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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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BULLDOZER + TSUBO + DEATH MECHANISM - Init Club, Roma, 19/03/2011
24/03/2011 (4153 letture)
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Dopo aver ammirato con stupore la meraviglia a nome di Dark Lunacy con annessa celebrazione tardiva e parziale dei 150 anni di Unità d’Italia, facciamo un ulteriore salto nel passato e, questa volta, fermiamo l’asse temporale a ben trentun'anni fa, quando una band chiamata Bulldozer era pronta ad omaggiare il presunto genere più estremo del tempo, quello speed/thrash/black metal destinato a divenire un riconoscibile marchio di fabbrica dei suddetti. Oggi, 19 marzo 2011, siamo qui a supportare la storia della musica italiana e a completare in maniera esauriente i festeggiamenti già intrapresi nelle serate precedenti: ecco a voi il report del concerto tenuto dai Bulldozer, dagli Tsubo e dai Death Mechanism all’Init Club di Roma!
Dopo il death/grind degli inossidabili Dying Fetus, lo stoner/doom dei maestri Electric Wizard e il melodic death degli intramontabili Dark Lunacy, quest’oggi sta al thrash movimentare la serata nella Capitale. Premetto fin da subito che il concerto è stato veramente altero e chi, per motivi di mancata voglia e non di gusto, è stato assente, permettetemi di dire che è stato un reale ingenuo.
Introduco il report alla solita maniera; se avete seguito i (finora pochi) report da me scritti, saprete che sono costretto a prendere l’autobus da Tivoli presto per arrivare a Roma in orario, stavolta ancor prima per il fatto che nella mia Città il diciannove marzo si svolge la cosidetta “fiera di San Giuseppe” e si genera un traffico ben poco sopportabile. Dunque parto alle 18.00 in punto e arrivo fortunatamente puntuale all’incontro prefissato alle 19.30 a Ponte Mammolo con Simone “Blackout” Ferri e Davide -mio amico non presente nella redazione di Metallized, con cui già avevo visto i Sinister all’Init Club lo scorso 17 maggio 2009- e intraprendiamo l’usuale percorso per raggiungere la location prefissata. Ci fermiamo a mangiare una pizza al ristorante La Villetta, praticamente di fronte al locale e, con leggero ritardo, siamo al concerto!
DEATH MECHANISM
Prima di entrare, mi soffermo velocemente a parlare con il sommo BJ dei Doomraiser per venire a conoscenza di qualche informazione in più sull’edizione 2011 dello Stoned Hand of Doom Festival, essendone lui organizzatore, mentre, nel frattempo i Death Mechanism danno inizio alle danze con Hybro Pregnancy. Quindi c’introduciamo frettolosamente e ci posizioniamo di fronte al palco e troviamo una band molto coesa, purtroppo penalizzata da una qualità audio non all’altezza della prestazione, ed a soffrirne è soprattutto la voce, letteralmente sovrastata dagli strumenti e ben udibile solo a tratti. Ripercorriamo un po’ di storia di costoro poiché, essendo conosciuti a malapena, meriterebbero di essere ben supportati dagli amanti del genere: i Death Mechanism sono un gruppo formatosi nel 2003 e ci propone un thrash metal che non ci riserva nulla di nuovo, ma risulta comunque assai ispirato e piacevole, la line-up è formata da due terzi dei membri che, tuttora, sono presenti anche nei Bulldozer ovvero Pozza alla chitarra ed alla voce in screaming e Manu alla batteria, mentre il ruolo di bassista (svolto in maniera impeccabile) è legato alla figura di Pedro. Il tempo concesso al gruppo in questa data è all’incirca di trenta minuti, ed è doveroso ammettere con piacere che è stato sfruttato il più possibile grazie ad un’interminabile scarica di thrash adrenalinico. La travolgente Mass Slavery, Extincion e Contaminated Soil vengono sciorinate senza minimo accenno ad imprecisioni, il minutaggio trascorre nella totale assenza di mosh pit, dato anche il poco pubblico presente, ma quei pochi che ci sono sembrano partecipare ed apprezzare molto, complici della reale bontà che trasuda dalle note suonate gruppo. Si prosegue ancora con la buona Unknown Pathology per poi concludere con uno dei pezzi migliori del lotto, ovvero Anthropic Collapse in grado di trasmettere una voglia inimmaginabile di fare headbanging. Il giudizio finale è ovviamente assai positivo, e speriamo di vederli nuovamente live il prima possibile.
