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21/03/24
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Spellbook - Magick & Mischief
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22/10/2020
( 765 letture )
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Tra le migliaia di band che si rifanno agli anni ‘70, vi rientrano di diritto i Spellbook, quartetto fondato in Pennsylvania nel 2007 chiamandosi Witch Hazel, nome sotto il quale hanno pubblicato già tre dischi prima di questo Magick & Mischief. Tra le influenze vengono citati i Deep Purple, i Thin Lizzy, i Blue Oyster Cult, i Kiss, i Pentagram e i Black Sabbath, con i quali a dir la verità si arriva ai limiti dell’imitazione, sia per il cantato, molto simile a quello di Ozzy Osbourne, sia per i riff di chitarra.
Ad aprire Magick & Mischief troviamo Wands to the Sky, canzone veloce, ritmata, con belle tastiere in stile Deep Purple e con un cantato fortemente influenzato da Osbourne (elemento ricorrente in tutto l’album). Lo stesso avviene con Black Shadow, in cui è presente anche un bell’assolo di armonica (un qualcosa di già sentito sempre nei dischi di Osbourne). Bella Ominous Skies, canzone sempre nello stile dei Black Sabbath, tra riff più cadenzati (come possono essere quelli della successiva Not Long for This World), un cantato abbastanza trascinante e un assolo di chitarra più tecnico e veloce, ben inserito. Le chitarre si fanno un po’ più ruvide e sporche in Motorcade, sta volta all’insegna dell’ hard rock. Altra piccola evoluzione si può sentire su Amulet / Fare Thee Well, in cui alle solite distorsioni anni ‘70 che richiamano tutto il filone proto-metal, si aggiunge un arpeggio un po’ più cupo e un approccio leggermente più moderno, melodico e accattivante, mantenendo sempre uno stile riconducibile a Ozzy. Altra piccola evoluzione, sta volta più originale, avviene con Dead Detectives, in cui per la prima volta Nate Tyson esce dai panni di Ozzy Osbourne, dialogando con voci esterne, muovendosi tra momenti più tranquilli, sorretti dal basso di Selbert Lowe Jr e accompagnati da tastiere e un ritornello più cattivo, cercando di ricreare atmosfere teatrali alla Alice Cooper. Si può dire che anche qui gli Spellbook riescano nel loro intento e anzi, proprio questo brano di dodici minuti, pur non avendo la verve delle altre canzoni ha quel qualcosa in più da dire, anche semplicemente per la formula un po’ più originale.
Il disco è quindi abbastanza prevedibile e derivativo, come tante altre pubblicazioni simili, ma dalla sua ha un bel tiro, è ben suonato e scorre regalando bei momenti di rock vecchia scuola, diretto e senza tanti fronzoli, che esplora vari stili e varie soluzioni, purtroppo spesso già sentite, quasi mai veramente originali. Grazie a un’ ottima prestazione della band (in cui forse il collo di bottiglia è proprio il cantante, non per carenze tecniche o vocali, ma proprio per il suo costante muoversi al ridosso del plagio), che suona sempre benissimo e alla produzione, ben curata e adatta allo stile del gruppo, alla fine si può consigliarne l’ascolto: Magick & Mischief è un disco piacevole e che anche dopo numerosi ascolti riesce nel suo intento di scatenare un po’ di sano rock-metal senza stravolgere o inventare nulla.
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8
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Per Martino , questo gruppo non l ho ascoltato,ma band madre i Witch Hazel ha appena pubblicato un disco che merita la top five di fine anno |
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7
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Ennesima dimostrazione del fatto che il metal sia morto. La gente dovrebbe porsi la domanda ''cosa ho di diverso dalle 100000 band esistenti? Perché qualcuno dovrebbe ascoltare proprio me?'' se non si sa rispondere bene rimanere a suonare in garage |
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6
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@Nic: ciao Nicola, so che siete un po' incasinati in redazione, e che le uscite sono tante, quindi apprezzo il vostro impegno. Per motivi lavorativi ho parecchio tempo da dedicare alla musica, quindi magari ho l'opportunità di ascoltare più dischi nuovi che magari voi non riuscite a fare, quindi come minimo mi piace segnalare a voi e ai lettori qualche buon disco da ascoltare. Buon proseguimento e buona serata. |
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5
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@Shock Ciao, grazie per il commento e per i consigli (che sono sempre ben accetti, cercherò di recuperare i nomi che mi hai fatto). Ovviamente sai come funziona il lavoro in redazione... C'è tantissimo materiale, a volte ci sono tanti dischi di nomi "grossi", a volte ci sono solo nomi meno rilevanti, poi nella nostra area di base siamo io e l'ottimo Raven, non è semplicissimo stare dietro a tutto (mettici anche che a volte magari posso peccare io nelle assegnazioni). Quando scelgo i dischi gli do un occhio ma ovviamente non posso ascoltare 50 dischi per assegnarne 5, quindi ci sta che ogni tanto possa capitare qualcosa un po' meno di peso (in questo caso gli Spellbook, che comunque come detto in recensione si lasciano ascoltare). |
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4
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Ed andate a riascoltare sti classici per la milionesima volta, e che
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3
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La cover è stupenda e mi incuriosisce... meno male che non ho tempo per ascolti in questo momento |
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2
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...il mercato discografico e' strapieno....di giovani bands cloni....ormai e' saturo....per quale motivo bisogna comprare certi dischi....quando ci sono i classici?....come gia' detto queste bands....possono suonare al pub....mentre si gusta una birra....ma fare 4 dischi come questi.....non lo capisco..... |
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1
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Già ascoltato, detto poco. Ci sarebbero dischi migliori usciti da un po' nel metal: Hittman, Sacred Outcry e Spirit Adrift. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wands to the Sky 2. Black Shadow 3. Ominous Skies 4. Not Long for This World 5. Motorcade 6. Amulet / Fare Thee Well 7. Dead Detectives
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Line Up
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Nate Tyson (Voce) Andy Craven (Chitarra) Selbert Lowe Jr (Basso) Nicholas Zinn (Batteria)
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RECENSIONI |
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