|
10/05/24
NANOWAR OF STEEL + TRICK OR TREAT
URBAN, VIA MANNA 97 - PERUGIA
|
|
Morbid Saint - Swallowed By Hell
|
06/02/2024
( 1210 letture )
|
Malgrado una discografia a dir poco stringata e una vita tutto sommato breve, i Morbid Saint sono ricordati con piacere ancora oggi dagli appassionati del thrash-death più barbarico. Merito dell'esordio Spectrum of Death (1990), un condensato di violenza sonora per l'epoca davvero efferato, ma capace di picchiare parecchio duro ancora oggi. Scioltisi nel 1994, i Nostri si sono riuniti nel 2010 e hanno fatto uscire un secondo disco, Destruction System, nel 2015. Questo era però stato registrato già negli anni '90, prima dunque che la band si sciogliesse. Alla luce di ciò, Swallowed by Hell costituisce il primo materiale inedito composto da oltre trent'anni a questa parte dal gruppo del Wisconsin. Il che, come dicono loro stessi, è abbastanza sensazionale. Eppure, sempre a credere la nota stampa, la prospettiva di tornare a produrre della nuova musica era proprio ciò che aveva motivato la reunion. Ci sono voluti quasi 15 anni, ma è ormai cosa fatta.
Per molti aspetti, i Morbid Saint del 2024 non sono così diversi da quelli del 1990. Innanzitutto per la formazione, rimasta in gran parte intatta -rispetto al disco d'esordio, questa conserva il cantante Pat Lind e i due chitarristi, Jay Visser e Jim Fergades. In secondo luogo e soprattutto, l’approccio musicale è rimasto praticamente lo stesso. È infatti innegabile che il gruppo sia riuscito a forgiarsi un’identità sonora riconoscibile nell’arco di un solo album, un exploit di per sé piuttosto impressionante, e che i Nostri non hanno nessuna intenzione di mettere in discussione, come si intuisce dal truculento artwork realizzato dall’immarcescibile Ed Repka. Rise from the Ashes lancia il disco con forza e mostra che i vecchietti non hanno perso la grinta. Le velocità sono elevate, il riffing velenoso e ricco di fraseggi di gusto slayeriano, gli assoli confusionari come da tradizione, ma allo stesso tempo tecnici. L’acida voce del frontman alza ulteriormente il livello della violenza, e anche la nuova sezione ritmica non è da meno. La prova del bassista Bob Zabel è sostanziale, lo strumento spesso in primo piano, mentre il batterista DJ Bagemehlsi si impegna a distruggere il drumkit per tutta la durata dell’ascolto. Insomma, il thrash-death dei Morbid Saint pulsa più vivo che mai, incapsulato in dieci brani piuttosto lunghi, massicci ed incredibilmente densi. La successiva title-track abbassa leggermente i battiti e aumenta nettamente la dose di groove; il brano avanza come un mezzo corazzato sul filo di un riff frastagliato, continuamente mitragliato dalle scariche della batteria. Quest’andamento controllato e compattissimo caratterizza anche l’efferata Killer Instinct e Bleed them Dry, non priva di alcuni risvolti lievemente “melodici” (termine da prendere con le pinze in questo caso). Mentre melodici, questa volta più esplicitamente, sono alcuni assoli e lead di chitarra, come si evince dall’inizio alquanto pirotecnico di Pine Tuxedo. Bloody Floors si distingue invece per una sezione ritmica sugli scudi, alcuni rimandi punk hardcore e un livello d’intensità davvero impressionante. La conclusiva Psychosis tiene fede al titolo e, senza rinunciare al solito attacco, si fa straniante ed opprimente.
La tracklist dell’album gode dunque di una relativa varietà, sensazione più che benvenuta in quasi 50 minuti di implacabile martellamento sonoro. Saranno passati trent’anni dall’ultima volta, ma i Morbid Saint non hanno decisamente perso la mano e dimostrano di eccellere in quello che è probabilmente il loro primo obiettivo, ovvero fare male all’ascoltatore. Tuttavia, non si tratta semplicemente di un bieco massacro musicale, il Quintetto sfoggia una prestazione degna di nota e un songwriting tutto fuorché ignorante. Bisogna insomma dare atto ai Nostri che lo spirito e l’aggressività sono rimasti quelli degli esordi. Certo, non siamo più nel 1990, il contesto è cambiato e una tale proposta suona inevitabilmente meno fresca che all’epoca. Ma riportarci ai fasti del passato era precisamente quello che ci aspettavamo dai Morbid Saint, e non siamo minimamente rimasti delusi.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
9
|
@Pikkio: Coraggio in che senso? No perché di questo DJ Bagemehl risulta un profilo Linkedin di una persona che si risiede a Sheboygan, Wisconsin (stessa città dove si è formato questo gruppo) che lavora per la Nemak, azienda che manifattura parti di ricambio per mezzi di locomozione, per come la vedo quel \"DJ\" potrebbe non significare Disc Jockey, quanto piuttosto le iniziali del suo nome di battesimo (o magari un nome d\'arte). |
|
|
|
|
|
|
8
|
Voto 99 alla batteria per il coraggio. |
|
|
|
|
|
|
7
|
Davvero niente male!! Album che si fa ascoltare con grande piacere, cosa affatto scontata. Voto giusto |
|
|
|
|
|
|
6
|
Bel ritorno e gran bella mazzata! Thrash dall’impatto violento dall’inizio alla fine, come era lecito aspettarsi dagli autori di Spectrum of Death. Manca magari un po’ di varietà, ma i pezzi presi singolarmente sono tutti molto validi. Arrotondo a 80. |
|
|
|
|
|
|
5
|
mi aspettavo il solito disco di reunion abbastanza piatto, dimenticabile e monotono, invece questo è molto figo |
|
|
|
|
|
|
4
|
Una discreta mazzata..lo sto ascoltando da ieri ed thrash death fatto come si deve.concordo assolutamente con il recensore |
|
|
|
|
|
|
3
|
Bel lavoro delle chitarre, voce ok, bel tiro...d.o boia ma sono sempre io che sento quel suono lì di batteria insopportabile? Decine e decine di album recenti rovinati da quel suono indecente lì, ennesimo disco che non comprerò per colpa di quella batteria lì, falsa come un salame industriale |
|
|
|
|
|
|
2
|
....grande band......lo cerchero\'...... |
|
|
|
|
|
|
1
|
Sono curioso di ascoltarlo, perché Spectrum of Death è un gran disco, che si fa ascoltare ancora bene anche dopo quasi 35 anni dalla pubblicazione |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. Rise from the Ashes 2. Swallowed by Hell 3. Bloody Floors 4. Burn Pit 5. Fear Incarnate 6. Fuck Them All 7. Bleed Them Dry 8. Pine Tuxedo 9. Killer Instinct 10. Psychosis
|
|
Line Up
|
Pat Lind (Voce) Jay Visser (Chitarra) Jim Fergades (Chitarra) Bob Zabel (Basso) DJ Bagemehl (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
|
|
|
|
|
|