We are slave of the mechanism!
SETLIST
1. Hybro Pregnancy
2. Mass Slavery
3. Extinctionv
4. Contaminated Soil
5. Unknown Pathology
6. Anthropic Collapse
TSUBO
Chi, frequentatore assiduo di concerti estremi a Roma, non ha mai sentito parlare degli Tsubo? A chi non è mai passato per le orecchie il loro psicotico e velocissimo grindcore? Non essendo tutti abitanti della Capitale, è più che lecito presentare la band come già fatto con gli opener: gli Tsubo sono un gruppo di Latina ormai noto soprattutto per il fattore live, che gioca molto a loro favore; la band di fatti, da più di cinque anni, è facilmente ritrovabile come support act di molteplici spettacoli della Citta Immortale. La line-up è composta dal notevolissimo cantante/chitarrista Giorgio Cifuni, in grado di alternare un growl molto gutturale ad uno scream di altissimo volume; il violento Gux (già con i Buffalo Grillz) è al basso; Gabriele Fasano è il chitarrista/songwriter mentre l'importansissimo (poi ne capirete il perchè) Thrasher Demo siede alla batteria. Riuscire a parlar male degli Tsubo, se si apprezza il genere, è quasi impossibile e anche oggi hanno dato dimostrazione della loro abilità fuori dal comune. Si parte in quarta con Zozza -opener dell'omonimo demo- ed ecco crearsi un muro sonoro carico di energia che solo il grindcore più alienato può donarci. Il tempo a disposizione è tale e quale a quello dei Death Mechanism, dunque si evitano il più possibile le pause e si prosegue con L’odio e la tripletta carica di rabbia Nebbia/Un Brutto Sogno/La Fila -pescate dallo split con gli Agathocles. Non vi è pace, il ritmo droga le nostre menti e le successive Messa…/… in scena vengono accolte a braccia aperte dal nostro voglioso spirito. Dopo G.D.M. (acronimo di “Guardia di Merda”), rimangono pochi minuti alla fine dello show, dunque ecco arrivare Nel Bene, Nel Male, Reminescenza e T.V., che vengono chiamate in causa tramortendo i presenti, per finire alla grande con la cover di Storm of Stress dei Terrorizer, rielaborata in chiave Tsubo e che conclude con un voto totalmente positivo il concerto.
SETLIST
1. Zozza
2. L’odio
3. Nebbia
4. Un Brutto Sogno
5. La Fila
6. Messa…
7. …in scena
8. G.D.M.
9. Nel Bene, Nel Male
10. Reminescenza
11. T.V.
12. Storm of Stress (cover dei Terrorizer)
BULLDOZER
E' l'ora degli headliner: siamo pronti a poter udire e commentare le emozioni che si provano nell'ascoltar pezzi che han dato all'Italia una storia ancor più produttiva, culturalmente parlando, sperando che tali creazioni radianti risplendano ancora per molti anni e che non finiscano mai e poi mai nel dimenticatoio. Fortunatamente, nel caso dei Bulldozer, pare che ciò non sia avvenuto poichè è stato un certo ThrasherDemo a rinsavire la band dopo uno scioglimento avvenuto quasi vent'anni fa; già, perchè fu costui a creare il famoso myspace non ufficiale, ove si videro quanti fan richiedevano il loro ritorno sulle scene e che fece prendere la decisione ad Andy ed A.C. Wild di tornare a suonare insieme. Mai fu più giusta tale scelta poiché, altrimenti, non avremmo mai potuto onorare queste grandi leggende live. Dopo questa piccola divagazione, presentiamo la line-up dei maestri al concerto: A.C. Wild travolge con la sua voce possente e coinvolge con una presenza scenica inimitabile; Andy e Ghiulz riescono a concepire riff in grado di dare una scossa di energia allo spirito degli astanti; i Death Mechanism Manu e Pedro (quest’ultimo in sostituzione di Pozza) rispettivamente alla batteria ed al basso ed un giovane, bravo tastierista di cui non conosciamo il nome (presumiamo si chiami Giovanni, dato che così c'era scritto sulla maglia del Milan che indossava). Partita l’intro, si dà inizio alle danze con la title-track dell’ultimo disco Unexpected Faith -dal quale verrano pescate ben cinque canzoni- e si può già prevedere l'opinione finale sull’esebizione. Il pogo è scatenato, un mosh talmente violento da formare un vuoto per metà del locale e riempito solo da gente pronta a massacrarsi a ritmo di thrash metal. Si prosegue con Use Your Brain e Bastards, dopodiché