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Slash (feat. Myles Kennedy and The Conspirators) - 4
21/03/2022
( 2321 letture )
4, come spiega il titolo, è il quarto lavoro di Slash assieme a Myles Kennedy e ai The Conspirators. L’album è stato registrato presso i prestigiosi e storici RCA Studio A di Nashville per volere del producer Dave Cobb. Il fatto che le registrazioni siano durate solo cinque giorni e che siano avvenute in presa diretta rendono il disco veritiero, seppur con qualche imperfezione prontamente corretta a posteriori tramite alcune sovraincisioni. Le condizioni fisiche non ottimali del singer -che proprio in quel periodo ha dovuto fare i conti con il Covid- traspaiono nelle sue performance, meno brillanti del solito e lasciate in secondo piano. Inoltre 4, con sole 10 tracks, è anche il prodotto più breve della carriera solista di Slash. È proprio la durata di poco più di 43 minuti a rendere il disco digeribile, evitando il rischio di appiattimento, sempre dietro l’angolo, anche e soprattutto a causa delle succitate difficoltà nelle prestazioni canore.

The River Is Rising, primo singolo estratto è una canzone di buon impatto, anche se dopo un po’ di ascolti tende a stancare, complice la prova vocale opaca di Myles. Decisamente meglio le atmosfere oscure di Whatever Gets You By, che si regge su bassi portanti e sulla lugubre chitarra del mastermind. Il brano si eleva sul bel ritornello corroso dagli effetti corali e sull’assolo colorato di Slash, uno dei migliori del platter. C’est la Vie si incentra quasi totalmente sull’iniziale e reiterato refrain ipnotico a suon di wah wah, proseguendo in maniera più che dignitosa; nel complesso risulta una buona track pur concedendo poco spazio al lavoro di squadra. The Path Less Followed è abbastanza insignificante, con un ritornello banalissimo sul quale la voce del cantante degli Alter Bridge diviene quasi fastidiosa; fortunatamente ci pensa il solito assolo del chitarrista a mettere tutti d’accordo. Actions Speak Louder Than Words è buon vecchio blues/rock dai ritmi lenti con l’apporto dei campanacci e inquadra bene l’attuale proposta di Slash: classica e monocorde, con poche sorprese. Stupire non è infatti prerogativa di 4! L’eccezione che conferma la regola è Spirit Love. Echi orientaleggianti dovuti ai refrain ed incastri alternative rock sui quali, guarda caso, Myles Kennedy si trova perfettamente a suo agio. Le strofe cupe contrastano con la mirabile apertura del ritornello, mentre l’assolo è spiazzante, ma in senso positivo. A conti fatti è uno dei migliori brani del lotto. Il secondo singolo estratto s’intitola Fill My World e sul testo Myles parla della perdita del suo cane e di quanto manchi alla sua quotidianità, perciò musicalmente si assesta su coordinate e atmosfere malinconiche. Il tentativo di rendere arrembante lo scialbo rock’n’roll di April Fool fallisce miseramente, mentre con Call Off the Dogs le cose migliorano. Bisogna riconoscere al leader di provarci in tutti i modi a risollevare gli animi e a far rivivere i fasti di un tempo col terzo singolo estratto, il quale ha riff rapidi, una sezione ritmica dinamica ed un chorus memorizzabile. L’album si chiude con la buona ballata dal gusto soul/blues Fall Back to Earth: il climax si ha sul ritornello, quando Myles e la Gibson di Slash viaggiano all’unisono su note alte, racchiudendo un bel momento di musica.

Il fatto che l’album abbia raggiunto soltanto il 93° posto della Billboard 200 è un fatto preoccupante per il duo e più in generale per l’attuale stato del rock negli U.S.A.. Effettivamente non stiamo parlando di un prodotto di serie A e la scelta del metodo di registrazione è coraggiosa ma quantomeno discutibile, soprattutto viste le condizioni di salute di Myles Kennedy. Ad ogni modo su 4 vi sono alcune buone tracks meritevoli e un chitarrista “sporco” che fa sempre piacere sentire, nonostante si sia fossilizzato da anni su sonorità e tecniche conosciute. Ciononostante le sue esecuzioni sono ancora un mantra da seguire per gli appassionati dello strumento e alla fine della fiera vale la pena ascoltare l’album solo per ciò che ha da fornirci lo Slash chitarrista solista.



