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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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ANTROPOFAGUS + BLASPHEMER + WARMBLOOD + GOD SAVE THE HELL - Carlito’s Way, Retorbido (PV), 23/06/2012
01/07/2012 (2807 letture)
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Spagna - Francia, Motley Crue o Antropofagus? Ecco il dilemma di sabato 23 giugno... possibile dilemma almeno per qualcuno, ma non per me, dato che già due giorni prima sapevo che avrei fatto parte della spedizione genovese diretta in quel di Retorbido. L'occasione è il release party di Architecture Of Lust, il ritorno discografico degli Antropofagus uscito nel mese di aprile (e che avevo avuto occasione di ascoltare in anteprima a febbraio) ed ora giunto alla prova del nove, cioè l'essere testato dal vivo. Ma andiamo con ordine.
L'inizio dell'evento (stando alle ultime notizie arrivate) è previsto per le ore 21.00 e, proprio per quell'ora, arriviamo al Carlito's Way, trovando ancora la maggior parte delle band intente a cenare. Purtroppo notiamo subito che la quantità di macchine posteggiate e di persone all'esterno del locale non preannuncia il pienone. Dopo aver scambiato qualche parola con i nostri concittadini degli Antropofagus decidiamo di entrare e, pochi minuti dopo, inizia l'esibizione della prima band, i God Save The Hell. La formazione milanese è molto giovane ma ha già alle spalle un disco (Between The Hands Of Death, pubblicato quest'anno) e propongono un death metal ben suonato. Esecuzione con poche incertezze la loro, nonostante il poco pubblico, sfortunatamente in alcuni frangenti la batteria tendeva a coprire gli altri ed a farne le spese era soprattutto la sezione solista. L'unico appunto che mi sento di fare a questi ragazzi riguarda la presenza scenica sul palco, un po' troppo statica a dire il vero. Nota a margine la presenza tra il pubblico di quelle che, ai miei occhi, dovrebbero essere state le loro madri, questo si che è sostegno!
La breve pausa per il cambio palco ci dà occasione di rifocillarci e di uscire a prendere un po' d'aria e scambiare due parole con alcuni ragazzi (anch'essi genovesi) appena arrivati. Sfortunatamente ci protraiamo un po' troppo all'esterno quindi, nel frattempo, sono saliti sul palco i lombardi Warmblood, formazione nuovamente dedita al death metal. La prima cosa che mi balza all'occhio è l'assenza di un bassista: sul palco difatti sono presenti due chitarristi, un cantante ed una batterista (si, avete capito bene, "una"!). Stando a quanto riferitomi e confermato dalla rete la band stessa ha deciso di farne a meno e la cosa, seppur lasciandomi inizialente stupito, non si ripercuote sulla resa live della stessa. I Warmblood infatti scaricano sui presenti i brani dei loro due dischi in maniera veemente e senza cali di tensione, concedendosi anche numerosi ed interessanti fraseggi chitarristici; il doppio cantato growl è efficace e la batterista Elena Carnevali dimostra di non avere nulla da invidiare ai colleghi maschi.
Il terzo gruppo a salire sul palco è il più estremo del lotto, i brianzoli Blasphemer, autori di un brutal death tiratissimo. Ero curioso di vedere la formazione lombarda dal vivo per verificare se la furia mostrata su disco potesse essere replicata on stage, e devo dire che ci riescono in pieno. I brani proposti sono dei veri pugni in faccia ed il cantato in pigsqueal di Paolo Maniezzo è il più estremo che mi sia mai capitato di ascoltare dal vivo e, come se non bastasse, tutti i restanti membri della band (ad eccezione del batterista) contribuiscono al massacro con il loro growl. Oltre ad i vari estratti dal loro ultimo ep, dal disco On the Inexistence of God e dai due split, vengono anche suonate due tracce inedite, il cui titolo però non sono riuscito ad afferrare durante la presentazione. Da segnalare infine la presenza in veste di chitarrista di Marco Hasmann, noto autore di diverse copertine di gruppi brutal. I Blasphemer regalano la mezzora più estrema della serata con la loro proposta senza compromessi, sicuramente adatta per gli appassionati del genere.
