppo,ma credo che incidano anche le preferenze del recensore.A parte poche eccezioni,di oggettivo nel giudicare l\'arte nulla cè, sono solo sensazioni e gusti personali.Certo oggi si parla di capolavori per certe boiate...ma son cambiati i tempi, purtroppo. |
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15
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@Spirit a me sembra che ormai si arrivi a rivalutare qualsiasi cosa, perchè questi ai loro tempi non sono mai stati trattati tanto bene, come ho scritto nei commenti precedenti. Lo disse Pete Steele(RIP) quando gli chiesero perchè aveva riformate i Carnivore \"visto che chiunque abbia fatto un demo negli anni 80 è diventato un genio, voglio anch\'io la mia fetta di torta\". Nel suo cinismo era onesta |
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Aggiungo che la storia è piena di ottimi dischi affossati da recensioni discutibili. Queste,inevitabilmente, sono condizionate dal gusto personale, raramente pienamente imparziali,ma è inevitabile. |
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13
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Queste band tipicamente australiane (loro, Bestial Warlust, Abominator, ecc.) servono per divertirsi una mezz\'oretta, ma per la musica vera si deve andare altrove. I miei \"preferiti\" sono probabilmente i BW. Detto questo, io capisco che le recensioni sono fatte da persone diverse, in tempi diversi e riguardano generi anche profondamente diversi, ma vedere un 90 a questo album (e 82 al precedente) e poi un 73 a Blessed are the sick, dico uno di migliori se non il migliore dei Morbid Angel, che stanno all\'estremo come i Judas Priest o gli Iron Maiden stanno al metal classico... beh, mi fa rimanere davvero basito... |
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Immagine esagerata non direi, ricordiamoci i vecchi tour degli anni 80 degli W.A.S.P. Al contrario, il sound era un primitivo riciclo dei vecchi Sepultura e Slayer, un sound ai tempi un po\' vecchiotto che non è proprio black (mancano equalizzazione acuta e riff più melodici). Secondo me ha penalizzato di più la provenienza dall\'Australia, la scena lì è un deserto (come quello dell\'Ayers Rock), e i pochi nomi che fanno tour all\'estero devono affrontare jet lag, viaggi impossibili e costi di spostamento esorbitanti per ovvi motivi. |
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11
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Me lo sono riascoltato oggi penso dopo una ventina d\'anni almeno e devo dire che l\'ho apprezzato di più di quanto abbia mai fatto negli anni 90 ... Forse il 90 è esagerato, ma un 85 ci sta tutto e concordo con chi dice che in effetti si tratta di una band sottovalutata, probabilmente proprio x l\'immagine piuttosto esagerata che si era creata.... |
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10
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Mah io recensione grandiose non ne ho lette ma magari ricordo male |
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9
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Io mi riferivo alla carta stampata, che ha sempre parlato bene di questa band..grindzone, metal schock..e company. Non l'ho mai visti dal vivo e li giudico solo per i loro ridicoli lavori in studio. |
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8
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...voto esagerato....per una band scadente.....purtroppo il "contorno" alla musica.....supera il valore della musica stessa....inutile fare un elenco di bands.....che diventano "mitiche"......solo perché hanno una certa immagine..... |
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7
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Concordo con Galilee, ben pochi li hanno presi sul serio in 20 anni. Visti nel '95, mi pare, con Absu. I commenti della gente non furono entusiasmanti... |
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6
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Sopravvalutata? Ma non se li è mai cagati nessuno. Tutte le volte che li ho visti aprivano la serata. Une delle serate che ricordo aprivano per i Krabathor e poi c'erano i Malevolent Creation. Posto Poison Apple, Canavese, Piemonte. Anche nelle recensioni non rammento nessun voto esagerato, un 75 era già di lusso. Ovvio, potrei sbagliarmi ma... |
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5
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Una delle band più sopravvalutate della storia...sguaiati, tecnicamente mediocri, fantasia compositiva sotto zero...però glorificati dal 99% della stampa dell'epoca. |
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4
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Capolavoro di ignoranza e blasfemia. Fanculo alle seghe strumentali. Voto 85. |
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3
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Concordo sia con turbo che con Galilee, scusate |
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2
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Grandi Sadistik.. Quando ero giovine li vide mille volte dal vivo. Sicuramente una buona band che ha sfornato qualche bel lavoretto tra cui i primi due. Per un amante del death da avere sicuramente.
Buona recensione, ma concordo però con turbozauro, voto esagerato, un 80 sarebbe già tantissimo. Ma come al solito con alcuni generi si piscia spesso fuori dal vaso. |
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1
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dai su, capisco l'accento nostalgico verso un'opera che ha più di 25 anni (anch'io quando ho visto la recensione, ho avuto un sobbalzo..), ma dare 90 a questo album non mi pare per niente obiettivo.
ricordo quando uscii questo album, erano anni in cui prendevano forma perle del death metal, black, grind e chi più ne ha più ne metta.
i cataloghi delle varie osmose, relapse, nuclear blast erano pieni zeppi di prodotti di altissima qualità e aihme,...causa corsa all'oro....anche di autentiche ciofeche.
ai tempi questo album non se lo era filato nessuno, non è che dopo 25 anni dobbiamo eleggerlo a caposaldo di un genere, su..... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1.Suspiral 2. Burnt Offering 3. Internal Klok 4. Mathematikus 5. Electrokution 6. Lest We Forget 7. Evoke War Vomit 8. Astral Abortis 9. Ipsissimus 10. Hades Valley
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Line Up
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Rok (Voce) Reverend Kriss Hades (Chitarre) Dave Slave (Basso) The Machanik (Batteria)
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