si fa il primo salto nel passato e vengono richiamati tre capolavori presi dal disco che la versione tedesca di Metal Hammer all'epoca valutò con un bello “0” (zero!): si, sto parlando proprio di IX! L’opener Ilona The Very Best e The Derby ci folgorano in tutta la loro velocità e splendore, creando uno stage diving micidiale; in particolare segnaliamo la presenza di Demo alla batteria su The Derby, in onore e ringraziamento del suo contributo alla band. Continuiamo con grande entusiasmo e si volge l’attenzione a Neurodeliri, dedicato alla morte dell’ex bassista Dario Carria, con le fantastiche Overture/Neurodeliri, Minkions, We are… italian ed Impotence (rivolta con piacere alle terre straniere, non facenti altro che distruggere ogni nuova uscita degli italiani); sinceramente con questi pezzi potevo già tranquillamente andare via soddisfatto, ma c’è molto di più! Dopo Micro V.I.P., cosa odono le mie orecchie? The Exorcism, intro del debutto! Cut-Throat viene svelata anche se, in realtà, tutti erano in attesa della prossima... Whisky Time! Il delirio si scatena e come uno stadio ci troviamo tutti insieme a urlare "IT’S FUCKING WHISKY TIME!". Purtroppo manca poco alla fine, The Great Deceiver e Aces of Blasphemy ci fanno espellere completamente le ultime forze rimaste per poi concludere stremati con Willful Death. La positività del voto è scontata, dopo un capolavoro di tale portata possiamo andare a dormire soddisfatti al cento per cento con solo quattro parole in mente:
WE ARE FUCKING ITALIAN!
SETLIST
1. Unexpected Faith
2. Use Your Brain
3. Bastards
4. IX
5. Ilona The Very Best
6. The Derby
7. Overture/Neurodeliri
8. Minkions
9. We are… Italian
10. Impotence
11. Micro V.I.P.
12. The Exorcism
13. Cut-Throat
14. Whisky Time
15. The Great Deceiver
16. Aces of Blasphemy
17. Willful Death
Un ringraziamento sentito va fatto alla Kick Agency per aver organizzato questa bellissima serata. GRANDI!
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10
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GRANDE CONCERTO!!!!! BRAVISSIMI GLI TSUBO E I MECHANISM!!! A.C. E SOCI I NUMERI 1 DA SEMPRE!!!! |
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8
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A me capitano spesso D: rincoglionito come sono scambierei pure il nome mio con quello di mio fratello D: |
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7
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sono cose che capitano, tranquillo!  |
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6
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Oddio mi sono confuso, errori di distrazione maledetti! Grazie Sangre della segnalazione! |
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5
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Caro Gnezz, scusa la precisazione: il Pozza, come puoi vedere dalle foto, è il cantante e chitarrista dei Death Mechanism. Sarebbe opportuno correggerlo  |
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4
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@Elluis: Vai assolutamente, spaccano il culo di brutto! |
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Tale padre, tale figlio..... si, due milanisti di merda !! HAHAHAH !! Scherzi a parte, a questo punto sono curioso di vederli dal vivo, se capita l'occasione magari me li vado a sentire |
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2
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Minchia, davvero è il figlio? Non sembrava proprio! È un mito allora; tale padre, tale figlio! |
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I Bulldozer son sempre i Bulldozer!!!(peccato che AC Wild abbia abolito le bestemmie dal suo vocabolario )certo sentirli così "puliti" nel suono rispetto al marciume che proponevano dal vivo 25 anni fa per i fan della prima ora come me non è stato facile da digerire,ne hanno però guadagnato sicuramente come resa i pezzi tratti da IX e Neurodeliri. P.S. il giovane tastierista è il figlio di AC Wild... |
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