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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
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LA STORIA DEI MOTORHEAD - La Recensione
27/09/2012 (5668 letture)
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Quando si parla dei Motorhead, è difficile scindere l'idea del gruppo dalla persona di Lemmy, tanto le due entità sono strettamente connaturate, con la seconda che identifica la prima in maniera spesso esaustiva. Il problema di questa situazione è che la straripante personalità di Lemmy ed il suo placido carisma tendono, suo malgrado, a catturare tutta l'attenzione dei media, spingendo involontariamente verso il fondo tutto il resto. Non mancano sul mercato prodotti editoriali che parlano sia del bassista che del gruppo, ma tutti soffrono -si fa per dire- della stessa impostazione. Dovendo descrivere La Storia Dei Motörhead di Joel McIver (giornalista esperto di biografie di artisti metal dal lungo curriculum nel settore), non si può fare a meno di notare come anche questo libro non sia in parte esente dallo stesso ipotetico difetto; si tratta di una situazione semplicemente inevitabile e tutto sommato non spiacevole, dato che la gran parte di quello che i Motorhead, a dispetto del titolo, riguardano il periodo precedente alla fondazione della band. Immagino sia inevitabile introdurre il personaggio Lemmy e la sua storia, per capire come si arrivò alla prima incarnazione del gruppo che tutti conosciamo, ma funzionano solo come preambolo al resto. Se invece volete approfondire quegli anni, allora vi consiglio vivamente La Sottile Linea Bianca, autobiografia di Lemmy che in quanto tale è molto più completa, ed è scritta con larga profusione di quell'umorismo britannico che rende la lettura più che piacevole. A questo proposito, anche La Storia Dei Motorhead si fa leggere in maniera scorrevole, ma essendo un prodotto più tipicamente giornalistico, è per forza di cose più didascalico.
Per ciò che attiene invece alla parte dedicata alla storia del gruppo -ovviamente ben più corposa- si notano essenzialmente due cose. La prima è che finalmente vengono fuori anche i punti di vista degli altri musicisti (anche se non mancano lacune, come la liquidazione in pochissime righe e senza dichiarazioni da parte sua, di Pete Gill), che forniscono un quadro più completo delle dinamiche interne ed esterne alla band nel corso degli anni; la seconda è che viene dato ampio spazio al Lemmy uomo, che sia quando parla di situazioni musicali o quando si riferisce questioni non connesse al mondo della musica, lo fa sempre esprimendo un proprio punto di vista, condivisibile o meno, derivante dal suo essere un lettore onnivoro e costante, desideroso di sapere e di imparare, ed in grado di trasmettere bene le nozioni apprese leggendo e di elaborare la propria immagine del mondo. Anche questo, a pensarci bene, non è troppo comune. Edificante poi, l'immagine che viene fuori delle case discografiche, talvolta assolutamente non interessate alla musica, ma solo al guadagno del momento, talaltra semplicemente inette. Interessanti, inoltre, le molte note dedicate alla genesi dello Snaggletooth (per i neofiti: il simbolo del gruppo), e sul modo di lavorare del suo autore Joe Petagno, artista di alto livello. Affascinanti anche le sedici pagine centrali dedicate alle foto in bianco e nero che riassumono gran parte della storia dei Motorhead. Dal punto di vista prettamente editoriale poi, nessuna pecca si può rilevare, al di là di una data sbagliata nella didascalia di una foto (quella in alto a pagina 7), che non può riferisi all'82, in quanto la formazione presente è quella a quattro elementi. Buona impaginazione, nessun refuso, discografia della band e fonti delle citazioni in coda.
Non è sfizioso e divertente come La Sottile Linea Bianca, (peraltro poco elegantemente citato in senso negativo in un dei capitoli finali), al quale tutto sommato aggiunge poco a dispetto del suo focalizzarsi sul gruppo, ma è ben fatto e si fa leggere con piacere senza promettere meno di ciò che mantiene, al contrario di alcuni prodotti editoriali con ben poca sostanza.
RIFERIMENTI Titolo: La Storia dei Motörhead (titolo originale: Overkill - The Untold Story of Motorhead) Autore: Joel McIver Traduttore: Fabio Bernabei Copertina: Eugenio Monti Pagine: 256, oltre 16 di foto Cod. ISBN 978-88-96131-39-8 Prezzo: 20,00 Euro Editore: Tsunami Edizioni
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Ragazzi, invece di comperare il libro fate come ha fatto lui per tutta la vita: speed e jack daniel's! Poi il resto viene da se! |
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Cavolo io ogni post chiedo di Billo e mi sto preoccupando anche io....speriamo sia in Brasile nella giuria di miss Culetto  |
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Un bel librozzo da avere in una piccola biblioteca metal insieme ai tanti che stanno uscendo in questo periodo |
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Radamanthis@ effettivamente sono almeno due mesi che non lo vedo più qui in giro... o ha rapinato una banca ed è passato a miglior vita in sud america o ha messo incinta qualcuna!!! Gli auguro la prima delle mie ipotesi!!! |
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Ma qualcuno ha info su Billorock? Io mi sto preoccupando... |
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Jek, non rimborso nulla, sia chiaro . Rada, ci sta che un certo gruppo possa non piacere a qualcuno, anche se la maggioranza dice il contrario. |
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Una band che non mi ha mai detto nulla di che. Lemmy è certamente un mito del rock, una vera leggenda ma più che come musicista o cantante direi come personaggio! Musicalmente la band non mi ha mai preso più di tanto e tantomeno il timbro vocale di Lemmy. Sarò certo una voce fuori dal coro in questo sito ma proprio i Motorhead non mi piacciono. Di loro ho un cofanetto motlo ben fatto (Stone deaf forever con i migliori brani dal 75 al 2002+ bonus disc live 78 - 99) ma neppure le loro hits (a parte la leggendaria Ace of spades) mi han mai preso più di tanto! |
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Mi fido di Raven e domani lo acquisto !!  |
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Già, Bisognerebbe che qualcuno scrivesse un libro sull'argomento. |
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Grandi, questo ce l'ho!! Quoto zio Raven sulla parte delle case discografiche, una delle parti più interessanti anche se lo spaccato che ne fa emergere Lemmy è un po deprimente e fa capire che già all'epoca le major... |
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Oh Cavolo ecco il libro che c'era la feltrinelli la settimana fa.. me lo volevo comprare insieme alla biografia di Mustaine....!!! |
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Interessante me lo procurerò. Anche io ho letto La Sottile Linea Bianca veramente bello. |
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Quello che aggiunge è una più approfondita immagine del Lemmy extra musicale e molte dichiarazioni degli altri musicisti. In particolare quelle di Dee. Anche le dinamiche con le case discografiche sono interessanti. Molto è già noto. |
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Eh io ho già La Sottile Linea Bianca, sono combattuto. Si che dei Motorhead mi piace più o meno tutto, però se non aggiunge molto rimane in attesa |
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