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Lja - 1943
15/12/2023
( 493 letture )
Probabilmente molte poche persone si ricorderanno del progetto Lja, nessun biasimo d’altronde: nati agli albori degli anni duemila hanno all’attivo un solo full-lenght del duemilasei che fece comunque ben parlare di loro. Poi, un solo EP in un arco temporale di quasi due lustri ed ora, in maniera del tutto inaspettata ed in maniera del tutto indipendente ecco a noi tutti 1943, il loro secondo disco.
Un piccolo e doveroso preambolo ai fini di chi non li conoscesse: la band nasce a Stavanger, Norvegia ed è dedita ad un black metal di radici “war” ma che in questo disco amplia i propri orizzonti, mantenendo il suo aspetto nudo e crudo ma beneficiando di nuova linfa musicale, oltre a molto sporadiche uscite discografiche ben poco si sa, interviste difficilmente reperibili-praticamente assenti e una intrinseca natura underground completano il quadro. Ora, i cinque sono cresciuti, maturati e riescono a regalare poco più di quaranta minuti di musica suddivisa in nove tracce che riesce a pieno nell’intento di evocare sia scenari di guerra che la magica atmosfera del genere nel pieno della sua golden-era.

Musicalmente 1943 ha la classica produzione black degli albori, chitarre gelide e taglienti in primo piano, seguite da uno scream acido ma mai troppo saturo ed una sezione ritmica molto naturale, posta leggermente indietro nello spettro sonoro. Il suono piacevolmente analogico e molto “live” rende notevole giustizia alla proposta musicale: veritiera, diretta, senza fronzoli, dritta al bersaglio.

Le tracce come già accennato in precedenza suonano decisamente mature, semplici e immediate. La scena madre la fanno episodi di pura matrice old-style come Klar Tir Strid e Levande Skjold solo per citarne alcuni, brani in cui si riescono a scorgere le gelide lande nordiche per atmosfere evocate e dove le chitarre altrettanto gelide e feroci susseguono riff precisi e diretti. A sorprender piacevolmente nel disco sono le divagazioni stilistiche che la band inserisce come le chiare contaminazioni di matrice epico-viking di Revheim, nonché le plurime e molteplici aperture black’n’roll presenti perlopiù nella seconda metà di 1943 che fanno pensare ai grandi nomi norvegesi che in un passato più o meno remoto hanno sperimentato le medesime sonorità. A fare da collante nelle tracce è la costante presenza di un piacevole groove che dà spinta motrice alle composizioni ma rende anche l’ascolto più fluido e godibile dall’inizio alla fine.

Una gradita sorpresa, inaspettata sotto ogni punto di vista, ecco come si può riassumere il ritorno sulle scena dei Lja. Il disco non offre nulla di nuovo, non diverrà un capolavoro del genere, ma propone una band solida, con ottime idee e che le sa far funzionare davvero bene. L’ascolto di 1943 corre veloce e godibile senza punti morti, senza cali di tensione e offre infine il desiderio di esser riproposto. Un disco del genere edito da una band più blasonata avrebbe fatto molto più effetto e scalpore, ma la natura dei Lja è quella dell’underground, dell’esser “per pochi”…pertanto è consigliato “per molti”.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
85 su 1 voti [ VOTA]
Dario
Venerdì 15 Dicembre 2023, 18.13.02
2
Grande album. Sonorità old style spacca mascella
Spirit of the forest
Venerdì 15 Dicembre 2023, 13.20.56
1
L\'old style non tradisce mai.Piena stima per chi porta avanti la vera radice del BlackMetal.Alla faccia delle contaminazioni e dei nuovi falsi profeti.
INFORMAZIONI
2023
Indipendente
Black
Tracklist
1. Klar Til Strid
2. Revheim
3. Levande Skjold
4. Graverne
5. 1943
6. Vestland
7. Allti Gje Opp
8. Ild Og Bevegelse
9. Hollow Coast
Line Up
Neievrut (Voce)
Sagblad (Chitarra)
Rebnord (Chitarra)
Byting (Basso)
Kjod (Batteria)
 
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