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27/04/24
CRASHDÏET
VHS - RETRÒ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)
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The Fallen Divine - The Binding Cycle
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( 1668 letture )
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Tra i tanti debutti discografici dell’anno mi sono imbattuto in quello dei The Fallen Divine, una band nata solamente nel 2009 e proveniente da Oslo, capitale dello Stato norvegese. Già nel 2010 pubblicano il primo EP, The Eternal Past and Future, senza riuscire ad accaparrarsi i favori di una label. A distanza di un anno, e ancora senza contratto discografico, i Nostri decidono di rilasciare online il proprio full-lenght, intitolato The Binding Cycle. Nell’estate del 2011 l’album viene registrato nei Sonic Train Studios con l’aiuto del produttore Andy Larocque, famoso per la sua collaborazione con i King Diamond (e non solo), e artefice anche del mixaggio e della fase di mastering. Il lavoro svolto in termini di produzione è notevole, i volumi degli strumenti sono ben dosati e la voce viene giustamente valorizzata. Tanto per capirci il cantato di Magnus Kvist può essere correlato a quello di Steffen Kummerer degli Obscura, e tutto sommato le proposte dei due gruppi non sono neanche troppo distanti, anche sei nei The Fallen Divine sono presenti molti meno virtuosismi, ma questo non è necessariamente un male, anzi…
Nel complesso ho trovato i cinquanta minuti di questo disco veramente interessanti, questi ragazzi utilizzano molto sapientemente stilemi tipicamente progressive mischiati ad elementi estremi (black e death), fanno anche uso delle tastiera per qualche sottofondo sinfonico e, infine, inseriscono spezzoni di carattere folkloristico e acustico, giusto per proporre qualcosa di più vario e per alimentare l’interesse dell’ascoltatore.
Sono proprio gli innesti folkloristici acustici ad aprire Dissension, prima traccia di questo album. Il bello di questa musica è la semplicità e la spontaneità con cui viene suonata: è quindi interessante, e non noioso, cogliere gli improvvisi cambi di tempo e le variazioni melodiche presenti in ognuna delle otto canzoni di The Binding Cycle. Gli assoli non sono mai inseriti a casaccio o con finalità autocelebrative, ma sono ottimamente integrati con lo scorrere dei riff; lo stesso discorso vale per l’accordo di chitarra acustica che sentiamo durante il ritornello, che potrebbe apparire banale, e che invece è in grado di dare quel tocco di fascino in più che ci stampa nella memoria il motivetto del brano. La successiva Shades of Oppression è uno dei pezzi forti di questo disco, i cambi repentini dalle melodie alle veloci sfuriate estreme sono orchestrati alle perfezione e le tastiere in sottofondo creano un accogliente “tappeto” dove si posa il muro sonoro della band. Più pesante e imponente è Fire Lights the Night (Self Ignition), non mancano comunque i momenti in cui questa pesantezza scompare a favore di soluzioni puramente progressive, dove basso e batteria si mettono positivamente in risalto. Patterns Through Eternity è la traccia più corta del lotto, ma non ha nulla da invidiare dalle altre: anche sulle distanze brevi i The Fallen Divine centrano appieno l’obbiettivo. Altrettanto bella è Northern Lights, decisamente più tecnica e complessa dal punto di vista del riffing e della varietà compositiva, riusciamo infatti ad apprezzare tutti gli otto minuti totali senza crollare per la noia. La sesta Replenished non è particolarmente eclatante, ma neanche un passo falso, si lascia dunque ascoltare con piacere e senza problemi. Le conclusive The Tormented One e The Binding Cycle lanciano la carica finale, a dimostrazione del fatto che il gruppo ha ancora qualche cartuccia da sparare, magari non saranno eccezionali come le prime canzoni ma sono comunque ben fatte, in particolare la title-track ha qualcosa in più e conclude in bellezza questa prima opera targata The Fallen Divine.
Concludendo ci troviamo di fronte ad un lavoro maturo, complesso, e allo stesso tempo moderno. Modernità e freschezza non vanno comunque ad intaccare il risultato finale, che si attesta quindi su livelli parecchio alti, considerando anche il fatto che parliamo di un album di debutto. Che dire ancora… l’unico dispiacere è che nessuna label si sia ancora presentata alle porte di questa band per produrre, e poi distribuire, una copia fisica di The Binding Cycle. Suvvia… SVEGLIATEVI!
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7
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Hope you guys liked it! Its possible to buy the physical version of the album for e13, if thats of any interest. Contact us at [REMOVED / PLEASE NO ADS ON METALLIZED.IT] |
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6
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Interessante, per il momento non aggiungo altro, perchè ho ascoltato solo le prime 2. |
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5
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Sembra veramente interessante, ascolterò. X ora complimenti x la copertina! |
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4
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Gruppo valido!!! Concordo con Giasse!! |
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3
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A me ricordano vagamente gli In Mourning... |
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2
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Sembra molto interessante, ci darò volentieri un ascolto |
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1
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Gruppo molto interessante... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Dissension 2. Shades of Oppression 3. Fire Lights the Night (Self Ignition) 4. Patterns Through Eternity 5. Northern Lights 6. Replenished 7. The Tormented One 8. The Binding Cycle
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Line Up
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Magnus Kvist: voce, tastiere Magnus Haugo: chitarra Markus Charras: chitarra Christoffer Wig: basso Alex Stebbing: batteria
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RECENSIONI |
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