VOTO RECENSORE
71
VOTO LETTORI
65.53 su 30 voti [ VOTA]
davi 65
Martedì 14 Giugno 2022, 16.44.39
13
purtroppo dopo diversi ascolti mi sono reso conto che questo lavoro di Slash non ha rispettato le aspettative. (Living the dream molto superiore ) pero' è sempre Slash e cmq lo ascolto volentieri. Per me aint life grand resta sempre il suo lavoro migliore. Peccato siano passati vent'anni dalla sua uscita.
Shadow
Domenica 10 Aprile 2022, 16.43.58
12
Dopo i precedenti 3 album, questo quarto capitolo mi delude abbastanza. Pochi ascolti, per la verità, ma sufficienti ad annoiarmi. Mancano i brani adrenalinici, mancano le ballate intense, il sound mi pare decisamente piatto. Insomma mi aspettavo molto di più. Peccato
Diego75
Domenica 3 Aprile 2022, 19.06.41
11
Sicuramente un progetto buono composto da ottimi musicisti...ma secondo me rimangono nella lista dei dischi senza ne infami ne lode...sembrano quella sorta di progetti fine anni 80 tipo blue murder....oppure la miriade di dischi targati frontiers o mtm...che fanno uscire un cifrone di sta roba...praticamente li compera solo uno convinto al 100%...sicuramente non fa per il sottoscritto...ma va bene 71 come voto.
Samma
Domenica 3 Aprile 2022, 17.29.36
10
Premetto di essere un fan di Myles Kennedy, degli Alter Bridge, e di conseguenza anche di questa collaborazione con Slash.. ormai seguo Myles e le sue band da anni, con ammirazione e anche con affetto. E quindi mi fa male constatare che questo disco è il peggior lavoro sia di Slash che di Myles Kennedy. Già Living The Dream faceva trapelare una fase calante, ma questo album è proprio inascoltabile. Ho fatto fatica ad arrivare all'ultima traccia, ho provato quasi fastidio in certi passaggi. Myles Kennedy in passato mi ha fatto gridare al miracolo, penso abbia dimostrato di essere un singer stratosferico, ma ormai ha perso la sua voce.. per carità, tecnicamente resta perfetto ma la timbrica di un tempo è andata a farsi benedire. Ormai è piatto e fastidioso, scialbo e nasale. Basta guardare quanto spaccava solo 8 anni fa World On Fire, come cantava lui lì.. c'è un abisso qualitativo in confronto a questo "4". In generale le canzoni sono scritte malissimo, noiosissime e senza mordente, di un piattume allucinante. Un po' come l'ultimo disco degli AB. Dopo il periodo Fortress/World On Fire, Myles e company non hanno più nulla da dire. E mi dispiace enormemente. Andrò a consolarmi sui lavori di 10 anni fa.
vascomistaisulcazzo
Venerdì 1 Aprile 2022, 20.11.28
9
Come molti hanno detto nei commenti è difficile essere fan di questa coppia, però personalmente i 3 dischi fatto insieme mi sono complessivamente piaciuti e sorprendentemente il mio preferito è il precedente “living the dream” proprio perché la voce di Myles mi sembrava meno pirotecnica è più al servizio dei brani che comunque erano di buonissima qualità. A questo ho dato un singolo ascolto, mi entusiasmava l’idea della registrazione in presa diretta e minutaggio contenuto ma devo dire che ho fatto tremenda fatica ad arrivare alla fine del singolo ascolto, lo riprenderò in mano più avanti ma sapendo che non sono per nulla schizzinoso all’ascolto non credo cambierò giudizio. Questione classifica non sono molto d’accordo, un album appena uscito poi non si posiziona a seconda della qualità, i primi a comprare sono i fan e i curiosi, il problema è che questi ogni anno massimo due si presentano con qualche pubblicazione, il pubblico si stanca e la qualità musicale è più quella tristemente proposta ora
Simo
Mercoledì 23 Marzo 2022, 19.05.00
8
@All i was...ottima la tua disamina, grazie! (però secomdo me rimane un po' monocorda
Aceshigh
Mercoledì 23 Marzo 2022, 17.38.28
7
Come già il precedente, anche questo è un album senza infamia e senza lode. Piacevole, ma niente di più e non credo che la questione vocalist possa essere più di tanto influente. Kennedy (di cui neanch’io vado matto in questo contesto musicale) c’era però anche su World On Fire che per me è nettamente migliore… ma perché sono i pezzi ad esser molto più ispirati. Il 71 della recensione ci sta.