I preparativi prima degli Antropofagus sono più lunghi che in precedenza, è quasi mezzanotte quando i nostri salgono sul palco attaccando Architecture Of Lust, titletrack dell'ultimo album. I suoni non sono perfetti all'inizio, con la batteria di Davide Billia che copre la chitarra di Francesco "Meatgrinder", ma piano piano vengono sistemati, anche se il basso di Jacopo Rossi rimane un po' nascosto. I brani dell'ultimo disco vengono suonati uno ad uno, passando per Exposition Of Deformities, Sanguinis Bestiae Solum (della quale, secondo quanto annunciato dal frontman Tya, sarà diffuso un video prossimamente) ed Eternity To Devour. Una piccola tregua viene data al pubblico con Sadistic Illusive Puritanism, brano dotato di più groove che richiama gli (ex?) maestri del death metal Morbid Angel; non mancano anche i ripescaggi dal passato con Thick Putrefaction Stink, proveniente da quel pezzo di storia che porta il titolo di No Waste Of Flesh. Durante la serata avevo notato la presenza tra il pubblico di Mariano Somà dei Septycal Gorge ed avevo sospettato che ci sarebbe potuta essere l'occasione di replicare il duetto con Tya su Demise Of the Carnal Principle, cosa poi verificatasi durante l'esecuzione del terzultimo pezzo in scaletta. La collaborazione si dimostra efficace come su disco, regalando al pubblico qualcosa di inedito e con molta probabilità non replicabile in tutti i concerti. La chiusura viene infine affidata a Loving You In Decay, autentico cavallo di battaglia della formazione genovese e sulle note registrate di Det Helgerån Av Häxor (Outro) i nostri si congedano dal pubblico.
Cosa dire della loro prestazione? Anzitutto questa era la prima uscita ufficiale del gruppo con la nuova line-up, comprensiva di una sezione ritmica rinnovata (con Jacopo Rossi dei Nerve e Davide Billia dei Putridity) e devo dire che il cambiamento rispetto all'esibizione del Metal Valley a cui ho assistito lo scorso anno è netto. La botta data dal vivo è notevole ed Architecture Of Lust riproposto in sede live rende, l'unica cosa che la band deve migliorare è l'amalgama, ma questa arriverà solo dopo prove ed esibizioni live, sono convinto che nei prossimi concerti miglioreranno ancora.
Due parole infine sul pubblico: ad inizio report parlavo (scherzando, per chi non lo avesse capito) delle possibili alternative a questa serata. Orbene, le persone intervenute a questo evento saranno state tra le sessanta e le settanta unità, difficile pensare che un quarto di finale europeo ed un Gods Of Metal lontano come proposta musicale possano togliere pubblico ad un evento del genere, certamente estremo e di nicchia se vogliamo. Per la cronaca in quel di Roma pare sia andata peggio, ma quella sera giocava l'Italia e c'è stato anche un contro-evento gratuito a far concorrenza. A questo punto l'unica conclusione che riesco a tirare giù è che senza un headliner straniero questo sia il massimo che si riesca ad ottenere e che non basti un ingresso ad otto euro ed un gruppo che ha appena pubblicato un ottimo disco per far muovere la gente al sabato sera. È veramente così?
SETLIST ANTROPOFAGUS 01 Architecture Of Lust 02 Exposition Of Deformities 03 Sanguinis Bestiae Solium 04 Eternity To Devour 05 Sadistic Illusive Puritanism 06 Thick Putrefaction Stink 07 Demise Of The Carnal Principle 08 The Lament Configuration 09 Loving You In Decay
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apprezzo moltissimo Marco Lari, cantante dei Warmblood... sarà anche perchè è il mio tatuatore! sono di parte, lo so! |
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3
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Ottima band gli Antropofagus, e lo dico da persona non particolarmente appassionata al genere. Prima o poi spero di vederli dal vivo...  |
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Non basta un quarto di europeo?ma col cazzo in questo paese gli imbecilli che vanno dietro ad altri idioti che corrono dietro ad un pallone sono milioni.....figurati se a loro può interessare un gran bel live....si fottano! |
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io a Roma c'ero, 60 persone su per giù, ma come hai detto te c'erano un po di motivi dietro,qui invece non ci son scuse |
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