|
27/04/24
CRASHDÏET
VHS - RETRÒ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)
|
|
Ol Scratch - The Sunless Citadel
|
( 1888 letture )
|
La formazione di Leesburg, Virginia, si presenta con il loro nuovo lavoro The Sunless Citadel mostrandosi totalmente coerente alle sue radici marchiate Southern Agressive Doom, come ci piace definire il loro genere. L’ascolto di questo nuovo lavoro ci proietta in una dimensione dove la fan da padroni mostri sacri come Pentagram, Electric Wizard, Sleep, Sprit Caravan e gli immancabili Black Sabbath; i dieci pezzi presenti nel disco trasudano sludge, e questo non può che essere un bene!
La title track apre le danze: voci radiofoniche miste a sinistri canti corali (molto sabbatici, peraltro!) sfociano poi in ritmi pesanti, dove accordi lunghi e strazianti ci trascinano verso Infernal Judgement, un mid tempo perfettamente studiato, lancinante, degno dei migliori Sleep o di certe scene di Umberto Lenzi, per poi dirompere in un ritmo frenetico ed accattivante. L’accordatura, inverosimilmente bassa, unita alla fuzz machine e alla voce impastata, roca ma efficacissima di Kerch, il tutto saldamente sorretto da un incredibile e compatto tappeto ritmico sono il marchio di fabbrica forse non solo degli Ol’ Scratch, ma qui ragazzi, siamo di fronte ad una band davvero assoluta ed irraggiungibile nel sui genere, capace di eseguire con stile e originalità pezzi che magari, ad un primissimo superficiale ascolto parrebbero scontati. Considerevole inoltre è la scelta di introdurre ogni brano da rumori, voci o quant’altro indirizzi l’ascoltatore all’atmosfera o al contenuto delle lyrics di ogni rispettivo pezzo. E il risultato, o l’introiezione che dir si voglia, è assolutamente garantito.
Songs come la dark e lenta Draconian March, o Bottom Basement, che pare il lamento di un drunkhard, o ancora, Brink Of The Maelstrom, introdotta dallo sciabordare delle onde contro barche ormeggiate, e accompagnata da sinistri e malevoli violini mi sembrano, modestamente, le canzoni più riuscite, ma è davvero difficile e forse assurdo percepire come migliori solo alcuni brani, dal momento che il disco è in qualche modo strutturato come un ex pluribus unum! L’artwork inoltre, come da miglior tradizione doom, è assolutamente straniante e psichedelico nella maniera in cui lo si può desiderare,e -anzi- ben riflette il contenuto di questo piccolo gioiello che viene dalla Virginia.
Gli amanti del genere rimarranno più che soddisfatti.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
2
|
Ciao Dadox, secondo me non rimarrai deluso, ascoltali!!!! |
|
|
|
|
|
|
1
|
mi avete messo la pulce nell'orecchio,nn li ho mai sentiti,ma dalla recensione mi sembra appagante,grazie,devo sentirli.se poi il sound si accosta ai mie BLACK SABBAT...spero in qualcosa di nuovo,grazie. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
|
|
|
|
|
Tracklist
|
1. The Sunless Citadel 2. Infernal Judgement 3. Redneck Deity 4. Draconian March 5. Bottom Basement 6. Tree Of Woe 7. Last Charge Of A Dying Race 8. Brink Of The Maelstrom 9. Wizard Smoke 10. The Goatbridge
|
|
Line Up
|
James - Vocals/Guitar Steve – Bass Kerch – Vocals Skip – Drums
|
|
|
|
RECENSIONI |
|
|
|
|
|