All I Was
Mercoledì 23 Marzo 2022, 17.05.17
6
@Simo Secondo me Myles Kennedy più che monocorda o noioso è semplicemente FUORI POSTO poiché la sua voce così patinata STONA di brutto su di un tipo di hard rock che per sua natura è sporco, ruvido e trasgressivo. Con questo stile ci si abbina una voca altrettanto sporca, graffiante e grezza e Myles Kennedy NON è adatto per questo stile, tuttavia nei suoi dischi solisti e negli Alter Bridge lui fa il PANICO sia come cantante sia come chitarrista! Slash ha parlato ampiamente delle scelta di avere Myles nel team poiché, oltre le sue abilità tecniche come vocalist, è un VERO professionista e quindi è AFFIDABILE. Dopo tutti i casini che Slash ha avuto nella sua vita ha voluto mettere insieme un team di professionisti e Myles dopo più di 10 anni di collaborazione ha sempre dato il massimo per sostenere il progetto. Capisco quindi l'ostinazione di Slash per farlo rimanere, ma forse dovrebbe semplicemente cambiare leggermente i ruoli all'interno della band spartendo le linee vocali anche con gli altri membri dalla band facendoli cantare almeno nei ritornelli e non marginalizzarli al solo ruolo di coristi (oppure prendi un sesto membro di supporto che male non fa).
dariomet
Mercoledì 23 Marzo 2022, 8.06.49
5
Bè sì perché in effetti canzoni come c est la vie non rimangono in testa..sisi. ma se avete la soglia di attenzione di un criceto perché ascoltate i dischi?🤣 comunque è un disco da sette come giustamente esplicato in recensione, né un capolavoro né un aborto
Screwface
Martedì 22 Marzo 2022, 21.29.00
4
Dei dischi di Slash con Kennedy l'unico che mi è piaciuto veramente (pur senza essere un capolavoro ) è World on Fire. Gli altri tre (questo incluso) sono dischi senza infamia e senza lode: si ascoltano senza problemi ma non lasciano granché. Anche io non apprezzo particolarmente Kennedy soprattutto sui brani più rock e più tirati. Secondo me il miglior lavoro di Slash al di fuori dei Guns 'n' Roses resta Ain't Life Grand con gli Snakepit (ormai più di 20 anni fa). Non mi era dispiaciuto nemmeno il primo, con i vari ospiti.
L'ImBONItore
Martedì 22 Marzo 2022, 18.35.12
3
La Los Angeles degli anni 80/90 non esiste più purtroppo. L'atmosfera da sogni realizzabili non esiste più . Oramai il rock concepito da Slash eeeee scenerazioni affini tra cui la mia è in lento declino. Album non brutto ma neanche memorabile. Sce da piangere? Si. Se penso poi cheeee le nuove scenarzioni saranno più votate al new age e meno rock'n'roll, tra etica e salutismo, la pietra tombale eeeeeé già in procinto di venire calata.
Simo
Lunedì 21 Marzo 2022, 19.07.32
2
Secondo me il buon Slash dovrebbe cercare un altro cantante; io Miles -Kennedy non lo digerisco proprio, è monocorde, noioso. Opinione personale ma a me come cantante non dice proprio niente.
Shock
Lunedì 21 Marzo 2022, 16.52.31
1
La qualità dei dischi di Slash è scesa col tempo in modo impressionante. Questo disco lascia proprio poco, tra canzoni deboli, una voce che alla lunga stanca, e nessun pezzo che si faccia ricordare anche dopo ripetuti ascolti. Mi sa che anche lui può benissimo suonare dal vivo e basta. Bocciatssimo.
INFORMAZIONI
2022
Gibson
Hard Rock
Tracklist
1. The River Is Rising
2. Whatever Gets You By
3. C'est la Vie
4. The Path Less Followed
5. Actions Speak Louder Than Words
6. Spirit Love
7. Fill My World
8. April Fool
9. Call Off the Dogs
10. Fall Back to Earth
Line Up
Myles Kennedy (Voce)
Slash (Chitarra)
Frank Sidoris (Chitarra)
Todd Kerns (Basso, cori)
Brent Fitz (Batteria, percussioni, piano elettrico)
 
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